L’ultima riunione del 14 maggio scorso tra il Ministro dell’Economia italiano, Giancarlo Giorgetti, e la Commissaria europea Margrethe Vestager non ha portato i frutti sperati per l’approvazione della fusione tra Ita Airways e Lufthansa. Al termine dell’incontro tenutosi a Palazzo Berlaymont, sede della
Commissione europea, non sono state rilasciate dichiarazioni diplomatiche che generalmente accompagnano questi colloqui, segnale evidente di una strada tutta ancora da scrivere. Il Governo italiano nella riunione con il numero uno dell’antitrust europeo ha ribadito la propria posizione, aspettandosi ora un verdetto definitivo entro il 4 luglio.
LA LINEA DURA DELLA COMMISSIONE EUROPEA
Una linea dura, quella della Direzione generale della Concorrenza Ue, che irrita Francoforte e Roma anche perché alcune delle richieste possono essere soddisfatte solo da soggetti terzi che non partecipano al dossier. La sensazione che si sta consolidando giorno dopo giorno è che Bruxelles stia da un lato, provando a chiedere e ottenere sacrifici economicamente insostenibili, e dall’altro stia già lavorando sulle motivazioni dello stop cercando di affibbiare la colpa a Lufthansa.
Il pacchetto di impegni presentato a margine della prima settimana di maggio da MEF e Lufthansa, riguardante slot e rotte aeree, è stato giudicato insufficiente dagli uffici della DG COMP. Nonostante ciò, fonti della Commissione hanno voluto sottolineare che c’è ancora tempo per apportare le necessarie modifiche per portare il dossier ad avere luce verde.
Le preoccupazioni principali che filtrano dalla DG COMP si concentrano su alcuni nodi cruciali del negoziato. In particolare, vi è il timore che la fusione possa creare una posizione dominante sullo snodo aereo di Milano-Linate, senza che sia stata trovata una soluzione concreta per garantire una competizione equa.
Le proposte che sono arrivata da MEF e Lufthansa, per aprire ad altri competitor le rotte a corto raggio dall’Italia verso l’Europa centrale coinvolgendo Easyjet e Volotea, sempre secondo la Commissione, non basterebbero a garantire una adeguata ed equa concorrenza.
E proprio grazie ad un documento riservato di cui
Startmag è entrato in possesso, che siamo in grado di svelarvi quali sono i termini di rimedio offerti dal MEF e Lufthansa per poter avere il via libera alle nozze.
LA PROPOSTA DI MEF E LUFTHANSA SU ITA: IL DOCUMENTO RISERVATO VISTO DA STARTMAG
MEF e Lufthansa, infatti, hanno proposto alla Commissione di cedere 162 slot settimanali tra Linate/Malpensa e altri 112 a Roma Fiumicino per sei stagioni IATA con l’impegno entro 2-3 mesi di sottoscrivere l’accordo con i vettori rivali ai quali far gestire le rotte intra-europee sui voli tra l’Italia e Germania, Svizzera, Belgio e Austria.
La Commissione dal canto suo punta ad un taglio degli slot su Linate pari ad almeno il 20-25% degli slot che attualmente vengono utilizzati dalle due rispettive compagnie aeree, che ammonterebbero ad almeno 20/25 coppie di slot, anche se le fonti più accreditate a Bruxelles dicono che la DG COMP vorrebbe arrivare ad un taglio di slot che porti ITA e Lufthansa a non detenere più del 50% del traffico su Linate.
Un altro punto sul quale la DG COMP vorrebbe più sacrifici è rappresentato dal settore di lungo raggio, una vera e propria sorta di barricata che hanno eretto sia il MEF che Lufthansa contro questa presa di posizione dell’antitrust. L’accordo proposto da tedeschi e italiani punta a mantenere separate per la durata di 6 stagioni IATA (tre anni) il settore di lungo raggio senza toccare sia dall’Italia che dalla Germania i voli attuali, in particolare verso le destinazioni di Chicago, Washington, San Francisco e Toronto dove saranno garantite le seguenti frequenze:
- FCO-IAD: quattordici (14) frequenze settimanali nelle stagioni estive e sette (7) nelle stagioni invernali;
- FCO-SFO: dodici (12) frequenze settimanali nelle stagioni estive.
- FCO-ORD: tredici (13) frequenze settimanali nella stagione estiva.
- FCO-YYZ: quattordici (14) frequenze settimanali nelle stagioni estive.
MEF e Lufthansa inoltre hanno proposto di non integrare le attività di ITA e di Lufthansa sul lungo raggio per tutto il periodo in cui sarà in vigore l’accordo e per i prossimi 2 anni a non far entrare ITA nella J.V. di Star Alliance.
Dal documento emerge anche che le parti per garantire il rispetto di questo accordo hanno proposto due rimedi: il primo, la nomina da parte del Tesoro di un manager, che riporterà direttamente al presidente di ITA, il quale si dovrà occupare per tutta la durata dell’accordo di gestire le destinazioni di lungo raggio di ITA, separatamente da quelle di Lufthansa e senza che Lufthansa possa interferire con le decisioni del manager su prezzi, capacità, gestione dei ricavi e network, il secondo punto, prevede l’introduzione di una sorta di garante indipendente (un “monitoring trastee”, la cui nomina dovrà passare attraverso la UE e pagato da entrambe le parti), il quale dovrà vegliare per tutta la durata dell’accordo affinché questi venga rispettato.
E proprio domenica 19 maggio, i vettori concorrenti, le organizzazioni dei consumatori e dei viaggiatori e le organizzazioni dei piloti, hanno fornito alla Commissione europea le loro valutazioni sui rimedi proposti da Ita e Lufthansa, una sorta di questionario di circa una 40 di pagine che tende ad individuare eventuali criticità in seno ai rimedi proposti dalle due pretendenti, anche se un eventuale stop alle nozze, sarebbe destinato a scatenare uno scontro politico perché verrebbe visto dal nostro Governo come un’azione diretta contro gli interessi economici dell’Italia.
Ma la sensazione che si respira tra gli addetti ai lavori è che il vero nodo da sciogliere sia proprio la questione “Linate”. La Commissione infatti potrebbe aver voluto tenere un pugno di ferro sulle attività di lungo raggio (una sorta di ricatto morale) per fare pressione su ITA e Lufthansa affinché cessi l’effettivo monopolio su Linate che sarebbe la vera problematica su cui la DG COMP teme che in futuro si possano scatenare i ricorsi da parte delle compagnie aeree rivali alla Corte di Giustizia Europea.
E proprio quando a Bruxelles si sta valutando il dossier ITA-Lufthansa, che si registra la posizione di Marco Troncone, amministratore delegato di Aeroporti di Roma il quale ha dichiarato che “l’accordo tra Ita Airways e Lufthansa significa molto. Ita Airways rappresenta il 30% del nostro traffico. Questo accordo potrebbe significare molto per l’Italia e ritengo che possa significare molto anche per l’Europa, nonostante i dubbi sollevati dalla Commissione Europea. Questo accordo è nell’interesse degli europei perché costruisce dei player europei capaci di competere nel mercato globale”.
Il punto aggiornato sul dossier Ita-Lufthansa al vaglio della Commissione Ue. L'approfondimento di Cristiano Spazzali.
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