Proposta peggioramento condizioni di compensazione EU 261


flori2

Utente Registrato
11 Luglio 2009
1,070
175
padova
Il tempo perso non ha lo stesso valore per tutti - se permetti è diverso per il turista che arriva in albergo alle 18:10 dopo aver speso 20 euro di biglietto rispetto al tecnico inviato per una riparazione urgentissima caricato sul primo volo disponibile costato 500 euro. Siccome non esiste altro criterio oggettivo standardizzabile, il prezzo pagato resta il miglior indicatore accessibile e oggettivo.
Mi dispiace ma non puoi generalizzare il concetto. Il valore del tempo perso è tutto da dimostrare che dipende da quanto hai pagato il biglietto. Di solito basta un controesempio per invalidare una teoria che generalizza.
 
  • Like
Reactions: enrico

Paolo_61

Socio AIAC 2025
Utente Registrato
2 Febbraio 2012
7,912
1,887
Mi dispiace ma non puoi generalizzare il concetto. Il valore del tempo perso è tutto da dimostrare che dipende da quanto hai pagato il biglietto. Di solito basta un controesempio per invalidare una teoria che generalizza.
Provo a rispiegare, perché evidentemente non sono stato capace di spiegarmi. Il calcolo del valore effettivo del ritardo è talmente complesso che possiamo serenamente considerarlo impossibile, però è dimostrabile che non è uguale per tutti. Come tale, non potendo effettuare il calcolo effettivo caso per caso, dobbiamo accettare un proxy che sia il meno impreciso possibile
 

vipero

Utente Registrato
8 Ottobre 2007
6,149
2,100
.
Mi dispiace ma non puoi generalizzare il concetto. Il valore del tempo perso è tutto da dimostrare che dipende da quanto hai pagato il biglietto. Di solito basta un controesempio per invalidare una teoria che generalizza.
Diciamo che dovrebbe valere una sorta di calcolo del rischio: se voglio viaggiare low cost, allora ne accetto le possibili conseguenze.
Conseguenze commerciali ovviamente, siamo tutti d'accordo sugli imprescindibili standard di safety.
 

flori2

Utente Registrato
11 Luglio 2009
1,070
175
padova
Provo a rispiegare, perché evidentemente non sono stato capace di spiegarmi. Il calcolo del valore effettivo del ritardo è talmente complesso che possiamo serenamente considerarlo impossibile, però è dimostrabile che non è uguale per tutti.
Concordo
Come tale, non potendo effettuare il calcolo effettivo caso per caso, dobbiamo accettare un proxy che sia il meno impreciso possibile
Attualmente il calcolo è regolamentato con delle cifre a forfait. Dici che il prezzo pagato sia meno impreciso dell'attuale metodo? A questo punto le compagnie aeree "dovrebbero sponsorizzare un ricerca" per portare acqua al loro mulino
 

flori2

Utente Registrato
11 Luglio 2009
1,070
175
padova
Diciamo che dovrebbe valere una sorta di calcolo del rischio: se voglio viaggiare low cost, allora ne accetto le possibili conseguenze.
Conseguenze commerciali ovviamente, siamo tutti d'accordo sugli imprescindibili standard di safety.
Ma allora io mi rifaccio sugli esempi che ho elencato nelle pagine precedenti:
Medico 1 costo prestazione 5000 euro
Medico 2 costo stessa prestazione 2000 euro.
Entrambi sfortunatamente causano lo stesso danno al paziente. Il medico 1 risarcisce di più del medico 2?
 

vipero

Utente Registrato
8 Ottobre 2007
6,149
2,100
.
Ma allora io mi rifaccio sugli esempi che ho elencato nelle pagine precedenti:
Medico 1 costo prestazione 5000 euro
Medico 2 costo stessa prestazione 2000 euro.
Entrambi sfortunatamente causano lo stesso danno al paziente. Il medico 1 risarcisce di più del medico 2?
Però dovremmo paragonare mele con mele. Pere e banane credo non siano paragonabili.
 

Paolo_61

Socio AIAC 2025
Utente Registrato
2 Febbraio 2012
7,912
1,887
Attualmente il calcolo è regolamentato con delle cifre a forfait. Dici che il prezzo pagato sia meno impreciso dell'attuale metodo? A questo punto le compagnie aeree "dovrebbero sponsorizzare un ricerca" per portare acqua al loro mulino
Torno agli esempi, neanche estremi, che ho fatto prima. In un caso il risarcimento previsto dalla 261 è di 10 volte il prezzo pagato, nell’altro è la metà della tariffa. Per me è evidente che qualcosa non quadra
 

flori2

Utente Registrato
11 Luglio 2009
1,070
175
padova
Torno agli esempi, neanche estremi, che ho fatto prima. In un caso il risarcimento previsto dalla 261 è di 10 volte il prezzo pagato, nell’altro è la metà della tariffa. Per me è evidente che qualcosa non quadra
Se per quello i due passeggeri hanno pagato cifre molto differenti per lo stesso e identico servizio.
 

libicocco

Utente Registrato
1 Agosto 2008
1,100
195
La tariffa aerea e' per essere trasportati da A a B,
poi c'e' il pax che paga di piu' per una serie di servizi aggiuntivi che e' superfluo elencare,
se arrivo a B oltre tot ritardo per me sono ininfluenti i servizi aggiuntivi che ho pagato che comunque (quasi sempre) avro' usufruito

3/4 ore di ritardo su un intercontinentale sono poche per la compensazione? forse si, ma 12 mi paiono troppe
Totalmente in disaccordo con che dice di togliere alloggio e pasti se il ritardo e' causato es. da maltempo
Se sono in partenza forse il disagio e' piu' o meno limitato ma se sono in transito non dico a LAD ma anche solo a GRU ..diventa difficile
 
Ultima modifica:

Paolo_61

Socio AIAC 2025
Utente Registrato
2 Febbraio 2012
7,912
1,887
Se per quello i due passeggeri hanno pagato cifre molto differenti per lo stesso e identico servizio.
Dipende dalla definizione di servizio (e non a caso esiste la politica di pricing). Dalla differenza deriva la differenza di valore. Ribadisco che il manutentore che prende al volo un posto a qualunque prezzo perché il fermo dell’impianto costa ogni ora cifre con qualche zero in meno usufruisce di un servizio diverso (come valore) con il turista che decide di andare a Laaperlanda anziché a Lido di Savio perché il volo gli è costato meno del pedaggio autostradale
 

maclover

Utente Registrato
6 Ottobre 2006
4,499
142
@Paolo_61
secondo me non arriviamo da nessuna parte. In un paese dove una significativa fetta della popolazione non paga neppure 1€ di tasse ma ritiene di avere diritto a tutto, non mi stupisce ci sia chi considera un diritto anche viaggiare in aereo per 4 spicci ed essere ricompensato un multiplo di quello che si è pagato senza dover provare alcun danno, ammesso che vi sia proprio stato, al netto di comprensibile disagio.

Su queste pagine, più che altrove, dovrebbe essere oltremodo chiaro quanto è complessa la macchina che fa muovere il mondo dell’aviazione.
Sarebbe utopico pensare che tutto possa essere perfetto, ma è scoraggiante vedere il prossimo scrivere “Potevo anche cercare di fare il furbo ed aspettare gli ultimi giorni prima della partenza per incassare la compensazione pecuniaria, ma rischiavo di non poter più cambiare per mancanza di posti liberi.” Insomma se mi conviene faccio il furbetto e passo all’incasso, senza neppure vergognarmi a dirlo.

Quando si parla di normative - e si è scevri da qualsivoglia interesse personale - lo si dovrebbe fare nell’interesse generale

Io, ed è ovviamente visione individuale e sicuramente perfettibile, preferirei
- una normativa che in automatico riconosca una compensazione a tutti i passeggeri, in funzione del prezzo pagato e del ritardo subito
- reciprocità del grace period. Se la compagnia si arroga il diritto di cancellare un biglietto venduto anche dopo 3 mesi, io cliente devo unilateralmente poter fare lo stesso
- enforcement della riprotezione su altri vettori; in caso di disguidi il pax deve avere la certezza di partire il prima possibile se disponibile altro volo. Si è disposti a non farlo? Allora sì, si deve ottenere un compenso.
- bastonate (serie) a quei vettori che regolarmente disattendono quanto sopra. Oggi ci sono molti più strumenti di controllo che nel 2004.

Aggiungo due note di divagazione:
1) mia moglie lavora per una multinazionale e fino a qualche anno fa era in HR. Si trovò, con i consulenti, a dover redigere una versione aggiornata della travel policy aziendale, coordinando le esigenze di 6 paesi in 3 diversi continenti in modo da uniformarla il più possibile.
Lato USA fu suggerito, dai consulenti in loco, di inserire note rispetto a overbooking/rerouting e amenità simili.
Mi ricordo come tra le regole che vennero inserite ci fosse quella di chiedere il permesso al manager diretto per evitare, come pare accadesse non di rado, che venissero saltati appuntamenti, non rispettate le deadline etc etc per proprio tornaconto personale ma “incolpando” la compagnia.
Serviva ovviamente produrre la documentazione del caso, con anche specificata la cifra ottenuta.
Non ho idea di quanto fosse un problema paventato o reale, e nel caso quanto esteso. Magari @kenadams ne sa di più.
Ma se si è pensato di metterlo nelle travel policy, non credo fosse limitato a due impiegati più creativi degli altri.

2) 30 anni fa, qui a Torino, venne fuori come diversi studenti di famiglie benestanti non pagassero le tasse universitarie poiché erano stati enucleati dalle rispettive famiglie e quindi, per legge, nullatenenti. Il giudice non poté far altro che “assolverli” poiché, al netto di giudizi morali, non era stata infranta alcuna norma.
Ora mi dicono che vanno di moda i finti divorzi…
Quest’ultima divagazione c’entra poco con l’aviazione, ma i furbetti sono ovunque, molto più di quello che pensiamo e, quando ci sono cifre in ballo, si sa, la tentazione di molti ad essere “creativi” è forte.
 

enrico

Amministratore AC
Staff Forum
30 Gennaio 2008
15,806
1,227
Rapallo, Liguria.
Scusate, ma siete completamente fuori focus imho.
Il prezzo dei biglietti aerei non è oggetto di contrattazione, ma viene proposto dal contraente forte (la compagnia aerea) ed accettato dal contraente debole (l'utente).
Ancorare dunque la compensazione al prezzo pagato è del tutto fuori luogo.
Anche perché seguendo questo criterio allora un utente dovrebbe poter chiedere di pagare di più il proprio biglietto, per avere in tesi diritto ad una congrua compensazione per il disservizio sopportato, ma non mi risulta si possa.
Io pago quanto mi viene chiesto, e spetta a te, compagnia aerea, avere prezzi medi che coprano le compensazioni.
Mica è una restituzione.
 

kenadams

Moderatore
13 Agosto 2007
10,447
2,305
NYC
L’altra cosa da notare e‘ questa: stiamo parlando quasi solo di compensazioni in caso di annullamento o ritardo attribuibile al vettore. Credo, tuttavia, che questa sia una minoranza dei casi. La stragrande maggioranza dei ritardi e’ attribuibile a condimeteo e altre circostanze di forza maggiore. E’ il trattamento di queste che avra’ il maggiore impatto — sia per i passeggeri che per i vettori.

Come ho gia‘ scritto, ritengo sia eccessivo chiedere alle linee aeree di pagare pernottamenti in questi casi. Reputo invece che vadano mantenuti (e magari rinforzati) i criteri di riprotezione: da passeggero, il disagio più’ comune e’ di gran lunga la omessa riprotezione in caso di annullamento/ritardo per condimeteo avverse. Da LH a Ryanair e Wizz, mi e’ capitato spesso che il vettore rifiutasse di riavviarmi sui voli di un concorrente.
 

enrico

Amministratore AC
Staff Forum
30 Gennaio 2008
15,806
1,227
Rapallo, Liguria.
L’altra cosa da notare e‘ questa: stiamo parlando quasi solo di compensazioni in caso di annullamento o ritardo attribuibile al vettore. Credo, tuttavia, che questa sia una minoranza dei casi. La stragrande maggioranza dei ritardi e’ attribuibile a condimeteo e altre circostanze di forza maggiore. E’ il trattamento di queste che avra’ il maggiore impatto — sia per i passeggeri che per i vettori.

Come ho gia‘ scritto, ritengo sia eccessivo chiedere alle linee aeree di pagare pernottamenti in questi casi. Reputo invece che vadano mantenuti (e magari rinforzati) i criteri di riprotezione: da passeggero, il disagio più’ comune e’ di gran lunga la omessa riprotezione in caso di annullamento/ritardo per condimeteo avverse. Da LH a Ryanair e Wizz, mi e’ capitato spesso che il vettore rifiutasse di riavviarmi sui voli di un concorrente.
Esattamente. Occorre valorizzare la buona fede nell'assistenza (compresa riprotezione).
 
  • Like
Reactions: kenadams

maclover

Utente Registrato
6 Ottobre 2006
4,499
142
La stragrande maggioranza dei ritardi e’ attribuibile a condimeteo e altre circostanze di forza maggiore. E’ il trattamento di queste che avra’ il maggiore impatto — sia per i passeggeri che per i vettori.
Come ho gia‘ scritto, ritengo sia eccessivo chiedere alle linee aeree di pagare pernottamenti in questi casi.
Su questo siamo d’accordo, ma mi chiedo: perché è lecito ritenere eccessivo di far pagare il pernotto per condimeteo e non può essere lecito ritenere che per un ritardo di 4h su un itinerario da 17h una famiglia di 2 adulti e un child che ha magari pagato in tutto il volo a/r 1.500€ ne riceva 1.800€?
In special modo se al ritorno.
 

kenadams

Moderatore
13 Agosto 2007
10,447
2,305
NYC
Su questo siamo d’accordo, ma mi chiedo: perché è lecito ritenere eccessivo di far pagare il pernotto per condimeteo e non può essere lecito ritenere che per un ritardo di 4h su un itinerario da 17h una famiglia di 2 adulti e un child che ha magari pagato in tutto il volo a/r 1.500€ ne riceva 1.800€?
In special modo se al ritorno.
Perché le condimeteo non dipendono dal vettore. Il ritardo -- per valere effettivamente qualcosa in compensazioni -- sì.
 

maclover

Utente Registrato
6 Ottobre 2006
4,499
142
Perché le condimeteo non dipendono dal vettore. Il ritardo -- per valere effettivamente qualcosa in compensazioni -- sì.
Per vincere facile...

…quella volta che KLM fu condannata perché a Quito vi fu un engine failure per via della pompa.
Dimostrò come la manutenzione fosse sempre stata fatta secondo i criteri del costruttore, come non ci fu mai alcuna avvisaglia di un possibile malfunzionamento, come fosse ben al di sotto del suo normale ciclo di vita… eppure fu condannata a compensare i pax perché non avendo il pezzo di ricambio pronto in Ecuador (e chi non ce l’ha?) vi fu ritardo.

… o quella volta che il comandante (non ricordo di quale compagnia) decise una diversion per sbarcare un passeggero molesto e la seguente rotazione fu ovviamente in ritardo. Compagnia colpevole di non aveva colto i segnali di un pax già alterato impedendone l’accesso in aereo… e rischiando compensazioni per negato imbarco…

A valle delle diverse sentenze, le uniche circostanze straordinarie sono un bird-strike, un’emergenza medica e poco altro

forse è più facile prevedere che in nord Europa possa nevicare in inverno e quindi le compagnie dovrebbero vendere meno voli fin da subito sapendo che le probabilità di flow control saranno più alte che in altre stagioni… altrimenti, via di compensazioni … ci arriveremo dai, incrociamo le dita.
 
Ultima modifica:
  • Like
Reactions: vipero