Brexit e possibili ripercussioni sul mondo dell'aviazione


Cesare.Caldi

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Re: Brexit e possibili riperscussioni sul mondo dell'aviazione

Intanto prima possibile conseguenza della Brexit in Italia, la settimana prossima si dovrebbe decidere il rinvio della imminente quotazione in Borsa di ENAV per il quale era previsto il collocamento del 49% del capitale. Coi mercati in forte incertezza meglio rinviare il tutto. Erano già partiti anche gli spot in tv pre collocamento.

http://www.italy24.ilsole24ore.com/art/markets/2016-06-24/ipo-enav-194342.php?uuid=ADv3Lni
 

Dancrane

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Re: Brexit e possibili riperscussioni sul mondo dell'aviazione

Avviso: alla prossima battuta sui moderatori che, sino a prova contraria, stanno facendo i salti mortali da due giorni per tentare di tenere in ordine il thread, saranno presi serii provvedimenti. La misura è colma.
 

lucerino85

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Re: Brexit e possibili riperscussioni sul mondo dell'aviazione

Non so se qualcuno ne ha già parlato, ma per quanto riguarda Linate ritenete possibile a questo punto un'apertura ai voli extra-UE oppure i voli per il Regno Unito dovranno spostarsi a Malpensa? Esistono ragioni tecniche, oltre al decreto legge, che impedirebbero tale apertura?
 

indaco1

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Re: Brexit e possibili riperscussioni sul mondo dell'aviazione

Qualche considerazione da 'gnurant, consideratele rumore di fondo:

Abbiamo capito che se entrambe le parti lo vogliono e' possibile con i trattati far si che cambi poco, anche se l'UK e' formalmente fuori dalla UE. Quello che non e' chiaro e' che cosa vogliono fare le parti.

I precedenti di Svizzera e Norvegia non fanno molto testo perche' l'UK fa ben altri volumi e complessita', e gia' in tutt'Europa sognano di portarsi a casa parte degli asset che adesso sono a Londra, ma soprattutto perche' gli aspetti "politici" sono ben diversi. Le questioni di visceri contano, e molto. Inoltre la UE avra' come preoccupazioni di evitare ulteriori defezioni e quindi la possibile dissoluzione, di conseguenza qualche irrigidimento per non creare precedenti non e' improbabile. Gia' sono pentiti delle concessioni fatte all'UK recentemente e in passato.

Il lungo periodo di incertezza e' gia' esso un problema. Non si sa dove il sistema andra' a parare quindi un investitore, per non sbagliare, modifichera' i suoi comportamenti tenedo conto di tutti gli scenari. Tenere tutto cosi' nel limbo potrebbe essere mlto peggio che prendere decisioni in tempi ragionevoli.

Il settore dell'aviazione e' strutturalmente uno dei piu' esposti ed e' ad alta visibilita', quindi adatto per eventuali "ritorsioni".

Quindi da certi punti di vista entrambe le parti avranno fretta, ma da un altro data l'enorme complessita' di un nuovo assetto, la difficolta di prevedere il futuro e le conseguenze di singoli trattati farebbe pensare a un lungo periodo di riflessione.

Poi magari andra' a finire che relativamente poche persone decideranno con la pancia singole cose che avranno grosse conseguenze....in altre parole a capocchia o con decisioni insostenibili. Anche lasciare tutto cosi' potrebbe avere pessime conseguenze. Ma questo vale ed e' valso anche per molte altre regole UE anche senza la Brexit, che so, il trattato di Dublino sull'immigrazione che e' come se dicesse che gli abitanti dell'ultimo piano devono tenersi l'acqua che arriva dal tetto.

Comunque l'incertezza e' gia' essa un casino, e questo non aiuta l'economia e l'aviazione che, come si diceva, e' molto esposta.

L'unica cosa che possiamo prevedere e' che chi investe bei soldi nell'aviazione ne terra' conto, a partire da subito.

La situazione di Linate e' il 23419esimo problema dopo altri ben piu' seri.
 

13900

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Re: Brexit e possibili riperscussioni sul mondo dell'aviazione

I precedenti di Svizzera e Norvegia non fanno molto testo perche' l'UK fa ben altri volumi e complessita', e gia' in tutt'Europa sognano di portarsi a casa parte degli asset che adesso sono a Londra, ma soprattutto perche' gli aspetti "politici" sono ben diversi. Le questioni di visceri contano, e molto. Inoltre la UE avra' come preoccupazioni di evitare ulteriori defezioni e quindi la possibile dissoluzione, di conseguenza qualche irrigidimento per non creare precedenti non e' improbabile. Gia' sono pentiti delle concessioni fatte all'UK recentemente e in passato.
Si e no. Concordo sul giudizio politico, certamente l'UK e' piu' rilevante della Norvegia e pesa di piu' della Svizzera, ma gli unici due modelli per una relazione UE-UK sono quelli proposti da questi due paesi: o membership dell'EAA, come per la Norvegia, o free trade agreement come per la Svizzera. Agreement che sara' comunque abbastanza sbilanciato a sfavore dell'UK, secondo me. Perche' da un lato ci sono 62 milioni di persone e la settima economia del mondo, dall'altro mezzo miliardo e la prima.
 

Cesare.Caldi

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Re: Brexit e possibili riperscussioni sul mondo dell'aviazione

Il lungo periodo di incertezza e' gia' esso un problema. Non si sa dove il sistema andra' a parare quindi un investitore, per non sbagliare, modifichera' i suoi comportamenti tenedo conto di tutti gli scenari. Tenere tutto cosi' nel limbo potrebbe essere mlto peggio che prendere decisioni in tempi ragionevoli.

L'unica cosa che possiamo prevedere e' che chi investe bei soldi nell'aviazione ne terra' conto, a partire da subito.
Sono daccordo, e penso che durante questo periodo di incertezza le compagnie aeree piu' esposte alla Brexit come Easyjet e Ryanair, inizieranno a bloccare ogni possibile investimento sul mercato UK, quindi niente nuove basi o nuovi aerei basati ma al contrario possibile revisione delle basi attuali e chiusura/riduzione di quelle meno performanti.

Entrambe hanno comunque molti nuovi aerei in consegna e penso che la crescita in attesa di vedere gli sviluppi della brexit, sarà quasi del tutto sui mercati UE.
 

AZ209

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Re: Brexit e possibili riperscussioni sul mondo dell'aviazione

Il titolo U2 in questo momento perde il 19%
 

kenyaprince

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Re: Brexit e possibili riperscussioni sul mondo dell'aviazione

Secondo voi, quante sono le possibilità che EasyJet davvero richieda un AOC italiano visto che comunque sull'Italia sviluppa gran parte del suo traffico UE?
 

Dancrane

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Re: Brexit e possibili riperscussioni sul mondo dell'aviazione

Secondo voi, quante sono le possibilità che EasyJet davvero richieda un AOC italiano visto che comunque sull'Italia sviluppa gran parte del suo traffico UE?
Le conviene aprire a Dublino o ad Amsterdam, per via dei regimi fiscali migliori e della maggiore semplicità di gestione di impresa. La possibilità che chieda AOC Italiano sono, a mio avviso, ridotte al lumicino.
 

Tiennetti

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Re: Brexit e possibili riperscussioni sul mondo dell'aviazione

Il titolo U2 in questo momento perde il 19%
Non per il Brexit, ma piuttosto per un profit warning emesso questa mattina dove si stimano leggermente al ribasso le previsione per il Q2

Le conviene aprire a Dublino o ad Amsterdam, per via dei regimi fiscali migliori e della maggiore semplicità di gestione di impresa. La possibilità che chieda AOC Italiano sono, a mio avviso, ridotte al lumicino.
Sono d'accordo... Se fossi Inglese non vorrei MAI avere a che fare con ENAC
 

berioz

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Re: Brexit e possibili riperscussioni sul mondo dell'aviazione

Ma cosa c'entra l'AOC con le questioni che si stanno dibattendo?

Anche se Easyjet trasferisse la sede legale e operativa in UE, resterebbe una società a controllo non comunitario.
 

AZ209

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Re: Brexit e possibili riperscussioni sul mondo dell'aviazione

Non per il Brexit, ma piuttosto per un profit warning emesso questa mattina dove si stimano leggermente al ribasso le previsione per il Q2
Il profit warning emesso questa mattina è stato emesso anche e soprattutto per Brexit.
 

Cesare.Caldi

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Re: Brexit e possibili riperscussioni sul mondo dell'aviazione

Le conviene aprire a Dublino o ad Amsterdam, per via dei regimi fiscali migliori e della maggiore semplicità di gestione di impresa. La possibilità che chieda AOC Italiano sono, a mio avviso, ridotte al lumicino.
Lo penso anch'io, nonostante l'Italia sia il secondo mercato europeo di Easyjet, a livello fiscale e burocratico in altri paesi credo sia piu' facile e veloce ottenere un AOC.

C' e' tuttavia un altro aspetto da considerare, nel paese in cui Easyjet otterrà un AOC potra avere accesso oltre al traffico UE, ai diritti bilaterali di quel paese. Esempio se avesse un AOC italiano potrebbe candidarsi come compagnia italiana ad aprire rotte Italia-Russia, Italia-Turchia ecc... da questo punto di vista penso che il paese con piu' potenzialità sia proprio l'Italia oltre alla Germania.
 

Cesare.Caldi

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Re: Brexit e possibili riperscussioni sul mondo dell'aviazione

Il profit warning emesso questa mattina è stato emesso anche e soprattutto per Brexit.
Sono daccordo, Easyjet con la Brexit vede messo potenzialmente a rischio una grande parte del suo business che si sviluppa con voli intra UE. E la situazione di incertezza attuale finchè non verranno definite le condizioni post brexit, aumenta la pressione sul titolo in borsa.
 

totocrista

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Re: Brexit e possibili riperscussioni sul mondo dell'aviazione

Lo penso anch'io, nonostante l'Italia sia il secondo mercato europeo di Easyjet, a livello fiscale e burocratico in altri paesi credo sia piu' facile e veloce ottenere un AOC.

C' e' tuttavia un altro aspetto da considerare, nel paese in cui Easyjet otterrà un AOC potra avere accesso oltre al traffico UE, ai diritti bilaterali di quel paese. Esempio se avesse un AOC italiano potrebbe candidarsi come compagnia italiana ad aprire rotte Italia-Russia, Italia-Turchia ecc... da questo punto di vista penso che il paese con piu' potenzialità sia proprio l'Italia oltre alla Germania.
Scusa Cesare ma lo status di compagnia UE non è dato dalla maggioranza delle azioni con diritto di voto?
Mi era sembrato di capire fosse così.
Anche perché non vedo il motivo altrimenti per le compagnie extra-ue di stare sotto al 49% di una compagnia ue. Se fosse così semplice a questo punto potevano farsi il loro bel coa italiano e ad esempio Meridiana diventava Qatar Italia. Ma evidentemente non è così semplice.
 

kenyaprince

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Re: Brexit e possibili riperscussioni sul mondo dell'aviazione

Lo penso anch'io, nonostante l'Italia sia il secondo mercato europeo di Easyjet, a livello fiscale e burocratico in altri paesi credo sia piu' facile e veloce ottenere un AOC.

C' e' tuttavia un altro aspetto da considerare, nel paese in cui Easyjet otterrà un AOC potra avere accesso oltre al traffico UE, ai diritti bilaterali di quel paese. Esempio se avesse un AOC italiano potrebbe candidarsi come compagnia italiana ad aprire rotte Italia-Russia, Italia-Turchia ecc... da questo punto di vista penso che il paese con piu' potenzialità sia proprio l'Italia oltre alla Germania.
Pensavo all'Italia proprio per questa motivazione che hai dato Cesare. Sia Irlanda che Paesi Bassi non hanno una richiesta interna come quella italiana per mercati davvero appetibili come quello russo, turco o anche mediorientale. Senza ovviamente parlare di "rotte" pensavo proprio alla domanda interna.
 

kenyaprince

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Re: Brexit e possibili riperscussioni sul mondo dell'aviazione

Traballa il cielo unico europeo. Attualmente la progettazione, la gestione e la regolamentazione dello spazio aereo sono armonizzate in tutta l’Ue. Certificati, autorizzazioni, codici sono tutti uguali per le compagnie aeree degli Stati membri. Cosa





succederà ora per i vettori inglesi? Difficile a dirsi ma lo spazio unico europeo potrebbe anche non valere più per la Gran Bretagna e i suoi vettori aerei, che potrebbero dover fare ulteriori accordi e sottoscrivere nuovi permessi per volare in Europa. EasyJet si è già portata avanti e ha annunciato di aver scritto al governo britannico e alla Commissione Europea «chiedendo di porsi come priorità la permanenza del Regno Unito nel Mercato unico europeo dell’aviazione». Il focus iniziale di EasyJet, per sua stessa ammissione, è rivolto ad accelerare la discussione con i governi del Regno Unito, dei Paesi europei e gli enti regolatori per assicurarsi che il Paese resti parte del mercato unico europeo dell’aviazione. «Ue e Gran Bretagna - ha detto Oliver Jankovec, direttore generale di Aci Europe, l’associazione che rappresenta oltre 500 scali in 46 paesi Europei, Inghilterra compresa - si trovano ad affrontare la sfida di stabilire una nuova relazione. Mentre al momento c’è incertezza su quello che sarà il modello, sarà essenziale che consenta ai mercati dell’aviazione dell’Ue e della Gran Bretagna di restare pienamente integrati e basati su regole totalmente allineate, se non comuni». Secondo Hsbc, il colosso bancario britannico, il settore aereo subirà enormi conseguenze con utili in calo e costi alle stelle. Le compagnie impegnate con il mercato Uk subiranno dei contraccolpi anche per il calo del Pil e della domanda di voli. Ipotesi confermata da Iata, l’International Air Transport Association, secondo cui il numero dei passeggeri britannici potrebbe calare del 3-5% entro il 2020, con l’atteso calo dell’economia e la caduta della sterlina. Potrebbero aumentare anche i prezzi dei voli low cost, in particolare quelli di Easyjet, visto il drastico crollo della sterlina nel cambio con il dollaro (il carburante si paga in dollari). Michael O’Leary, l’ad di Ryanair, aveva annunciato nei giorni scorsi pesanti disinvestimenti in caso di vittoria della Brexit. Ma avendo, la compagnia low cost, base legale a Dublino, le ripercussioni saranno legate soprattutto alle scelte del management. Ma c’è anche chi sottolinea l’importanza di evitare falsi allarmismi. La Svizzera, pur essendo fuori dall’Ue, ha stretto nel corso degli anni pacchetti di accordi in numerosi ambiti, incluso quello aereo. E grazie alla concessione dei diritti di traffico e al divieto di discriminazione, le compagnie aeree svizzere sono praticamente equiparate alle loro concorrenti europee e beneficiano di condizioniconcorrenziali equivalenti (C.D.C.).
 

AZ209

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Londra.
Re: Brexit e possibili riperscussioni sul mondo dell'aviazione

Titolo U2 continua a scendere, ora -22%
 

londonfog

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Re: Brexit e possibili riperscussioni sul mondo dell'aviazione

Abbiamo capito che se entrambe le parti lo vogliono e' possibile con i trattati far si che cambi poco, anche se l'UK e' formalmente fuori dalla UE. Quello che non e' chiaro e' che cosa vogliono fare le parti.
Il Regno Unito non e' formalmente fuori da un bel niente. Il processo di uscita dalla UE non e' iniziato dai risultati del referendum, che ha un puro valore consultativo.

Il governo deve invocare l'Art.50 del trattato di Lisbona, questo innesca l'inizio di trattative che dureranno fino a due anni ma che possono essere estese con il consenso di tutti e 27 gli altri stati membri. Al termine delle trattative il Regno Unito uscira' dalla UE, fino ad allora non e' fuori da un bel niente.

David Cameron ha gia' detto che si dimette in tempo per il congresso del partito conservatore (Ottobre), sara' il suo successore a innescare l'Art.50 (se e quando), l'opposizione e' messa peggio visto che stanno dando le dimissioni a destra e a manca e c'e' in vista un voto di sfiducia a Jeremy Corbyn.


Keep Calm and Carry On! Nothing has changed yet!
 

Cesare.Caldi

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Re: Brexit e possibili riperscussioni sul mondo dell'aviazione

Il Regno Unito non e' formalmente fuori da un bel niente. Il processo di uscita dalla UE non e' iniziato dai risultati del referendum, che ha un puro valore consultativo.

Il governo deve invocare l'Art.50 del trattato di Lisbona, questo innesca l'inizio di trattative che dureranno fino a due anni ma che possono essere estese con il consenso di tutti e 27 gli altri stati membri. Al termine delle trattative il Regno Unito uscira' dalla UE, fino ad allora non e' fuori da un bel niente.

David Cameron ha gia' detto che si dimette in tempo per il congresso del partito conservatore (Ottobre), sara' il suo successore a innescare l'Art.50 (se e quando), l'opposizione e' messa peggio visto che stanno dando le dimissioni a destra e a manca e c'e' in vista un voto di sfiducia a Jeremy Corbyn.


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L'UK e i suoi politici dovrebbero capire che allungare ancora di piu' questa fase di totale incertezza anche loro ne pagano le conseguenze, la borsa di Londra come le altre in Europa sta perdendo molto, e piu' il tempo passa piu' è probabile che la sterlina si svaluti, e che sempre nell' incertezza gli investimenti stranieri eviteranno l'UK.

Richiedere subito l'inizio delle procedure di uscita darebbe un segnale al mercato, e secondo me potrebbe quanto meno cercare di limitare le perdite.

Mi sembra che invece i politici inglesi stanno pensando solo alle loro beghe interne e non all' interesse generale del loro paese.