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- 16 Giugno 2009
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Ryanair, due nuove basi in Italia: Trieste e Reggio Calabria. Cade il tabù Olbia: primi voli in Costa Smeralda
Ryanair, la prima low cost del mondo e primo vettore in Italia per passeggeri trasportati, si prepara ad annunciare l’apertura della sua diciottesima base in Italia, a Trieste, ed entro le prossime due settimane dovrebbe inaugurare la diciannovesima, a Reggio Calabria. Non solo. Il vettore effettuerà per la prima volta i collegamenti sull’aeroporto di Olbia-Costa Smeralda, all’inizio all’interno della stagione estiva — che nel settore va da fine marzo a fine ottobre —, andando così ad estendere la sua presenza in tutti e tre gli scali sardi. È quanto apprende il Corriere da fonti aziendali che chiedono l’anonimato perché non autorizzati a parlarne pubblicamente.
Le novità
Interpellato dal Corriere a margine della conferenza stampa a Milano, il ceo del gruppo low cost Michael O’Leary ha preferito non confermare né le basi né l’avvio delle attività a Olbia. Ma giovedì 25 gennaio è attesa a Trieste la visita di Eddie Wilson, ceo di Ryanair (una delle entità del gruppo omonimo) e la low cost ha chiesto gli slot per operare i voli su Reggio Calabria che prevedono lo stazionamento notturno dei Boeing 737, l’indicazione che l’intenzione è di farne una base. La svolta sullo scalo calabrese — proseguono le fonti — arriva dopo che si è deciso di intervenire per superare le limitazioni operative sulle piste che rendevano complicate le operazioni delle low cost che hanno tempi di movimentazione dei velivoli di 25-30 minuti.
In Sardegna
Ma sono soprattutto i voli su Olbia che attirano l’attenzione degli addetti ai lavori. Lo scalo situato in Costa Smeralda viene da sempre giudicato da O’Leary come «troppo costoso» per la sua compagnia (che si è concentrata su Cagliari e Alghero). E negli ultimi anni l’impianto ha registrato investimenti significativi di easyJet, di Volotea e di Wizz Air. Recentemente è stato però raggiunto un accordo tra Ryanair e Geasar (la società di gestione dell’impianto della quale F2i Ligantia detiene il 79,8%) che apre la strada ai collegamenti. Secondo le fonti si tratterà di rotte nazionali e internazionali, ma al momento non è prevista l’apertura di una base.
Le limitazioni tecniche
Ryanair — conferma O’Leary durante una chiacchierata con il Corriere — sta studiando anche la possibilità di volare all’aeroporto di Salerno, che dovrebbe aprire a luglio e che ha già registrato l’interesse di easyJet. Di fatto si ridurrebbero a tre gli scali italiani dove la low cost non vola, mentre è presente nel resto del Paese: due per limitazioni tecniche delle piste troppo corte per i Boeing 737-800 (Firenze, Foggia) e una per decisione commerciale (Milano Linate).
I numeri
Secondo i dati forniti al Corriere dalla piattaforma specializzata Cirium Diio nel periodo di picco — luglio-agosto 2024 — le diverse divisioni di Ryanair dovrebbero volare così su 36 aeroporti italiani (inclusi Trieste, Reggio Calabria e Olbia). O’Leary prevede di aprire altre «4-5 basi» nel nostro Paese «nei prossimi anni», portando così il numero a 23-24. Già per la stagione estiva di quest’anno i Boeing (737-800 e 737 Max 8200) posizionati in Italia saliranno a 100 e l’obiettivo è di trasportare 60 milioni di passeggeri anche con l’aggiunta di 7 nuove rotte da Roma (Fiumicino, Ciampino) e 10 da Milano (Bergamo, Malpensa).
La nomina nel cda
Nella stessa conferenza stampa O’Leary ha annunciato anche che Roberta Neri, ex ceo di Enav, dal 1° febbraio entrerà nel consiglio di amministrazione di Ryanair Holdings plc. «Roberta porta con sé una notevole esperienza nel settore dell’aviazione, della regolamentazione e del business», ha commentato in una nota il presidente di Ryanair, Stan McCarthy. «In qualità di figura senior del business italiano non vediamo l’ora che Roberta dia un contributo significativo al nostro cda».
@corriere
Ryanair, la prima low cost del mondo e primo vettore in Italia per passeggeri trasportati, si prepara ad annunciare l’apertura della sua diciottesima base in Italia, a Trieste, ed entro le prossime due settimane dovrebbe inaugurare la diciannovesima, a Reggio Calabria. Non solo. Il vettore effettuerà per la prima volta i collegamenti sull’aeroporto di Olbia-Costa Smeralda, all’inizio all’interno della stagione estiva — che nel settore va da fine marzo a fine ottobre —, andando così ad estendere la sua presenza in tutti e tre gli scali sardi. È quanto apprende il Corriere da fonti aziendali che chiedono l’anonimato perché non autorizzati a parlarne pubblicamente.
Le novità
Interpellato dal Corriere a margine della conferenza stampa a Milano, il ceo del gruppo low cost Michael O’Leary ha preferito non confermare né le basi né l’avvio delle attività a Olbia. Ma giovedì 25 gennaio è attesa a Trieste la visita di Eddie Wilson, ceo di Ryanair (una delle entità del gruppo omonimo) e la low cost ha chiesto gli slot per operare i voli su Reggio Calabria che prevedono lo stazionamento notturno dei Boeing 737, l’indicazione che l’intenzione è di farne una base. La svolta sullo scalo calabrese — proseguono le fonti — arriva dopo che si è deciso di intervenire per superare le limitazioni operative sulle piste che rendevano complicate le operazioni delle low cost che hanno tempi di movimentazione dei velivoli di 25-30 minuti.
In Sardegna
Ma sono soprattutto i voli su Olbia che attirano l’attenzione degli addetti ai lavori. Lo scalo situato in Costa Smeralda viene da sempre giudicato da O’Leary come «troppo costoso» per la sua compagnia (che si è concentrata su Cagliari e Alghero). E negli ultimi anni l’impianto ha registrato investimenti significativi di easyJet, di Volotea e di Wizz Air. Recentemente è stato però raggiunto un accordo tra Ryanair e Geasar (la società di gestione dell’impianto della quale F2i Ligantia detiene il 79,8%) che apre la strada ai collegamenti. Secondo le fonti si tratterà di rotte nazionali e internazionali, ma al momento non è prevista l’apertura di una base.
Le limitazioni tecniche
Ryanair — conferma O’Leary durante una chiacchierata con il Corriere — sta studiando anche la possibilità di volare all’aeroporto di Salerno, che dovrebbe aprire a luglio e che ha già registrato l’interesse di easyJet. Di fatto si ridurrebbero a tre gli scali italiani dove la low cost non vola, mentre è presente nel resto del Paese: due per limitazioni tecniche delle piste troppo corte per i Boeing 737-800 (Firenze, Foggia) e una per decisione commerciale (Milano Linate).
I numeri
Secondo i dati forniti al Corriere dalla piattaforma specializzata Cirium Diio nel periodo di picco — luglio-agosto 2024 — le diverse divisioni di Ryanair dovrebbero volare così su 36 aeroporti italiani (inclusi Trieste, Reggio Calabria e Olbia). O’Leary prevede di aprire altre «4-5 basi» nel nostro Paese «nei prossimi anni», portando così il numero a 23-24. Già per la stagione estiva di quest’anno i Boeing (737-800 e 737 Max 8200) posizionati in Italia saliranno a 100 e l’obiettivo è di trasportare 60 milioni di passeggeri anche con l’aggiunta di 7 nuove rotte da Roma (Fiumicino, Ciampino) e 10 da Milano (Bergamo, Malpensa).
La nomina nel cda
Nella stessa conferenza stampa O’Leary ha annunciato anche che Roberta Neri, ex ceo di Enav, dal 1° febbraio entrerà nel consiglio di amministrazione di Ryanair Holdings plc. «Roberta porta con sé una notevole esperienza nel settore dell’aviazione, della regolamentazione e del business», ha commentato in una nota il presidente di Ryanair, Stan McCarthy. «In qualità di figura senior del business italiano non vediamo l’ora che Roberta dia un contributo significativo al nostro cda».
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