Lufthansa, l’estate porta oltre un miliardo di utile. Il ceo: «In Ita Airways entriamo a gennaio 2025»
di Leonard Berberi
Il gruppo di compagnie europee ha trasportato nel 3° trimestre oltre 40 milioni di passeggeri e registrato più di 10 miliardi di fatturato. I lavori per il closing dell’operazione Ita Airways
I tre mesi estivi si sono chiusi con aerei pieni e oltre un miliardo di utile netto per il gruppo Lufthansa, la società che gestisce una galassia di compagnie aeree assieme a una divisione cargo e manutenzione. Ma l’aumento del costo del lavoro, i ritardi nella consegna degli aerei, la crescente concorrenza in Asia, i cieli chiusi in Medio Oriente, il calo dei margini sulle rotte transatlantiche e le tasse governative più alte da pagare in Germania si fanno sentire. Mentre in Ita Airways le sinergie inizieranno a gennaio 2025.
I dati
Nel periodo luglio-settembre di quest’anno il gruppo — che include anche Swiss, Austrian Airlines, Brussels Airlines, Eurowings, Discover, Air Dolomiti — ha trasportato 40,3 milioni di passeggeri, con un tasso di riempimento medio degli aerei dell’87,2%, il numero più alto registrato dalla società. Il fatturato dei tre mesi estivi si è attestato a 10,7 miliardi di euro contro 10,2 miliardi dello scorso anno, con utili netti a 1,1 miliardi, in calo dell’8%.
Nei primi nove mesi
Guardando ai primi nove mesi del 2024 i profitti sono scesi del 48% (da 1,6 miliardi del 2023 a 830 milioni di quest’anno) soprattutto a causa di un primo trimestre zavorrato dagli scioperi che hanno coinvolto il vettore principale, Lufthansa Airlines e portato ad avviare un piano di efficientamento da qui al 2026 di 1,5 miliardi. Il gruppo conferma le stime per l’intero 2024 di 1,4-1,8 miliardi di utile netto (in calo rispetto ai 2,2 miliardi del 2023).
Il ruolo della manutenzione
A livello di segmento, quello che raccoglie i vettori ha chiuso il trimestre estivo con 1,16 miliardi di Ebit rettificato, con Swiss che si conferma sempre un’eccellenza, stavolta però affiancata da Eurowings — la divisione a basso costo che per anni ha faticato a raggiungere buoni numeri — con un margine di oltre il 25%. Il cargo si è ripreso, rispetto al terzo trimestre 2023, con un Ebit positivo per 38 milioni, mentre la manutenzione — grazie anche al boom del traffico e la richiesta costante di controllare e riparare aerei — segna +167 milioni.
Le previsioni per la fine dell’anno
In una nota il gruppo «si aspetta che la domanda di viaggi aerei rimanga forte nei restanti mesi dell’anno: i tassi di prenotazione per per novembre e dicembre sono ben al di sopra dei livelli osservati nello stesso periodo dell’anno scorso» e «rimangono particolarmente elevate nelle classi Prima e Business». Cosa che spinge gli analisti di Citigroup a giudicare in modo positivo i prezzi e l’evoluzione delle prenotazioni per il quarto trimestre, soprattutto perché le tariffe sono diminuite in misura minore rispetto alle attese.
Le reazioni
«In tutto il gruppo continuiamo a investire nella più grande modernizzazione della flotta della nostra storia, in offerte premium per i nostri clienti e in un posizionamento ancora più internazionale», commenta nella nota il ceo del gruppo Carsten Spohr. «Questi tre pilastri centrali della nostra strategia ci permetteranno di espandere ulteriormente il nostro ruolo di gruppo aereo leader in Europa».
Il dossier Ita
Sullo sfondo nella presentazione dei numeri resta il dossier Ita Airways: il colosso tedesco è in fase di chiusura delle procedure Ue che porteranno al closing dell’operazione. La consegna dei documenti finali è attesa entro il 4 novembre, poi la Commissione europea si prenderà qualche settimana per l’analisi del pacchetto di rimedi proposto da italiani e tedeschi.
«A Roma da inizio 2025»
«Rispetteremo la scadenza del 4 novembre con gli accordi firmati con i potenziali competitor sulle rotte brevi e quelle di lungo raggio», dice al Corriere durante una call con i giornalisti il ceo di Lufthansa, Spohr. «Ci aspettiamo il closing a cavallo tra il vecchio e il nuovo anno e potremo iniziare le nostre operazioni congiunte a inizio 2025, in linea con le nostre previsioni».
I danni in Medio Oriente
Il gruppo fornisce per la prima volta anche una stima dei danni economici causati dalla guerra in Medio Oriente che costringe Lufthansa e altri vettori a cancellare i voli verso Israele, Libano e Iran. «Nei primi nove mesi di quest’anno stimiamo un impatto negativo tra cancellazioni e disagi di 60-100 milioni di euro», risponde a una domanda del Corriere il direttore finanziario Till Streichert. «Nel 3° trimestre soltanto Austrian Airlines — la più danneggiata — ha avuto ricadute negative per 25 milioni di euro».
Liquidità rafforzata
Come segnalano gli esperti di Goodbody Airlines la cassa di Lufthansa di certo non piange. L’indebitamento netto per i primi tre trimestri dell’anno «è diminuito di circa 600 milioni di euro, attestandosi a 5,104 miliardi di euro», notano gli analisti. Dall’inizio dell’anno la liquidità è aumentata di circa 1 miliardo di euro, raggiungendo gli 11,4 miliardi. «Un dato che è superiore all’obiettivo di 8-10 miliardi di euro».
Il gruppo di compagnie europee ha trasportato nel 3° trimestre oltre 40 milioni di passeggeri e registrato più di 10 miliardi di fatturato. I lavori per il closing dell’operazione Ita Airways
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