Ita Airways : a Lufthansa il 40% della compagnia italiana


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Farfallina

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23 Marzo 2009
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LX macina utili dopo l’acquisizione da parte di LH… prima perdeva soldi anche lei…
Al di là di tutto i conti di ITA sono sorprendenti seppur in una congiuntura favorevole alle compagnie da una parte, ma operando sostanzialmente da separata in casa dall'altra e quindi senza poter operare in JV nè adottare le necessarie sinergie.
Con quel bilancio che hanno depositato se non succedono disastri imprevisti nel 2024 vanno in utile e hanno il 2025 con il giubileo a Roma, poi nel lungo periodo non può rimanere stand alone, ma se giocano in maniera sufficiente potremmo assistere veramente a un fatto storico che non vediamo da 30 anni dai tempi di Cempella.
 

El Cubetazo

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3 Gennaio 2023
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Si diciamo che non fare soldi in questo momento storico con una compagnia aerea sarebbe un'impresa titanica.

Se il mercato dovesse rallentare un po' non la vedo benissimo, in particolare per una compagnia italo-centrica, con il noto potere di acquisto italiano...
 

leerit

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3 Settembre 2019
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L’ultima riunione del 14 maggio scorso tra il Ministro dell’Economia italiano, Giancarlo Giorgetti, e la Commissaria europea Margrethe Vestager non ha portato i frutti sperati per l’approvazione della fusione tra Ita Airways e Lufthansa. Al termine dell’incontro tenutosi a Palazzo Berlaymont, sede della Commissione europea, non sono state rilasciate dichiarazioni diplomatiche che generalmente accompagnano questi colloqui, segnale evidente di una strada tutta ancora da scrivere. Il Governo italiano nella riunione con il numero uno dell’antitrust europeo ha ribadito la propria posizione, aspettandosi ora un verdetto definitivo entro il 4 luglio.


LA LINEA DURA DELLA COMMISSIONE EUROPEA

Una linea dura, quella della Direzione generale della Concorrenza Ue, che irrita Francoforte e Roma anche perché alcune delle richieste possono essere soddisfatte solo da soggetti terzi che non partecipano al dossier. La sensazione che si sta consolidando giorno dopo giorno è che Bruxelles stia da un lato, provando a chiedere e ottenere sacrifici economicamente insostenibili, e dall’altro stia già lavorando sulle motivazioni dello stop cercando di affibbiare la colpa a Lufthansa.


Il pacchetto di impegni presentato a margine della prima settimana di maggio da MEF e Lufthansa, riguardante slot e rotte aeree, è stato giudicato insufficiente dagli uffici della DG COMP. Nonostante ciò, fonti della Commissione hanno voluto sottolineare che c’è ancora tempo per apportare le necessarie modifiche per portare il dossier ad avere luce verde.


Le preoccupazioni principali che filtrano dalla DG COMP si concentrano su alcuni nodi cruciali del negoziato. In particolare, vi è il timore che la fusione possa creare una posizione dominante sullo snodo aereo di Milano-Linate, senza che sia stata trovata una soluzione concreta per garantire una competizione equa.

Le proposte che sono arrivata da MEF e Lufthansa, per aprire ad altri competitor le rotte a corto raggio dall’Italia verso l’Europa centrale coinvolgendo Easyjet e Volotea, sempre secondo la Commissione, non basterebbero a garantire una adeguata ed equa concorrenza.


E proprio grazie ad un documento riservato di cui Startmag è entrato in possesso, che siamo in grado di svelarvi quali sono i termini di rimedio offerti dal MEF e Lufthansa per poter avere il via libera alle nozze.

LA PROPOSTA DI MEF E LUFTHANSA SU ITA: IL DOCUMENTO RISERVATO VISTO DA STARTMAG

MEF e Lufthansa, infatti, hanno proposto alla Commissione di cedere 162 slot settimanali tra Linate/Malpensa e altri 112 a Roma Fiumicino per sei stagioni IATA con l’impegno entro 2-3 mesi di sottoscrivere l’accordo con i vettori rivali ai quali far gestire le rotte intra-europee sui voli tra l’Italia e Germania, Svizzera, Belgio e Austria.


La Commissione dal canto suo punta ad un taglio degli slot su Linate pari ad almeno il 20-25% degli slot che attualmente vengono utilizzati dalle due rispettive compagnie aeree, che ammonterebbero ad almeno 20/25 coppie di slot, anche se le fonti più accreditate a Bruxelles dicono che la DG COMP vorrebbe arrivare ad un taglio di slot che porti ITA e Lufthansa a non detenere più del 50% del traffico su Linate.


Un altro punto sul quale la DG COMP vorrebbe più sacrifici è rappresentato dal settore di lungo raggio, una vera e propria sorta di barricata che hanno eretto sia il MEF che Lufthansa contro questa presa di posizione dell’antitrust. L’accordo proposto da tedeschi e italiani punta a mantenere separate per la durata di 6 stagioni IATA (tre anni) il settore di lungo raggio senza toccare sia dall’Italia che dalla Germania i voli attuali, in particolare verso le destinazioni di Chicago, Washington, San Francisco e Toronto dove saranno garantite le seguenti frequenze:


  • FCO-IAD: quattordici (14) frequenze settimanali nelle stagioni estive e sette (7) nelle stagioni invernali;
  • FCO-SFO: dodici (12) frequenze settimanali nelle stagioni estive.
  • FCO-ORD: tredici (13) frequenze settimanali nella stagione estiva.
  • FCO-YYZ: quattordici (14) frequenze settimanali nelle stagioni estive.

MEF e Lufthansa inoltre hanno proposto di non integrare le attività di ITA e di Lufthansa sul lungo raggio per tutto il periodo in cui sarà in vigore l’accordo e per i prossimi 2 anni a non far entrare ITA nella J.V. di Star Alliance.


Dal documento emerge anche che le parti per garantire il rispetto di questo accordo hanno proposto due rimedi: il primo, la nomina da parte del Tesoro di un manager, che riporterà direttamente al presidente di ITA, il quale si dovrà occupare per tutta la durata dell’accordo di gestire le destinazioni di lungo raggio di ITA, separatamente da quelle di Lufthansa e senza che Lufthansa possa interferire con le decisioni del manager su prezzi, capacità, gestione dei ricavi e network, il secondo punto, prevede l’introduzione di una sorta di garante indipendente (un “monitoring trastee”, la cui nomina dovrà passare attraverso la UE e pagato da entrambe le parti), il quale dovrà vegliare per tutta la durata dell’accordo affinché questi venga rispettato.


E proprio domenica 19 maggio, i vettori concorrenti, le organizzazioni dei consumatori e dei viaggiatori e le organizzazioni dei piloti, hanno fornito alla Commissione europea le loro valutazioni sui rimedi proposti da Ita e Lufthansa, una sorta di questionario di circa una 40 di pagine che tende ad individuare eventuali criticità in seno ai rimedi proposti dalle due pretendenti, anche se un eventuale stop alle nozze, sarebbe destinato a scatenare uno scontro politico perché verrebbe visto dal nostro Governo come un’azione diretta contro gli interessi economici dell’Italia.


Ma la sensazione che si respira tra gli addetti ai lavori è che il vero nodo da sciogliere sia proprio la questione “Linate”. La Commissione infatti potrebbe aver voluto tenere un pugno di ferro sulle attività di lungo raggio (una sorta di ricatto morale) per fare pressione su ITA e Lufthansa affinché cessi l’effettivo monopolio su Linate che sarebbe la vera problematica su cui la DG COMP teme che in futuro si possano scatenare i ricorsi da parte delle compagnie aeree rivali alla Corte di Giustizia Europea.


E proprio quando a Bruxelles si sta valutando il dossier ITA-Lufthansa, che si registra la posizione di Marco Troncone, amministratore delegato di Aeroporti di Roma il quale ha dichiarato che “l’accordo tra Ita Airways e Lufthansa significa molto. Ita Airways rappresenta il 30% del nostro traffico. Questo accordo potrebbe significare molto per l’Italia e ritengo che possa significare molto anche per l’Europa, nonostante i dubbi sollevati dalla Commissione Europea. Questo accordo è nell’interesse degli europei perché costruisce dei player europei capaci di competere nel mercato globale”.


 

leerit

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Potenzia la winter 2024-25 Ita Airways, che ha annunciato l’incremento delle frequenze sui collegamenti da Roma Fiumicino verso Miami e le Maldive, già in vendita.


Dal 31 ottobre prossimo, la rotta Roma-Miami prevederà due frequenze aggiuntive, passando così da sette a nove voli operati a settimana. I collegamenti aggiuntivi sono previsti il giovedì e il sabato con partenza da Fiumicino alle 15 e arrivo a Miami alle 21:55 (local time). Il volo di ritorno da Miami parte alle 23:20 e arriva a Roma alle 15:10 (local time). Le frequenze aggiuntive saranno operate con Airbus A330-900.


Inoltre, aumentano anche i voli per Malè, capitale delle Maldive. Durante le festività natalizie, il collegamento avrà un totale di sei frequenze settimanali (tra il 30 dicembre 2024 e il 5 gennaio 2025).


L’operativo prevede la partenza da Roma Fiumicino alle 22:15 e arrivo all’Aeroporto Internazionale di Velana – Malè alle 11:25 (local time). Il ritorno da Malè è previsto alle 13:25 (local time) con atterraggio a Fiumicino alle 19:50.

 

magick

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Ma se non lo fanno ci sarà un motivo. Immagino che limitare le frequenze con domanda invariata possa incentivare gli altri a incrementare la loro offerta. Può essere questo il motivo della richiesta?
 

londonfog

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Londra
Ma se non lo fanno ci sarà un motivo. Immagino che limitare le frequenze con domanda invariata possa incentivare gli altri a incrementare la loro offerta. Può essere questo il motivo della richiesta?
Come avrebbe detto mia nonna, se ci fosse la convenienza, gli altri avrebbero gia' aumentato le frequenze.
 
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Mi sembra una cosa incredibile limitare le frequenze quando c'e' un accordo Open Sky e nessuno vieta a AF o BA di iniziare a volare FCO-USA o a DL o AA di aumentare le frequenze su FCO. Questa mi sembra una roba completamente fuori dalla realta'.
Per capire bene la faccenda bisogna vedere i dati che la DG concorrenza ha in mano e che pubblichera' nella sua analisi. Al momento quei dati sono solo in mano a loro e alle parti in causa. Per come la vedo io, ci sono tre opzioni:

1) la commissione, dati alla mano, vede dei limiti alla concorrenza e ha oggettivamente ragione
2) la commissione sta prendendo fischi per fiaschi
3) la stampa sta capendo roma per toma.
 
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indaco1

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Ma se non lo fanno ci sarà un motivo. ..
Il motivo e' perverso. La commissione dovrebbe favorire gli utenti, non i concorrenti.

Mentre limitare l'offerta solo perche' i concorrenti non offrono lo stesso volo significa farla in testa agli utenti per favorire indebitamente i concorrenti.

Come gia' scritto prima se uno ha il monopolio dei gelati non puoi farlo chiudere cosi' niente gelati e niente monopolio.

Semmai devi creare le condizioni per cui un altro soggetto economico, per sua libera scelta e in base ai suoi conticini, se vuole puo' aprire una gelateria (fargli cacciare gli slot e' una fattispecie di questa soluzione).

Oppure nei casi piu' estremi, ma non e' il caso, potresti imporre una divisione del soggetto monopolista in piu' aziende in vera concorrenza tra loro come hanno fatto con la Standard Oil. Ma non e' il caso perche' il mercato globale e' pieno di pesci anche piu' grossi di LH, ed e' ridicolo danneggiare i campioni europei quando la fuori ci sono campioni fuori dalla giurisdizione della commissione.
 

13900

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Parlando d'altro, sono finalmente riuscito a dare una scorsa al bilancio di ITA. Poco e male, mi piacerebbe leggermelo meglio, anche perche' c'e' veramente un sacco da leggere e un bel po' di dati (per una volta).

Rielaborazioni mie, errori anch'essi miei.

Fare comparazioni col 2022 e' un po' farlocco, per ovvi motivi, e il bilancio 2019 di AZ e' fatto in maniera leggermente diversa. Comunque, questi i dati macro:

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In soldoni, ITA e' riuscita nell'intento di incrementare il proprio volato, e i passeggeri trasportati, senza pero' far aumentare i costi dello stesso quantitativo. Il che non e' per niente male. CASK e RASK hanno richiesto un po' di aritmetica da parte mia, e spero di non aver fatto errori:

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Passenger RASK in incremento a 7.1 cent, a fronte di una crescita cosi grande nel numero dei passeggeri, non e' male. Ora, IB e EI hanno fatto un +9% in PRASK (ne parlo piu' in dettaglio nel prossimo capoverso), ma comunque va dato atto che crescere nel RASK quando si vola di piu' e' spesso difficile. Certo, il Covid bounce-back ha aiutato ma... e' comunque un successo.

Non-fuel CASK sono aumentati parecchio, anche se pur sempre a un livello inferiore di quello di IB (non di EI). Il bilancio mostra il personale di ITA, e senza andare troppo nel dettaglio non mi sembra completamente fuori dimensioni rispetto a quello di altri players - forse qualcosina in piu' in materia di quadri e dirigenti, ma non cose da causare danni enormi.

La parte che onestamente non capisco sono quei "servizi". Non ho letto attentamente, e dovrei spulciare un po' il bilancio (anche se non sono un topo da biblioteca in questo ambito), ma non riesco a pensare a cosa possa costare cosi' tanto. Leasing e via dicendo dovrebbero stare negli ammortamenti, a quanto ne so.

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Parlando di roba che non capisco, gli ammortamenti si sono quasi dimezzati rispetto al 2022. Mi riprometto di leggerne nei dettagli piu' tardi.

Infine, una nota sul breakdown dei ricavi. Qui ITA fa qualcosa che nessun altro fa (e brava ITA), ossia questa tabella in cui mostrano LF, passeggeri e ricavi divisi sul nazionale/internazionale/intercontinentale:

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Tabella che mostra la totale follia del piano Fenice. Il 60% dei passeggeri di ITA vola sul nazionale, ma incidono solo sul 30% dei ricavi. Allo stesso tempo, solo un passeggero su 10 di ITA e' intercontinentale, ma incidono per il 47% dei ricavi. Pure il LF e' piu' alto.

In altre parole, eccovi un ricavo per passeggero:

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Se ITA passasse a una suddivisione 50-29-21, lasciando gli stessi ricavi per passeggero allora i ricavi totali salirebbero del 33%. Ovviamente anche i costi andrebbero a salire, ma di meno.
 

leerit

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Ita-Lufthansa, ultima proposta all’Antitrust: più slot ai concorrenti a Linate, ma non si cede sui voli Usa

Ancora un aggiornamento, ancora un “rimedio” all’interno del dossier che si sta componendo per realizzare la fusione tra Lufthansa e Ita Airways. Ieri sera in tarda serata, riporta oggi il Corriere della Sera, il ministero dell’economia italiano e il vettore tedesco hanno inviato a Bruxelles un ulteriore contributo al pacchetto di “rimedi” chiesto dall’Antitrust Ue per dare il via libera all’unione. Da una parte una mano tesa su Milano Linate, dall’altra “resistenza” sui voli con il Nord America.


I dubbi dell’Antitrust: monopolio e aumenti delle tariffe

La scorsa settimana la commissaria all’Antitrust Margrethe Vestager aveva ritenuto non sufficienti i rimedi preparati dalle due compagnie fino a quel momento e ha spostato la scadenza per la decisione al 4 luglio. Quello di ieri sera, è indicato come l’ultimo tentativo per convincere la Direzione generale della Concorrenza ad approvare l’accordo siglato un anno fa, ma che finora non è riuscito a dissolvere i dubbi che la fusione non solo finisca per peggiorare il servizio offerto, ma anche porti a un aumento delle tariffe del 10% e crei una situazione quasi monopolistica a Linate.

Più spazio ai concorrenti al Forlanini di Linate

Per quanto riguarda il city airport milanese di Linate, Mef e Lufthansa avrebbero migliorato la loro offerta iniziale, spiegano al Corriere due fonti europee a conoscenza delle discussioni: le parti rinuncerebbero ad almeno 19 coppie giornaliere di slot (pari a 38 voli, andata e ritorno), più delle 11-12 proposte, ma meno di quelle chieste dall’antitrust Ue (30). Secondo italiani e tedeschi il pacchetto di diritti di decollo e atterraggio sarebbe sufficiente a introdurre concorrenza sulle tratte internazionali “attenzionate” e a consentire ai vettori rivali, Easyjet, Volotea ed eventualmente un terzo, di posizionare 5 velivoli al Forlanini di Linate. La distanza sugli slot tra l’offerta di Mef-Lufthansa e la richiesta Ue, sottolineano le fonti, potrebbe essere colmata nei prossimi giorni e viene ritenuto l’aspetto meno problematico da risolvere.

Ma non cedono su Italia-Nord America

È sui voli Italia-Nord America che le parti tengono il punto, anche perché è il segmento dove i vettori fanno utili. A quanto si apprende non ci sarebbe la disponibilità di United Airlines a modificare gli accordi di joint venture con Lufthansa e Air Canada. Mef e tedeschi si impegnano a tenere separate, per due anni, le attività di Ita sul Nord Atlantico da quelle di Francoforte. Ma alla fine del biennio spetterebbe comunque all’Ue autorizzare l’abbattimento del “muro” tra le attività. Bruxelles vuole poi che i tedeschi rinuncino ai ricavi della jv dai voli Italia-Usa o alla parte di fatturato di Ita sullo stesso segmento. L’esclusione dalla jv, dicono gli esperti, rallenterebbe il rafforzamento di Ita. Tra domani e dopodomani, dicono le fonti comunitarie, a Bruxelles è previsto un incontro tra Vestager e i vertici di Lufthansa per strappare un via libera storico per i tedeschi e cruciale per il futuro degli italiani.


 

East End Ave

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su e giu' sull'atlantico...
Parlando d'altro, sono finalmente riuscito a dare una scorsa al bilancio di ITA. Poco e male, mi piacerebbe leggermelo meglio, anche perche' c'e' veramente un sacco da leggere e un bel po' di dati (per una volta).

Rielaborazioni mie, errori anch'essi miei.

Fare comparazioni col 2022 e' un po' farlocco, per ovvi motivi, e il bilancio 2019 di AZ e' fatto in maniera leggermente diversa. Comunque, questi i dati macro:

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In soldoni, ITA e' riuscita nell'intento di incrementare il proprio volato, e i passeggeri trasportati, senza pero' far aumentare i costi dello stesso quantitativo. Il che non e' per niente male. CASK e RASK hanno richiesto un po' di aritmetica da parte mia, e spero di non aver fatto errori:

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Passenger RASK in incremento a 7.1 cent, a fronte di una crescita cosi grande nel numero dei passeggeri, non e' male. Ora, IB e EI hanno fatto un +9% in PRASK (ne parlo piu' in dettaglio nel prossimo capoverso), ma comunque va dato atto che crescere nel RASK quando si vola di piu' e' spesso difficile. Certo, il Covid bounce-back ha aiutato ma... e' comunque un successo.

Non-fuel CASK sono aumentati parecchio, anche se pur sempre a un livello inferiore di quello di IB (non di EI). Il bilancio mostra il personale di ITA, e senza andare troppo nel dettaglio non mi sembra completamente fuori dimensioni rispetto a quello di altri players - forse qualcosina in piu' in materia di quadri e dirigenti, ma non cose da causare danni enormi.

La parte che onestamente non capisco sono quei "servizi". Non ho letto attentamente, e dovrei spulciare un po' il bilancio (anche se non sono un topo da biblioteca in questo ambito), ma non riesco a pensare a cosa possa costare cosi' tanto. Leasing e via dicendo dovrebbero stare negli ammortamenti, a quanto ne so.

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Parlando di roba che non capisco, gli ammortamenti si sono quasi dimezzati rispetto al 2022. Mi riprometto di leggerne nei dettagli piu' tardi.

Infine, una nota sul breakdown dei ricavi. Qui ITA fa qualcosa che nessun altro fa (e brava ITA), ossia questa tabella in cui mostrano LF, passeggeri e ricavi divisi sul nazionale/internazionale/intercontinentale:

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Tabella che mostra la totale follia del piano Fenice. Il 60% dei passeggeri di ITA vola sul nazionale, ma incidono solo sul 30% dei ricavi. Allo stesso tempo, solo un passeggero su 10 di ITA e' intercontinentale, ma incidono per il 47% dei ricavi. Pure il LF e' piu' alto.

In altre parole, eccovi un ricavo per passeggero:

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Se ITA passasse a una suddivisione 50-29-21, lasciando gli stessi ricavi per passeggero allora i ricavi totali salirebbero del 33%. Ovviamente anche i costi andrebbero a salire, ma di meno.
che dirti, se non GRAZIE! ???
 

East End Ave

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su e giu' sull'atlantico...
Sulla questione rotte NAM; se lo chiede la UE lo puo' fare solo anteponendo le parole "non e' che tante volte sareste disposti a ridurre, cosi' vi diamo l'ok?" e solo in quel caso LH e AZ, d'accordo fra loro, potrebbero decidere di ridurle.
Perche' d'ufficio non si puo' ne' richiedere ne' fare.
 
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Farfallina

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Il motivo e' perverso. La commissione dovrebbe favorire gli utenti, non i concorrenti.

Mentre limitare l'offerta solo perche' i concorrenti non offrono lo stesso volo significa farla in testa agli utenti per favorire indebitamente i concorrenti.

Come gia' scritto prima se uno ha il monopolio dei gelati non puoi farlo chiudere cosi' niente gelati e niente monopolio.

Semmai devi creare le condizioni per cui un altro soggetto economico, per sua libera scelta e in base ai suoi conticini, se vuole puo' aprire una gelateria (fargli cacciare gli slot e' una fattispecie di questa soluzione).

Oppure nei casi piu' estremi, ma non e' il caso, potresti imporre una divisione del soggetto monopolista in piu' aziende in vera concorrenza tra loro come hanno fatto con la Standard Oil. Ma non e' il caso perche' il mercato globale e' pieno di pesci anche piu' grossi di LH, ed e' ridicolo danneggiare i campioni europei quando la fuori ci sono campioni fuori dalla giurisdizione della commissione.
Sostanzialmente si esplicita che sono le richieste per favorire gli sponsor della signora e cioè AF-KL.
 

Farfallina

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Per capire bene la faccenda bisogna vedere i dati che la DG concorrenza ha in mano e che pubblichera' nella sua analisi. Al momento quei dati sono solo in mano a loro e alle parti in causa. Per come la vedo io, ci sono tre opzioni:

1) la commissione, dati alla mano, vede dei limiti alla concorrenza e ha oggettivamente ragione
2) la commissione sta prendendo fischi per fiaschi
3) la stampa sta capendo roma per toma.
4) .... Macron ....
 
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Farfallina

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Parlando d'altro, sono finalmente riuscito a dare una scorsa al bilancio di ITA. Poco e male, mi piacerebbe leggermelo meglio, anche perche' c'e' veramente un sacco da leggere e un bel po' di dati (per una volta).

Rielaborazioni mie, errori anch'essi miei.

Fare comparazioni col 2022 e' un po' farlocco, per ovvi motivi, e il bilancio 2019 di AZ e' fatto in maniera leggermente diversa. Comunque, questi i dati macro:

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In soldoni, ITA e' riuscita nell'intento di incrementare il proprio volato, e i passeggeri trasportati, senza pero' far aumentare i costi dello stesso quantitativo. Il che non e' per niente male. CASK e RASK hanno richiesto un po' di aritmetica da parte mia, e spero di non aver fatto errori:

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Passenger RASK in incremento a 7.1 cent, a fronte di una crescita cosi grande nel numero dei passeggeri, non e' male. Ora, IB e EI hanno fatto un +9% in PRASK (ne parlo piu' in dettaglio nel prossimo capoverso), ma comunque va dato atto che crescere nel RASK quando si vola di piu' e' spesso difficile. Certo, il Covid bounce-back ha aiutato ma... e' comunque un successo.

Non-fuel CASK sono aumentati parecchio, anche se pur sempre a un livello inferiore di quello di IB (non di EI). Il bilancio mostra il personale di ITA, e senza andare troppo nel dettaglio non mi sembra completamente fuori dimensioni rispetto a quello di altri players - forse qualcosina in piu' in materia di quadri e dirigenti, ma non cose da causare danni enormi.

La parte che onestamente non capisco sono quei "servizi". Non ho letto attentamente, e dovrei spulciare un po' il bilancio (anche se non sono un topo da biblioteca in questo ambito), ma non riesco a pensare a cosa possa costare cosi' tanto. Leasing e via dicendo dovrebbero stare negli ammortamenti, a quanto ne so.

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Parlando di roba che non capisco, gli ammortamenti si sono quasi dimezzati rispetto al 2022. Mi riprometto di leggerne nei dettagli piu' tardi.

Infine, una nota sul breakdown dei ricavi. Qui ITA fa qualcosa che nessun altro fa (e brava ITA), ossia questa tabella in cui mostrano LF, passeggeri e ricavi divisi sul nazionale/internazionale/intercontinentale:

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Tabella che mostra la totale follia del piano Fenice. Il 60% dei passeggeri di ITA vola sul nazionale, ma incidono solo sul 30% dei ricavi. Allo stesso tempo, solo un passeggero su 10 di ITA e' intercontinentale, ma incidono per il 47% dei ricavi. Pure il LF e' piu' alto.

In altre parole, eccovi un ricavo per passeggero:

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Se ITA passasse a una suddivisione 50-29-21, lasciando gli stessi ricavi per passeggero allora i ricavi totali salirebbero del 33%. Ovviamente anche i costi andrebbero a salire, ma di meno.
Ottimo, anch'io stavo guardando quei dati.
Il punto è proprio aumentare il lungo raggio non facendo esplodere i costi e ovviamente aprendo rotte sostenibili. Sembra un gioco semplice ma il difficile sta tutto li. Poi ovviamente ai tempi del piano fenice ragionavano su presupposti diversi, non avevano compreso quanto avrebbe inciso l'AV ferroviaria e partivano da una AZ-AP che era ancora più sbilanciata sul corto/medio raggio. E i target del piano erano conferire AZ+AP ad AF-KL in cambio di una quota della holding per i capitani poi commerciabile sul mercato. Considerate poi le dimensioni di AZ+AP per riposizionare tale compagnia sul LR serviva una rete e quindi investimenti mostruosi (e tempi lunghi, non i 3 anni ipotizzati) che i capitani non volevano assolutamente fare.
 

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4) .... Macron ....
Maronn

Ottimo, anch'io stavo guardando quei dati.
Il punto è proprio aumentare il lungo raggio non facendo esplodere i costi e ovviamente aprendo rotte sostenibili. Sembra un gioco semplice ma il difficile sta tutto li. Poi ovviamente ai tempi del piano fenice ragionavano su presupposti diversi, non avevano compreso quanto avrebbe inciso l'AV ferroviaria e partivano da una AZ-AP che era ancora più sbilanciata sul corto/medio raggio. E i target del piano erano conferire AZ+AP ad AF-KL in cambio di una quota della holding per i capitani poi commerciabile sul mercato. Considerate poi le dimensioni di AZ+AP per riposizionare tale compagnia sul LR serviva una rete e quindi investimenti mostruosi (e tempi lunghi, non i 3 anni ipotizzati) che i capitani non volevano assolutamente fare.
Si ma e' paradossale che ci siano voluti piu' di dieci anni per un cambio di traiettoria. E siamo ancora a livelli non del tutto buoni.
 
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