:roll:Tutto 'sto bordello per un posto all'Isola dei Famosi?
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C'è anche la Minetti, chiamalo scemoTutto 'sto bordello per un posto all'Isola dei Famosi?
Ma che palle, sta gente con questa attitudine tutta italiana "mi danno soldi? cosa dovrei fare? darli indietro? Ho varie farmacie di famiglia, cosa dovrei fare? buttarle via?" ma la smetta. Scenda dal palo, che non e' certo un minatore in profonda miseria. Un altro lavoro lo puo' trovare, e nel frattempo si gode una lauta cassa integrazione. Altro che "La Sardegna deve far sentire la sua voce ai grandi giornali e deve marciare". Cazzate in quantita'. Queste persone fanno perdere di credibilita' ad una intera categoria. Soprattutto a chi davvero e' in difficolta' economiche nel nostro paese.Questo l'articolo completo:
Il «duro» della protesta in cassa integrazione a 6mila euro al mese
Il pilota Andrea Mascia è il leader della rivolta contro i tagli Asserragliato su una torre a 37 metri d'altezza promette battaglia E continua a intascare un ricco stipendio
Risponde solo al telefonino personale. «Quello aziendale - spiega - è spento da un mese». Alleluia. Una voce che arriva dai 37 metri del faro che è il quartier generale della protesta. Andrea Mascia, pilota Meridiana e leader di una rivolta che fa sembrare anche i Cobas di Aquila selvaggia dilettanti allo sbaraglio, è netto. Come la lama di un coltello: «Non scendo. Non se ne parla proprio. Voglio che i media, i giornali, le tv nazionali accendano la luce su quel che succede qui a Olbia». Il comandante si attrezza e impasta una strana lingua: per metà sembra il capo dei forconi, per il resto un tecnico, quasi un militare di quelli che segnalano come nei film di guerra: «Il nemico è a ore due». Dunque, Mascia resta appollaiato nella sua trincea volante: «Guardi, ho sopportato venti di maestrale con punte di 70 nodi e abbiamo retto a due giorni di fulmini. Dunque vado avanti. Questo è un campeggio aereo. Ho rivestito l'ambiente che misura 3 metri e 40 centimetri come una tenda. Non ci sono problemi. È un'esperienza che mi sta temprando».
Insomma, a 57 anni, il comandante che ha sulle spalle un curriculum di tutto rispetto ha scoperto una sua vocazione inedita, nel pur frastagliatissimo panorama del Paese dei mille campanili e dei mille sindacati. Di solito sale sulla classica ciminiera del classico stabilimento a fine corsa l'operaio che non ce la fa più. La tuta blu che si barrica sul comignolo che non fuma più perché teme per la sua famiglia. E ha paura. Troppo facile. A Olbia sul pennone più alto c'è un comandante che è arrivato a guadagnare, nel corso di un'onorata carriera, fino a 11mila euro al mese. E a ottobre ha incassato 6.695 euro. Dunque a fine novembre, il cedolino, il primo immerso nel dramma della cassa integrazione, dovrebbe fermarsi a quota 5.500-5.600 euro. L'80 per cento della retribuzione, amputata ma pur sempre sontuosa. Cinquemilacinquecento euro mensili per ammortizzare il lavoro che non c'è. Pare di sognare. E in effetti bisogna chiudere gli occhi, riaprirli e fissare il cielo per scorgere quel puntino che lotta a 37 metri d'altezza. Non ci sono parole. Il caso del comandante Mascia sembra fotografare meglio di tanti trattati sociologici la deriva del nostro sistema produttivo, ormai inspiegabile e intraducibile all'estero.
Lui dall'etere dilaga: «Io prendo cinquemilacinquecento euro di cassa, ma è la cassa speciale voluta dal suo Berlusconi. Cosa dovrei fare, rifiutare?». No, per la verità Mascia dovrebbe solo scendere, ma ha altro da fare. «Mando e-mail. Rispondo alle chiamate dei suoi colleghi. Sento la gente a terra. E di notte dormo su dei cuscini. Non c'è niente di cui debba vergognarmi. Berlusconi ha distrutto l'Alitalia. Adesso vogliono distruggere Meridiana». Un mezzo complotto. Ma chi avrebbe questi propositi omicidi?
Mascia non ha dubbi: «L'Aga Khan ha investito una quantità di soldi, centinaia di milioni, ma si è fidato delle persone sbagliate. Qui ci sono tantissimi lavoratori a rischio. La Sardegna s'impoverisce giorno per giorno. La Gallura è al collasso. La Sardegna deve far sentire la sua voce ai grandi giornali e deve marciare». A quanto pare, in trasferta, fin sotto le finestre parigine dell'Aga Khan. Il comandante vorrebbe che tutta l'isola si accomodasse sul suo tappeto volante e lo raggiungesse lassù. Dove la terra è piccola piccola. Quasi una favola postmoderna.
Ma il finale non è lieto. E la coda è tutta una polemica. Il pilota è socio di una società che gestisce farmacie e parafarmacie fra Cagliari e Olbia. Insomma, è difficile raccapezzarsi a queste latitudini in cui tutto si mischia e si capovolge. Lui non arretra: «Confermo. È la società di famiglia da tre generazioni: mio nonno, mia mamma, il sottoscritto. Che cosa dovrei fare? Chiudere queste attività, così alle migliaia di posti di lavoro persi si aggiungerebbero i quindici degli uomini e delle donne che lavorano per noi? E poi il mio reddito l'anno scorso per questa attività è stato di 8mila euro. Ottomila, di cui più di quattromila finiti in tasse. Il giornalismo, quello vero, dovrebbe occuparsi dei problemi della Sardegna. Non della mia busta paga e delle farmacie di famiglia. Il suo tono non mi piace. Come le sue domande». L'adrenalinico comandante conclude la requisitoria e si prepara ad un'altra notte in quota.
http://www.ilgiornale.it/news/duro-protesta-cassa-integrazione-6mila-euro-mese-1070174.html
Quoto tutto, ma fai riparare la tastiera: hai lasciato l'ultimo pensiero a metà.Ma che palle, sta gente con questa attitudine tutta italiana "mi danno soldi? cosa dovrei fare? darli indietro? Ho varie farmacie di famiglia, cosa dovrei fare? buttarle via?" ma la smetta. Scenda dal palo, che non e' certo un minatore in profonda miseria. Un altro lavoro lo puo' trovare, e nel frattempo si gode una lauta cassa integrazione. Altro che "La Sardegna deve far sentire la sua voce ai grandi giornali e deve marciare". Cazzate in quantita'. Queste persone fanno perdere di credibilita' ad una intera categoria. Soprattutto a chi davvero e' in difficolta' economiche nel nostro paese.
La chicca poi "Berlusconi ha distrutto l'Alitalia. Adesso vogliono distruggere Meridiana". Lavorava in una azienda decotta. Ora cosa vuole? Che lo stato lo mantenga a vita sopra al palo in nome dell'Alisarda di tanti anni fa? Ma vaf...
Credo che un cliente, chiunque esso sia, stipuli un contratto con il fornitore (di servizi, di beni, di opera)....il quale fornitore, a sua volta, per serietà dovrebbe adempiere al meglio ai suoi obblighi contrattuali.E sbagli di nuovo. Tra l'altro l'argomento è quasi speculare se traslato verso una compagnia aerea: se hai un piano tariffario dove paghi pochissimo, o generi un traffico irrilevante, ritieni pure che la tua chiamata debba essere gestita senza attese in coda, e presentandoti l'operatore più qualificato?
I Clienti non sono tutti uguali, e vengono trattati differentemente a seconda del valore che producono. In altri termini, la propensione a incamerare la soddisfazione del Cliente è direttamente proporzionale a quanto paga. Perché un'Azienda non è una Onlus e deve guadagnare per pagare gli stipendi ai propri dipendenti e per remunerare i propri azionisti.
Stessa cosa vale per il mercato aereo: ogni tanto qualcuno spara lamentele sui servizi delle low cost: non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Poco spendi, poco aspettati.
Una cosa sono i servizi acquistati, una cosa è il customer care, c'è una bella differenza!Credo che un cliente, chiunque esso sia, stipuli un contratto con il fornitore (di servizi, di beni, di opera)....il quale fornitore, a sua volta, per serietà dovrebbe adempiere al meglio ai suoi obblighi contrattuali.
Quindi, trovo errato dire "poco spendi, poco aspettati": se mi prometti certe cose ad un certo prezzo.....poi quelle cose me le devi dare. Altrimenti si chiama "frode"......
Nessuno ha scritto che ti vendono un servizio che poi non ti viene dato. Al prezzo basso corrisponde un servizio di base, assicurato e garantito. All'aumentare del prezzo il servizio cresce, offrendo al cliente un miglioramento del servizio base.Credo che un cliente, chiunque esso sia, stipuli un contratto con il fornitore (di servizi, di beni, di opera)....il quale fornitore, a sua volta, per serietà dovrebbe adempiere al meglio ai suoi obblighi contrattuali.
Quindi, trovo errato dire "poco spendi, poco aspettati": se mi prometti certe cose ad un certo prezzo.....poi quelle cose me le devi dare. Altrimenti si chiama "frode"......
Probabilmente sbaglio.....ma io non vedo questa differenza: considero il Customer Care come una parte del servizio acquistato. Con questo non intendo ovviamente dire che il Customer Care mi debba fornire prestazioni "extra" o darmi ragione anche se ho torto...Una cosa sono i servizi acquistati, una cosa è il customer care, c'è una bella differenza!
Messa in questi termini sono perfettamente d'accordo.Nessuno ha scritto che ti vendono un servizio che poi non ti viene dato. Al prezzo basso corrisponde un servizio di base, assicurato e garantito. All'aumentare del prezzo il servizio cresce, offrendo al cliente un miglioramento del servizio base.
Il trasporto aereo è un caso molto particolare di servizio. Infatti il "bene primario", ossia andare dal punto A al punto B in un lasso di tempo ragionevole è comune a tutte le categorie e classi di servizio, dalla LC alla F. Quello che differenzia il prodotto, e giustifica i prezzi, è il "come" arrivi da A a B. Puoi avere la suite imperiale con il maggiordomo oppure un sedile slim che non si reclina e con un pitch ridicolo. Il Costumer Care fa parte di questi "accessori" che differenziano il servizio, per cui è solo naturale, ad esempio, che i CFP abbiano un sistema di gestione delle chiamate completamente diverso dal viaggiatore occasionale in eco scontata. Che non vuol dire minore competenza ma, più spesso, lunghe attese, numero a pagamento anziché gratuito, ecc. ecc.Probabilmente sbaglio.....ma io non vedo questa differenza: considero il Customer Care come una parte del servizio acquistato. Con questo non intendo ovviamente dire che il Customer Care mi debba fornire prestazioni "extra" o darmi ragione anche se ho torto...
Intendo solo dire che mi aspetto che seguano le mie problematiche con la stessa serietà ed efficenza con la quale seguono le altre.
Non ci trovo nulla di scandaloso. Pago poco, ottengo poco. Non posso lamentarmi se non ottengo quanto fruito da chi paga più di me.Leggendo l'intervento di Flyboy, mi sembrava di capire che i fruitori di un servizio base avessero poco da lamentarsi a prescindere.
Ma infatti, su questo concetto, sono d'accordo. Quello che intendevo dire io, è che credo uno possa cmq lamentarsi, anche se paga poco, nel caso non riceva un servizio conforme a quanto prospettato.Non ci trovo nulla di scandaloso. Pago poco, ottengo poco. Non posso lamentarmi se non ottengo quanto fruito da chi paga più di me.
Questo nulla toglie al fatto che il servizio di base è lo stesso per tutti e due: andare da A a B, volando su un aereo.
Flyboy non ha mai detto che non ti devi lamentare se non ottieni il servizio pattuito.Ma infatti, su questo concetto, sono d'accordo. Quello che intendevo dire io, è che credo uno possa cmq lamentarsi, anche se paga poco, nel caso non riceva un servizio conforme a quanto prospettato.
Rimane ovvio che chi paga di più, debba ottenere di più, ma il concetto penso sia uguale: se non ottiene quello per cui ha pagato, ha diritto di lamentarsi anche lui.
Condivido al 100% quello che dici. Quello che sostengo io è che il fatto di pagare poco non significa rinunciare alla mia facoltà di "claim". Penso che anche pagando poco, io abbia il diritto di pretendere quello per cui ho pagato. E se in questa tariffa è compresa la possibilità di rivolgermi ad un call center gratuito H24....ritengo sia del tutto naturale aspettarsi che questo Call Center esista e sia efficente.Il trasporto aereo è un caso molto particolare di servizio. Infatti il "bene primario", ossia andare dal punto A al punto B in un lasso di tempo ragionevole è comune a tutte le categorie e classi di servizio, dalla LC alla F. Quello che differenzia il prodotto, e giustifica i prezzi, è il "come" arrivi da A a B. Puoi avere la suite imperiale con il maggiordomo oppure un sedile slim che non si reclina e con un pitch ridicolo. Il Costumer Care fa parte di questi "accessori" che differenziano il servizio, per cui è solo naturale, ad esempio, che i CFP abbiano un sistema di gestione delle chiamate completamente diverso dal viaggiatore occasionale in eco scontata. Che non vuol dire minore competenza ma, più spesso, lunghe attese, numero a pagamento anziché gratuito, ecc. ecc.
Chi ha detto il contrario? Sono curioso a questo punto.Condivido al 100% quello che dici. Quello che sostengo io è che il fatto di pagare poco non significa rinunciare alla mia facoltà di "claim". Penso che anche pagando poco, io abbia il diritto di pretendere quello per cui ho pagato. E se in questa tariffa è compresa la possibilità di rivolgermi ad un call center gratuito H24....ritengo sia del tutto naturale aspettarsi che questo Call Center esista e sia efficente.
Evidentemente ho frainteso. Mi ero già scusato nel mio precedente post, e non ho problemi a rifarlo anche ora.Flyboy non ha mai detto che non ti devi lamentare se non ottieni il servizio pattuito.
Evidentemente Nessuno.Chi ha detto il contrario? Sono curioso a questo punto.
Fino a qui siamo tutti d'accordo, il punto sostenuto da Flyboy è che non ti puoi stupire, e quindi lamentare, se avendo acquistato per la prima volta un biglietto superscontato aspetti in coda magari 15 minuti mentre il FF con status viene collegato immediatamente con un operatore.Condivido al 100% quello che dici. Quello che sostengo io è che il fatto di pagare poco non significa rinunciare alla mia facoltà di "claim". Penso che anche pagando poco, io abbia il diritto di pretendere quello per cui ho pagato. E se in questa tariffa è compresa la possibilità di rivolgermi ad un call center gratuito H24....ritengo sia del tutto naturale aspettarsi che questo Call Center esista e sia efficente.