A me la “mission” pare solo una delle tante malinconie che il mondo aziendale prende dagli americani.
Ma veramente credete che la mission definisca un’azienda? Ma veramente credete che l’utente medio si lasci impressionare dal fatto che una compagnia aerea abbia come mission “to deliver the world’s best in flight experience” (ma vá? Pensavo che la mission fosse to deliver the world’s worst in flight experience)
Quando diventeró il capo del mondo aboliró le mission aziendali, non le reggo
Se mi scordo ricordatemelo per cortesia
Lo pensavo anch'io quando vision e mission erano solo concetti accademici. Poi ho conosciuto un dirigente con un passato da lupo di mare che mi ha detto: "vision e mission servono a darti la rotta e fare in modo che tutti la seguano". antser faceva l'esempio della mission Ryanair in confronto alle major, pensa senza mission se si mettesse a vendere voli a 9,99 ma spendesse soldi quanto Lufthansa perché magari qualcuno ha una percezione diversa del brand.
Da quel momento ho capito che la mission forse non è così banale come può sembrare e una volta, lavorando con una startup, ho visto che un soggetto esterno aveva totalmente frainteso lo scopo del progetto e quindi il prodotto; è bastato dirgli di leggere la mission per fargli capire l'equivoco (chiaramente poi si è cercato di capire se fosse lui tardo o più seriamente un problema di comunicazione, ma sempre partendo dalla mission come punto fermo).
Chiaramente se la si vede solo come "americanata" o solo perché nel bisiness plen ci deve stare, il rischio di farla diventare fuffa è alto, ma la mission aiuta nelle decisioni strategiche e di prodotto.
Per restare in ITA la mission potrebbe anche aiutare a capire in quale alleanza entrare invece di stare con una e flirtare con l'altra. Ma ITA non può avere una mission, esattamente come non ha strategie, competenze distintive, vantaggio competitivo e via dicendo, semplicemente perché lo scopo non è fare trasporto aereo ma tirare a campare per avere un tricolore sulla coda degli aerei che svolazza sopra le nostre teste. La bachelorette di Altavilla - che spero sia stata una libera interpretazione del giornalista, perché altrimenti c'è davvero da nascondersi sotto la sabbia per la vergogna - in realtà è una p***ana in cerca di quello che apre di più il portafoglio.