Secondo Berberi LH dovrebbe rilevare tutte le restanti azioni in due momenti diversi.
Previsto anche un ruolo per LIN e MXP e il probabile ritorno del brand Alitalia.
Ita Airways, Lufthansa investirà 830 milioni e rilancerà il marchio Alitalia
di Leonard Berberi
L’investimento complessivo di Lufthansa in Ita Airways alla fine dell’operazione sarà di circa 830 milioni di euro e suddiviso in tre fasi. È quanto apprende il Corriere della Sera da fonti governative a conoscenza del dossier. La prima fase — tra fine 2023 e inizio 2024, dopo l’ok dell’Antitrust Ue — prevede l’esborso di 325 milioni di euro per rilevare il 41% del vettore tricolore. Prima di quel momento nelle prossime settimane il Tesoro sarà chiamato a versare l’ultima rata di finanziamento pubblico (250 milioni) autorizzato dall’Ue per un totale di 1,35 miliardi.
Le altre tappe
La seconda fase di Lufthansa in Ita stabilisce un assegno di altri 325 milioni, nel 2026-2027, per il 49%, più un centinaio di milioni di «premio» al raggiungimento degli obiettivi fissati dal piano. Nella terza tappa, nel 2028, i tedeschi dovranno versare al ministero circa 80 milioni per il restante 10%. Appena possibile il colosso tedesco — che nel 2022 ha registrato quasi 33 miliardi di euro di ricavi — avvierà la «macchina» delle sinergie commerciali e operative che porteranno la compagnia aerea prima a toccare il pareggio operativo, poi a registrare il primo utile della sua storia. Nell’operazione Mef-Lufthansa Equita ha agito in qualità di financial advisor esclusivo del ministero.
Le sinergie
È previsto anche che Ita avvii nelle prossime settimane i voli in codeshare con le compagnie del gruppo Lufthansa e le società partner, mossa che anticiperà il passaggio nell’alleanza internazionale Star Alliance e l’ingresso nella joint venture transatlantica che il gruppo tedesco ha con United Airlines e Air Canada. Questi ultimi due richiederanno qualche tempo, in particolare la joint venture che avrà bisogno del via libera del Dipartimento dei Trasporti Usa.
Il cambio di passo con Giorgetti
La svolta su Ita — 71 aerei, 3.900 dipendenti e 634 milioni di euro di perdite accumulate dal 15 ottobre 2021 al 31 dicembre 2022 — è arrivata l’autunno passato quando al Tesoro si è insediato il ministro Giancarlo Giorgetti. È proprio lui che ha preso in mano il dossier, ha deciso di interrompere le trattative con il fondo americano Certares che non dava garanzie industriali e ha riportato al tavolo Lufthansa per provare a far sopravvivere la compagnia italiana e poi farla crescere, cercando di aumentare la connettività dell’Italia. A gestire i negoziati sono stati il presidente di Ita Antonino Turicchi e il capo delle strategie di Lufthansa Joerg Eberhart, ex numero uno di Air Dolomiti con passaporto tedesco e italiano.
L’hub di Roma
Tra i temi toccati c’è stato anche il marchio Alitalia acquistato per 90 milioni di euro da Ita e non ancora utilizzato. È probabile che Lufthansa lo rimetta sulle livree quando l’aviolinea tricolore sarà tornata a fare profitti. Altro tema affrontato è quello degli aeroporti. Lufthansa renderà Roma Fiumicino uno dei suoi hub intercontinentali, in particolare per i voli con l’America Latina, l’Africa e l’Asia. Un ruolo, però, l’avranno anche Milano Linate (dove transita il traffico business) e Malpensa.
I cambi al vertice di Ita
Nei prossimi giorni è attesa l’assemblea dei soci di Ita: il consiglio di amministrazione attuale — in prorogatio — sarà così sostituito da uno nuovo, sempre a cinque membri: Turicchi verrà confermato alla presidenza, mentre salvo colpi di scena dovrebbe arrivare un nuovo amministratore delegato che prenderà il posto di quello attuale, Fabio Lazzerini (in carica dalla nascita della società), che ricopre anche il ruolo di direttore generale del vettore tricolore.
Le tre tappe dell’investimento del gruppo tedesco, l’ingresso nella joint venture transatlantica, l’uso del marchio Alitalia che Lufthansa vuole rimettere sulle livree quando l’aviolinea sarà tornata a fare profitti. Nuovo cda di Ita: arriva un altro ceo
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