- 3 Agosto 2017
- 817
- 467,893,811
Forlì è l'emblema dell'insicurezza e della vita "sul filo del rasoio" che sono i perni del paese Italia.
Un aeroporto chiuso nel 2013 (debiti, mancanza di voli, di turisti, di investitori soprattutto stranieri...) ma che poi viene riaperto perchè alcune compagnie aeree che volano "precariamente" (non per gli aerei ma perchè sono charter approssimative e di poco spessore) decidono di aprire dei voli.
Entrambi, aeroporto e compagnie aeree, sono a dir poco effimeri, un frastuono di annunci, inaugurazioni, pubblicità che poi non portano a nulla (nel 2013, proprio i contributi co-marketing e il pre-acquisto di biglietti in seguito a pubblicità strapompate da parte delle compagnie low cost furono alcune delle cause del crack, anche se poi l'inchiesta della procura è stata, naturalmente, archiviata: passeggeri in crescita nel 2010 e, parallelamente, debiti in crescita fino a 10 milioni di euro di passivo (???). Mah). Paradossalmente, ma nemmeno tanto, se hai compagnie come Ryanair, easyJet, Wizz Air (che da Forlì scappò a Bologna nel 2012) sei abbastanza sicuro di un buon risultato; ma se devi basare la tua sopravvivenza su compagnie come Lumiwings, Tayaranjet, Air Horizont (lascio fuori Ego Airways per campanilismo e perchè non me la sento di paragonarla alle altre) vivi perennemente con incubi di cancellazioni, chiusure, problemi...non sei affidabile!
E l'inaffidabilità è ciò che fa scappare gli investitori (stranieri) dall'Italia e dalle varie infrastrutture: infatti, sempre riferito a Forlì, i vari investitori Arabi, Cinesi, Russi che avrebbero dovuto regalare soldi a tutta la Romagna ("Ridolfi" compreso) sono rimasti dei fantasmi: Bologna è internazionale e non si tocca, ed è giusto così, Rimini campa grazie ai turisti Russi (vedasi compagnie aeree sul sito Airiminum, su sedici ben otto sono Russe tra charter e scheduled: Pobeda, Ural Airlines e Rossiya sono le uniche che volano regolarmente per i tre aeroporti di Mosca).
E questo discorso non vale solo per Forlì ma anche per tutte le micro-realtà Italiane che, tanto per cambiare, servono solo a gettare nell'immondizia soldi pubblici (tanto per riportare dei dati, SEAF dal 2004 al 2011 ci è costata 50 milioni di euro).
Ah, e poi il GRANDE (e CATASTROFICO) ruolo che la politica ha appena mette bocca in qualcosa che non capisce e dalla quale dovrebbe stare alla larga: i Ministri di turno che danno l'imprimatur a questo o quell'aeroporto, come successe con Passera e Rimini, lasciando al palo Forlì e Parma. Che fare? Mettici i privati (veri privati, con soldi propri) e falli scannare in una sana competizione, allora si che uscirà il "virtuoso" in ogni campo.
Un aeroporto chiuso nel 2013 (debiti, mancanza di voli, di turisti, di investitori soprattutto stranieri...) ma che poi viene riaperto perchè alcune compagnie aeree che volano "precariamente" (non per gli aerei ma perchè sono charter approssimative e di poco spessore) decidono di aprire dei voli.
Entrambi, aeroporto e compagnie aeree, sono a dir poco effimeri, un frastuono di annunci, inaugurazioni, pubblicità che poi non portano a nulla (nel 2013, proprio i contributi co-marketing e il pre-acquisto di biglietti in seguito a pubblicità strapompate da parte delle compagnie low cost furono alcune delle cause del crack, anche se poi l'inchiesta della procura è stata, naturalmente, archiviata: passeggeri in crescita nel 2010 e, parallelamente, debiti in crescita fino a 10 milioni di euro di passivo (???). Mah). Paradossalmente, ma nemmeno tanto, se hai compagnie come Ryanair, easyJet, Wizz Air (che da Forlì scappò a Bologna nel 2012) sei abbastanza sicuro di un buon risultato; ma se devi basare la tua sopravvivenza su compagnie come Lumiwings, Tayaranjet, Air Horizont (lascio fuori Ego Airways per campanilismo e perchè non me la sento di paragonarla alle altre) vivi perennemente con incubi di cancellazioni, chiusure, problemi...non sei affidabile!
E l'inaffidabilità è ciò che fa scappare gli investitori (stranieri) dall'Italia e dalle varie infrastrutture: infatti, sempre riferito a Forlì, i vari investitori Arabi, Cinesi, Russi che avrebbero dovuto regalare soldi a tutta la Romagna ("Ridolfi" compreso) sono rimasti dei fantasmi: Bologna è internazionale e non si tocca, ed è giusto così, Rimini campa grazie ai turisti Russi (vedasi compagnie aeree sul sito Airiminum, su sedici ben otto sono Russe tra charter e scheduled: Pobeda, Ural Airlines e Rossiya sono le uniche che volano regolarmente per i tre aeroporti di Mosca).
E questo discorso non vale solo per Forlì ma anche per tutte le micro-realtà Italiane che, tanto per cambiare, servono solo a gettare nell'immondizia soldi pubblici (tanto per riportare dei dati, SEAF dal 2004 al 2011 ci è costata 50 milioni di euro).
Ah, e poi il GRANDE (e CATASTROFICO) ruolo che la politica ha appena mette bocca in qualcosa che non capisce e dalla quale dovrebbe stare alla larga: i Ministri di turno che danno l'imprimatur a questo o quell'aeroporto, come successe con Passera e Rimini, lasciando al palo Forlì e Parma. Che fare? Mettici i privati (veri privati, con soldi propri) e falli scannare in una sana competizione, allora si che uscirà il "virtuoso" in ogni campo.
Ultima modifica: