EGO Airways: licenza sospesa dal 4/1


Dancrane

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Eh certo, come no. Ci manca solo che un neo diplomato assunto con compiti manco secondari si deve assumere il rischio di impresa. Il governo dà la possibilità di aprire aziende private, e fa da controllore. Adesso pure i quello devono fare i lavoratori, controllare cosa? Il business plan? I carichi pendenti? Fare la visura catastale?
Tra non fare nulla e fare quello che scrivi tu (assumendo che l'elenco, generico, possa essere preso come esaustivo delle innumerevoli verifiche possibili) sta in mezzo il semplice reperimento di informazioni il più delle volte alla portata di tutti. Si vanno a leggere le recensioni di tripadvisor per decidere se andare a cenare in un ristorante, si dovrebbe dedicare maggior tempo a capire chi sia l'azienda che ti sta offrendo un lavoro, magari andando oltre la pagina del "Chi siamo" sul sito aziendale (non mi è mai capitato di leggere che i capitali impiegati siano insufficienti, che i vertici non abbiano esperienza o altro...).
Tra il bianco (tutto) ed il nero (nulla) c'è di mezzo una tale variazione di grigi da sbizzarrirsi, se solo lo si volesse fare. Superare i propri limiti (culturali, di comprensione, di conoscenza) non è mai un limite: non volerlo fare è una scusa.
 

romaneeconti

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Penso che come Paese non ci possiamo più permettere di essere di manica larga con nessuno. Abbiamo circa 2.750 miliardi (and counting) di debito pubblico. Ben vengano le iniziative private a rischio fallimento. Però, in caso di fallimento, chi ci mette i soldi si arrangia. Anche i dipendenti, nonostante il lavoro in Italia sia un bene scarso, devono cambiare approccio culturale all'assunzione. Farsi assumere da ciarlatani deve diventare un rischio ponderato, non si può sperare in qualsiasi datore di lavoro incompetente e poi pretendere la CIG sempre e comunque. E' eticamente sbagliato e non ci sono i soldi per poterlo fare.
Prevedo che alcuni reagiranno male a questo post, soprattutto chi è in CIG o peggio senza lavoro. Avete tutta la mia solidarietà, ma come Nazione dobbiamo responsabilizzarci tutti di più.
Buon anno.
... bel discorso... tutto perfetto, non fa una grinza...peccato che manchi qualcosa a coronamento di cio' che scrivi, sempre in tema di aviazione si intende...quel qualcosa che scavalla in aeternum alla faccia delle regole...ma tant'e...
 

romaneeconti

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Quel qualcosa a cui mi riferisco e' ovviamente l'incapacita' del Paese Italia a fare impresa nel settore dell'aviazione. Ho letto spesso da altri stimati forumisti qui che le competenze ci sarebbero. Bene, non dubito....allora mi chiedo perche' nessuno e sottolineo nessuno giadagna a far muovere aerei....mi direte Neos (pre covid) ok, ma e' un modello di business specifico dove solo loro facevano utili. Il resto e' dramma.
 

Matteoexfrequentflyer

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Eh certo, come no. Ci manca solo che un neo diplomato assunto con compiti manco secondari si deve assumere il rischio di impresa. Il governo dà la possibilità di aprire aziende private, e fa da controllore. Adesso pure i quello devono fare i lavoratori, controllare cosa? Il business plan? I carichi pendenti? Fare la visura catastale?
Per tutelare i lavoratori c’è il sussidio di disoccupazione. Poi c’è il reddito di cittadinanza, poi anche la CIG. Andiamo avanti così, visto che siamo un paese piccolo con avanzo di bilancio mostruoso. Tu per esempio i soldi dove li prenderesti?
 

Matteoexfrequentflyer

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Tra non fare nulla e fare quello che scrivi tu (assumendo che l'elenco, generico, possa essere preso come esaustivo delle innumerevoli verifiche possibili) sta in mezzo il semplice reperimento di informazioni il più delle volte alla portata di tutti. Si vanno a leggere le recensioni di tripadvisor per decidere se andare a cenare in un ristorante, si dovrebbe dedicare maggior tempo a capire chi sia l'azienda che ti sta offrendo un lavoro, magari andando oltre la pagina del "Chi siamo" sul sito aziendale (non mi è mai capitato di leggere che i capitali impiegati siano insufficienti, che i vertici non abbiano esperienza o altro...).
Tra il bianco (tutto) ed il nero (nulla) c'è di mezzo una tale variazione di grigi da sbizzarrirsi, se solo lo si volesse fare. Superare i propri limiti (culturali, di comprensione, di conoscenza) non è mai un limite: non volerlo fare è una scusa.
Grazie Dan. Hai aggiunto un concetto che mi sta a cuore ma non sono riuscito ad esprimere. Bisogna essere pragmatici non idealisti e vittimisti. Poi sono il primo a sostenere che uno stato sociale ci vuole sempre e comunque.
 

belumosi

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Eh certo, come no. Ci manca solo che un neo diplomato assunto con compiti manco secondari si deve assumere il rischio di impresa. Il governo dà la possibilità di aprire aziende private, e fa da controllore. Adesso pure i quello devono fare i lavoratori, controllare cosa? Il business plan? I carichi pendenti? Fare la visura catastale?
Oltre a quanto scritto da Dancrane, aggiungo che nessun dipendente corre il rischio di impresa investendo soldi propri rischiando di perderli. Giustamente aggiungo.
Però il fatto di non essere la proprietà (o la dirigenza), non dovrebbe indurre a disinteressarsi della Situazione aziendale almeno nelle linee generali.
Come peraltro fai tu stesso quando fornisci notizie su BP (per le quali ti ringrazio).
Che l’avventura di EGO fosse traballante fin da subito, era evidente a chiunque volesse azzardare uno straccio di analisi onesta. Aspiranti dipendenti inclusi.
Il concetto che purtroppo fatica a passare in Italia, è che il lavoro dipendente non significa lavoro senza rischi. Come scritto sopra, un dipendente non potrà mai scendere sotto zero, ma sarà anche in balia di altri che prenderanno legittimamente decisioni che potrebbero avere ripercussioni anche sui collaboratori. Tutto questo visto sempre attraverso le varie sfumature di grigio di cui sopra.
 
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East End Ave

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su e giu' sull'atlantico...
penso invece che se fossi senza lavoro, scrivo a XXX pur sapendo che sono sciaquette senza futuro, mi prendono, falliscono e mi danno 1 anno di CIG...l'affare l'ho fatto comunque no?
Ecco, credo che la questione sia nel mezzo: non e' che il neodiplomato debba o possa fare la due-diligence, caro @hyppo, cosi' come non penso sia tenuto a valutare la capacita' o meno di chi lo assume di fare business o che fosse o meno gente seria, come sostengono altri. Se sei disoccupato vai e basta.
La penuria di opportunita' e' tale in questo paese che non credo nessuno abbia lasciato un posto di lavoro sicuro e ben remunerato per andare a lavorare in EGO: quindi si, solidarieta' ai dipendenti che in qualche modo ci hanno creduto, magari gia' sapendo come poteva finire visto che non li stava assumendo il MEF, a differenza di altri (...) .
 

hyppo

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Facevo ovviamente un ragionamento per iperboli. So benissimo che Italia ha un debito enorme, ma da qui a scrivere un post con un tono colpevolista nei confronti dei dipendenti ne passa. Ma una responsabilità a chi rilascia certificazioni varie la vogliamo dare?
 

londonfog

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Eh certo, come no. Ci manca solo che un neo diplomato assunto con compiti manco secondari si deve assumere il rischio di impresa. Il governo dà la possibilità di aprire aziende private, e fa da controllore. Adesso pure i quello devono fare i lavoratori, controllare cosa? Il business plan? I carichi pendenti? Fare la visura catastale?
Io ho lavorato nel mondo anglosassone (USA e UK) quasi quarant'anni. Una considerazione sulla solidita' dell'azienda dove vai a lavorare si fa. Poi magari accetti il posto perche' hai bisogno ma appena ti accorgi che ci sono problemi cominci a guardarti intorno. Il tup rischio d'impresa e' restare disoccupato. E questo vale per ogni dipendente di ogni azienda. va da se' che se rimani disoccupato a causa di qualcosa che hai fatto ti, scoccia; se rimani disoccupato perche' non ti sei accorto che le cose andavano male ci fai veramente la figura del pirla (questo nel mondo anglosassone)
 
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Matteoexfrequentflyer

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Facevo ovviamente un ragionamento per iperboli. So benissimo che Italia ha un debito enorme, ma da qui a scrivere un post con un tono colpevolista nei confronti dei dipendenti ne passa. Ma una responsabilità a chi rilascia certificazioni varie la vogliamo dare?
Colpevolista verso i dipendenti? Hai frainteso. Non era mia intenzione. Assolutamente. Il mio era un post che vuole svegliare le coscienze nel rapporto tra economia di mercato e cultura economica finanziaria degli italiani. E costo di uno stato sociale.
 
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ALESSIO78

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belumosi

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Agevoliamo per chi non conosce il russo, ma vuole comunque chiudere l'anno con un po' di umorismo.

EGO Airways italiana prevede di lanciare voli SSJ100
30/12/2021, 19:10 1.500
Foto © Christoph guler
La compagnia aerea italiana EGO Airways, che ha un Embraer E-Jet E190 nella sua flotta, ha pianificato di iniziare i voli nazionali dall'aeroporto di Milano Malpensa nel 2021. Ha anche firmato un contratto con la società calcistica del Napoli per trasportare la squadra dal Napoli alle partite in trasferta.
Il 19 novembre 2020 EGO ha ricevuto il certificato di operatore dell'Autorità di regolamentazione dell'aviazione italiana e il 2 dicembre 2020 ha operato il suo primo volo commerciale charter da Napoli ad Amsterdam. Dopo aver ricevuto il certificato, i voli sono stati effettuati nella stagione primavera-estate 2021 su 11 destinazioni regolari da due aeroporti di base: Luigi Ridolfi in Emilia-Romagna e l'aeroporto di Catania-Fontanarossa in Sicilia.

Tuttavia, avendo un solo aeromobile in flotta, è problematico garantire la regolarità e la puntualità dei voli, poiché in caso di malfunzionamento tecnico dell'aeromobile, il vettore non avrà nulla con cui sostituirlo durante la riparazione.

Il 29 dicembre 2021, l'unico aereo della compagnia aerea - 190 numero di registrazione I-EGOA - ha effettuato un volo da Parma a Colonia. Una fonte dell'industria aeronautica italiana ha dichiarato ad Aviation Rossii che l'aereo sarà restituito al locatore.

La fonte ha anche affermato che nel 2022 la compagnia aerea prevede di iniziare a operare voli commerciali su aerei SSJ100 di fabbricazione russa. Il possibile numero di aeromobili non è stato segnalato, SuperJet International ha rifiutato di commentare.
“Le negoziazioni sono generalmente regolate da vari accordi di non divulgazione volti a proteggere la privacy dei clienti. Pertanto, come avrai capito, non possiamo divulgare il contenuto dei contatti commerciali attuali/potenziali. È con nostra preoccupazione e piacere che vi informeremo sulla firma di futuri accordi ", ha risposto alla nostra richiesta Giacomo Perfetto, responsabile dell'ufficio comunicazione SJI.
 
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