L’indignazione per la mancata apertura della vendita di biglietti ITA mi sembra infondata. ITA ha forse annunciato l’apertura della vendita? No. Alcuni organi di stampa hanno scritto che ITA “può” iniziare a vendere i biglietti, ma evidentemente non lo ha ancora fatto. Quando aprirà la vendita e vi saranno inefficienze, avremo tutte le ragioni di protestare.
L'indignazione invece è più che giustificata, perchè la mancanza di continuità gestionale tra AZ e ITA presente ad oggi (che si risolverà con l'attribuzione del brand Alitalia a quest'ultima), impone alla nuova compagnia l'impossibilità di vendere biglietti.
Biglietti che nel frattempo i concorrenti saranno ben lieti di staccare.
Anche tralasciando la follia dell'intera operazione per concentrarsi sul passaggio di consegne tra le due compagnie, è evidente quanto sia tutto disorganizzato, senza un minimo di regia che sappia guardare al di la dell'immediato futuro.
Vista la situazione delle tempistiche, sarebbe stato molto più sensato spostare il subentro di ITA all'inizio del prossimo anno, con il brand Alitalia già assegnato alla nuova compagnia (concedendo il diritto di utilizzo ad AZ in AS fino allo switch off).
In questo modo, agli occhi dei clienti, Alitalia sarebbe rimasta tale per tutto il tempo.
E i biglietti si sarebbero potuti vendere senza soluzione di continuità, visto che sarebbe cambiata solo la società esercente ma non tutto il contorno "visibile".
E la collettività italiana avrebbe evitato di sobbarcarsi questo ulteriore onere economico. Che, se possibile, fa ancora più rabbia dei soldi spesi per salvare il baraccone. Perchè quest'ultima operazione almeno presuppone che a fronte del pagamento di un corrispettivo, ci sia una compagnia aerea (tralasciando ogni altra considerazione).
Invece avere un periodo di blackout dove nessuna delle compagnie possa vendere voli oltre il 15 Ottobre, sarà semplicemente un modo di bruciare soldi senza avere nulla in cambio. Ma proprio nulla.