ITA chiede ad Aeroitalia la rinuncia al suo marchio: eccessiva somiglianza ad Alitalia


FLRprt

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Da che pulpito vien la predica!

Il marchio non può considerarsi abbandonato.
Ci penserà il sig. Intrieri -già consulente del forse peggior ministro dei trasporti della Repubblica Italiana- a farci vedere come si gestisce una compagnia aerea. La missiva del sig. Intrieri mi sembra abbastanza illuminante sull'importanza che Aeritalia pensa di avere per il trasporto aereo italiano.

P.S.: dimenticavo l'attuale ministro dei trasporti, che sembra disinteressarsi completamente del trasporto aereo. Meglio così, visti i brillanti risultati nei settori ferroviario e stradale.
 

Paolo_61

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Da che pulpito vien la predica!

Il marchio non può considerarsi abbandonato.
Ci penserà il sig. Intrieri -già consulente del forse peggior ministro dei trasporti della Repubblica Italiana- a farci vedere come si gestisce una compagnia aerea. La missiva del sig. Intrieri mi sembra abbastanza illuminante sull'importanza che Aeritalia pensa di avere per il trasporto aereo italiano.

P.S.: dimenticavo l'attuale ministro dei trasporti, che sembra disinteressarsi completamente del trasporto aereo. Meglio così, visti i brillanti risultati nei settori ferroviario e stradale.
Sei stat molto più diplomatico di quanto sarei stato io.
 
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Ivan0922

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30 Aprile 2023
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dimenticavo l'attuale ministro dei trasporti, che sembra disinteressarsi completamente del trasporto aereo
Ma non devi essere cosi disonesto!!! Lui ha preso un caffe e ha fatto qualche foto con MOL un anno (o due?) fa, quando FR ha aperto i nuovi hangar a Bergamo. Piu che sufficiente da parte sua

Ma uno degli azionisti di AeroItalia non e' straniero?
Si, se non sbaglio e' francese, qualcuno puo correggermi se sbaglio
 
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Farfallina

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La cosa che mi fa sorridere tristemente e' quel giocare la carta nazionalista. Ma uno degli azionisti di AeroItalia non e' straniero?
L'unico a quanto pare dal contenzioso con quello che doveva essere l'altro (contenzioso all'estero) e anche l'altro sarebbe stato straniero.
 

Farfallina

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Sei stat molto più diplomatico di quanto sarei stato io.
La veggo buia, un attacco così diretto a LH e ad un CEO unanimemente considerato di grande qualità (risultati alla mano con Air Dolomiti e per posizioni ricoperte del gruppo LH) mi fa pensare che ci sia ben di più sul piatto che la disputa sul marchio che indiscutibilmente LH vorrà rilanciare a questo punto. Considerata inoltre la grande dipendenza da continuità territoriale ecc questa mossa potrebbe essere un tentativo di difesa dal un possibile attacco che ITA potrebbe sferrare a breve perché se offrisse alla RAS di operare senza compensazioni cercando di limitare i danni nei periodi di bassa stagione grazie al network e potendo utilizzare Air Dolomiti e magari nel prossimo futuro Sky Alps. Per Aeroitalia sarebbe un bel problema dover competere nei periodi di bassa stagione e/o dover riposizionare aerei e personale.
Infine non capisco tutta la serie di polemiche o lettere aperte invocando Governo e politica se, come pare, i risultati gli stanno dando ragione e la causa sta andando bene. Che senso ha un attacco diretto fortissimo come questo nei confronti di JE e di Lufthansa?
Va bene il pragmatismo tedesco, ma il prurito verrebbe ad un santo dopo una uscita del genere.
 

micheleforchini

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BGY
All'inizio ridevo di Aeroitalia, adesso inizio a stufarmi. Tutta questa narrazione del loro essere italiani, una start up "sana"..il lavorare senza contributi pubblici è stucchevole perchè ampiamente falso.

Non mi sembra che i voli in CT sulla Sardegna li stiano facendo assumendosi il 100% di rischio imprenditoriale.
Non mi sembra che i soci di Aeroitalia siano in maggioranza italiani.
Anche gli aerei sono o in leasing da compagnie estere o registrati con marche ben diverse dal classico I-
 

Farfallina

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All'inizio ridevo di Aeroitalia, adesso inizio a stufarmi. Tutta questa narrazione del loro essere italiani, una start up "sana"..il lavorare senza contributi pubblici è stucchevole perchè ampiamente falso.

Non mi sembra che i voli in CT sulla Sardegna li stiano facendo assumendosi il 100% di rischio imprenditoriale.
Non mi sembra che i soci di Aeroitalia siano in maggioranza italiani.
Anche gli aerei sono o in leasing da compagnie estere o registrati con marche ben diverse dal classico I-
Però assumono ex Meridiana (meno Alitalia perché è vantaggioso rimanere in CIGS finché viene prorogata) e con questo contano di far presa sulla politica, lo ricordano sempre.
 

hyppo

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Non so se anche voi avete capito leggendo i post G.I. che lui ha passato la vita a studiare i bilanci, è da 30 anni nel trasporto aereo e ha rifiutato più volte di andare a lavorare per AZ. Magari leggendo velocemente non ci avete mai fatto caso visto che lo scrive di rado.
Ma poi sta roba non andrebbe semmai scritta sulla pagina della Compgnia aerea anziché su quella personale dell'AD?
 
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AirFleet

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16 Giugno 2009
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Ita versus Aeroitalia: lite sul brand Alitalia

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Il marchio è mio, guai a chi me lo tocca. Giusto il tempo di prendere posto nella cabina di pilotaggio di Ita e Jörg Eberhart sguaina la sciabola e avvisa Aeroitalia sul brand di Alitalia, contenzioso che si trascina da un anno e mezzo. La replica dell’amministratore delegato di Aeroitalia, Gaetano Intrieri, è una bordata: «È un gesto ostile nei confronti di una realtà nazionale da parte di una compagnia ormai sotto il controllo prospettico di Lufthansa, e quindi di fatto tedesca. Fare una causa a noi nel nome di Alitalia per giustificare una fantasiosa valorizzazione del marchio vuol dire ancora una volta vituperare il nome di Alitalia». A occhio non finisce qui.
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Prima di addentrarci nell’attualità, è necessario fare un salto alle puntate precedenti.


PROLOGO

Nell’ottobre 2021 l’allora presidente di Ita, Alfredo Altavilla, rileva lo storico brand di Alitalia per 90 milioni di euro, dopo aver chiuso la trattativa con i commissari – incaricati dell’amministrazione straordinaria – e il ministero delle Imprese e del made in Italy (Mise).

PRIMO ATTO

Il 19 ottobre 2023 la Società italiana brevetti, che tutela la proprietà intellettuale di Ita Airways, redige una “contestazione” ad Aeroitalia sul suo brand e tuona: “I vostri marchi rappresentano una chiara violazione dei diritti esclusivi di Ita e traggono un ingiustificato vantaggio dalla reputazione dei marchi della stessa”. In sostanza, Ita rivendica la titolarità del brand, accusa Aeroitalia di plagio, le intima di cambiare nome e logo e chiede un risarcimento.

«Marchio e pittogramma — ribatte Intrieri — sono completamente differenti». AeroItalia esibisce tricolore e la A in coda, tutto regolarmente registrato presso l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale, che il 26 settembre 2022 lo ha pubblicato nel Bollettino dei marchi.
Febbraio 2024, un anno fa: AeroItalia si aggiudica il primo set. Il Tribunale di Roma, infatti, respinge la richiesta cautelare presentata da Ita, precisando che “non esiste una confondibilità tra i marchi AeroItalia e Alitalia”. La compagnia aerea guidata da Intrieri, quindi, può continuare a utilizzare il suo marchio e logo senza restrizioni.


SECONDO ATTO

Ita incassa il colpo, ma cova la rivincita. Nel frattempo arriva il tanto sospirato sì dell’Ue al matrimonio con Lufthansa, che medita il ritorno del marchio Alitalia, ma solo quando il vettore farà utili e sui voli intercontinentali, lasciando la livrea azzurra di Ita sui collegamenti nazionali ed europei. Non a caso lo scorso settembre a Milano viene lanciato il claim Ita Airways “inspired by Alitalia“. «Non si tratta di un’operazione nostalgia – specifica l’ex presidente, Antonino Turicchi – ma del recupero dei valori che hanno costituito l’identità italiana nel mondo e che sono insiti nella cultura di questa compagnia».
L’ultimo tassello lo mette il neo ad, Jörg Eberhart, il 3 febbraio: durante la conferenza stampa di presentazione dei nuovi vertici di Ita a Fiumicino: «Ita è in possesso del marchio comprato dai commissari, che ha un valore altissimo. Prima di considerare come e quando riavviarlo vorremmo raggiungere una stabilità per l’azienda e rilanciarlo nel miglior modo possibile. Vediamo come vanno i primi mesi, l’idea ovviamente è quella di usufruire di tutto il potenziale del marchio».

È il segnale che Ita sta per tornare all’attacco. Anzi, lo ha già fatto.


TERZO ATTO

Infatti, il 29 gennaio Eberhart prende carta e penna e scrive al Tribunale di Roma. Oggetto: “Procedimenti – cautelari e di merito – pendenti nei confronti di Aeroitalia S.r.l. avanti il Tribunale di Roma R.G. N. 10547/2024. Svolgimento: «Con la presente dichiarazione confermo il pieno e incondizionato interesse della Società a tutelare i marchi “Alitalia” e il considerevole avviamento dagli stessi acquisito e, dunque, a coltivare tutte le domande proposte in via di merito e cautelare nei confronti di Aeroitalia S.r.l. nell’ambito dei procedimenti pendenti di cui all’oggetto».

Intrieri affida la replica, durissima, a una lettera aperta indirizzata al presidente di Ita Airways, Sandro Pappalardo. «Preg.mo presidente, desidero portare alla Sua attenzione il documento allegato a questa comunicazione, firmato dal nuovo amministratore delegato di Ita Airways. Il documento riguarda un contenzioso in corso, basato su una presunta somiglianza tra il logo della nostra Aeroitalia e quello della (ex) Alitalia, nonché su un’asserita assonanza del nome. Non intendo entrare nel merito legale della vicenda, già esaminata dal giudice di primo grado che ha emesso una sentenza favorevole ad Aeroitalia, sancendo l’infondatezza di tali richieste. Tuttavia, ritengo opportuno evidenziare alcune considerazioni di particolare rilievo».

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Da qui parte l’offensiva: «Il 28 giugno 2024, su mia richiesta, ho incontrato a Roma il sig. Jörg Eberhart, all’epoca ceo designato di Ita Airways. Durante quell’incontro, egli definì il contenzioso in oggetto come “inutile e privo di fondamento“, autorizzandomi a trasmettere ai legali di Ita la sua posizione. Inoltre, mi rassicurò che, una volta ufficialmente nominato amministratore delegato, avrebbe posto fine a questa disputa come uno dei suoi primi atti».

Poi, però, le cose sono cambiate, sottolinea Intrieri, che punta il dito su Eberhart: «Il documento allegato dimostra un cambio radicale di posizione, sollevando seri interrogativi sull’affidabilità e la coerenza del suo operato. Ancora più grave è l’esplicito riferimento contenuto nella missiva, secondo cui questo cambio di approccio sarebbe riconducibile alla volontà di Lufthansa Ag, che detiene il 41% di Ita Airways. Questo conferma come le decisioni strategiche di Ita non siano più dettate da una logica nazionale, ma siano ormai subordinate agli interessi del vettore tedesco. Ciò che rende la situazione ancora più allarmante è il fatto che l’attacco legale non sia rivolto a un competitor internazionale, ma a una compagnia aerea italiana che opera in equilibrio economico, senza alcun contributo pubblico e che crea posti di lavoro, stimola lo sviluppo e garantisce collegamenti essenziali per la mobilità dei cittadini italiani».

«È difficile – prosegue l’ad di Aeroitalia – non interpretare questa azione come un gesto ostile nei confronti di una realtà nazionale che, con le proprie forze e in poco tempo, è riuscita a costruire un modello “italiano” di business efficiente, con una particolare attenzione ai costi di esercizio. È abbastanza facile da intuire ma allo stesso tempo paradossale il fatto che Ita stia tendando di utilizzare questo contenzioso per difendere il valore di un marchio, quello di Alitalia, che da oltre tre anni non viene utilizzato e che, al 31 dicembre 2023, risultava ancora iscritto nei bilanci con una valorizzazione di 90 milioni di euro»
Intrieri procede come un caterpillar: «È profondamente contraddittorio che Ita Airways, una compagnia ormai sotto il controllo prospettico di Lufthansa e quindi di fatto tedesca, rivolga un attacco legale a una compagnia italiana come Aeroitalia, utilizzando come pretesto la difesa di un marchio abbandonato e che adesso pare riappaia come fonte di ispirazione in un maquillage».

E ancora: «Per ben tre volte ho detto no ad Alitalia, anche quando circa 7.000 dipendenti fecero una petizione popolare per avermi alla guida della loro compagnia. Alitalia meriterebbe almeno di poter riposare in pace. Fare una causa a noi nel nome di Alitalia al fine di giustificare una fantasiosa valorizzazione del marchio vuol dire ancora una volta vituperare il nome di Alitalia e mancare ancora una volta di rispetto alla gente di Alitalia. La missiva del sig. Eberhart mi sembra abbastanza illuminante sull’importanza che Lufthansa dà al socio italiano».

Punto. Ma non a capo. Aspettando il quarto atto.


LAgenzia di Viaggio.
 

AirFleet

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Era per tornare in-topic!
Trovo piu fastidiose le bordate e le epressioni ostili e polemiche di dissenso di qualcuno che invece di argomantare in maniera etica sputa solo veleno 🐍 🐍 🐍
 
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East End Ave

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su e giu' sull'atlantico...
La veggo buia, un attacco così diretto a LH e ad un CEO unanimemente considerato di grande qualità (risultati alla mano con Air Dolomiti e per posizioni ricoperte del gruppo LH) mi fa pensare che ci sia ben di più sul piatto che la disputa sul marchio che indiscutibilmente LH vorrà rilanciare a questo punto. Considerata inoltre la grande dipendenza da continuità territoriale ecc questa mossa potrebbe essere un tentativo di difesa dal un possibile attacco che ITA potrebbe sferrare a breve perché se offrisse alla RAS di operare senza compensazioni cercando di limitare i danni nei periodi di bassa stagione grazie al network e potendo utilizzare Air Dolomiti e magari nel prossimo futuro Sky Alps. Per Aeroitalia sarebbe un bel problema dover competere nei periodi di bassa stagione e/o dover riposizionare aerei e personale.
Infine non capisco tutta la serie di polemiche o lettere aperte invocando Governo e politica se, come pare, i risultati gli stanno dando ragione e la causa sta andando bene. Che senso ha un attacco diretto fortissimo come questo nei confronti di JE e di Lufthansa?
Va bene il pragmatismo tedesco, ma il prurito verrebbe ad un santo dopo una uscita del genere.
solo io ci vedo proprio un ricorso politico a qualche amico della maggioranza perché gli risolva i problemi?
Detto che quella di AZ è una battaglia francamente ri-di-co-la, e spiace JE l’abbia invece perpetuata, il piagnisteo di Intrieri è paro paro a quello dei vertici di governo, soprattutto meloniani e salviniani, dove i nemici di LH si annidano numerosi…