Articolo di Mara Monti sul sole 24 ore di oggi dove oltre ad illustrare gli ultimi sviluppi su Air Berlin vi sono anche accenni alla vicenda alitalia e a possibili collaborazioni tra Etihad e Emirates
Trasporto aereo. Il colosso tedesco chiude l’acquisizione di asset Air Berlin: 210 milioni per rilevare 81 aerei e 3mila dipendenti
Lufthansa: interessati a «nuova» Alitalia
Il ceo Spohr: «Pronti a negoziati se si tratta di creare una compagnia rinnovata
Lufthansa fa un passo verso Alitalia e conferma il suo interesse per la compagnia italiana nel giorno della firma dell’accordo con Air Berlin. «Se ci fosse una chance di creare una nuova Alitalia, Lufthansa come numero uno in Europa sarebbe certamente interessata». Ad affermarlo è il ceo di Lufthansa Carsten Spohr ribadendo che «l’Italia per noi è un mercato importante, ma così com’è oggi non interessa».
Per Air Berlin un assegno da 210 milioni di euro
Dichiarazioni interlocutorie che fanno pensare ad una trattativa in atto a pochi giorni dalla chiusura dei termini per la presentazione delle offerte vincolanti (il 16 ottobre). In gioco non c’è soltanto l’acquisizione di qualche asset del vettore italiano, ma la ridefinizione del settore del trasporto aereo in Europa che ieri ha scritto un nuovo capitolo con la firma dell’accordo con la seconda compagnia tedesca, Air Berlin: Lufthansa staccherà un assegno da 210 milioni di euro per acquisire buona parte della compagnia fallita a cominciare da 81 aerei e 3mila dipendenti, parte della flotta di 144 aerei e 8.500 membri dello staff. Per la parte restante, in corsa c’è la low cost easyJet con la quale le trattative sono ancora in corso e potrebbero chiudersi a breve. Un’accordo che pone Lufthansa in posizione dominante sul mercato tedesco e su cui Ryanair che già in passato aveva pesantemente criticato il deal, ha detto di volere «fare appello alle autorità Antitrust europee». Nell’accordo sono compresi la compagnia austriaca Niki, fondata da Niki Lauda, e il piccolo vettore regionale LG Walter con altri 20 aerei che andranno ad aggiungersi alla flotta Lufthansa. L’accordo per essere operativo dovrà ottenere il via libera dalla commissione Antitrust la cui decisione è attesa prima della fine dell’anno.
Si rafforza Eurowings
Il piano di Lufthansa è il rafforzamento della sua compagnia low cost Eurowings, che ha avviato un piano di assunzioni di mille dipendenti tra piloti, assistenti di volo, personale operativo specializzato e amministravo che andranno ad aggiungersi alle attuali 3.500 unità. Inoltre, dall’inizio dell’anno, la controllata di Lufthansa ha aperto tre nuove basi a Monaco, Palma di Maiorca e Salisburgo, svolgendo anche un ruolo di feederaggio per i voli a lungo raggio di Lufthansa. Eurowings già ora copre sul mercato tedesco alcune destinazioni che erano operate da Air Berlin la quale nel frattempo ha chiuso le rotte sul lungo raggio. In Borsa il titolo Lufthansa ha festeggiato salendo del 2,3% rafforzando l’incremento da inizio anno del 104,77 per cento. Una performance che si colloca di gran lunga al di sopra dei vettori low cost che da gennaio hanno aumentato il valore di Borsa del 16% e del 31,4% rispettivamente Ryanair e easyJet.
L’uscita di scena di Etihad
Con la fine delle vicende di Air Berlin e Niki insieme a quella imminente di Alitalia, esce di scena Etihad, la compagnia emiratina di Abu Dhabi che aveva un progetto di acquisizioni per linee esterne di compagnia in difficoltà, forse troppo in difficoltà, per crescere in Europa. Ora Etihad che ha pagato pesantemente questi fallimenti, costati il posto all’ex presidente e ceo James Hogan, ha un nuovo team che nei mesi scorsi ha firmato un accordo con la stessa Lufthansa per il leasing di alcuni aerei di Air Berlin, quegli stessi ora entrati di fatto a fare parte della flotta del colosso germanico.
Oggi Etihad sta rivoluzionando la sua strategia e invece di porsi in competizione con Emirates, l’altro vettore del Golfo, firma accordi di collaborazione, per ora nel settore degli approvvigionamenti: «Ci sono molte aree in cui le due compagnie possono collaborare - da detto il presidente di Etihad, Tim Clark - ma dipende da quello che vorranno fare gli azionisti» ovvero gli Emirati di Dubai e di Abu Dhabi. Anche nel Golfo il processo di consolidamento è iniziato.