«Ita punta su Usa e Asia: più aerei, aumenterà l’occupazione», l'intervista a Lazzerini
L’ad: «Prenotazioni ben oltre le aspettative l’alleanza resta un passaggio fondamentale»
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Ita Airways è partita lanciata. Abbiamo il record mondiale di regolarità con il 100% di voli operati a novembre, siamo ai primissimi posti per puntualità e le vendite dei biglietti vanno molto bene nonostante le ombre della pandemia e un mercato ancora in sofferenza. Il prossimo anno aumenteremo la flotta del 50% e ci saranno nuove destinazioni con l’inizio vero e proprio dell’investimento sul lungo raggio».
Fabio Lazzerini, ad della nuova compagnia di bandiera e artefice del piano industriale su cui si poggia il futuro del vettore tricolore, fa il punto a poco più di un mese dall’avvio e dopo un anno dalla sua prima intervista a Il Messaggero, sottolineando il forte impegno di tutta la sua squadra, dai piloti agli assistenti di volo fino allo staff per mettere in atto il piano. La crescita della flotta porterà anche ad un aumento dell’occupazione.
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Lazzerini, partiamo dai numeri: ad un mese dal decollo ufficiale come sta andando?
«Il business del settore aereo è uno dei più complessi al mondo. Le variabili, interne ed esogene, che ne influenzano l’andamento sono innumerevoli e l’esperienza insegna le loro diverse interazioni e impatti sulla redditività. Siamo in un business di servizi, dove relazioni positive con gli stakeholder e l’apporto di ogni singolo collaboratore fanno la differenza nel raggiungere il profitto e la soddisfazione del cliente. La partenza è più che positiva e ben oltre le previsioni».
Ovvero?
«Ita Airways ha iniziato la commercializzazione da zero soltanto 51 giorni prima della partenza operativa. Ad oggi, rispetto all’anno scorso, abbiamo il 145% in più di prenotazioni e il 150% in più di biglietti venduti. Certo va considerato che il confronto è con un periodo in cui c’era una diversa curva pandemica, ma il risultato è decisamente positivo. Avevamo promesso una compagnia veloce e abbiamo bruciato qualsiasi record di tempi. Grazie alla competenza che abbiamo accumulato in anni di esperienza nel settore e alle professionalità del mio team abbiamo ottenuto il Coa, il certificato per volare, in soli 32 giorni e complesse certificazioni in pochissime settimane. In 90 giorni dal via libera della Commissione Europea e dall’aumento di capitale, la compagnia è decollata. Quando parliamo con le altre grandi compagnie mondiali e con i colossi di questo settore, tutti ci riconoscono che è stato fatto qualcosa di unico nella storia di questa industria. Per questo devo anche ringraziare sia Enac che Enav per il supporto e per la fiducia che ci hanno dimostrato».
Ma avete perso, almeno per ora, i voli per la Sardegna.
«Sì e abbiamo dovuto sostituire quei voli con altre rotte non ottimali per difendere gli slot, soprattutto di Linate. Inoltre, a causa del prolungarsi di alcune restrizioni internazionali, non sono ancora partiti vari collegamenti di lungo raggio previsti nel piano che saranno attivati tra pochi mesi. Diciamo che il vero network, Covid permettendo, si vedrà con la partenza della stagione Summer 2022».
Come vanno le prenotazioni?
«A novembre abbiamo registrato un incremento del 496% rispetto all’anno scorso e a dicembre l’aumento sarà del 200% e il gap verso il 2019 si riduce costantemente. C’è fiducia verso la nuova compagnia: sono oltre 150 mila i passeggeri che si sono già iscritti al nostro nuovo programma di fidelizzazione Volare in queste poche settimane e il 35% delle richieste di status match per i livelli avanzati del Programma proviene da clienti iscritti di altre compagnie. Non solo. Circa 35mila di questi appartengono alla categoria dei top spender».
Che cosa stanno apprezzando di più i clienti ?
«Siamo al primo posto mondiale per la regolarità dei voli e al sesto per puntualità. Abbiamo trasportato più di 600.000 passeggeri dal 15 ottobre e il numero giornaliero cresce costantemente. Abbiamo un piano preciso di rilascio di nuove funzionalità, di nuovi collegamenti, di nuovi prodotti e di nuovi servizi».
L’incremento della flotta richiederà anche un aumento del personale, magari la revisione del regolamento aziendale che taglia fino al 40% gli stipendi di piloti e assistenti di volo?
«Queste sono competenze del presidente. È indubbio che la crescita della flotta del 50% nel 2022 potrà avvenire se accompagnata dall’inserimento quantitativo e qualitativo di risorse».
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Cosa prevede per i prossimi mesi? Lei aveva scritto nero su bianco che Ita sarebbe stata una compagnia green, innovativa, con focus sul medio e lungo raggio. A che punto siamo?
«L’anno prossimo arriveranno 26 nuovi aerei. Stiamo costruendo una flotta green, sostenibile, all’avanguardia e omogenea. Con aerei della stessa famiglia, gli Airbus di nuova generazione, che ci consentiranno risparmi importanti sul fronte della manutenzione e del carburante e una maggiore efficienza. E già da giugno 2022 vedrete in volo i nuovi Airbus A350, le nuove ammiraglie di Ita Airways».
E le nuove tratte quando partiranno? Per ora verso gli Usa coprite solo una tratta.
«Come ho detto, dall’inizio della stagione Summer 2022 amplieremo la nostra offerta verso gli Stati Uniti aumentando la capacità sulla rotta Roma-NewYork, inserendo nuovi collegamenti da Roma verso Boston, Miami e Los Angeles, e aggiungendo la rotta Malpensa-New York. Inoltre, apriremo le rotte da Roma Fiumicino verso il Sud America (San Paolo e Buenos Aires) ed il Giappone sullo scalo strategico di Tokyo Haneda».
Sul fronte alleanze nel piano industriale c’era scritto che bisognava chiudere entro l’anno o comunque avviare un negoziato rapidamente per farsi trovare pronti per la stagione estiva? Siamo in ritardo?
«La scelta del partner industriale rientra in competenze che sono al di fuori delle mie deleghe. È senza alcun dubbio un passaggio fondamentale».
In attesa del partner strategico, cosa state facendo?
«Nel frattempo, per assicurarci la giusta copertura commerciale, con il mio team, grazie ad una positiva storia di relazioni e di credibilità, abbiamo chiuso un accordo con Skyteam. Un accordo decisamente importante per come è nato: a nessuna compagnia era mai stato concesso di accedere al programma soltanto per un anno e di poter uscire con un preavviso di soli 6 mesi senza penale nel caso in cui la futura partnership strategica che verrà siglata comporti l’adesione di Ita Airways ad un’altra Alleanza. I nostri passeggeri potranno usufruire dei vantaggi (collegamenti e servizi) di questo network».
La strategia prevede anche altre alleanze?
«In queste settimane, il lavoro del team ha già assicurato 157 partnership commerciali con circa 3 mila destinazioni raggiungibili grazie a queste intese. Abbiamo anche già firmato 19 accordi di code share che stiamo attivando in queste settimane e che ampliano il network di destinazioni offerto ai clienti con codice Ita Airways. Entro il primo trimestre, gli accordi di code share saliranno a 30 con grandi novità».
Non è un po’ troppo ottimista?
«C’è ancora tanto da fare e le opportunità di crescita di ricavi e di riduzione di costi sono ancora molte. Questi primi risultati devono essere solo lo stimolo per avere ancora più determinazione nella ricerca quasi ossessiva di cambiamento e di innovazione in ogni area dell’azienda. Pochi mesi fa non eravamo neppure partiti. Se guardiamo a quello che abbiamo fatto ho molta fiducia per il futuro».