Ita-Lufthansa, il capo della Iata: «L’Ue dica sì alle nozze o la compagnia aerea italiana non avrà un futuro»
di Leonard Berberi, inviato a Dubai
Lo dice al «Corriere» Willie Walsh, direttore generale dell’associazione internazionale dei vettori. «Ita da sola non può andare avanti. Il consolidamento ha fatto finora bene ai consumatori»
Il capo della principale associazione dei vettori invita la Commissione europea ad
approvare le nozze tra Ita Airways e Lufthansa non solo perché le fusioni «
fanno bene ai consumatori», ma anche per garantire un futuro al vettore italiano che altrimenti rischia di ridimensionarsi o sparire dal mercato. È quanto dice al
Corriere Willie Walsh, direttore generale della Iata, a margine dell’
assemblea generale che si è svolta a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti.
L’operazione
Il 30 novembre 2023 il
ministero dell’Economia (che possiede Ita) e Lufthansa hanno notificato a Bruxelles l’operazione che prevede l’ingresso dei tedeschi, inizialmente con il 41% (per 325 milioni di euro) per salire al 90 e 100% per un investimento complessivo tedesco di 829 milioni.
La Commissione europea ha sollevato dubbi sull’operazione perché teme che possa ridurre la concorrenza a Milano Linate, sui voli tra l’Italia e Germania, Austria, Svizzera, Belgio, e tra Roma e il Nord America (Usa, Canada). Per questo
ha chiesto ai soggetti una serie di sacrifici per rispondere a quelle preoccupazioni. Una decisione Ue è attesa il 4 luglio, anche se il ceo di Lufthansa, Carsten Spohr, sostiene che l’orientamento
dovrebbe arrivare a giorni.
Il caso Alitalia
«Sul dossier Ita-Lufthansa c’è una domanda da porsi — ragiona Walsh —: che succede se le due società non si mettono insieme? Sappiamo tutti che
Ita nella sua precedente versione, Alitalia, ha sofferto per molti anni. L’attuale compagnia continua ad affrontare sfide importanti e non può sopravvivere da sola senza i benefici generati dall’appartenenza a un gruppo». «La storia si ripeterebbe e
Ita avrebbe diversi problemi nel futuro, proprio com’è successo con Alitalia», prosegue il direttore generale della Iata.
Le alternative
Consideriamo lo scenario del veto della Commissione europea alle nozze italo-tedesche. «
L’Antitrust Ue deve chiedersi quale sia l’alternativa», sottolinea il direttore generale della Iata. In assenza di una differente soluzione industriale, dice il direttore generale, «penso che Ita a quel punto
rischia di diventare più piccola o sparire.
E questo scenario non è certo nell’interesse del consumatore europeo».
Il consolidamento
Walsh, che prima di diventare capo della Iata
è stato amministratore delegato di Iag (holding che controlla British Airways, Iberia, Vueling, Aer Lingus), conosce le dinamiche europee sulle fusioni nei cieli e l’approccio della Direzione generale della Concorrenza Ue. «
Sostenere che il consolidamento è un male per i consumatori non corrisponde alla realtà.
Non solo è una cosa buona per i passeggeri, ma ricordo anche che ogni consolidamento in Europa è stato approvato proprio perché un bene per i clienti».
Il rilancio di Iberia
«Se guardo alla mia precedente esperienza in Iag — ricorda —
Iberia prima era un disastro. Ma dopo essersi fusa con British Airways si è ripresa e ora è messa decisamente bene. Questo perché con le sinergie ha potuto investire in nuovi aerei, nuovi prodotti di bordo, nuovi servizi». Nel 2023, secondo i dati depositati,
Iberia ha registrato quasi 7 miliardi di euro di fatturato, 940 milioni di utile e un margine di profitto del 13,5%, il più alto nell’holding considerando i vettori. Dieci anni prima, da sola, la
compagnia spagnola perdeva 400 milioni di euro all’anno.
Cieli frammentati
«
Finora insomma il consolidamento in Europa è stato positivo per tutti», sintetizza Walsh. Che fa notare anche un altro aspetto: «Come Iata abbiamo 336 membri (che trasportano oltre otto passeggeri su dieci in tutto il mondo,
ndr): il 38% di questi è basato in Europa, a dimostrazione che si tratta di un
continente dove i cieli sono molto più frammentati del resto del mondo. Insomma: c’è spazio per consolidamento».
Le polemiche politiche
Su Ita-Lufthansa «
ogni italiano ha capito che quello che ha fatto il governo è la cosa giusta. Dispiace moltissimo che in Europa ad oggi non l’abbiano capito», ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. «Se fosse vero che
Bruxelles sta aspettando il giorno dopo le elezioni per bocciare l’accordo sarebbe gravissimo», ha aggiunto il vicepremier Matteo Salvini.
L’Antitrust Ue
Nell’
intervista al Corriere la commissaria europea per la Concorrenza, Margrethe Vestager, ha spiegato che
le trattative con il Tesoro italiano e Lufthansa vanno avanti. E che la sua responsabilità «è che il consumatore alla fine abbia ancora la possibilità di scegliere e tariffe accessibili. Quello che abbiamo visto, in alcuni mercati, è che questo potrebbe non avvenire più in conseguenza dell’operazione Ita-Lufthansa». Ma dietro le parole diplomatiche il
braccio di ferro con Italia e Germania continua.
Le ultime trattative
Fonti Ue dicono al
Corriere che
l’Antitrust non ha preso ancora alcuna decisione e che si proverà tra lunedì e mercoledì a sciogliere l’ultimo nodo rimasto: quello dei voli Italia-Nord America e il futuro di Ita nella joint venture che Lufthansa ha con United Airlines e Air Canada.
«Al momento l’aria non è per niente buona», proseguono le fonti. «Resta da capire se passate le elezioni il clima a Bruxelles sarà più disteso o se con Roma e Berlino scoppierà la guerra».
Lo dice al«Corriere» Willie Walsh, direttore generale dell’associazione internazionale dei vettori.«Ita da sola non può andare avanti. Il consolidamento ha fatto finora bene ai consumatori»
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