Ita Airways : a Lufthansa il 40% della compagnia italiana


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Paolo_61

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Riassumendo: la mano destra (AZ) ha il sapone per lavarsi (asset, leasing ecc) che ha già acquistato/contratto e la mano sinistra (ITA) per fare quello che vuole fare (lavarsi) ha bisogno del sapone.
Quindi la mano destra potrebbe dire alla sinistra: lo vuoi il sapone? Mi devi 100 ovvero il valore più qualcos’altro perché quello che ti do ha un valore, ovvero il sapone da me avuto e il fatto che se ti vuoi lavare, non hai il sapone e devi aspettare mesi. altrimenti tu nisba!
Ma la mano sinistra, furba, ribatte che tanto chi comanda è il cervello (MEF?) e a lui di sborsare di più non gliene frega perché entrambe le mani sono sue.
Così la mano destra cede l’asset strategico a valore di costo, la sinistra si lava immediatamente (anzi una sciacquatina se l’era già data prima visto che con un po’ di sapone era già stato pittato BORN IN 2021) e la mano destra che poteva abbondantemente ripagare i fornitori di sapone, acqua, carta ecc si trova ad avere meno soldi di quello che avrebbe potuto. Ma il cervello ha voluto così. E qualcuno se la piglierà nder secchio…
Attaccato al “sapone” ci sono qualche centinaio di milioni di debiti che, di fatto, si accolla chi lo acquista.
 

belumosi

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Mi sorgono spontanee un paio di domande.

La prima è come mai per ITA non siano stati predisposti nuovi contratti di leasing, totalmente staccati da quelli in essere in AZ in AS. A quanto ne so i commissari dovrebbero avere il potere di annullare i contratti in vigore, come suppongo che sia stato fatto per la parte di flotta AZ che non è confluita in ITA.
Ci sarebbe stato tutto il tempo per organizzare una simile operazione, in modo da mantenere comunque una continuità operativa tra i due vettori. Perchè non è stato fatto?
Probabilmente perchè l'impostazione scelta ha il vantaggio di far confluire la parte volo di AZ in ITA, senta intaccare il tesoretto di 1.35 MLD€ concesso dalla UE.
E posso accettarlo nell'ottica dell'operazione di sistema, con ogni probabilità legalmente corretta.
Ma non è eccessivo raccontarsi che quello utilizzato per valorizzare la parte volo di AZ, sia un criterio di mercato come imposto dall'antitrust UE?

Ne consegue banalmente la seconda domanda. Pochi mesi dopo la sua creazione, ITA è stata posta in vendita.
In quel momento il capitale della compagnia era più o meno dato dai 720 M€ versati dal MEF (90 dei quali utilizzati per il riacquisto del marchio AZ), più la ex parte volo di AZ in AS, che come sappiamo, valeva un euro.
Tuttavia non appena ha iniziato ad operare, la compagnia ha iniziato anche a perdere soldi: 151 M€ la perdita netta del 2021.
Per cui a Capodanno del 2022, ITA disponeva di un capitale proprio intorno ai 480 M€ (720 di partenza-90 per l'acquisto del brand AZ-150 per la copertura delle perdite del 2021).
Quindi complessivamente i beni dell'azienda erano la ex parte volo di AZ con valore praticamente nullo, un brand inutilizzato e 480 M€ di capitale proprio.
Tuttavia a Gennaio 2022, MSC insieme a LH si propose per acquistare ITA ad un prezzo che le indiscrezioni hanno indicato tra 1.2 e 1.4 MLD€.
Come è stato possibile che il valore di ITA si sia moltiplicato in 3 mesi nonostante la valutazione contabile fosse una frazione di quella cifra e nonostante la compagnia nella gestione operativa stesse operando fortemente in perdita?

 
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Paolo_61

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2 Febbraio 2012
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Mi sorgono spontanee un paio di domande.

La prima è come mai per ITA non siano stati predisposti nuovi contratti di leasing, totalmente staccati da quelli in essere in AZ in AS. A quanto ne so i commissari dovrebbero avere il potere di annullare i contratti in vigore, come suppongo che sia stato fatto per la parte di flotta AZ che non è confluita in ITA.
Ci sarebbe stato tutto il tempo per organizzare una simile operazione, in modo da mantenere comunque una continuità operativa tra i due vettori. Perchè non è stato fatto?
Probabilmente perchè l'impostazione scelta ha il vantaggio di far confluire la parte volo di AZ in ITA, senta intaccare il tesoretto di 1.35 MLD€ concesso dalla UE.
E posso accettarlo nell'ottica dell'operazione di sistema, con ogni probabilità legalmente corretta.
Ma non è eccessivo raccontarsi che quello utilizzato per valorizzare la parte volo di AZ, sia un criterio di mercato come imposto dall'antitrust UE?

Ne consegue banalmente la seconda domanda. Pochi mesi dopo la sua creazione, ITA è stata posta in vendita.
In quel momento il capitale della compagnia era più o meno dato dai 720 M€ versati dal MEF (90 dei quali utilizzati per il riacquisto del marchio AZ), più la ex parte volo di AZ in AS, che come sappiamo, valeva un euro.
Tuttavia non appena ha iniziato ad operare, la compagnia ha iniziato anche a perdere soldi: 151 M€ la perdita netta del 2021.
Per cui a Capodanno del 2022, ITA disponeva di un capitale proprio intorno ai 480 M€ (720 di partenza-90 per l'acquisto del brand AZ-150 per la copertura delle perdite del 2021).
Quindi complessivamente i beni dell'azienda erano la ex parte volo di AZ con valore praticamente nullo, un brand inutilizzato e 480 M€ di capitale proprio.
Tuttavia a Gennaio 2022, MSC insieme a LH si propose per acquistare ITA ad un prezzo che le indiscrezioni hanno indicato tra 1.2 e 1.4 MLD€.
Come è stato possibile che il valore di ITA si sia moltiplicato in 3 mesi nonostante la valutazione contabile fosse una frazione di quella cifra e nonostante la compagnia nella gestione operativa stesse operando fortemente in perdita?

La differenza è, banalmente, fra il valore di alcuni beni presi singolarmente e il valore di un’azienda funzionante.
Nel primo caso è un mero calcolo contabile (che nel caso dei beni e diritti acquistati da ITA era negativo per circa 150 milioni), nel secondo caso entrano in gioco una serie di valutazioni in cui, paradossalmente, il valore netto contabile rappresenta solo un limite minimo. Quando acquisti un’azienda in teoria il prezzo è il valore attuale dei redditi futuri, in realtà entrano anche altre considerazioni - soprattutto su come l‘azienda acquistata possa aumenta il valore di quanto già possiedi. Ad esempio nel caso ITA entravano in gioco le sinergie con MSC nelle merci e con LHG nel trasporto pax.
 
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venexiano

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Indubbiamente un bel prodotto.

Mi stupisce molto, però, il dettaglio del tavolino fissato col nastro adesivo: "Stowed side tables were all openly taped shut upon boarding and the cabin crew noted that a fix was coming so that they would not slide open during taxi and take off. Once in the air I removed the tape and found that indeed there is no stopping latch."

Sarebbe interessante sapere se anche altri operatori che hanno scelto lo stesso sedile abbiano problemi simili.
 
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Cesare.Caldi

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Prodotto molto bello, resta il fatto di come verrà mantenuto e sappiamo che storicamente in Alitalia/ITA la manutenzione dei sedili non è un punto forte... concordo con un commento di un utente: " I can imagine how these seats will look in a year. ..... "
 

Farfallina

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Nel trasporto aereo il più pulito c’ha la rogna (cit.)
Fra monopoli di fatto, azioni protezionistiche, commistioni pubblico/privato, “ruolo strategico” è compagnia cantante se ne salvano ben pochi. Lo stesso per altro vale pure per i due produttori di aerei, come ampiamente dimostrato dalle rispettive cause davanti al WTO.
Per questo non mi straccio le vesti per la nascita di ITA.
Fra l'altro l'operazione ha permesso di ricollocare 6-7000 persone, nel piatto del MEF c'era anche quello.
 

BrunoFLR

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Prodotto molto bello, resta il fatto di come verrà mantenuto e sappiamo che storicamente in Alitalia/ITA la manutenzione dei sedili non è un punto forte... concordo con un commento di un utente: " I can imagine how these seats will look in a year. ..... "
E qui vedremo se c'è davvero discontinuità

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leerit

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Direttamente online la possibilità di acquistare il passaggio alla classe superiore

A Natale è possibile volare nella classe Business del nuovo A321neo della Compagnia


ITA Airways lancia il nuovo servizio “Upgrade Immediato”, dedicato alla clientela che vuole acquistare il passaggio alla classe di viaggio superiore direttamente online con semplici passaggi.

A partire da 72 ore prima della partenza del volo, il cliente ITA Airways già in possesso di un biglietto in Economy Class o Premium Economy potrà usufruire del nuovo servizio, acquistando l’upgrade e accedendo ai servizi e ai comfort della classe superiore (Business o Premium Economy).
Nel dettaglio, il cliente riceverà immediatamente l’upgrade alla classe superiore previa disponibilità di posti. Il giorno della partenza al momento del check-in riceverà la carta d’imbarco per la classe Premium Economy o Business Class a seconda dell’upgrade acquistato.


Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito della Compagnia.


Il nuovo servizio “Upgrade Immediato” arricchisce l’offerta di upgrade ITA Airways e si aggiunge alle seguenti modalità già attive:


  1. Upgrade con offerta: il cliente può accedere al servizio attraverso il sito ufficiale ITA Airways facendo un’offerta per l’importo che si intende pagare per volare in classe Superior, Premium Economy o Business. Il cliente riceverà una e-mail di conferma della propria offerta e, entro 72 ore dalla partenza del volo, ulteriore e-mail con eventuale conferma del buon fine dell’offerta e dell’avvenuto upgrade. Il biglietto in suo possesso rimarrà valido e al momento del check-in riceverà la carta d’imbarco per la Superior, Premium Economy o Business Class.

  1. Upgrade in aeroporto: il cliente può effettuare l’upgrade anche in aeroporto, da due ore a quaranta minuti prima della partenza del proprio volo in base al Paese di partenza. La richiesta è soggetta alla disponibilità di posti e di pasti e viene approvata in base all’ordine di arrivo, a discrezione della Compagnia.

Nel periodo delle vacanze natalizie, i passeggeri che acquisteranno il servizio di upgrade per volare sulle rotte Roma Fiumicino – London Heathrow e Roma Fiumicino – Parigi Charles de Gaulle avranno la possibilità di provare l’esperienza di viaggio nella cabina di Business del nuovo Airbus A321neo.


Tra gli elementi distintivi del nuovo A321neo spiccano la Cabina Airspace con nuovi colori e nuovi materiali, i sedili di ultima generazione, il nuovo lighting interno personalizzato ITA Airways e le cappelliere XL. Inoltre, ogni poltrona è dotata di sistema di intrattenimento con video e audio “on demand” di ultima generazione, schermo touch-screen da 17,3’’ (Business), 15,6’’ (Premium Economy) e 13,3’’ (Economy) a bassa riflettenza e risoluzione 4K per una user experience semplice, fluida e intuitiva.


Grazie al nuovo sistema IFE i passeggeri usufruiranno di una esperienza paragonabile a quella delle applicazioni multimediali più diffuse, con una programmazione bimestrale composta da una vasta selezione di Film, Serie TV, Playlist musicali, giochi interattivi e mappa di volo interattiva 3D.


Il sistema di connessione WiFi permette di collegarsi con il proprio device alla rete di bordo e di poter messaggiare, navigare o fruire di contenuti in streaming.


 

leerit

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Il contenzioso tra alcuni ex lavoratori di Alitalia e Ita Airways sale d’intensità negli ultimi giorni e potrebbe tornare di nuovo nei tribunali. Cinquantatré dipendenti della vecchia compagnia aerea dopo essere stati assunti dal nuovo vettore — per via giudiziaria — chiedono a Ita alcuni arretrati e fanno pignorare 9,4 milioni di euro da uno dei conti dell’azienda. L’aviolinea tricolore non solo ritiene che quegli arretrati non debbano essere erogati, ma avvia i procedimenti disciplinari nei confronti del personale perché per due volte non si sono presentati agli appuntamenti, tanto che non è escluso il licenziamento.

La ri-assunzione
Tutto inizia lo scorso giugno quando un giudice del Lavoro di Roma decide che 77 ex dipendenti di Alitalia dovranno essere assunti da Ita perché è stata «accertata la sussistenza del trasferimento di ramo d’azienda» tra la vecchia e la nuova compagnia (sei di loro poi decidono di chiudere il contenzioso e di non proseguire). L’azienda così viene obbligata a prenderseli pagando loro «le retribuzioni maturate». Ita applica le sue griglie di stipendio, gli ex Alitalia chiedono al vettore altri 6 milioni, cioè il variabile dell’attività potenzialmente svolta dal decollo della compagnia aerea il 15 ottobre 2021.

La richiesta di arretrati
Il contenzioso prosegue con un atto di precetto che poi, scaduto il periodo previsto per legge, fa scattare il pignoramento automatico di 9,4 milioni presso uno dei conti correnti di Ita: i 6 milioni richiesti più la maggiorazione del 50%. Un pignoramento al quale la compagnia aerea intende opporsi. Su questo s’inserisce anche il tema, delicato, della cassa integrazione che è stata erogata per i 71 dipendenti assunti dal 15 ottobre 2021 fino al giorno dell’ingresso in Ita nell’estate 2023: fonti al Corriere dicono che i lavoratori dovranno restituire all’Inps più di quanto spetterebbe loro da Ita per lo stesso periodo.

Le contestazioni disciplinari
Ma al tema economico si affianca quello meramente lavorativo. Nelle scorse settimane i 71 sono stati convocati da Ita per due volte. Al primo appuntamento non ha risposto nessuno, al secondo (quello relativo alla visita medica e al colloquio gestionale) hanno risposto soltanto in 18. Ita, fa sapere l’azienda, si è anche resa disponibile ad andare a Milano per quelli che sono basati lì. Ma 53 persone, secondo la società, non si sono fatte vive. A quel punto la compagnia aerea ha avviato l’iter per il procedimento disciplinare, seguito dalla contestazione. Da quanto si apprende Ita intende arrivare al licenziamento delle 53 persone. Che faranno sicuramente ricorso.


 
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Farfallina

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Il contenzioso tra alcuni ex lavoratori di Alitalia e Ita Airways sale d’intensità negli ultimi giorni e potrebbe tornare di nuovo nei tribunali. Cinquantatré dipendenti della vecchia compagnia aerea dopo essere stati assunti dal nuovo vettore — per via giudiziaria — chiedono a Ita alcuni arretrati e fanno pignorare 9,4 milioni di euro da uno dei conti dell’azienda. L’aviolinea tricolore non solo ritiene che quegli arretrati non debbano essere erogati, ma avvia i procedimenti disciplinari nei confronti del personale perché per due volte non si sono presentati agli appuntamenti, tanto che non è escluso il licenziamento.

La ri-assunzione
Tutto inizia lo scorso giugno quando un giudice del Lavoro di Roma decide che 77 ex dipendenti di Alitalia dovranno essere assunti da Ita perché è stata «accertata la sussistenza del trasferimento di ramo d’azienda» tra la vecchia e la nuova compagnia (sei di loro poi decidono di chiudere il contenzioso e di non proseguire). L’azienda così viene obbligata a prenderseli pagando loro «le retribuzioni maturate». Ita applica le sue griglie di stipendio, gli ex Alitalia chiedono al vettore altri 6 milioni, cioè il variabile dell’attività potenzialmente svolta dal decollo della compagnia aerea il 15 ottobre 2021.

La richiesta di arretrati
Il contenzioso prosegue con un atto di precetto che poi, scaduto il periodo previsto per legge, fa scattare il pignoramento automatico di 9,4 milioni presso uno dei conti correnti di Ita: i 6 milioni richiesti più la maggiorazione del 50%. Un pignoramento al quale la compagnia aerea intende opporsi. Su questo s’inserisce anche il tema, delicato, della cassa integrazione che è stata erogata per i 71 dipendenti assunti dal 15 ottobre 2021 fino al giorno dell’ingresso in Ita nell’estate 2023: fonti al Corriere dicono che i lavoratori dovranno restituire all’Inps più di quanto spetterebbe loro da Ita per lo stesso periodo.

Le contestazioni disciplinari
Ma al tema economico si affianca quello meramente lavorativo. Nelle scorse settimane i 71 sono stati convocati da Ita per due volte. Al primo appuntamento non ha risposto nessuno, al secondo (quello relativo alla visita medica e al colloquio gestionale) hanno risposto soltanto in 18. Ita, fa sapere l’azienda, si è anche resa disponibile ad andare a Milano per quelli che sono basati lì. Ma 53 persone, secondo la società, non si sono fatte vive. A quel punto la compagnia aerea ha avviato l’iter per il procedimento disciplinare, seguito dalla contestazione. Da quanto si apprende Ita intende arrivare al licenziamento delle 53 persone. Che faranno sicuramente ricorso.


Vi rendete conto, vengono riassunti ma non si presentano alle visite mediche ecc... e all'inevitabile licenziamento che avverrebbe ovunque viene dato per certo il ricorso sperando di beccare un giudice a cui la controparte sta sulle scatole. Solo in Italia possono succedere cose del genere.
 

East End Ave

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su e giu' sull'atlantico...
Vi rendete conto, vengono riassunti ma non si presentano alle visite mediche ecc... e all'inevitabile licenziamento che avverrebbe ovunque viene dato per certo il ricorso sperando di beccare un giudice a cui la controparte sta sulle scatole. Solo in Italia possono succedere cose del genere.
Tutta da comprendere a fondo la faccenda; se sono stati riassunti "nell'estate del 23" come e' possibile siano stati chiamati a visita solo "nelle scorse settimane"?!?!?!?
Che fanno in AZ, aspettano mesi per convocare la visita? E nel mentre 'sta gente che fa? Sta a casa e prende soldi?
Suvvia @Farfallina , siate obiettivi la' dentro!
 
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Tutta da comprendere a fondo la faccenda; se sono stati riassunti "nell'estate del 23" come e' possibile siano stati chiamati a visita solo "nelle scorse settimane"?!?!?!?
Che fanno in AZ, aspettano mesi per convocare la visita? E nel mentre 'sta gente che fa? Sta a casa e prende soldi?
Suvvia @Farfallina , siate obiettivi la' dentro!
Sono rimasti a casa perché essendo riassunti dal 15/10/21 hanno dovuto prima scaricare tutte le ferie e i riposi accumulati.
 

Dancrane

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Tutta da comprendere a fondo la faccenda; se sono stati riassunti "nell'estate del 23" come e' possibile siano stati chiamati a visita solo "nelle scorse settimane"?!?!?!?
Tecnicamente l'estate termina il 21/9, e le "scorse settimane" è un termine che non dice molto sui tempi. Considera gli aspetti organizzativi e burocratici, per me il tempo trascorso non è 'sto grande problema (punti di vista).
Credo però non sfugga l'importanza delle altre questioni (il dovere restituire i quattrini di CIGS, l'assenza alle visite, la richiesta delle ore "potenzialmente" lavorabili - vorrei capire come calcolate - ed il corollario che segue a tutto ciò, che sicuramente andrà avanti per altri anni a suon di carte bollate. Purtroppo, ogni tanto bisogna ricordare che, oltre ai diritti, un occhio va dato anche ai doveri, e lo dico in linea generale, senza prendere le difese dell'una o dell'altra parte, attività che mi interessa poco o nulla.
 

Farfallina

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Tecnicamente l'estate termina il 21/9, e le "scorse settimane" è un termine che non dice molto sui tempi. Considera gli aspetti organizzativi e burocratici, per me il tempo trascorso non è 'sto grande problema (punti di vista).
Credo però non sfugga l'importanza delle altre questioni (il dovere restituire i quattrini di CIGS, l'assenza alle visite, la richiesta delle ore "potenzialmente" lavorabili - vorrei capire come calcolate - ed il corollario che segue a tutto ciò, che sicuramente andrà avanti per altri anni a suon di carte bollate. Purtroppo, ogni tanto bisogna ricordare che, oltre ai diritti, un occhio va dato anche ai doveri, e lo dico in linea generale, senza prendere le difese dell'una o dell'altra parte, attività che mi interessa poco o nulla.
Hai centrato il punto. Che in Italia la giustizia sia una barzelletta o quasi purtroppo lo sappiamo tutti, così come che la questione sarà lunga perché ITA sicuramente avrà fatto ricorso in appello così come gli altri che hanno perso faranno ricorso in appello.
Quello pazzesco e secondo me è l'argomento interessante, è che quei 53 sostanzialmente non si presentano al lavoro! Non riesco a capire per quale interesse! Detto questo mi sarebbe piaciuto leggere da parte EEA un pippotto sull'etica invece del solito attacco contro AZ, ma in fondo evidentemente siamo talmente assuefatti al magna magna che gente che non si presenta per prendere servizio è cosa buona e giusta.
 
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