Ryanair: ufficiale, bloccate tutte le rotte interne italiane!


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billypaul

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"Ryanair, l’Enac vuole avvantaggiare l’Alitalia a danno delle low cost"
La denuncia dell’Ibl centro studi torinese di economia e società
di Giovanni Bua

SASSARI. L'Enac vuole favorire Alitalia a danno delle compagnie low cost. Questo sarebbe il motivo della lotta fra la compagnia irlandese Ryanair e l’autorità dell’aviazione civile italiana. Lotta che va avanti da mesi ed é culminata nella decisione di Ryanair di chiudere, dal 23 gennaio prossimo, tutte le rotte domestiche, cioé i voli fra i dieci aeroporti italiani in cui opera.

L’analisi è dell’istituto Bruno Leoni, un think tank torinese che dal 2003 elabora ricerche e studi ad ampio raggio su società ed economia. E proprio sulla minacciata chiusura di Ryanair, che sta lasciando col fiato sospeso gli aeroporti dell’i sola, l’Ibl ha prodotto un approfondimento. Il contenzioso tra Ryanair e l’Enac deriva dal fatto che il vettore accetta passeggeri che abbiano solo la carta d’identità o il passaporto, gli unici documenti con cui é possibile acquistare biglietti e fare il check-in online. «Tutto questo - spiega Andrea Guircin, l’e conomista dell’Ibl autore dell’articolo - é in contrasto con la decisione del Tar del 17 dicembre secondo cui i passeggeri sulle tratte domestiche possono viaggiare con qualunque documento permesso dalla legge». «L’Enac - scrive Giuricin - vuole imporre una misura che sfavorisce Ryanair, ma che non inficia sulla libertà di viaggiare dei cittadini italiani». E questa mossa, si legge nel focus, é importante per Alitalia che «ha puntato su un modello di business completamente diverso da tutti le grandi compagnie internazionali con una focalizzazione sul mercato domestico», di cui Ryanair e la compagnia inglese Easyjet stanno «rubando» sempre maggiori quote. Secondo Giuricin, da qui nascono le maggiori difficoltà per Alitalia, «che nel 2009 avrà perdite operative (non nette) probabilmente superiori a 300 milioni di euro. La concorrenza sul mercato interno delle low cost non permette di attuare il piano di rilancio del vettore nazionale». Nel focus si afferma, così, che «l’Enac negli ultimi anni non si é comportato come regolatore indipendente» e la politica é sembrata «voler favorire un determinato vettore cercando di limitare la concorrenza delle low cost».

Una tesi «aggressiva», a cui fa però da contraltare quella che vedrebbe nel ruolo del «cattivo» la compagnia irlandese, impegnata in una battaglia con l’Enac sulle tariffe aeroportuali applicate a livello nazionale, ritienute troppo onerose.

Di chiunque sia la colpa il prezzo che pagherebbe la Sardegna sarebbe altissimo. A iniziare da Cagliari, che ha dato il via alle rotte della società irlandese low cost da circa un anno e ha già registrato numeri da record fino a diventare il secondo scalo in Italia per volumi di traffico. Ma anche Alghero riceverebbe un durissimo colpo. Con otto collegamenti nazionali che salterebbero dal Riviera del Corallo. In particolare le tratte di Pisa, Bergamo (Orio al Serio), Roma (Ciampino), Verona, Brescia, Treviso, Venezia,Parma e Bari. Un vero tracollo per l’economia dell’isola e per le stesse società di gestione degli aeroporti.

Da segnalare inoltre che un eventuale ritorno a Alitalia con fa certo felici gli operatori turistici. Almeno quelli del nord Sardegna che, per bocca del presidente di Federalberghi di Sassari e Gallura, Giorgio Macioccu, attaccano duramente la compagnia di bandiera: «La catena di ritardi, i bivacchi negli scali, l’o rganizzazione della nuova compagnia aerea nata dalla fusione fra Alitalia e Airone - sottolinea Macioccu - e la precaria attenzione delle società di gestioni aeroportuali nei confronti dei passeggeri sballotati da una parte all’altra, sta condizionando le prenotazioni per le festività di fine anno. Il sistema sta denunciando limiti che tutti speravamo fossero un retaggio del passato e stupisce l’indifferenza con la quale le nostre autorità regionali stanno affrontando il problema».

(28 dicembre 2009)
NuovaSardegna
 

AlbertoS

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6 Febbraio 2009
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www.mezzipubblicitorino.it
Oh, chiedo scusa.

Ma la norma su cui si va discutendo, e cioè l'estensione del valore legale di un documento di riconoscimento, è norma generale o ha valenza esclusivamente nel campo del diritto della navigazione?
La norma su cui si va discutendo (DPR 445/2000) è una norma generale

E un'altra domanda: le convenzioni internazionali hanno valore sul territorio nazionale, anche se non coinvolgono tratte internazionali ed anche in deroga alle leggi ordinarie?
Il valore di una convenzione internazionale sul territorio nazionale è sempre oggetto di discussione soprattutto quando una norma internazionale è in contrasto con una norma nazionale. Queste antinomie sono spesso state risolte solo con l'intervento della Corte costituzionale.
 

AlbertoS

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6 Febbraio 2009
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No le convenzioni internazionali in campo aeronautico sono prioritarie. gli stati contraenti sono obbligati a rispettarle. con l'avvento dell'easa enac ha perso il potere di legiferare e assunto quello di organo di controllo. le leggi aeronautiche sono internazionali.
La prevalenza di una norma/convenzione internazionale sul diritto interno non è mai così automatica. Ci sono state fior di sentenze della Consulta riguardo all'applicazione delle fonti comunitarie, per esempio...

La democrazia di Ryan ha fatto sì che molta gente che prima non viaggiava adesso viaggi
Ryan, mea sententia, non è nè un difensore della democrazia nè tanto meno un benefattore che consente a tutti di viaggiare. Ryan tiene basse le tariffe per i suoi affari. MOL lo fa per guadagnarci non per far del bene, visto che la Ryanair è una compagnia aerea e non una ONLUS. Questo poi può anche essere conveniente per i passeggeri, non lo nego, ma non mi piace che si dica che Ryanair è brava perchè fa viaggiare tutti, lo fa solo per guadagnarci (come è giusto che faccia un'impresa).
 

mahagonny

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7 Settembre 2007
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modugno
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"Ryanair, l’Enac vuole avvantaggiare l’Alitalia a danno delle low cost"
La denuncia dell’Ibl centro studi torinese di economia e società
di Giovanni Bua

SASSARI. L'Enac vuole favorire Alitalia a danno delle compagnie low cost. Questo sarebbe il motivo della lotta fra la compagnia irlandese Ryanair e l’autorità dell’aviazione civile italiana. Lotta che va avanti da mesi ed é culminata nella decisione di Ryanair di chiudere, dal 23 gennaio prossimo, tutte le rotte domestiche, cioé i voli fra i dieci aeroporti italiani in cui opera.

L’analisi è dell’istituto Bruno Leoni, un think tank torinese che dal 2003 elabora ricerche e studi ad ampio raggio su società ed economia. E proprio sulla minacciata chiusura di Ryanair, che sta lasciando col fiato sospeso gli aeroporti dell’i sola, l’Ibl ha prodotto un approfondimento. Il contenzioso tra Ryanair e l’Enac deriva dal fatto che il vettore accetta passeggeri che abbiano solo la carta d’identità o il passaporto, gli unici documenti con cui é possibile acquistare biglietti e fare il check-in online. «Tutto questo - spiega Andrea Guircin, l’e conomista dell’Ibl autore dell’articolo - é in contrasto con la decisione del Tar del 17 dicembre secondo cui i passeggeri sulle tratte domestiche possono viaggiare con qualunque documento permesso dalla legge». «L’Enac - scrive Giuricin - vuole imporre una misura che sfavorisce Ryanair, ma che non inficia sulla libertà di viaggiare dei cittadini italiani». E questa mossa, si legge nel focus, é importante per Alitalia che «ha puntato su un modello di business completamente diverso da tutti le grandi compagnie internazionali con una focalizzazione sul mercato domestico», di cui Ryanair e la compagnia inglese Easyjet stanno «rubando» sempre maggiori quote. Secondo Giuricin, da qui nascono le maggiori difficoltà per Alitalia, «che nel 2009 avrà perdite operative (non nette) probabilmente superiori a 300 milioni di euro. La concorrenza sul mercato interno delle low cost non permette di attuare il piano di rilancio del vettore nazionale». Nel focus si afferma, così, che «l’Enac negli ultimi anni non si é comportato come regolatore indipendente» e la politica é sembrata «voler favorire un determinato vettore cercando di limitare la concorrenza delle low cost».

Una tesi «aggressiva», a cui fa però da contraltare quella che vedrebbe nel ruolo del «cattivo» la compagnia irlandese, impegnata in una battaglia con l’Enac sulle tariffe aeroportuali applicate a livello nazionale, ritienute troppo onerose.

Di chiunque sia la colpa il prezzo che pagherebbe la Sardegna sarebbe altissimo. A iniziare da Cagliari, che ha dato il via alle rotte della società irlandese low cost da circa un anno e ha già registrato numeri da record fino a diventare il secondo scalo in Italia per volumi di traffico. Ma anche Alghero riceverebbe un durissimo colpo. Con otto collegamenti nazionali che salterebbero dal Riviera del Corallo. In particolare le tratte di Pisa, Bergamo (Orio al Serio), Roma (Ciampino), Verona, Brescia, Treviso, Venezia,Parma e Bari. Un vero tracollo per l’economia dell’isola e per le stesse società di gestione degli aeroporti.

Da segnalare inoltre che un eventuale ritorno a Alitalia con fa certo felici gli operatori turistici. Almeno quelli del nord Sardegna che, per bocca del presidente di Federalberghi di Sassari e Gallura, Giorgio Macioccu, attaccano duramente la compagnia di bandiera: «La catena di ritardi, i bivacchi negli scali, l’o rganizzazione della nuova compagnia aerea nata dalla fusione fra Alitalia e Airone - sottolinea Macioccu - e la precaria attenzione delle società di gestioni aeroportuali nei confronti dei passeggeri sballotati da una parte all’altra, sta condizionando le prenotazioni per le festività di fine anno. Il sistema sta denunciando limiti che tutti speravamo fossero un retaggio del passato e stupisce l’indifferenza con la quale le nostre autorità regionali stanno affrontando il problema».

(28 dicembre 2009)
NuovaSardegna
Le tesi "complottistiche" sono tipiche di situazioni di questo genere.
Naturalmente mai nessuno che fornisca uno straccio di prova.
Che OO
 

fra18000

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19 Dicembre 2009
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Lamezia Terme
Cari membri del forum,
sono nuova e mi sono iscritta per condividere con voi la mia esperienza. Tutte le settimane devo andare per lavoro da Roma a Bergamo e viceversa. Prendo sempre i voli Ryanair e ho dunque una lunga esperienza. A volte, per l'estero e per l'Italia, ho preso Alitalia. Guadagno 1500 euro al mese.
Vorrei dire alcune cose semplici.
Se i voli Ciampino-Bergamo vengono tolti, ne traggono vantaggio i monopolisti su quella rotta, cioè Alitalia; o Trenitalia, altri monopolisti. E' dunque quantomeno sospetto che un ente governativo, dello stesso governo che ha messo 300 miliardi dei nostri soldi su CAI e che ha magnificato ai quattro venti la nuova Frecciarossa faccia il muso duro per rendere MENO sicuri i voli della concorrenza.
Poi, altra osservazione: la lite è stata generata da "segnalazioni di passeggeri" che evidentemente si sono visti rifiutare la patente o altro all'imbarco. Sono stata testimone di due casi: in uno i dipendenti, prendendosi la responsabilità, hanno lasciato passare il passeggero, che era disperato; nell'altro no, perché non aveva neanche la patente. Ciò che dice l'ENAC sul passaggio contro pagamento è semplicemente falso e non può che essere falso, perché quando il passeggero arriva col documento ciò avviene al gate e non c'è assolutamente il tempo di tornare ai banchi check-in o all'ufficio prenotazioni per pagare alcunché, o non vorranno dirci che gli operatori del gate si sono intascati loro la mancia! Per questo, chi perde la carta d'imbarco tra controllo bagagli e gate è fottuto e non parte (anche questo l'ho visto succedere); mentre chi si accorge di non averla all'ingresso del controllo bagagli, come è accaduto a me perché avevo stampato due volte la carta del ritorno, va tranquillamente al banco check-in (ossia quello dove si deposita il bagaglio) e gliela ristampano in un attimo, gratis.
Mi chiedo chi siano questi passeggeri che, dopo aver sottoscritto un contratto, e aver pagato pochi euro un volo, si sono sentiti in diritto di difendere la propria sbadataggine per essersi "dimenticati" un documento.
La faccenda della legge italiana, giuridicamente parlando, è un abuso di Enac. Infatti, Ryanair ti obbliga anche a molte altre cose in sé non necessarie: per esempio, se tu non hai la carta d'imbarco stampata ma ce l'hai in pdf sul computer, ti lasciano a terra. In treno per esempio non avviene, basta un sms. Ed è francamente stupido lasciare a terra una persona che ha pagato e che ha regolarmente fatto il check-in: ma se ciò avviene al gate, con l'aereo in partenza, ti lasciano a terra. E' legale? non so. So però che siccome prendere un aereo non è come mangiucchiare una caramella, come minimo ti devi ricordare di portarti quanto ti è richiesto, cioè carta d'imbarco e documento. Quel documento lì, proprio quello: perché per i loro standard di sicurezza quello è più affidabile. Perché quello, e non la licenza di pesca, viene ritirato dallo stato quando la persona non è affidabile e non può né espatriare né muoversi di casa (questo per rispondere a uno degli ultimi post).
Mi sorprende, poi, quello che ho sentito dire contro le condizioni di viaggio su Ryan. Io ho preso innumerevoli voli e ho fatto ritardi 2 (due) volte: una c'era la neve a BGY e abbiamo aspettato 4 ore l'autorizzazione; una c'era traffico (di ospiti illustri...) a Ciampino e siamo partiti in ritardo da BGY. In nessuno dei casi è mai dipeso da Ryan. A bordo sono un po' buffi con i loro gratta e vinci e annunci mirabolanti sui panini caldi, ma il personale è gentile. Il problema, cari miei, è l'italiano. L'italiano, tendenzialmente, non rispetta le regole. E con chi non rispetta le regole, giustamente, s'incazzano. Intendo che se tu vuoi farli fessi portando tre bagagli a mano, loro ti fanno notare che tu hai sottoscritto un contratto in cui c'è scritto un solo bagaglio massimo 10 chili. Se vuoi portarne un altro, devi pagare. E' una regola elementare. Ma l'italiano è impermeabile alle regole, mentre gli irlandesi no (e nemmeno gli svizzeri, gli inglesi, ecc.). E quindi preferisce pagare 120 euro andata e ritorno per avere la soddisfazione di portarsi 3 bagagli a mano e presentare al gate il suo tesserino ministeriale. Però scusate, mica noi gli togliamo questa libertà, all'italiano che non rispetta le regole. Gliela lasciamo, e continui pure a viaggiare con le compagnie che gli elargiscono quelle possibilità, e un pasto gratis che fa abbastanza schifo. Ma perché, dico, deve rompere le palle a chi non è d'accordo, e accetta di rispettare alcune regole per averne un vantaggio?
La parola che non è mai venuta fuori è democrazia: badate, democrazia, non concorrenza. Se domani vado a Londra, che è città carissima, so che spendendo dieci sterline a notte finirò in un tugurio senza bagno, dove saranno stronzi e mi faranno pagare in anticipo, coi muri scrostati e la moquette fetida: ma io ho solo dieci sterline e per me c'è quello o ancora quello. Se non voglio la moquette fetida o racimolo più soldi o non ci vado. Se per legge si impone agli alberghi a una stella e due stelle che comunque vogliono segnarsi nome e cognome dei clienti di prendersi i delinquenti o le prostitute, e loro decidono di chiudere, a me poveretta resteranno solo gli alberghi a tre stelle. Avrò un pasto gratis, la tv, tre bagagli a mano, ma non ci potrò andare perché non posso spendere così tanto. Vi ricordo che attualmente l'unico modo per andare in treno da Roma a Milano è la Frecciarossa, 96 euro in seconda classe, solo andata. Vi sembra giusto?
Ecco, direi che il problema dell'Italia è la democrazia. La democrazia di Ryan ha fatto sì che molta gente che prima non viaggiava adesso viaggi, anche se poi finisce in un aeroportino minuscolo tipo Charleroi, ma il trenino per Bruxelles se lo può permettere e lo paga volentieri, pur di non rinunciare al viaggio. Se aggiungete che questo sbraco, che tanti di voi censurano, paragonando addirittura i passeggeri a bestiame, dicevo, se questo sbraco, poi, funziona addirittura economicamente, e il corollario è che l'albergo a una stella fa i soldi e continua a investire, mentre l'albergo a tre stelle perde 300 milioni l'anno, ecco, allora l'italiano s'incazza, non ci può credere, e grida vade retro straniero. E' stato come per l'IKEA: ne hanno dette di tutti i colori sulla deforestazione, e poi è finita che il loro legno è più ecologico, costa poco e hanno fior di designer: e i loro mobili sono più solidi di quelli orrendi della nonna. E così aprono nuove IKEA dappertutto, e i mobilifici in stile chiudono.
Spero per me, perché altrimenti la mia vita sarebbe distrutta, e non solo economicamente (date un'occhiata agli orari che Alitalia si permette di fare su BGY-FCO, e già a dover andare a FCO conviene comunque il treno...), che la cosa rientri. Prego che Ryan comprenda l'inferiorità intrinseca dell'italico popolo e ci perdoni, trovando un compromesso.
Ma come si fa a non dare ragione a persone più intelligenti economicamente e più rispettose delle regole?

PS: il BGY-CIA e ritorno è sempre pieno, a qualsiasi ora e in qualsiasi giorno della settimana: non credo proprio che la decisione di Ryan sia fatta per spassarsela un paio di settimane, anche perché nelle mail nessuno parla di cancellazione temporanea ma di cessazione definitiva. La proposta più ragionevole, per tutti gli uomini rispettosi delle regole compreso il sindaco di Ciampino, sarebbe quella di guardare all'utilità per la popolazione, quegli italiani di cui si riempiono la bocca solo quando si tratta di compagnia di bandiera.
Per esempio, uno di norma a Londra o a BIllund non ci va in giornata, dunque può impiegare quelle due ore per raggiungere FCO, e dunque potrebbero spostare a FCO l'estero, mantenendo a CIA i voli interni. Ma sarebbe un compromesso troppo intelligente.
Mi sorge un dubbio ma quando sottoscrivo un contratto mi pare che ne leggo le condizioni , queste prevedono l'inserimento tra l'altro oramai solo online dei dati di un documento di riconoscimento quindi se non si è imbecilli bisognerebbe leggere prima di sottoscrivere un contratto. Non capisco perchè se FR permette ora solo il check in on line ci si trova a discutere di usare un documento che non sia CI o PP lo sai da casa che non puoi usare altro, io non apprezzo la politica aziendale di FR ma trovo che per molti di noi sia una manna dal cielo (gente che con i trasporti ci lavora) .
 

PerGiove

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Il valore di una convenzione internazionale sul territorio nazionale è sempre oggetto di discussione soprattutto quando una norma internazionale è in contrasto con una norma nazionale. Queste antinomie sono spesso state risolte solo con l'intervento della Corte costituzionale.
Per me c'è poco da discutere. se L'italia stessa ha firmato un accordo internazionale non può successivamente emettere leggi in contrasto con esso. o non farlo rispettare. altrimenti recede l'accordo firmato, esce dall'icao e si trova ad usare solo i treni.
 

setIRSposition

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Il fatto che un soggetto privato agisca in questo modo DANNEGGIANDO IN PRIMIS I SUOI CLIENTI è semplicemente la dimostrazione che tutta questa buona fede e voglia di rispettare le regole NON c'è.
La cosa diciamo...interessante...è che buona parte dei suoi clienti condivide l'operato della compagnia in questa vicenda.

Io sono convinto che identificare una persona con una licenza di pesca faccia veramente ridere i polli, quando lo Stato Italiano ci fornisce non uno, ma ben due documenti d'identità.

Detto questo, la decisione di Ryanair è del tutto strumentale a rafforzare la propria immagine di compagnia fuori dagli schemi e "più vicina ai passeggeri rispetto al loro Stato". Delle licenze di pesca, del patentino da ornitologo o dell'attestato di scelto bevitore dell'Osteria dello zio Lalo in Val Strona non gliene può fregar di meno.
 

Doctorstein

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La cosa diciamo...interessante...è che buona parte dei suoi clienti condivide l'operato della compagnia in questa vicenda.

Io sono convinto che identificare una persona con una licenza di pesca faccia veramente ridere i polli, quando lo Stato Italiano ci fornisce non uno, ma ben due documenti d'identità.

Detto questo, la decisione di Ryanair è del tutto strumentale a rafforzare la propria immagine di compagnia fuori dagli schemi e "più vicina ai passeggeri rispetto al loro Stato". Delle licenze di pesca, del patentino da ornitologo o dell'attestato di scelto bevitore dell'Osteria dello zio Lalo in Val Strona non gliene può fregar di meno.
Grazie Nicola, finalmente si può discutere,

EDIT DELL'AMMINISTRAZIONE:FRASE POLEMICA NON FUNZIONALE AL THREAD.

Personalmente non la odio, anzi, me ne servo volentieri se voglio fare un viaggio al risparmio.
Il premesso di pesca può essere ridicolo, d'accordo. La patente un po' meno.

Quello che proprio non riesco a capire sono i modi di questo "sciopero".
Se un lavoratore sciopera, perde la paga. FR con questo "sciopero" mette in difficoltà i suoi clienti, e ci guadagna pure perchè probabilmente visto il periodo dell'anno i suddetti voli sarebbero stati sotto il BOP. Ma i primi a difendere FR sembrano essere le persone che ne pagano le conseguenze.

Viste le condizioni che pone ai PAX fr è una scelta obbligata se si vuole viaggiare con 10 €.
Credo che se un domani dicessero che bisogna dare un litro di sangue per avere le tariffe i clienti li avrebbero lo stesso.
Io stesso avessi ricevuto un trattamento del genere da LH o AZ sicuramente non ci avrei più volato se non costretto.
Con FR si prenota comunque e si incrociano le dita che tutto vada per il verso giusto perchè per avere determinate tariffe si è COSTRETTI a viaggiare con loro.

Il poco prezzo però non giustifica un trattamento da "oggetto" o trincerarsi dietro a un immagine da benefattori. Perchè le regole devono essere uguali per tutti.. a iniziare dai diritti dei pax.

Spesso mi sembra di vedere in FR lo stesso approccio di molte amministrazioni locali qui italia in materia di sicurezza stradale. In UK gli autovelox fissi sono segnalati con km di anticipo in posti realmente pericolosi. Qui sono piazzati dove possono fare cassetta. La provincia di AL è in difficoltà perchè la raccolta multe non è stata fruttuosa come previsto. E credo che gli stessi pax felici di viaggiare con FR siano "inca... " come iene se prendono un autoveox... il principo è lo stesso.
 
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giova-

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può darsi che tutto sia stato montato per due motivi:il primo (meno credibile) che non voglia aggiornare i suoi sistemi web per immettere nelle schermate i nuovi documenti;la seconda (più plausibile) che i suoi stretti tempi a terra (25 minuti) si allungano se al gate gi addetti devono controllare molteplici documenti diversi tra loro.penso sia per questo altrimenti cosa cambia accettare diversi documenti (e senza arrivare a tutto 'sto casino apocalittico addirittura cancellando voli)
 

Doctorstein

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può darsi che tutto sia stato montato per due motivi:il primo (meno credibile) che non voglia aggiornare i suoi sistemi web per immettere nelle schermate i nuovi documenti;la seconda (più plausibile) che i suoi stretti tempi a terra (25 minuti) si allungano se al gate gi addetti devono controllare molteplici documenti diversi tra loro.penso sia per questo altrimenti cosa cambia accettare diversi documenti (e senza arrivare a tutto 'sto casino apocalittico addirittura cancellando voli)
1) aggiornare un sistema complesso come il sito web di compagnia aerea ha dei costi che non so quantificare.
2) Il controllo dei documenti può inizare prima che l'aerea sia al gate, ma non credo una varietà di documenti comportino un aggravio sui tempi di imbarco.
3) Accettando più documenti viene meno una scusa per lasciare a terra un PAX che ha dimenticato la CI, che quindi potrebbe comperare un biglietto successivo a prezzo non di favore, o pagare mi pare 40€ di penale per non aver fatto il web checkin valido.
 

beograd

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12 Settembre 2009
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barese all'estero
la seconda (più plausibile) che i suoi stretti tempi a terra (25 minuti) si allungano se al gate gi addetti devono controllare molteplici documenti diversi tra loro.penso sia per questo altrimenti cosa cambia accettare diversi documenti (e senza arrivare a tutto 'sto casino apocalittico addirittura cancellando voli)
se il gate lo aprono prima, i passeggeri sono già pronti prima che l'aereo ha finito di sbarcare i precedenti pax, se invece si continua a fare alcuni aeroporti che lo aprono quando dovrebbe chiudere, ci sono di 50 minuti di turnaround..
 

ryanmaverick

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due riflessioni...
A)4 anni che lavoro per ryanair,fatto imbarchi in tutta europa,mai sentito di persone che si sono imbarcate dietro pagamento di una mazzetta perchè si erano dimenticati un documento,mi è capitato invece di sospettare in un aeroporto,senza fare nomi,che le mazzette finissero in tasca agli operatori handling senza che ryan sapesse niente
B)chi sta ai gates è qualificato a controllare e,eventualmente,riconoscere un passaporto, carta d'identità, falso o scaduto.....nessuno ha pensato che passaporto,carta d'identita,patente hanno la stessa forma e modello su tutto il territorio nazionale mentre altri documenti,tipo la famosissima licenza di pesca,libretto caldaia,tesserina di caccia sono diversi da provincia a provincia o da regione a regione??quindi un povero cristo dovrebbe riconoscere se è valido il documento rilasciato da tutti gli enti locali italiani??
C)mi spiegate come mai,io,lavoratore ryan con tesserino enac con foto e timbro rilasciato dall'aeroporto di pisa se devo recarmi in crewroom a bergamo o a ciampino non vengo fatto passare dalla sicurezza perchè il mio tesserino(enac,con foto e timbro)non è riconosciuto?
 

Doctorstein

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A, A
due riflessioni...
A)4 anni che lavoro per ryanair,fatto imbarchi in tutta europa,mai sentito di persone che si sono imbarcate dietro pagamento di una mazzetta perchè si erano dimenticati un documento,mi è capitato invece di sospettare in un aeroporto,senza fare nomi,che le mazzette finissero in tasca agli operatori handling senza che ryan sapesse niente
B)chi sta ai gates è qualificato a controllare e,eventualmente,riconoscere un passaporto, carta d'identità, falso o scaduto.....nessuno ha pensato che passaporto,carta d'identita,patente hanno la stessa forma e modello su tutto il territorio nazionale mentre altri documenti,tipo la famosissima licenza di pesca,libretto caldaia,tesserina di caccia sono diversi da provincia a provincia o da regione a regione??quindi un povero cristo dovrebbe riconoscere se è valido il documento rilasciato da tutti gli enti locali italiani??
C)mi spiegate come mai,io,lavoratore ryan con tesserino enac con foto e timbro rilasciato dall'aeroporto di pisa se devo recarmi in crewroom a bergamo o a ciampino non vengo fatto passare dalla sicurezza perchè il mio tesserino(enac,con foto e timbro)non è riconosciuto?
A) TI è mai capitato di pax lasciati a terra perchè avevano la patente e sie erano dimenticati la CI?

B) ok.. la patente sarebbe già un passo avanti.

Ma quanta gente si presenta con la licenza di pesca.. dai! Se alla fine l'ingiunzione venisse fatta rispettare e FR rimettesse i voli.. giuro che la vado a richiedere e poi volo con quella, giusto per principio come FR toglie i voli e fa questo casino per principio. :D

C) Potresti fare sciopero chiedendo che venga rispettata la legge. Chissà se il datore di lavoro sarebbe contento.
 

ryanmaverick

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A) TI è mai capitato di pax lasciati a terra perchè avevano la patente e sie erano dimenticati la CI?

B) ok.. la patente sarebbe già un passo avanti.

Ma quanta gente si presenta con la licenza di pesca.. dai! Se alla fine l'ingiunzione venisse fatta rispettare e FR rimettesse i voli.. giuro che la vado a richiedere e poi volo con quella, giusto per principio come FR toglie i voli e fa questo casino per principio. :D

C) Potresti fare sciopero chiedendo che venga rispettata la legge. Chissà se il datore di lavoro sarebbe contento.
A si,all'inizio quando fi introdotto il web chekcin si....
C o semplicemente rivolgermi all'enac:D
 

PerGiove

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Lei oltre a vivere di troppe certezze sbaglia pure documenti.
che c'entra la nota convenzione dell'Aja sull'abolizione della legalizzazione dei documenti?
Premesso che non sono un avvocato e premesso che è possibile dialogare senza insultare/punzecchiare/infastidire con ripetute affermazioni (di lei si potrebbe sostenere che si è incantato il disco)

Mi sembra una legge italiana che parla chiara a favore di Ryan air

Le convenzioni sottoscritte dall'Italia ho trovato che sono consultabili qui
http://www.fog.it/convenzioni/aer.htm
 

I-DILA

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bergamo.
Appena uscita in rete. Il pensiero di Andrea Giuricin (Istituto Bruno Leoni):
http://brunoleonimedia.servingfreedom.net/Focus/IBL_Focus_153_Giuricin.pdf
Cito dall'articolo in questione di Giuricin:
"Questa decisione commerciale deriva dal fatto che la compagnia accetta sui propri voli i passeggeri che abbiano come documento d’identificazione solo la carta d’identità o il passaporto. Altri documenti, quale la patente o i permessi di caccia non sono accettati. Tutto questo è in contrasto con la decisione del TAR del 17 dicembre che afferma che i passeggeri sulle tratte domestiche possono viaggiare con qualunque documento permesso dalla legge e per questo l’ENAC vuole obbligare il vettore low cost ad accettare tutti i passeggeri."

C'è un macroscopico errore: il TAR non ha affatto detto questo. Il TAR ha detto che siccome non ravvisa il presupposto del grave e irreparabile danno per la ricorrente, non accoglie la domanda cautelare di provvisoria sospensione.

Ciò significa che il TAR non ha svolto nessuna previsione sul giudizio di fondatezza del ricorso.

Ciò significa, ancora, che nel merito il ricorso potrebbe anche essere accolto, così come respinto.

Voler travisare il significato di una decisione giurisdizionale è davvero deplorevole.
 

Bari Palese

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6 Novembre 2005
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Bari, Puglia.
la gazzetta del mezzogiorno parla di protezionismo


A rischio in Puglia
13 nuove rotte Ryanair
«Cosa pensa il ministro Matteoli della disponibilità di Ryanair ad accettare solo carta di identità o passaporto per consentire l’imbarco sui propri voli interni? Quali sono le sue valutazioni sulla minaccia lanciata dalla compagnia irlandese di sospendere i collegamenti a partire dal 23 di gennaio contro le regole italiane che contemplano anche la visione di altri documenti?».
Queste le domande rivolte da alcuni senatori del Pd (SalvatoreTomaselli, Colomba Mongiello, Alberto Maritati, Marco Filippi) al titolare delle Infrastrutture e dei Trasporti che, in una interrogazione, viene sollecitato anche a chiarire «quali iniziative intenda adottare allo scopo di mettere fine all’allarmismo che le dichiarazioni attribuite all’ammini - stratore delegato della compagnia irlandese stanno suscitando in questi giorni nei passeggeri di tutto il Paese ed, in particolare, nei cittadini pugliesi».

«Aspetto ancora più grave ed assolutamente inaccettabile di questa vicenda - sottolineano infatti - è rappresentato dalla minaccia che ha aggiunto lo stesso amministratore delegato della Ryanair, annunciando la volontà di rallentare o cancellare l’apertura delle nuove basi di Bari e Brindisi se non venisse ritirata tale direttiva» (provvedimento Enac, ndr).

«L'apertura di due nuove basi di Ryanair a Bari e Brindisi, da dove dovrebbero partire dal gennaio 2010 rispettivamente altre nove e altre quattro rotte, è - rimarcano - il frutto di un lungo impegno della Regione Puglia e di un importante investimento pubblico a supporto di tale nuova offerta di collegamenti aerei». Una «prospettiva - sostengono i senatori del Pd - fondamentale per contribuire a consolidare il sistema aeroportuale pugliese, che negli ultimi anni cresce in modo costante e che, dai nuovi collegamenti programmati, prevede un aumento stimato del traffico passeggeri che potrebbe sfiorare i due milioni di passeggeri, con una ricaduta occupazionale indiretta sul territorio regionale di mille unità per ogni milione di passeggeri trasportati».

Nasconde uno sforzo protezionista, e cioè favorire Alitalia, la lotta fra la compagnia low cost irlandese Ryanair e l’Enac (l'autorità dell’aviazione civile italiana), che va avanti da mesi ed è culminata nella decisione di Ryanair di chiudere temporaneamente, dal 23 gennaio prossimo, tutte le rotte domestiche, cioè i voli fra i dieci aeroporti italiani in cui opera. Lo afferma l’Istituto Bruno Leoni in un focus di Andrea Giuricin dal titolo «La chiusura di Ryanair: il ruolo dell’Enac e di Alitalia». La decisione di Ryanair, si ricorda nel focus, deriva dal fatto che il vettore accetta passeggeri che abbiano solo la carta d’identità o il passaporto, gli unici documenti con cui è possibile acquistare biglietti e fare il check-in online. Tutto questo – ricorda l’economista dell’Ibl – è in contrasto con la decisione del Tar del 17 dicembre scorso secondo cui i passeggeri sulle tratte domestiche possono viaggiare con qualunque documento permesso dalla legge. L’Enac, scrive Giuricin, vuole «imporre una misura che sfavorisce Ryanair», ma che «non inficia sulla libertà di viaggiare dei cittadini italiani».

E questa mossa, si legge nel focus, è importante per Alitalia che «ha puntato su un modello di business completamente diverso da tutti le grandi compagnie internazionali con una focalizzazione sul mercato domestico», di cui Ryanair e la compagnia inglese Easyjet stanno «rubando» sempre maggiori quote. Secondo Giuricin, da qui nascono le maggiori difficoltà per Alitalia, «che nel 2009 avrà perdite operative (non nette) probabilmente superiori a 300 milioni di euro. La concorrenza sul mercato interno delle low cost non permette di attuare il piano di rilancio del vettore nazionale». Nel focus si afferma, così, che «l'Enac negli ultimi anni non si è comportato come regolatore indipendente » e la politica è sembrata «voler favorire un determinato vettore» cercando di «limitare la concorrenza» delle low cost. Fra gli esempi, l’economista dell’Ibl cita la chiusura di Ciampino e il piano degli aeroporti, «che serve a regolare in modo che le low cost abbiano maggiori difficoltà ad entrare nel mercato italiano».




http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=296579&IDCategoria=1
 

ciccillo

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2 Giugno 2008
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Se i voli Ciampino-Bergamo vengono tolti, ne traggono vantaggio i monopolisti su quella rotta, cioè Alitalia; o Trenitalia, altri monopolisti. E' dunque quantomeno sospetto che un ente governativo, dello stesso governo che ha messo 300 miliardi dei nostri soldi su CAI e che ha magnificato ai quattro venti la nuova Frecciarossa faccia il muso duro per rendere MENO sicuri i voli della concorrenza.
Mi sa che si sta facendo un po' di confusione.
Nessuno ha tolto niente a nessuno, è il vettore che ha deciso di sospendere delle tratte. L'ente governativo che viene citato ha solo chiesto di rispettare le leggi.

Sono stata testimone di due casi: in uno i dipendenti, prendendosi la responsabilità, hanno lasciato passare il passeggero, che era disperato; nell'altro no, perché non aveva neanche la patente. Ciò che dice l'ENAC sul passaggio contro pagamento è semplicemente falso e non può che essere falso, perché quando il passeggero arriva col documento ciò avviene al gate e non c'è assolutamente il tempo di tornare ai banchi check-in o all'ufficio prenotazioni per pagare alcunché, o non vorranno dirci che gli operatori del gate si sono intascati loro la mancia!
Purtroppo so di casi in cui il passeggero è stato fatto tornare indietro ai banchi del check-in a lasciare l'obolo per essere accettato a bordo con altro documento e ti assicuro che pur di non rimanere a terra la gente ha fatto veloce.

Mi chiedo chi siano questi passeggeri che, dopo aver sottoscritto un contratto, e aver pagato pochi euro un volo, si sono sentiti in diritto di difendere la propria sbadataggine per essersi "dimenticati" un documento.
Hanno sottoscritto un contratto con delle clausole contro legge, quindi nulle.

La faccenda della legge italiana, giuridicamente parlando, è un abuso di Enac.
Il concetto è che l'ENAC ha chiesto di rispettare la legge, non mi sembra che questo sia un abuso.

Infatti, Ryanair ti obbliga anche a molte altre cose in sé non necessarie: per esempio, se tu non hai la carta d'imbarco stampata ma ce l'hai in pdf sul computer, ti lasciano a terra. In treno per esempio non avviene, basta un sms. Ed è francamente stupido lasciare a terra una persona che ha pagato e che ha regolarmente fatto il check-in: ma se ciò avviene al gate, con l'aereo in partenza, ti lasciano a terra. E' legale? non so.
Una cosa sono le cose non necessarie, altre sono quelle non legali.

So però che siccome prendere un aereo non è come mangiucchiare una caramella, come minimo ti devi ricordare di portarti quanto ti è richiesto, cioè carta d'imbarco e documento. Quel documento lì, proprio quello: perché per i loro standard di sicurezza quello è più affidabile. Perché quello, e non la licenza di pesca, viene ritirato dallo stato quando la persona non è affidabile e non può né espatriare né muoversi di casa (questo per rispondere a uno degli ultimi post).
Vorrei ricordare che stiamo parlando sempre di voli NAZIONALI, che c'entra espatriare?
La carta d'identità non viene ritirata a chi non può allontanarsi dalla propria residenza.
Quale sarebbe la sicurezza che offrirebbe la compagnia sapendo che mi chiamo tizio e caio? Ci si sente più sicuri se tizio e caio è scritto anche sulla carta d'imbarco? E se sono il terrorista/latitante/psicolabile/segnalato dalle forze dell'ordine/ecc./ecc. tizio e caio quale sicurezza offre la compagnia con il controllo della carta d'identità se non sa chi effettivamente sono?

L'italiano, tendenzialmente, non rispetta le regole. E con chi non rispetta le regole, giustamente, s'incazzano. Intendo che se tu vuoi farli fessi portando tre bagagli a mano, loro ti fanno notare che tu hai sottoscritto un contratto in cui c'è scritto un solo bagaglio massimo 10 chili. Se vuoi portarne un altro, devi pagare. E' una regola elementare. Ma l'italiano è impermeabile alle regole, mentre gli irlandesi no (e nemmeno gli svizzeri, gli inglesi, ecc.).
Al momento da questa lunga discussione abbiamo appurato che per il momento chi non ha rispettato la legge è Ryanair

La parola che non è mai venuta fuori è democrazia: badate, democrazia, non concorrenza.
Esatto democrazia, non dittatura.
Ma qualcuno vuol far valere le "proprie" regole a proprio uso e consumo e non quelle di tutti.

Ecco, direi che il problema dell'Italia è la democrazia. La democrazia di Ryan ha fatto sì che molta gente che prima non viaggiava adesso viaggi, anche se poi finisce in un aeroportino minuscolo tipo Charleroi, ma il trenino per Bruxelles se lo può permettere e lo paga volentieri, pur di non rinunciare al viaggio.
Hai uno strano concetto di democrazia….
Se per te l’importante è viaggiare a scapito della legalità, allora evviva la democrazia, evviva l’Italia dei furbacchioni e ognuno faccia impunemente quello che gli pare.

E' stato come per l'IKEA: ne hanno dette di tutti i colori sulla deforestazione, e poi è finita che il loro legno è più ecologico, costa poco e hanno fior di designer: e i loro mobili sono più solidi di quelli orrendi della nonna. E così aprono nuove IKEA dappertutto, e i mobilifici in stile chiudono.
Non potevi fare esempio più azzeccato http://snipurl.com/tvuss

Ma come si fa a non dare ragione a persone più intelligenti economicamente e più rispettose delle regole?
Come no, le LORO regole.

PS: il BGY-CIA e ritorno è sempre pieno, a qualsiasi ora e in qualsiasi giorno della settimana: non credo proprio che la decisione di Ryan sia fatta per spassarsela un paio di settimane, anche perché nelle mail nessuno parla di cancellazione temporanea ma di cessazione definitiva.
Sarebbe meglio che leggessi il comunicato stampa.

Per esempio, uno di norma a Londra o a BIllund non ci va in giornata, dunque può impiegare quelle due ore per raggiungere FCO, e dunque potrebbero spostare a FCO l'estero, mantenendo a CIA i voli interni. Ma sarebbe un compromesso troppo intelligente.
Italia Paese di poeti, santi, navigatori… allenatori e… manager aeroportuali. :D
 

india9001

Utente Registrato
6 Novembre 2005
5,068
1
io la vedo così..

Se è vero come è vero che ENAC strizza l’occhio alla compagnia di bandiera, è altresì scontato che sia più che normale che un Ente Nazionale abbia un occhio di riguardo per “i suoi”, ossia per quelle realtà aziendali che pagano le tasse in Italia e che danno lavoro a cittadini del medesimo Paese. Si chiama gioco di squadra, non è protezionismo becero.

Inoltre, nella fattispecie della questione in discussione in questi giorni, se esiste una norma che tutti i vettori rispettano, non si capisce perchè la compagnia della lira debba avere un’esenzione solo perchè il suo sistema informatico non prevede l’opzione “patenti di guida”.
A mio modesto giudizo, il punto della questione si riassume col termine Sovranità Nazionale: “se tu vuoi operare da me rispetti le mie leggi, se sono io che devo piegarmi ai tuoi voleri allora i rapporti di forza si squilibrano e se una mattina qualcuno si alza e afferma che la Repubblica Italiana è la repubblica delle banane perchè è alla mercè di chiunque, beh come si può dargli torto?”

Sono mesi che Ryanair utilizza metodi arroganti e prepotenti in mezza Europa, cercando di dettar legge (stricto sensu) e penso sia arrivato il momento di ricollocarla al suo posto, come una grande azienda ma pur sempre come una società di trasporto, non come una divinità greca da adorare.

Sul tema degli accordi di co-marketing poi, non posso non dire che i vettori lowcost e le province e regioni europee hanno loro sì distorto il mercato aereo rischiando di causare danni irrimediabili nel medio-lungo periodo. Un mio ex professore spagnolo durante un master una volta disse una frase a mio parere sacrosanta: non si può pensare di andare e tornare da Madrid a Tenerife con cinquanta euro, è palesemente un prezzo “fittizio”. Se non fosse sovvenzionato la compagnia opererebbe la tratta a un prezzo più alto o, più semplicemente, non la opererebbe.

Ho volato e volerò certamente ancora con Ryanair, ma cerchiamo per una volta di fare i NOSTRI interessi, cerchiamo di fare quell’interesse nazionale che va al di là di una tariffa aerea e che consiste nel dare credibilità a una Repubblica che per troppo tempo è stata terra di conquista; non facciamoci accecare dai luccichii che vengono da fuori, suffragando ancora una volta il detto “l’erba del vicino è sempre più verde”.

Cordialità
 

falco

Utente Registrato
23 Dicembre 2009
10
0
Se è vero come è vero che ENAC strizza l’occhio alla compagnia di bandiera, è altresì scontato che sia più che normale che un Ente Nazionale abbia un occhio di riguardo per “i suoi”, ossia per quelle realtà aziendali che pagano le tasse in Italia e che danno lavoro a cittadini del medesimo Paese. Si chiama gioco di squadra, non è protezionismo becero.

Inoltre, nella fattispecie della questione in discussione in questi giorni, se esiste una norma che tutti i vettori rispettano, non si capisce perchè la compagnia della lira debba avere un’esenzione solo perchè il suo sistema informatico non prevede l’opzione “patenti di guida”.
A mio modesto giudizo, il punto della questione si riassume col termine Sovranità Nazionale: “se tu vuoi operare da me rispetti le mie leggi, se sono io che devo piegarmi ai tuoi voleri allora i rapporti di forza si squilibrano e se una mattina qualcuno si alza e afferma che la Repubblica Italiana è la repubblica delle banane perchè è alla mercè di chiunque, beh come si può dargli torto?”

Sono mesi che Ryanair utilizza metodi arroganti e prepotenti in mezza Europa, cercando di dettar legge (stricto sensu) e penso sia arrivato il momento di ricollocarla al suo posto, come una grande azienda ma pur sempre come una società di trasporto, non come una divinità greca da adorare.

Sul tema degli accordi di co-marketing poi, non posso non dire che i vettori lowcost e le province e regioni europee hanno loro sì distorto il mercato aereo rischiando di causare danni irrimediabili nel medio-lungo periodo. Un mio ex professore spagnolo durante un master una volta disse una frase a mio parere sacrosanta: non si può pensare di andare e tornare da Madrid a Tenerife con cinquanta euro, è palesemente un prezzo “fittizio”. Se non fosse sovvenzionato la compagnia opererebbe la tratta a un prezzo più alto o, più semplicemente, non la opererebbe.

Ho volato e volerò certamente ancora con Ryanair, ma cerchiamo per una volta di fare i NOSTRI interessi, cerchiamo di fare quell’interesse nazionale che va al di là di una tariffa aerea e che consiste nel dare credibilità a una Repubblica che per troppo tempo è stata terra di conquista; non facciamoci accecare dai luccichii che vengono da fuori, suffragando ancora una volta il detto “l’erba del vicino è sempre più verde”.

Cordialità
...io adoro questa compagnia ...per anni per lavoro ho dovuto viaggiare e mi sono dissanguato con la nostra amata alitalia ...spesso imprecando per ritardi e cancellazioni ...ora finalmente una compagnia economica e in orario
 
Stato
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