Non si incaxxa perchè in larga parte condivide le idee degli estremisti di sinistra che governano la città, per i quali l'aeroporto è prima di tutto un problema e poi, a malincuore, un vantaggio economico.
Che nelle loro menti modeste si limita però all'occupazione.
Il turismo che fa aumentare i prezzi di tutto, è invece visto come una iattura. Si, porta una montagna di soldi, ma vuoi mettere come era romantica Bologna quando sotto i portici c'era poca gente e potevi entrare in qualsiasi osteria senza prenotare?
Non sto scherzando, una buona fetta di cittadini ha questo grado di chiusura mentale.
Tornando all'aeroporto, è abbastanza ovvio che il terminal non si stia ingrandendo perchè qualcuno non lo vuole. Tuttavia siccome la gestione è pubblica, anche il management ha la bocca cucita.
Salendo di livello, anche in Regione la maggioranza dei politici sono contrari all'espansione di BLQ. Ovviamente sono quelli che rappresentano il territorio non bolognese, che vivono nella speranza che senza un ampliamento del terminal, BLQ prima o poi sarà costretto ad interrompere la crescita generata dal libero mercato, dirottando questa crescita a FRL e PFM, che con il traffico attuale non possono stare in piedi in modo economicamente sostenibile.
Ecco perchè sei costretto a subire un terminal sempre più inadeguato quando utilizzi BLQ. E anche nel migliore dei casi (che l'iter venga sbloccato), per i prossimi anni cambierà poco o nulla.
Aggiungo questo articolo appena uscito che testimonia l'affetto del sindaco e dei suoi sodali per l'aeroporto.
Voli notturni rumorosi sulla città, Lepore: “Basta rimpalli, ora si trovi una soluzione”
Il sindaco dopo il report presentato dal consigliere regionale Dem Paruolo che chiede di utilizzare in maniera dinamica le due piste dello scalo in modo da ridurre i sorvoli anche di giorno
18 GIUGNO 2024 ALLE 16:46 2 MINUTI DI LETTURA
BOLOGNA – Sulla partita dei voli rumorosi a Bologna "ora bisogna quagliare. A me interessa che si trovino le soluzioni". A dirlo è il sindaco Matteo Lepore, a margine di una conferenza stampa in Comune, commentando i dati sui sorvoli presi in esame dal consigliere regionale Pd Giuseppe Paruolo.
Secondo l’analisi del consigliere dem può essere evitata "almeno la metà" delle rotte rumorose che passano sui tetti delle case dei bolognesi. Una sollecitazione che i vertici del Marconi inviterebbero a girare agli enti preposti come Enac e ministero dei trasporti. Il sindaco preferirebbe invece che non ci fossero rimpalli. "Il Roland Garros è già finito- avverte Lepore- ora bisogna quagliare. A me interessa, nella relazione con aeroporto, Enac e governo, che si trovino le soluzioni. Credo sia fondamentale per i cittadini".
Sulla questione dei sorvoli, ricorda del resto il sindaco, "la nostra posizione è molto chiara, di grande prudenza rispetto a quello che è l'impatto ambientale e sociale del Marconi su Bologna. La vicesindaca Emily Clancy sta lavorando su questo e penso che bisogna fare attenzione a tutti i dati che emergono, a partire anche da questi del consigliere Paruolo. Così come i dati che anche il nostro settore ambiente ha presentato da tempo".
L'aeroporto, insomma, deve essere "un osservato speciale - insiste Lepore - abbiamo bisogno di fare importante miglioramenti su diversi fronti e in particolare sull'impatto che ha sulla nostra città".
La denuncia di Paruolo
Se l'aeroporto non riduce "almeno della metà" i sorvoli rumorosi sulla città è perché manca la volontà di farlo è stata la denuncia nei giorni scorsi del consigliere regionale del Pd Giuseppe Paruolo (ma al suo fianco si schierano anche M5S, Verdi e Coalizione civica, oltre ai Dem).
Il consigliere ha presentato un ulteriore report sugli aerei in decollo o atterraggio al Marconi. La richiesta è quella di utilizzare in maniera dinamica le due piste dello scalo, la numero 12 e la numero 30, in modo da ridurre i sorvoli anche di giorno. Tutto ciò "per quanto possibile, senza ledere l'operatività dell'aeroporto. "Nessuno chiede di mettere a repentaglio la sicurezza dell'aeroporto o fare calare il numero dei voli, ma semplicemente applicare anche di giorno ciò che dopo la sfuriata del comune si fa già di notte". Appunto, la modalità a piste "opposte" che permettere di evitare decolli e atterraggi sulla città invertendo il senso dei movimenti quando possibile.
Nel gennaio scorso lo stesso consigliere pd aveva già calcolato, sfruttando i dati forniti dallo scalo, che sarebbe evitabile il 70,8% dei sorvoli sulla città. In base ad uno studio Enav sarebbero infatti gestibili operando per piste opposte 14 movimenti aerei l'ora. Questa possibilità non è sfruttata nella maggioranza dei casi, se è vero che tra gennaio e ottobre dello scorso anno ci sono stati 11.251 decolli per pista 30 (verso Bargellino) contro i 18.099 per pista 12 (verso la città), nonostante una ordinanza Enac del 2017 individui la prima modalità come preferenziale.
Analizzando più nel dettaglio quei 304 giorni di traffico aeroportuale dello scorso anno emerge che di notte la svolta c'è stata eccome: i dati dalle ore 23 alle 24 dimostrano che col passaggio ai decolli "obbligatori" su pista 30 c'è stato un drastico calo sorvoli anche con molti movimenti all'ora (più del limite teorico di 14). "Vuol dire che quello è un limite persino cautelativo, i dati ci dimostrano che si può fare persino meglio", commenta Paruolo. Il trend si riscontra anche al mattino nella fascia 6-7 ma poi dalla fascia 7-8 si comincia a usare una sola pista e quindi a sorvolare la città. Curioso l'andamento del giorno di capodanno 2023: "La mattina dell'1 gennaio ci sono zero sorvoli, come se qualcuno in torre di controllo avesse deciso di fare dormire i residenti. Poi da mezzogiorno si ricomincia ad usare una pista sola".
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