Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

giovanve

Utente Registrato
30 Dicembre 2009
132
35
Carrara
Io propongo di togliere dal titolo del thread la parte "Alitalia smette di volare il 15 ottobre" o modificarlo in "Alitalia Società Aerea Italiana".
Giusto per evitare di esserci presi per il naso per mesi, una volta che Alitalia dovesse continuare dopo il 15 ottobre in "Alitalia Italia Trasporto Aereo"
 

Farfallina

Utente Registrato
23 Marzo 2009
16,739
1,675
Altavilla avrebbe dato un ultimatum ai sindacati entro questa sera per firma accordo su nuovo contratto ecc. In caso di accordo non sottoscritto da domani ITA partirebbe unilateralmente. I sindacati avrebbero chiesto al Governo di fermare la cosa e imporre una trattativa ad oltranza per trovare l'accordo compresi criteri per il trasferimento del personale da AZ a ITA sotto la loro supervisione. Su questa cosa pare che in ITA non ci sentano e forti della richiesta di discontinuità dell'UE non vogliano nessun vincolo alla selezione del personale. Ah, il Governo non sarebbe favorevole alla CIGS di 4 anni abbondanti con le caratteristiche attuali richiesta dai sindacati. La motivazione è che altrimenti scatterebbe un assalto alla dligenza perché ogni crisi aziendale chiederebbe CIGS simile per tutto il personale che perderà il lavoro.
Parere personale? Per me AZ finisce grounding a breve con sciopero ad oltranza.
 

Jil.10

Utente Registrato
16 Febbraio 2013
338
72
L'ad di Ryanair conferma che la compagnia "non è interessata al marchio di Alitalia", una società che "alla fine non ha asset di valore. A parte gli slot, che speriamo vengano riassegnati in tempi brevi, per poter crescere sul vostro mercato".
 

belumosi

Socio AIAC 2025
Utente Registrato
10 Dicembre 2007
15,046
3,423
Analisi da manuale di MOL della situazione.

O’Leary (Ryanair): “Ita fallirà come Alitalia”
Pubblicato il Posted on8 Settembre 2021, 10:34

Articolo a cura di AuthorAdnkronos

“Alitalia e Ita sono due facce della stessa medaglia, anche la nuova compagnia riceverà soldi pubblici come la vecchia ma alla fine anche Ita fallirà”. E’ netto il giudizio formulato all’Adnkronos da Michael O’Leary, ad del gruppo Ryanair, che osserva come “nel medio termine di sicuro Ita non farà utili: i conti non saranno sostenibili e avrà di nuovo bisogno dei soldi pubblici”. Quello attuale, aggiunge il manager irlandese, “è l’ennesimo 6 round di aiuti concesso ad Alitalia, ma l’Europa continuerà ad autorizzarli fino a quando, alla fine, sarà venduta a Lufthansa o Air France”.
“Entro 3-4 anni non penso che Ita resterà una compagnia indipendente” afferma: in ogni caso, “nel post-covid Ita sarà il 60% della compagnia precedente, e questa riduzione di capacità è una sfida per Ryanair per cogliere le opportunità” aperte da questo disimpegno.
L’ad di Ryanair conferma che la compagnia “non è interessata al marchio di Alitalia”, una società che “alla fine non ha asset di valore. A parte gli slot, che speriamo vengano riassegnati in tempi brevi, per poter crescere sul vostro mercato”.
Un mercato che – osserva – ha finora sofferto di un problema “strutturale”: “è un sistema che ruotava intorno ad Alitalia, una compagnia controllata dal governo. E le linee aeree non possono funzionare se operano sotto il controllo pubblico”. “Basti vedere – ricorda – cosa è successo a British Airways, che non ha avuto più bisogno di aiuti di stato dopo essere stata privatizzata. In Alitalia hanno speso soldi per le uniformi, si sono preoccupati di soddisfare i lavoratori e non i clienti”.
“Ma in questi anni il settore aereo si è trasformato, i viaggi di breve raggio è diventato una ‘merce’, la gente vuole viaggi a poco costo, Il consumatore si è mosso in avanti mentre il governo e i sindacati – lamenta il manager – si sono rifiutati” di accettare la nuova situazione.
“In Italia abbiamo visto una ripresa molto forte, e al momento registriamo una alta richiesta dal Nord Europa verso il vostro paese”, ha detto ancora O’Leary, in occasione della presentazione degli operativi invernali, ribadendo la ‘scommessa’ della compagnia sul nostro mercato, confermata dall’apertura di due nuove basi (Treviso, già operativa, e Torino, da fine ottobre).
O’Leary evidenzia le dinamiche – in questa fase post-pandemica – del traffico aereo: “I voli nazionali si stanno riprendendo molto più rapidamente di quelli a lungo raggio, anche perché il varo del green pass europeo digitale a luglio ha spinto il traffico domestico”. Per quanto riguarda l’Italia, in dettaglio “pensiamo che le prenotazioni della stagione estiva si allungheranno a settembre e ottobre”. “Chi prima del covid avrebbe viaggiato in autunno verso l’Asia o l’America oggi è in un certo senso forzato a restare in Europa e l’Italia è in cima alla sua agenda” osserva l’ad di Ryanair.
Ma – spiega – i viaggiatori potranno contare su costi più favorevoli, visto che “è una ripresa di volumi e non di prezzi, che sono stati in questi mesi molto più bassi rispetto al periodo pre-covid e lo resteranno anche nelle prossime stagioni”.
 

romaneeconti

Utente Registrato
21 Marzo 2021
1,125
571
Ma magari!!!
[/QUOT
Analisi da manuale di MOL della situazione.

O’Leary (Ryanair): “Ita fallirà come Alitalia”
Pubblicato il Posted on8 Settembre 2021, 10:34

Articolo a cura di AuthorAdnkronos

“Alitalia e Ita sono due facce della stessa medaglia, anche la nuova compagnia riceverà soldi pubblici come la vecchia ma alla fine anche Ita fallirà”. E’ netto il giudizio formulato all’Adnkronos da Michael O’Leary, ad del gruppo Ryanair, che osserva come “nel medio termine di sicuro Ita non farà utili: i conti non saranno sostenibili e avrà di nuovo bisogno dei soldi pubblici”. Quello attuale, aggiunge il manager irlandese, “è l’ennesimo 6 round di aiuti concesso ad Alitalia, ma l’Europa continuerà ad autorizzarli fino a quando, alla fine, sarà venduta a Lufthansa o Air France”.
“Entro 3-4 anni non penso che Ita resterà una compagnia indipendente” afferma: in ogni caso, “nel post-covid Ita sarà il 60% della compagnia precedente, e questa riduzione di capacità è una sfida per Ryanair per cogliere le opportunità” aperte da questo disimpegno.
L’ad di Ryanair conferma che la compagnia “non è interessata al marchio di Alitalia”, una società che “alla fine non ha asset di valore. A parte gli slot, che speriamo vengano riassegnati in tempi brevi, per poter crescere sul vostro mercato”.
Un mercato che – osserva – ha finora sofferto di un problema “strutturale”: “è un sistema che ruotava intorno ad Alitalia, una compagnia controllata dal governo. E le linee aeree non possono funzionare se operano sotto il controllo pubblico”. “Basti vedere – ricorda – cosa è successo a British Airways, che non ha avuto più bisogno di aiuti di stato dopo essere stata privatizzata. In Alitalia hanno speso soldi per le uniformi, si sono preoccupati di soddisfare i lavoratori e non i clienti”.
“Ma in questi anni il settore aereo si è trasformato, i viaggi di breve raggio è diventato una ‘merce’, la gente vuole viaggi a poco costo, Il consumatore si è mosso in avanti mentre il governo e i sindacati – lamenta il manager – si sono rifiutati” di accettare la nuova situazione.
“In Italia abbiamo visto una ripresa molto forte, e al momento registriamo una alta richiesta dal Nord Europa verso il vostro paese”, ha detto ancora O’Leary, in occasione della presentazione degli operativi invernali, ribadendo la ‘scommessa’ della compagnia sul nostro mercato, confermata dall’apertura di due nuove basi (Treviso, già operativa, e Torino, da fine ottobre).
O’Leary evidenzia le dinamiche – in questa fase post-pandemica – del traffico aereo: “I voli nazionali si stanno riprendendo molto più rapidamente di quelli a lungo raggio, anche perché il varo del green pass europeo digitale a luglio ha spinto il traffico domestico”. Per quanto riguarda l’Italia, in dettaglio “pensiamo che le prenotazioni della stagione estiva si allungheranno a settembre e ottobre”. “Chi prima del covid avrebbe viaggiato in autunno verso l’Asia o l’America oggi è in un certo senso forzato a restare in Europa e l’Italia è in cima alla sua agenda” osserva l’ad di Ryanair.
Ma – spiega – i viaggiatori potranno contare su costi più favorevoli, visto che “è una ripresa di volumi e non di prezzi, che sono stati in questi mesi molto più bassi rispetto al periodo pre-covid e lo resteranno anche nelle prossime stagioni”.
Se dice che i cocci di Alitalia se li spartiranno per una buccia di castagna LH e AF tra poco, io non son del tutto convinto che il marchio AZ non interessi a MoL...vedremo...Lui e' come Moggi...un tattico della comunicazione...
 

belumosi

Socio AIAC 2025
Utente Registrato
10 Dicembre 2007
15,046
3,423
La vendita di AZ ad AF o LH è l’unica parte del MOL pensiero che non condivido.
La dimensione e il peso di ITA sono ormai talmente ridotti da non poter essere considerati un asset strategico rilevante per francesi e tedeschi.
Per entrambi è mille volte meglio una collaborazione esterna, che da un lato permette di attrarre la compagnia italiana nella propria orbita, dall’altro lascia ai contribuenti italiani l’onore di ripianare le perdite. Inoltre permette al sistema politico/sindacale nostrano di continuare a gestire il giocattolo AZ in base ai propri interessi.
 

norberto

Utente Registrato
2 Luglio 2014
450
35
Ritengo che ITA dovra' iniziare le operazioni facendo fare wet lease ad AZ-SAI o altresi' ottenere una deroga ENAC per ovviare alla problematica dei corsi di addestramento OCC, che il personale navigante tutto deve necessariamente sostenere nel momento del cambio di COA.
Non dimenticate che anche personale CAI distaccato in CAI Second (Volareweb) sostenne un training al cambio COA, nonostante fossero entrambi (COA CAI e COA CAI2) sotto la stessa campana.
Questo rende ancora piu' complicata l'assunzione di una ingente mole di personale proveniente da COA non SAI.
Questa raccolta domande mi sembra piu' un'operazione volta a dimostrare discontinuita' all'europa e ad avere maggior potere sui sindacati in fase di trattativa che altro.
Servono mesi per fare piu' di mille corsi OCC. (Operator Conversion Course).
 

Farfallina

Utente Registrato
23 Marzo 2009
16,739
1,675
Se dice che i cocci di Alitalia se li spartiranno per una buccia di castagna LH e AF tra poco, io non son del tutto convinto che il marchio AZ non interessi a MoL...vedremo...Lui e' come Moggi...un tattico della comunicazione...
MOL sa anche che nel momento che il Governo italiano si mettesse di traverso con lui potrebbe arrivare una più attenta normativa che gli impedisca di ricevere dalle varie società di gestione ed enti locali diverse centinaia di milioni di € annui.
Abbaiare gli fa comodo, tirare la corda no. Ha sicuramente bene in mente il giro di vita dato in Spagna o il servizietto che LH e U2 gli hanno fatto su input del governo tedesco nel caso del fallimento di Air Berlin.
 
  • Like
Reactions: enryb and BrunoFLR

romaneeconti

Utente Registrato
21 Marzo 2021
1,125
571
MOL sa anche che nel momento che il Governo italiano si mettesse di traverso con lui potrebbe arrivare una più attenta normativa che gli impedisca di ricevere dalle varie società di gestione ed enti locali diverse centinaia di milioni di € annui.
Abbaiare gli fa comodo, tirare la corda no. Ha sicuramente bene in mente il giro di vita dato in Spagna o il servizietto che LH e U2 gli hanno fatto su input del governo tedesco nel caso del fallimento di Air Berlin.
Su questo concordo, ma qui non siamo ne in Spagna ne in Germania...In Italia,dal Governo, in tema di aviazione (e non solo ma saremmo OT) c'e' sempre da aspettarsi soluzioni insensate...
 

Mandrake

Utente Registrato
24 Luglio 2018
177
32
Eberhart già lo fece nel 2018 quando, in seguito all'ennesima crisi Alitalia e al governo Italiano che sbatté le porte in faccia all'interesse Lufthansa (da lui capitanata), decise di potenziare Air Dolomiti: da 10 a 20 E195 e 100 milioni di euro investiti in rotte e per la creazione dell' Accademia per piloti.
Dal 1 Ottobre Joerg Eberhart assumerà la posizione di "Head of Strategy & Organizational Development" del gruppo LH.

 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.