East End Ave
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Totally optional however…se non ricordo male, per application di ESTA già da anni devi indicare le credenziali social et similia. Di fatto è la stessa cosa
Totally optional however…se non ricordo male, per application di ESTA già da anni devi indicare le credenziali social et similia. Di fatto è la stessa cosa
comunque senza nulla togliere alla testimonianza di Farfallina, a sua volta riportatagli, o a quelle dei giornali (…), non ho notizia di alcun atto ufficiale emesso in tal senso (sarebbe contrario al primo emendamento peraltro) nè di testimonianze dirette. Cautela.Domande sui social con richiesta di indicare quali vengono utilizzati e anche gli estremi dei relativi account, più qualche altra domanda che ora non ricordo, vengono fatte anche nei moduli per la richiesta di visto lavorativo. Quando sono arrivato a quel punto ho pensato “ma questi stan fuori di testa”. Nulla da nascondere ma mi sono sentito un po’ “attaccato” inutilmente. Domande alle quali era anche poco probabile rispondere in maniera completa o onesta se vogliamo. Comunque sì, questo accadeva anche prima di Orange Mussolini (non è opera mia, sono i miei amici americani a chiamarlo così).
Cosa diversa è spulciare nel telefono e fare domande tipo “hai criticato il presidente?”, alla faccia della terra delle libertà. Manco in Corea del Nord..
ah ok. ricordavo giusto ma a metà.Totally optional however…
Hanno aperto facebook, ha dato una scorsa e le ha fatte passare. Però la cosa che fa pensare è il discorsino che se avevano parlato male di Trump e degli Usa di dichiararlo.Il riscontro diretto lo hai fornito te no?
Suppongo tu non abbia alcun motivo di dubitare di quanto attestato circa l’esperienza diretta delle tue amiche.
Domanda, come è andata dunque avanti e finita la storia?
Io pero' mi chiedo, al di la' della retorica devono veramente rispondere agli USA di quello che fanno? Queste devono rispettare prima le leggi dello stato dove si trovano, poi le leggi degli altri.Non riguarda i controlli aggiuntivi ma giusto per fare capire il clima: le varie ambasciate USA in Europa stanno inviando comunicazioni alle aziende europee che vogliono fare affari in USA che dovranno adeguarsi al nuovo ordine esecutivo di Trump e rinunciare ai criteri di diversità e inclusione come condizione per poter ricevere appalti statunitensi.
Le aziende europee non dovranno adottare principi in base ai quali agevolazioni per determinate assunzioni e assegnazioni di ruoli siano riservate a categorie svantaggiate per motivi di genere, etnici, disabilità e altro.
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Le lettere degli Usa anti diversità in arrivo anche ai fornitori italiani:«Non adottate politiche di equità e inclusione»
Il caso già esploso in Francia. L’iniziativa delle ambasciate: i partner locali non adottino politiche di equità e inclusione. La sede di via Veneto: da noi impegni in linea con le procedure del governo di Washingtonwww.corriere.it
Può essere la scusa per discriminare le aziende europee senza violare formalmente gli obblighi del WTOIo pero' mi chiedo, al di la' della retorica devono veramente rispondere agli USA di quello che fanno? Queste devono rispettare prima le leggi dello stato dove si trovano, poi le leggi degli altri.
Secondo me così li fai incafonire.. un "passeggero medio" senza Socials è oggettivamente abbastanza raro, possibile ma molto improbabile..Io disinstallerei tutte le app social e gli farei trovare un telefono che "fa solo il telefono" o poco più..
Green card?Per la prima volta da quando la maggior parte del mio tempo la passo fuori dagli US (dal 2016, ma è accaduto anche nel 2007 e 2010), l'altro ieri l'officer del controllo passaporti dl T4 JFK, mi ha fatto presente che ciò non va più bene perché le regole sono diventate molto più restrittive. Ha inoltre controllato il mio record di entrate degli ultimi tre anni, e obiettato che lascio il paese troppo spesso. Mi ha chiesto che lavoro faccio (per legge non possono farlo, almeno quelli del controllo passaporti) ed ha chiamato la supervisor che ha visto la schermata e ha detto "no, no, he's OK let him go." Nei più di 30 anni di pendolarismo più o meno mensile fra l'Europa e gli US sono stato inviato tante volte nella "Secondary Inspection room", sopratutto dopo il 9-11 e trattato malissimo, ma non ho mai subito tale atteggiamento al controllo passaporti. Credo però che oltre al mutato atteggiamento conti anche la poverissima istruzione e basso grado addestramento di queste persone che peggiorano ulterioromente la situazione.
PS nessun controllo dei device.
Allora sto fuori dalla media, e prevedo di rimanerci in modo stabile.Secondo me così li fai incafonire.. un "passeggero medio" senza Socials è oggettivamente abbastanza raro, possibile ma molto improbabile..
Oppure: somma la quota dei dipendenti CBP Trumpiani che si sentono legittimati nel nuovo clima, a quella schiera di gente a cui magari importa poco, ma si vuole far notare dal capo, e hai una risposta possibile, regolamenti a parte.Qui si ricade in quello che ho scritto sopra nel post 113. Bisogna capire quale è la nuova norma, regolamento, decreto che ha scatenato questi controlli aggiuntivi. Non penso che CBP sia sia sognata dall' oggi al domani di iniziare a farli, deve essergli stato ordinato e ci sarà qualche nuova fonte normativa approvata dalla nuova amministrazione che dispone questi controlli.
Se ho visto bene, le tre rotte maggiormente impattate sono Los Angeles, Las Vegas e Fort Lauderdale...traffico chiaramente leisure.Pensavo peggio, ma a mio avviso l'onda deve ancora arrivare.
vedo dozzine di video ormai dove i congressmen R vengono duramente, ma assai duramente contestati (dai loro elettori!) nelle diverse town halls a varie latitudini degli USA...qualcosa si sta muovendo secondo te? Veterani, dipendenti federali, gente bisognosa di cure, ricercatori, imprenditori...mi sembrano tutti decisamente arrabbiati...per usare un eufemismo.Alcune considerazioni sui controlli in ingresso. Attenzione che’, nonostante tanto rumore, e’ cambiato relativamente poco. Trump e’ un facista (senza la “s“): sa bene che, per fare il suo mestiere, e’ sufficiente dare l’impressione di fare qualcosa anche quando si fa poco. E’ sufficiente, dunque, qualche provocazione (sotto forma di executive order, tweet, post su Truth Social o uscita pubblica) per scatenare la macchina della stampa: quelli di destra a dar visibilita’ a quanto si sta facendo, quelli di sinistra pure. Tutti a enfatizzare il fattismo, anche quando si tratta di un nulla di fatto.
Ovviamente c’è’ molta verita’ in ciò’ che avviene: le deportazioni di immigrati clandestini sono aumentate, decine di migliaia o piu’ dipendenti del governo federale sono stati licenziati e cosi’ via. Ma non bisogna esagerare: la DEI era una sciocchezza cosmetica già’ prima di Trump, non e’ che qualche executive order cambi qualcosa. Le comunicazioni delle ambasciate servono a fare sensazione ma cambiano poco. Il circo funziona cosi’: fare rumore per far credere di fare qualcosa di significativo. Per quanto l’erosione della democrazia sia effettivamente in corso, questa sta avvenendo molto più’ come fenomeno culturale (il ritorno al mito dell’uomo forte, leader virile che indica la retta via…) che non de iure.
Vere invece le conseguenze economiche di tutto ‘sto circo: gli arrivi a Las Vegas sono in crollo (i canadesi boicottano davvero, e questo aggrava una crisi strutturale del modello finanziario che regge la città’), il debito americano cresce (sia quello dello Stato federale che quello dei privati), i consumi calano ovunque. I prezzi continuano ad aumentare.
- Siamo a un passo da una recessione auto-inflitta per motivi ideologici.
- La guerra commerciale sta mettendo in serio pericolo il sistema del petrodollaro (che e’ il sistema economico-finanziario globale degli ultimi 50 anni).
- Le politiche anti-immigrazione mettono in pericolo sia l’economia sia gli equilibri demografici degli USA.
Io speriamo che me la cavo.
La storia delle town hall e’ tutta scena. A protestare sono principalmente i democratici (che, tuttavia, in quei distretti sono la minoranza).vedo dozzine di video ormai dove i congressmen R vengono duramente, ma assai duramente contestati (dai loro elettori!) nelle diverse town halls a varie latitudini degli USA...qualcosa si sta muovendo secondo te? Veterani, dipendenti federali, gente bisognosa di cure, ricercatori, imprenditori...mi sembrano tutti decisamente arrabbiati...per usare un eufemismo.
Finche‘ la DEI avrà come obiettivo l’inclusione, si andrà poco lontano. L’obiettivo deve essere la meritocrazia, a prescindere da colore, sesso, etnia, religione, ecc. Finché’ la sinistra continuera’ a farne una questione di giustizia per le minoranze, anziche‘ una questione di giustizia per tutti (la meritocrazia premia tutti, l’inclusione premia alcuni molto più’ di altri), andranno poco lontano.La DEI poteva essere pure cosmesi, ma e' come la 104, il RdC o il bonus 110 da noi; abusate o ideologizzate diventano aberrazioni del principio nativo originale, per cui ora chi chiede la 104 e' ormai un parassita, chi viveva in una baracca ci vive ancora mentre il ricco borghese si e' rifatto la villetta al mare e il disoccupato in aree depresse va alla mensa...
Insomma, un principio di inclusione poteva essere di aiuto nell'ambito di dinamiche particolari, ma e' diventato presto battage propagandistico a mo' di "DEI washing"...
E' vero che spesso sono piu' gli annunci che i fatti concreti ma questi annunci e l'incertezza che provocano fa molto male ai mercati vedi cosa sta accadendo alle borse. Anche le questione dei dazi se non fosse seria si direbbe che e' una barzelletta per come viene gestita oggi annuncia un dazio sui prodotti x verso il paese y il giorno dopo ritratta, paese, prodotto e percentuale e riparte da capo.Alcune considerazioni sui controlli in ingresso. Attenzione che’, nonostante tanto rumore, e’ cambiato relativamente poco. Trump e’ un facista (senza la “s“): sa bene che, per fare il suo mestiere, e’ sufficiente dare l’impressione di fare qualcosa anche quando si fa poco. E’ sufficiente, dunque, qualche provocazione (sotto forma di executive order, tweet, post su Truth Social o uscita pubblica) per scatenare la macchina della stampa: quelli di destra a dar visibilita’ a quanto si sta facendo, quelli di sinistra pure. Tutti a enfatizzare il fattismo, anche quando si tratta di un nulla di fatto.