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Cesare.Caldi

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I dati parlano chiaro Easyjet tra le low cost è quella che ha ridotto maggiormente le operazioni, ritirandosi totalmente da molte basi e sospendendo i voli anche su molte rotte rilevanti. MOL non starà simpatico a molti, ma con le sue previsioni ci azzecca sempre... e con questa ritirata totale, quando il mercato si riprenderà è molto probabile che Easyjet si ritroverà piu' piccola con meno aerei, meno basi, meno rotte ed estromessa da molti mercati principali.
 
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I dati parlano chiaro Easyjet tra le low cost è quella che ha ridotto maggiormente le operazioni, ritirandosi totalmente da molte basi e sospendendo i voli anche su molte rotte rilevanti. MOL non starà simpatico a molti, ma con le sue previsioni ci azzecca sempre... e con questa ritirata totale, quando il mercato si riprenderà è molto probabile che Easyjet si ritroverà piu' piccola con meno aerei, meno basi, meno rotte ed estromessa da molti mercati principali.
Quali sarebbero i "mercati principali"? Bergamo Lapperaanta?
Hai per caso dato una sbirciatina al programma di volo per l'estate 2021 (se tutto va bene)?
E l'apertura delle basi a Faro e Malaga, più una utopistica richiesta di slot a LHR fanno parte del ridimensionamento?
Ti ricordo che nel 2014 Mol diceva che ezy si sarebbe fusa in AF o qualcosa del genere.
 

BAlorMXP

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Caldi probabilmente sei l’unico che sta comprando voli ultimamente. Il nazionale con le varie divisioni in zone di “colore” è crollato, l’Internazionale dopo la timida ripresa estiva è al minimo storico e nessuno, neanche i più temerari, si sognerebbero di oltrepassare i confini con il rischio meno grave quale l’imbattersi in una quarantena: il 2021 sarà un po’ l’anno zero per sistemi aeroportuali (tranne Milano), compagnie e indotto. Che poi U2 fosse gestita un po’ alla caxxo dì cane non è un mistero. Tutto sommato in Italia siamo maestri di gestione con i piedi di compagnie aeree...


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Cesare.Caldi

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EasyJet taglia un quarto della flotta in Italia

Il Covid ha avuto «impatti senza precedenti sul traffico» e costringe easyJet, che per la prima volta nella sua storia ha chiuso in perdita, a riorganizzare le attività in Italia tagliando di un quarto la sua flotta. La compagnia sta programmando di ridurre di nove unità la propria flotta portando da 36 a 27 gli aeromobili basati in Italia. I 1.500 dipendenti a oggi sono in cassa integrazione, con un meccanismo di rotazione, fino a marzo 2021. Anche in considerazione del blocco dei licenziamenti saranno avviate le discussioni con i sindacati «con l’obiettivo di mitigare l'impatto sui livelli occupazionali e salvaguardare il maggior numero possibile di posti di lavoro». Corriere.it
 

Cesare.Caldi

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Questo è un taglio strutturale e permanente della flotta basata in Italia non una temporanea messa a terra dovuta al Covid, purtroppo anche questa volta MOL ci ha azzeccato pronosticando che Easyjet al termine di questa emergenza ne uscirà piu' piccola con meno aerei, meno basi e meno rotte.

Resta da vedere come sarà distribuito questo taglio di 9 aerei nelle tre basi italiane di MXP, VCE e NAP.

Personalmente a me piaceva volare con Easyjet è una low cost con un buon livello di servizio, la ritengo decisamente superiore ad esempio a Ryanair o Wizzair. Ora sarà sempre piu' difficile continuare a volare con loro. Un pensiero e la mia piena solidarietà ai dipendenti che saranno colpiti da questi tagli.
 
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Cesare.Caldi

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Aggiornamento taglio aerei per base:

MXP da 22 a 21 -1
NAP da 7 a 4 -3
VCE da 7 a 2 -5

MXP riduce i danni con un solo aereo in meno, i tagli maggiori su NAP e particolarmente VCE dove la base subisce un drastico ridimensionamento.
 

Cesare.Caldi

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easyJet toglie 9 aerei dall’Italia. Malpensa sfiorata dalla crisi

MALPENSA – Il management di easyJet ha informato le organizzazioni sindacali, i dipendenti e i principali partner e fornitori di servizi nel mercato italiano della propria intenzione di avviare – nei tempi e nei modi previsti dalla legge e considerate le attuali restrizioni – un processo di riorganizzazione delle operazioni in Italia per far fronte all’impatto senza precedenti della pandemia. La compagnia aere britannica riduce la propria presenza in tutte le tre basi italiane, ma per fortuna a Malpensa la crisi è contenuta alla perdita di un solo aereo (da 22 a 21).

Le previsioni per il 2021
Quest’anno il settore del trasporto aereo ha subito un vero e proprio crollo del traffico passeggeri: dopo una timida ripresa estiva, IATA ha peggiorato le previsioni stimando per il 2020 un calo del traffico globale di circa il 70%. Per il 2021 l’associazione internazionale del trasporto aereo prevede che i ricavi delle aerolinee saranno inferiori di oltre il 50% rispetto a quanto previsto prima della crisi e ha confermato che bisognerà attendere il 2024 prima che il traffico aereo ritorni ai livelli del 2019.
Per far fronte a questo scenario e dotarsi degli strumenti necessari per riemergere dalla crisi in modo competitivo, lo scorso maggio easyJet ha annunciato un significativo ridimensionamento dell’intera flotta e un conseguente piano di ottimizzazione di basi e rotte in tutto il network europeo.
«Il settore del trasporto aereo è senza dubbio uno dei maggiormente colpiti dalla pandemia. easyJet, entrata in questa crisi come una delle compagnie aeree europee più solide, ha messo in campo misure straordinarie non solo per salvaguardare la continuità aziendale ma anche e soprattutto per mettersi nelle condizioni di riprendere le attività in modo rapido e confermare la propria posizione di leadership nel mercato europeo non appena la crisi sarà superata. Per la prima volta nella nostra storia abbiamo chiuso un anno fiscale in perdita» – ha commentato Lorenzo Lagorio, Country Manager di easyJet Italia – “Ma ora ottimizzare la capacità e ridurre i costi in modo strutturale sono azioni necessarie per assicurare la sostenibilità del business nel lungo termine».

easyJet a Malpensa
Le previsioni di mercato e l’elevato grado di incertezza per i prossimi anni, rendono non più differibile un piano di riorganizzazione anche per il mercato italiano e che coinvolgerà l’operatività delle tre basi nazionali: Milano Malpensa, Venezia Marco Polo e Napoli Capodichino.
Nell’ottica di garantire la sostenibilità economica e finanziaria delle proprie operazioni nel mutato contesto di mercato, la compagnia sta dunque programmando di ridurre di 9 unità la propria flotta portando da 36 a 27 gli aeromobili basati in Italia. Nello specifico il piano prevede di ridurre da 22 a 21 gli aerei basati a Milano Malpensa, da 7 a 4 quelli basati all’aeroporto di Napoli e da 7 a 2 quelli basati presso lo scalo di Venezia.

Tutela occupazionale
Questa valutazione è frutto di un’attenta analisi e rientra nel piano strategico di easyJet che vede la compagnia focalizzata a ottimizzare il proprio network e garantire la profittabilità delle proprie basi in tutti i paesi per far fronte alla continua ed incerta evoluzione del mercato.
Spiega Lagorio: «Abbiamo investito costantemente nel mercato italiano negli anni passati arrivando a trasportare oltre 20 milioni di passeggeri da e per gli aeroporti italiani nel 2019. Ora però dobbiamo in parte ridimensionare i nostri investimenti, anche per riflettere le aspettative sulla drastica e strutturale riduzione nella domanda. È una scelta difficile, ma necessaria per garantire la sostenibilità del business di easyJet nel lungo termine sul mercato italiano. Nonostante il quadro molto preoccupante che l’industria nel suo complesso si trova ad affrontare, voglio ribadire con forza l’impegno di easyJet nei confronti del nostro Paese che è, e rimane, uno dei principali mercati europei della compagnia e dove continueremo a essere uno dei principali operatori, leader nei collegamenti nazionali e internazionali. Continuiamo a chiedere a gran voce un intervento deciso del Governo italiano con misure che tutelino il settore nel suo complesso e favoriscano la ripresa del traffico aereo. Infine, vorrei ringraziare tutti i 1500 dipendenti di easyJet in Italia per l’impegno, la passione e il sacrificio mostrato in questi mesi così duri e garantire che saranno fatti tutti gli sforzi possibili, in collaborazione con le rappresentanze sindacali, con l’obiettivo di mitigare l’impatto di questa decisione sui livelli occupazionali e salvaguardare il maggior numero possibile di posti di lavoro».

 

Cesare.Caldi

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Aerei, easyJet taglia un quarto della flotta in Italia per il Covid
di Leonard Berberi

EasyJet, la seconda compagnia low cost d’Europa e la terza in Italia, si fa più piccola nel nostro Paese a causa del coronavirus e riduce di un quarto la flotta basata nei tre aeroporti nazionali (Milano Malpensa, Venezia, Napoli). Lo comunica il vettore low cost in una nota che parla di «impatti senza precedenti sul traffico» dovuti all’emergenza sanitaria che ha chiuso i confini, ridotto gli spostamenti e ibernato il trasporto aereo nel Vecchio Continente e nel resto del mondo. Non sono ancora chiare le conseguenze sui 1.500 dipendenti — che sono in cassa integrazione a rotazione fino a marzo 2021 —, ma dalla società spiegano al Corriere della Sera che «si vaglieranno tutte le ipotesi per ridurre l’impatto sociale» e che «il dialogo con i sindacato è iniziato oggi», mercoledì 25 novembre.

Gli interventi nelle tre basi
Dopo aver chiuso in perdita per la prima volta (nel periodo finanziario ottobre 2019-settembre 2020) a causa del coronavirus, easyJet avvia la sua ristrutturazione. «Nell’ottica di garantire la sostenibilità economica e finanziaria delle proprie operazioni nel mutato contesto di mercato — si legge nella nota — la compagnia sta programmando di ridurre di 9 unità la propria flotta» basata in Italia, passando da 36 aerei a 27. Nel dettaglio il piano prevede di portare gli Airbus basati a Milano Malpensa da 22 a 21 (la base principale nel Paese), mentre maggiore sarà l’impatto negli altri due scali: Napoli vedrà ridursi gli aerei con la livrea arancione da 7 a 4, mentre Venezia passa da 7 a 2.

«Azioni necessarie»
Una decisione necessaria, fanno capire da easyJet, perché «le previsioni di mercato e l’elevato grado di incertezza per i prossimi anni rendono non più differibile un piano di riorganizzazione anche per il mercato italiano». «Ora ottimizzare la capacità (cioè i posti messi in vendita, ndr) e ridurre i costi in modo strutturale sono azioni necessarie per assicurare la sostenibilità del business nel lungo termine», spiega Lorenzo Lagorio, country manager di easyJet Italia. «Abbiamo investito costantemente nel mercato italiano negli anni passati — prosegue Lagorio —, ora però dobbiamo in parte ridimensionare i nostri investimenti. È una scelta difficile, ma necessaria».

Quanto guadagna negli aeroporti
Secondo una stima di Rdc Aviation nell’anno finanziario 2020 (ottobre 2019-settembre 2020) nel mercato italiano easyJet ha chiuso — quasi esclusivamente a causa del Covid — con un rosso di circa 106 milioni di euro. Nei dodici mesi precedenti invece il bilancio nazionale si era chiuso con 95 milioni di euro di profitti. Se, invece, si neutralizza l’impatto della pandemia e ci si ferma all’anno prima, la stessa Rdc offre una spiegazione del perché la low cost abbia deciso di intervenire più drasticamente a Venezia: nel periodo aprile 2019-marzo 2020 easyJet ha registrato profitti stimati pari a 10,3 milioni di euro a Milano Malpensa e 18 milioni a Napoli. Venezia, invece, ha chiuso con perdite per 3,7 milioni.

 

flapane

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E, nonostante profitti più alti a NAP che a MXP con una frazione degli aerei, tagliano maggiormente lì. Immagino, come prevedibile, che la crisi conseguente alla pandemia, in ottica viaggi, si farà sentire anche dopo l'arrivo dei vaccini più lì che a MXP.
 

BrunoFLR

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Questo è un taglio strutturale e permanente della flotta basata in Italia non una temporanea messa a terra dovuta al Covid, purtroppo anche questa volta MOL ci ha azzeccato pronosticando che Easyjet al termine di questa emergenza ne uscirà piu' piccola con meno aerei, meno basi e meno rotte.
Sono anni che MOL fa la Cassandra su U2, per ora non ci ha mai azzeccato.
Tu invece ci azzecchi sempre, dai tempi del "riducono per poi aumentare (LHI)"
I tempi sono duri per tutti, anche per chi annuncia (e poi aprirà?) millanta rotte per DoveVuoiBurg.
Fattene una ragione.
 
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E, nonostante profitti più alti a NAP che a MXP con una frazione degli aerei, tagliano maggiormente lì. Immagino, come prevedibile, che la crisi conseguente alla pandemia, in ottica viaggi, si farà sentire anche dopo l'arrivo dei vaccini più lì che a MXP.
S'ha anche da vedere che genere di infrastruttura hanno nelle varie basi. Non conosco Capodichino o Tessera, ma in brughiera EZY, oltre ad avere un accordo tecnico abbastanza strategico con LH Technik (se non sbaglio ci fanno fino a monthly checks laggiu') ha anche un'infrastruttura per il training dei piloti. Puo' essere che, a conti fatti, il risparmio derivante dal tagliare altri aerei sia ridotto a Malpensa (rimangono dei costi "fissi").
 

AlicorporateUK

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Sono anni che MOL fa la Cassandra su U2, per ora non ci ha mai azzeccato.
Tu invece ci azzecchi sempre, dai tempi del "riducono per poi aumentare (LHI)"
I tempi sono duri per tutti, anche per chi annuncia (e poi aprirà?) millanta rotte per DoveVuoiBurg.
Fattene una ragione.
Resta il fatto che, tra riduzioni/orari poco appetibili/scarsità di voli diretti/autunno più freddo del solito/eccetera sono tempi duri per i viaggiatori del weekend...

G
 
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Cambio della policy bagagli in vista...perderemo un altro po' di clienti, vedrete.
.
  • The size of a standard cabin bag will reduce from (56cm x 45cm x 25cm) to (45cm x 36cm x 20cm). This size of bag will now become our small cabin bag.
  • Every customer will be able to bring a small cabin bag (45cm x 36cm x 20cm) on board with them.
  • Customers who have purchased an Up front or Extra legroom seat will be able to bring on board a large cabin bag (max 56cm x 45cm x 25cm) in addition to a small cabin bag (max 45cm x 36cm x 20cm).
  • Customers who purchase a FLEXI fare or are an easyJet Plus cardholder, but do not select an Up front or Extra legroom seat, will be allowed to bring a large cabin bag on board if there is space available in the cabin. If there is no space, their bag will be tagged at the gate and placed in the hold free of charge.
  • There will be no weight limit to cabin baggage – this remains unchanged.
 

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Cioe'... adesso, quando in pratica non vola nessuno e non c'e' un baggage delay a pagarlo (mi dicono che nemmeno su Linate, dove i feega col Moncler DEVONO per forza avere tre valigie e il suddetto piumino) andate a ridurre le dimensioni del bagaglio? Ma che si fumano nell'hangar arancione?
 
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flapane

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Eh, for the safety (?), for avoiding delays... prendi una ragione a caso fra quelle usate negli ultimi anni dalla concorrenza per giustificare tale scelta.
Tanto, l'una vale l'altra.
 

vipero

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“Riducono per poi aumentare” vale?
Oppure sarà perché staranno per abolire le cappelliere ed usare solo lo spazio sotto ai sedili.