Boeing: «Stop al 787 di Grottaglie»
Ma Alenia smentisce
TARANTO - A Ferragosto scoppia la guerra di parole tra Boeing e Alenia. Il teatro delle operazioni è lo stabilimento di Grottaglie. Nel pomeriggio le agenzie di tutto il mondo battono la notizia dello stop alla produzione delle fusoliere del Boeing 787 «Dreamliner».
«Alenia Aeronautica, controllata di Finmeccanica, ha fermato la produzione a causa di alcuni difetti strutturali» scrive la Reuters da Chicago. La filiera mediatica che porta fino alla pesante flessione in Borsa del titolo Boeing (a Wall Street nel pomeriggio perdeva oltre il 4,50 per cento) risale addirittura al blog aeronautico «Flightblogger » e passa attraverso il prestigioso Wall Street Journal che rilancia la notizia. E’ la stessa Boeing, attraverso una portavoce, Loretta Gunter, a spiegare alla Reuters: «L’interruzione di Alenia ha bloccato la costruzione degli aerei e i difetti, grinze sulle fusoliere, sono stati riscontrati su 23 apparecchi; è stata già progettata una soluzione e su tutti gli aerei costruiti finora verranno applicate delle pezze».
«Stanno continuando a lavorare sui cilindri delle fusoliere finora costruite - aggiunge la portavoce di Boeing - e mentre stiamo implementando questo cambiamento non produrremo nessun altro cilindro fino a che non ci sarà un cambiamento ingegneristico che farà in modo che le prossime unità non debbano essere modificate».
Fin qui il lancio d’agenzia che getta nel panico la Borsa e fa sorgere nei cronisti qualche dubbio. Perché di fermo produttivo s’era parlato all’inizio dell’estate. Grottaglie avrebbe «scontato» i difetti sorti sull’attacco delle ali del Dreamliner negli stabilimenti Boeing in Giappone. Il blocco della produzione nello stabilimento tarantino risale, invece, alla fine dello scroso anno per un problema tecnico ai fastner, i bulloni che tengono insieme le parti della fusoliera. Riscontrato il difetto si fermò la produzione di nuovi pezzi concentrandosi sulle riparazioni. E allora se la notizia del nuovo, più recente, blocco della produzione era un déjà vu perché rilanciarla? Si tratta solo di una «sfasatura» temporale di blogger e giornali americani? Un tradimento delle rigorose regole di verifica della stampa anglosassone?
Alenia Aeronautica intanto non si sottrae alla guerra di parole dando, a poche ore di distanza, una sua versione dei fatti con qualche stoccata al committente americano. «Lo stabilimento Alenia di Grottaglie sta regolarmente continuando le attività sulle sezioni di fusoliera del 787 e, quindi, procedendo con l’esecuzione del piano delle consegne di sezioni complete al 100 per cento in linea con quanto concordato con Boeing».
«I lavori di montaggio - si legge nella nota d’agenzia - proseguono anche nel mese in corso: tre giorni fa è stata consegnata una coppia di sezioni di fusoliera, nel pieno rispetto del calendario prefissato. Il rallentamento dell’attività di fabbricazione delle sezioni di fusoliera è attribuibile ad un affinamento migliorativo del metodo di calcolo modificati da Boeing». Qui Alenia usa un eufemismo per spiegare l’origine delle «grinze» e non urtare troppo l’ingombrante alleato.
«Sono stati comunque già definiti e concordati i metodi e i tempi delle modifiche. Il provvisorio rallentamento di alcune attività di fabbricazione - conclude la nota - non avrà impatti sui piani di consegna previsti per tutto il 2009. Lo stabilimento di Grottaglie continua la sua attività salvo una riduzione normalmente prevista nel periodo estivo e, comunque le nuove tempistiche non hanno e non avranno alcuna incidenza sullo svolgimento del primo volo del 787, delle attività di certificazione del velivolo e dell’avvio delle consegne al cliente». Solo settembre ci dirà se questa guerra di parole è stata un temporale estivo alla vigilia di Ferragosto o il preavviso di burrasca.
FULVIO COLUCCI
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