Thread ITA Airways dal 1 novembre


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aamilan

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17 Luglio 2008
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Ita Airways, missione in Francia per i nuovi Airbus: ecco come saranno

I vertici di Ita Airways volano a Tolosa nel quartier generale di Airbus per firmare i primi contratti e decidere le configurazioni interne dei nuovi aerei. Un Airbus A319 decolla martedì 23 novembre da Roma Fiumicino con a bordo una ventina di dirigenti della compagnia che il 15 ottobre ha preso il posto di Alitalia. È quanto apprende il Corriere della Sera da fonti italo-francesi. Sul volo speciale sono previsti, tra gli altri, il presidente di Ita Airways Alfredo Altavilla, il Chief marketing officer Giovanni Perosino, il capo del Network, della flotta e delle alleanze Andrea Benassi.


I contratti
La missione in Francia affronterà diversi punti, spiegano le fonti. Ci sono da «convertire» in contratti di acquisto i memorandum d’intesa siglati il 30 settembre scorso a Roma per il rinnovo della flotta di Ita Airways. L’accordo riguarda 28 aeromobili comprati direttamente da Airbus — sette A220, undici A320neo (con consegna prevista dopo il 2025) e dieci A330neo — che hanno un valore di listino complessivo di quasi 5 miliardi di dollari, al netto degli sconti. Altri 31 aerei Ita li prenderà a noleggio dall’azienda specializzata Air Lease Corporation, 25 ulteriori jet arriveranno da cinque società sempre in leasing.



La configurazione a bordo
A Tolosa i vertici aziendali dovranno decidere anche le caratteristiche del prodotto: la configurazione della cabina, i sedili della classe Economy e Premium economy, le poltrone di quella Business sugli Airbus A330neo e A350, i sistemi per l’intrattenimento a bordo, persino i tessuti e gli alimentatori per telefonini e computer. Tutti aspetti di competenza delle società specializzate — come Recaro, Safran, Collins Aerospace, Recaro — che sulla base degli ordini lavorano con i tecnici di Airbus per l’installazione interna dei vari prodotti prima della consegna al cliente, in questo caso a Ita Airways. Per avere un’idea: ogni sedile di classe Business può arrivare a costare anche 80-100 mila euro a seconda delle caratteristiche.




Il primo aereo azzurro
Quanto al calendario il primo aereo con la livrea azzurra di Ita Airways dovrebbe essere un Airbus A320 utilizzato per i voli di breve e medio raggio con decollo alla fine di gennaio, ricostruiscono le fonti. Non è ancora stato deciso se si tratterà di un A320 ereditato da Alitalia e ridipinto con i nuovi colori oppure uno degli A320 di nuova generazione che la compagnia prenderà in leasing. A Tolosa ci sarà da definire anche la parte di memorandum nella quale Ita Airways ha concordato con Airbus di diventare partner strategico per le nuove tecnologie e per la futura generazione di aeromobili sostenibili. Il colosso europeo dell’aerospazio ha deciso di accelerare sull’aereo alimentato a idrogeno.



Il codeshare con Delta Air Lines
Sul fronte commerciale Delta Air Lines e Ita Airways hanno comunicato di voler iniziare i voli in codeshare al di fuori degli Usa e dell’Italia. In un documento inviato il 19 novembre scorso le due compagnie — che per un anno faranno parte della stessa alleanza dei cieli SkyTeam — hanno informato il Dipartimento dei Trasporti Usa di voler mettere i propri codici («DL» e «AZ») su alcuni collegamenti internazionali, stando a un documento che il Corriere ha potuto consultare. Nelle nove pagine si legge che Delta Air Lines ha l’intenzione di apporre la sua sigla sui voli di Ita tra Roma Fiumicino e Il Cairo e Tunisi. Viceversa Ita Airways vuole mettere il suo codice sui collegamenti di Delta da/per il Messico (Città del Messico, Cancún, Monterrey).

 

Viking

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Close to de siti eirport
Stavo facendo il check-in per il solito volo LIN-FCO quando mi cade l’occhio su una frase che dico la verità non ho mai guardato. Poi mi chiedo: come sarà la traduzione nella versione ITA (personalmente uso solo le app in Eng)?



La direzione di questa compagnia è proprio quella…
 

romaneeconti

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Stavo facendo il check-in per il solito volo LIN-FCO quando mi cade l’occhio su una frase che dico la verità non ho mai guardato. Poi mi chiedo: come sarà la traduzione nella versione ITA (personalmente uso solo le app in Eng)?



La direzione di questa compagnia è proprio quella…
ma non sarebbe meglio un sito in romanesco?
 

kenadams

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Perché non hai provato il 744 AF in configurazione indie-Caraibi in Y.
Roba da crimine contro l'umanità.

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Fatti un FRA-GYD-ASB sulle cassapanche di LH sul 321 e ne riparliamo. 30" di pitch e imbottitura tipo cemento armato.
 

imac72

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Spero di non andare OT ma sotto trovate il link dell'intervista di MOL con Eurocontrol:

https://www.eurocontrol.int/event/eurocontrol-aviation-straighttalk-live-ryanair-group

Si può essere d'accordo o meno (io sono d'accordo quasi su tutto) ma dopo averlo sentito - paragonatelo con i managers delle varie compagnie italiane (Alitalia, Air Italy, ITA, etc) e capirete perché il trasporto aereo italiano non ha mai funzionato in passato e non avrà nemmeno un futuro roseo, per fortuna il mercato italiano ha un forte appealing ed interessa a molti players stranieri.
 

Paolo_61

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Perché non hai provato il 744 AF in configurazione indie-Caraibi in Y.
Roba da crimine contro l'umanità.

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tutti gli A/M di AF in configurazione COI erano degli insulti all'umanità. Ricordo i vecchi 742 con l'alizee nell'upper deck praticamente uguale alle normali cattle class di tutte le altre linee aeree.
 

Fewwy

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Spero di non andare OT ma sotto trovate il link dell'intervista di MOL con Eurocontrol:

https://www.eurocontrol.int/event/eurocontrol-aviation-straighttalk-live-ryanair-group

Si può essere d'accordo o meno (io sono d'accordo quasi su tutto) ma dopo averlo sentito - paragonatelo con i managers delle varie compagnie italiane (Alitalia, Air Italy, ITA, etc) e capirete perché il trasporto aereo italiano non ha mai funzionato in passato e non avrà nemmeno un futuro roseo, per fortuna il mercato italiano ha un forte appealing ed interessa a molti players stranieri.
Al link il video non risulta disponibile...

Non so se l'intervista fosse questa qui ->

Ce l'ho salvato tra i "Watch later" ancora da vedere, ma della stessa serie avevo visto l'intervista a Spohr.
 

imac72

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Al link il video non risulta disponibile...

Non so se l'intervista fosse questa qui ->

Ce l'ho salvato tra i "Watch later" ancora da vedere, ma della stessa serie avevo visto l'intervista a Spohr.
L’intervista e’ di oggi, prova al link sotto:

 

13900

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L’intervista e’ di oggi, prova al link sotto:

Che costellazione di accenti! L'australiano che fa le domande, la prima mummia irlandese trovata al mondo e poi MO'L...

Facezie a parte, sono d'accordo. MO'L è una persona sempre da ascoltare, anche se non comprerei mai un'auto da lui. Concordo al 100% sulla follia degli austriaci, sul fatto che i governi stiano starnazzando per far sembrare che stiano facendo "qualcosa", che l'enfasi deve essere sul carico sui sistemi sanitari e non sui casi, e che si deve lavorare per convincere i non vaccinati.

Andando IT... MO'L si dimentica sempre, quando ci dà contro le legacy, dei soldi che piglia lui da aeroporti e regioni ma dice (o sottintende) anche una cosa utile: i tempi in cui si era leveraged fino alle palle degli occhi devono finire.
 

speedbird100

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Cos'è questa storia dell'audio? Qualcuno può vedere l'articolo intero?
 
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Nickee

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Cos'è questa storia dell'audio? Qualcuno può vedere l'articolo intero?
Strano io riesco a leggerle completamente.
Comunque le voci sono che abbia proprio questi modi di fare


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13900

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Cos'è questa storia dell'audio? Qualcuno può vedere l'articolo intero?
L'articolo e' questo:

Avevamo cominciato a sospettarlo dopo aver ascoltato la registrazione del discorso, pieno zeppo di insulti e parolacce rivolte ai propri dirigenti, con cui il presidente di Ita Airways, Alfredo Altavilla, annunciava loro di aver deciso di licenziare la metà dei 1.077 dipendenti provenienti da Alitalia al termine dei 4 mesi di prova. Poi, quando ieri ci è arrivata una lettera con cui la compagnia ci chiedeva di non pubblicare la notizia perché il piano di rilancio “necessita del massimo supporto possibile di tutti, compresi gli organi di stampa”, il sospetto è diventato certezza: Alfredo Altavilla è totalmente inadeguato per il suo ruolo.

Non solo perché pensare di cacciare, indipendentemente dai risultati e dalle capacità dimostrate, chi pur di lavorare ha accettato di non farsi applicare il contratto nazionale di lavoro è cosa da padrone delle ferriere. A dimostrare l’inadeguatezza di Altavilla è anche il turpiloquio da lui usato nel corso del comitato direttivo del 1° ottobre e la reazione epistolare di Ita alle nostre richieste di chiarimenti. Una missiva in cui le volgarità del presidente vengono definite “espressioni utilizzate per richiamare l’attenzione dei presenti, adatte a quello specifico contesto e non certo alla diffusione presso il pubblico”.

Per questo, nel malaugurato caso (per noi contribuenti) in cui il governo scelga di mantenere Altavilla al suo posto, ci sentiamo di dargli un paio di consigli. Il primo è un corso di buona educazione. Utilizzare termini del tipo “cazzo ti sei flippato il cervello”, non “prendetemi per il culo perché vi spiumo tutti quanti” o “le priorità, puttana troia, le devo scegliere io, porca puttana, non le devi scegliere tu, cazzo” non è segno di leadership, ma solo di un’estrema insicurezza che sfocia nell’autoritarismo. Cioè nell’esatto contrario di quello di cui ha bisogno la nostra nuova compagnia di bandiera. Sia perché chi è leader sa fare squadra e basa la sua forza sull’autorevolezza e non sul terrore. Sia perché chi sa davvero gestire le situazioni di crisi non umilia pubblicamente i propri collaboratori. Se non altro perché, se è dotato di un minimo di intelligenza (cosa di cui, per quanto riguarda Altavilla, cominciamo francamente a dubitare), sa che il rischio di rivalsa da parte dei sottoposti è altissimo.

Il secondo consiglio è qualche buona lettura. A partire da Democrazia in America di Alexis de Tocqueville, un testo in cui viene tra l’altro magistralmente illustrato perché una stampa libera, che pubblica tutte le notizie, sia indispensabile e utile per i cittadini. Compresi, aggiungiamo noi, quelli che con le loro tasse finanziano Ita, ci viaggiano, ci lavorano e persino (non si sa quanto meritatamente) la dirigono.

In una democrazia che si definisce ancora liberale come la nostra, il modo migliore per “dare il massimo di supporto possibile” a un’azienda di proprietà degli italiani non è nascondere sotto al tappeto gli errori che vengono eventualmente commessi e non raccontare le ingiustizie. Ma è fare esattamente il contrario: nella speranza che qualcuno ponga rimedio agli sbagli non solo del passato, ma pure del presente.

Altavilla è stato a lungo il braccio destro in Fca di Sergio Marchionne. Per diventare un manager come lui non è però necessario che ne scimmiotti l’arroganza. Sarebbe invece un bene (questo sì, per tutti) che ne ricordasse le capacità di lavoro, quelle strategiche e di visione. Perché se Altavilla resterà al suo posto non saranno gli insulti e i licenziamenti indiscriminati a rilanciare (o meglio a salvare) Ita, ma una sobria e compassata fatica di ogni giorno.
“Cazz... ti sei flippato il cervello”. Le parolacce confermano: Altavilla è un manager debole - Il Fatto Quotidiano

Su questo trafiletto avrei da dire due cose: uno, che brutti articoli che mette insieme il Fatto Quotidiano. Due, malgrado il punto uno, se veramente il metodo manageriale e' questo, se veramente i toni sono questi e se veramente Altavilla si sta muovendo in questo modo, allora ci saranno seri problemi. Perche' non solo ITA si trovera' a navigare nelle acque tempestose del post-Covid con una strategia che ha collezionato 3 fallimenti e 3 miliardi di perdite a livello di EBIT dal 2008 ad oggi, ma si trovera' anche ad avere un presidente che ha imparato il suo stile di management da Gordon Gekko e "The Wolf of Wall Street". Ed entrambi i film finiscono male.

Poi, beh, ho anche un dubbio su ruoli e responsabilita'. Chi sa mi correggera', ma io ho capito che Altavilla fa il Montezemolo di turno e Lazzerini fa il CEO. Non so come funzioni in Italia, ma io vedevo Altavilla un po' come il chairman of the board. Il CEO - Lazzerini - dirige, il presidente del board al massimo fa l'Andreotti di turno, il maestro burattinaio. Qui mi sembra, invece, che Lazzerini faccia da tappezzeria e Altavilla il tuttofare. Poi magari mi sbaglio, eh, ma a pelle non ne emerge un quadro chissa' che coordinato.
 

romaneeconti

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“Cazz... ti sei flippato il cervello”. Le parolacce confermano: Altavilla è un manager debole - Il Fatto Quotidiano

Su questo trafiletto avrei da dire due cose: uno, che brutti articoli che mette insieme il Fatto Quotidiano. Due, malgrado il punto uno, se veramente il metodo manageriale e' questo, se veramente i toni sono questi e se veramente Altavilla si sta muovendo in questo modo, allora ci saranno seri problemi. Perche' non solo ITA si trovera' a navigare nelle acque tempestose del post-Covid con una strategia che ha collezionato 3 fallimenti e 3 miliardi di perdite a livello di EBIT dal 2008 ad oggi, ma si trovera' anche ad avere un presidente che ha imparato il suo stile di management da Gordon Gekko e "The Wolf of Wall Street". Ed entrambi i film finiscono male.

Poi, beh, ho anche un dubbio su ruoli e responsabilita'. Chi sa mi correggera', ma io ho capito che Altavilla fa il Montezemolo di turno e Lazzerini fa il CEO. Non so come funzioni in Italia, ma io vedevo Altavilla un po' come il chairman of the board. Il CEO - Lazzerini - dirige, il presidente del board al massimo fa l'Andreotti di turno, il maestro burattinaio. Qui mi sembra, invece, che Lazzerini faccia da tappezzeria e Altavilla il tuttofare. Poi magari mi sbaglio, eh, ma a pelle non ne emerge un quadro chissa' che coordinato.
Lazzerini tra non molto potrebbe davvero andare a fare il tappezziere se fara' un corso accelerato anche di quello....
 

Vincenzo Bova

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“Cazz... ti sei flippato il cervello”. Le parolacce confermano: Altavilla è un manager debole - Il Fatto Quotidiano

Su questo trafiletto avrei da dire due cose: uno, che brutti articoli che mette insieme il Fatto Quotidiano. Due, malgrado il punto uno, se veramente il metodo manageriale e' questo, se veramente i toni sono questi e se veramente Altavilla si sta muovendo in questo modo, allora ci saranno seri problemi. Perche' non solo ITA si trovera' a navigare nelle acque tempestose del post-Covid con una strategia che ha collezionato 3 fallimenti e 3 miliardi di perdite a livello di EBIT dal 2008 ad oggi, ma si trovera' anche ad avere un presidente che ha imparato il suo stile di management da Gordon Gekko e "The Wolf of Wall Street". Ed entrambi i film finiscono male.

Poi, beh, ho anche un dubbio su ruoli e responsabilita'. Chi sa mi correggera', ma io ho capito che Altavilla fa il Montezemolo di turno e Lazzerini fa il CEO. Non so come funzioni in Italia, ma io vedevo Altavilla un po' come il chairman of the board. Il CEO - Lazzerini - dirige, il presidente del board al massimo fa l'Andreotti di turno, il maestro burattinaio. Qui mi sembra, invece, che Lazzerini faccia da tappezzeria e Altavilla il tuttofare. Poi magari mi sbaglio, eh, ma a pelle non ne emerge un quadro chissa' che coordinato.
Dipende dalle deleghe che vengono attribuite, e le deleghe che sono state attribuite dal MEF o CDA al presidente Altavilla con la lettera di nomina, sono diverse da quelle che aveva inizialmente CAIO, le deleghe al personale, alleanze, e comunicazione se no erro sono state date ad Altavilla. Lazzerini ha le deleghe operative su Network e la parte commerciale, in più è direttore generale quindi Accontauble Manager per tutta la parte operativa dell'azienda.

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