La nuova Alitalia partirà da zero, o quasi, con un amministratore delegato che lavora nel settore, con una flotta più giovane, un occhio al cargo, collegamenti ridisegnati e più efficienti, con nuove tratte intercontinentali non soltanto sull’hub di Roma Fiumicino, ma anche su Milano Malpensa, segnando così un ritorno di interesse in Lombardia. È questa la sintesi di come sarà il vettore tricolore a trazione statale fatta dalla ministra dei Trasporti Paola De Micheli durante l’audizione alla Commissione Trasporti della Camera. Non c’è — sostiene — nessuna intenzione di penalizzare le low cost, dal momento che l’Italia ha un mercato potenziale di 200 milioni di passeggeri e c’è posto per tutti.
La cassa
Intanto questa di oggi è un’Alitalia in amministrazione straordinaria che — nonostante la pandemia e il crollo del trasporto aereo globale — si presenta con una cassa che non preoccupa, aggiunge il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli. Al 31 maggio in cassa restavano 232 milioni di euro, altri 161 milioni sono depositi (presso la Iata e a garanzia della flotta noleggiata) e non sono stati ancora erogati i 350 milioni di euro stanziati nell’ambito del decreto «Cura Italia»: somma che — apprende il Corriere da fonti governative — il commissario di Alitalia Giuseppe Leogrande sarebbe intenzionato a chiedere, ma con entità di poco inferiore. Altri 130 milioni di euro sono previsti per gli altri tre vettori italiani: Air Dolomiti, Neos e Blue Panorama.
I ricavi
Per capire il crollo dei flussi Patuanelli ha anche comunicato che nei primi cinque mesi di quest’anno Alitalia ha avuto ricavi pari a 505 milioni di euro, dei quali 336 milioni da traffico passeggeri. Lo stesso periodo di un anno fa i ricavi erano 1,125 miliardi di cui 945 milioni dalla vendita dei biglietti ai viaggiatori. Nel periodo aprile-maggio il traffico negli aeroporti del nostro Paese è diminuito del 98-99%. «È un momento molto delicato, c’è una criticità di cassa per le aviolinee — spiega il ministro dello Sviluppo economico — e per Alitalia la gestione commissariale è una difficoltà aggiuntiva».
Gli investimenti
Patuanelli ha poi raccontato che dal punto di vista industriale concordiamo con il ministero dell’Economia, quello dei Trasporti e la Presidenza del Consiglio «tutti i passi necessari per il futuro della nuova Alitalia». La nomina dei vertici, dice il ministro, «è l’ultimo degli elementi». «La scelta del management sarà effettuata nell’ambito del settore delle compagnie aeree e deve essere capace di scrivere il piano industriale», ha sottolineato De Micheli. La flotta richiederà un «investimento in particolare sul lungo raggio», comprando quindi velivoli a doppio corridoio per i voli intercontinentali. Sarà però una flotta «omogenea» — prosegue la ministra dei Trasporti —, più semplificata quindi ottimizzando sui costi di manutenzione.
Nuove rotte
Ma se sul lungo raggio si punterà ad aerei efficienti e che consumano meno, gli aerei dei voli nazionali ed europei saranno più «densi». La ministra non ha elaborato oltre, ma è ipotizzabile un aumento di sedili all’interno dell’aeromobile, andando così a ottimizzare anche sui ricavi. De Micheli ha anche anticipato che il network di collegamenti verrà ridisegnato, «massimizzando l’efficacia del prodotto, consolidando le rotte domestiche, investendo sul contratto di continuità territoriale e investendo in modo significativo sulle rotte internazionali sviluppando nuove destinazioni di lungo raggio» non soltanto da Roma Fiumicino, ma anche da Milano Malpensa che — prima del coronavirus — contava solo due tratte di Alitalia: New York e Tokyo.
Il nodo alleanze
La ministra dei Trasporti ha toccato anche il tema delle alleanze internazionali. «Sarà necessario il riposizionamento anche alla luce di quello che è successo — ha detto —: il percorso potrà determinare le premesse per eventuali nuove sinergie industriali». Una delle certezze è che Fiumicino sarà l’hub della newco anche in ambito alimentazione. Ci sarà un ritorno al trasporto merci, «rientrando in un mercato che era stato abbandonato». «I tre miliardi per il rilancio sono anche un investimento per il Paese — ha spiegato De Micheli —: l’Italia è il secondo mercato aereo europeo». La numero uno del Mit ha ricordato il «ruolo geopolitico della compagnia aerea durante il Covid: in quel momento in cui accadeva di tutto, avere avuto alcune disponibilità di Alitalia ha determinato oggettivamente la possibilità di raggiungere molti obiettivi in termini di merci e di rimpatrio dei connazionali».
Il caso delle rotte tagliate
Patuanelli ha poi voluto rispondere alle polemiche sulle rotte cancellate da Alitalia (Trapani e Trieste): «A fronte di 1,3 miliardi di prestiti di gestione commissariale dal 2017 la compagnia ha anche erogato oltre 1,5 miliardi di stipendi», ha spiegato il ministro. «Dire che perché ha ricevuto prestiti debba per forza volare in perdita, faccio difficoltà a capirlo». «La compagnia di bandiera ha un mercato diverso — ha proseguito —: la domanda è bassissima, è giusto che lo sforzo che Alitalia sta compiendo per garantire i collegamenti debba essere accompagnato da sforzo degli aeroporti di consentire al vettore di volare, non applicando tariffe dieci volte superiori».
Nuove regole aeroportuali
Proprio il tempo del diverso trattamento tariffario degli aeroporti e degli incentivi alle low cost è stato toccato anche dalla ministra De Micheli. Che ha rassicurato: «Non c’è alcuna intenzione di danneggiare nessun operatore, con 200 milioni di passeggeri abbiamo bisogno di tutti i vettori». Però, ha avvertito, «c’è un tema di concorrenza e si trasparenza». La ministra ha poi precisato di non aver mai sostenuto che Alitalia si sarebbe comprata Air Italy, ma che «alcuni asset oggi in mano ad Air Italy potrebbero diventare interessanti», per il vettore tricolore. Intanto il ministero dell’Economia e delle finanze ha scelto la società di consulenza Oliver Wyman come advisor per lavorare sul piano industriale della newco che sarà presentato alla Commissione europea per l’approvazione. Presto saranno decisi anche altri due advisor.
Audizione dei ministri De Micheli e Patuanelli. L’ad sarà del settore, i ricavi dimezzati rispetto a un anno fa a causa del coronavirus. Il nodo delle alleanze e focus sul cargo
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