Ita-Lufthansa, dai voli al menu a bordo: ecco le 100 domande Ue che frenano le nozze
di
Leonard Berberi
Tra le oltre cento domande che la Commissione europea ha mandato alcuni giorni fa a Ita Airways e a Lufthansa c’è persino una su come sarà il menu di bordo, cioè i pasti che saranno serviti ai passeggeri durante i voli. Perché questo interessi ai tecnici dell’Antitrust Ue che dovranno valutare l’operazione — che prevede l’ingresso dei tedeschi nel vettore italiano — non è chiaro alle due società, spiegano al Corriere tre fonti con accesso diretto alle trattative. Di certo Roma e Francoforte hanno tempo fino al 30 settembre per rispondere a quel quesito e a tanti altri, alcuni molto tecnici, nella fase di cosiddetta «pre-notifica», prima cioè di avviare ufficialmente l’istruttoria («notifica») e far scattare il conto alla rovescia.
Le incomprensioni
Ma quella richiesta di spiegazioni sul menu — assieme a tante altre — ha letteralmente fatto saltare i nervi a italiani e tedeschi. Che non esitano a definire le domande della Direzione generale della Concorrenza Ue come «inutili, ridicole, pretestuose» e inviate «con l’obiettivo di far perdere tempo». Contattate Ita, Tesoro, Lufthansa e Commissione europea preferiscono non commentare. Tra i punti ritenuti curiosi — proseguono le fonti — compare anche la richiesta a italiani e tedeschi di «suggerire» loro stessi i rimedi per dare l’ok alle nozze e di proporre misure su come promuovere la concorrenza all’interno della Ue. Elementi ritenuti «insoliti» perché è l’Antitrust semmai che pone le condizioni ai soggetti interessati, non questi che dicono all’autorità come essere «penalizzati».
La ripresa dei negoziati
Le reazioni pubbliche del governo Meloni hanno colto di sorpresa la Commissione europea. Da Bruxelles fanno filtrare che non c’è nessun rallentamento sul dossier, anche se la commissaria che seguiva direttamente il caso, Margrethe Vestager, si è messa in aspettativa (non retribuita) perché concorre al vertice della Banca europea per gli investimenti. Il tavolo — raccontano le fonti — è ripreso dopo la pausa estiva con una call il 23 agosto seguita, una settimana dopo, dall’invio delle oltre cento domande in vista della notifica congiunta Mef-Lufthansa.
Le criticità
Le nozze, confidano due fonti europee, non saranno semplici. Per almeno tre motivi. Il primo: si tratta di un’operazione di fusione-concentrazione tra compagnie importanti nei cieli del Vecchio Continente. Un aspetto che diversi analisti consultati dal Corriere ritengono marginale. Non solo perché Ita — è il ragionamento — ha poco più di 70 aerei (un decimo di quelli dell’intero gruppo Lufthansa), ma anche perché il suo peso specifico è marginale: nel 2022 il vettore tricolore era quarto in Italia per passeggeri trasportati dopo Ryanair, easyJet e Wizz Air.
Il ruolo dei rivali
Il secondo motivo che complica il dossier è il «caro voli» in Europa che spinge l’Antitrust a fare attenzione ancora maggiore in questo periodo per evitare che nei mercati importanti quel tipo di operazione porti a un incremento ulteriore delle tariffe. Il terzo motivo ha a che fare con le conseguenze legali: la Commissione europea vuole «costruire» un dossier solido per quando le low cost, Air France-Klm e British Airways faranno ricorso e chiederanno il rilascio di decine di slot di decollo e atterraggio. C’è pure chi «ripesca» un
tweet del 26 maggio scorso del commissario Paolo Gentiloni che plaudiva «all’intesa raggiunta» tra Tesoro e Lufthansa. Aggiungendo un «non mancheranno discussioni» che viene letto da alcuni come un’anticipazione della guerra che si gioca sul futuro del vettore italiano.
Le fasi
In questo
clima rovente le trattative vanno avanti. Entro fine mese Mef e Lufthansa puntano a notificare l’operazione. Ad agosto il ministero ha versato a Ita l’ultima tranche (250 milioni di euro) degli 1,35 miliardi complessivi autorizzati dall’Antitrust Ue. Le casse del vettore italiano possono resistere all’inverno. Ma senza un via libera all’ingresso tedesco — che investirà almeno 829 milioni — il suo futuro tornerà in bilico. Ad appena due anni e due mesi dal decollo del suo primo volo.
Bruxelles nega i rallentamenti. Il ministero dell’Economia e Lufthansa vorrebbero inviare la notifica entro fine mese. Ecco cosa succede al dossier e quali sono le tappe
www.corriere.it