Ryanair: ufficiale, bloccate tutte le rotte interne italiane!


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indaco1

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30 Settembre 2007
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Pero' qui gran partre della discussione (non tutta) continua a sfuggire il punto.

Che e' il fatto che FR ha diritto di definire gli standard e le procedure che vuole per i suoi voli, se queste non infrangono nessuna legge (e' questo il nocciolo), e i potenziali clienti hanno tutto il diritto di esserne ben informati prima e sottoscrivere tali condizioni se lo ritengono vantaggioso o volare con altri (o non volare) in caso contrario.

Il nocciolo della questione e':

1) Per quale motivo chiedere un documento specifico dovrebbe essere contro le leggi italiane? Che fastidio gli da ad Enac, visto che i cittadini se sono ben informati della cosa sono ben liberi di accettare tali condizioni (mi riferisco alle prenotazioni ancora da effettuare?).

2) Non sara' che questo tema e' utilizzato in modo pretestuoso (magari da entrambe le parti)?

Da cittadino non ho dubbi che:

1) Vorrei che FR fosse libera di definire condizioni che ritiene opportune, senza infrangere diritti primari della persona, e i suoi clienti liberi di sottoscriverle

2) Si, l'argomento e' utilizzato in modo pretestuoso.

Da FR che probabilmente ha valutato che in fondo gli conviene montare il caso.

E soprattutto da ENAC che in una infinita' di altre circostanze si dimostra, eufemisticamente, molto meno sollecita a far rispettare norme ben piu' importanti, sia per la sicurezza del volo che per l'accesso non discriminatorio al mercato che per la difesa degli interessi degli utenti.
 

airblue

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6 Novembre 2005
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Lombardia.
Ripeto: ENAC è intervenuta poichè ha ricevuto centinaia di segnalazioni di passeggeri FR che per qualunque motivo si sono presentati in aeroporto senza CI o Passaporto, ma con altri documenti ritenuti dalla legge Italiana equipollenti a documenti di indentità, e per accettarli a bordo ha preteso un pagamento di una fee. Ergos e quando ho fatto web check-in 10 giorni prima per un volo nazioanle ho inserito CI e poi nel frattempo l'ho persa e presento la patente, perchè devo pagare una fee se tanto la patente per la legge è un documento valido?
 

ciccillo

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2 Giugno 2008
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questa cosa, come ho già scritto, non è vera. fino a un mesetto fa, se tu inserivi i dati CI e poi la perdevi, dovevi chiamare il call center e farti sostituire il numero con quello del passaporto (o viceversa). Adesso il numero non viene più stampato sulla carta d'imbarco, e quindi tu puoi andare al gate con uno qualsiasi dei due documenti senza pagare alcunché.
Appena fatto un check-in online, se non insirisci un numero di passaporto o carta d'identità, non si va avanti.

ricordo a tutti che da un po' la patente non viene più rilasciata da "un'amministrazione dello stato", bensì dalla motorizzazione civile, che non lo è.
Evita di ricordare a tutti cose sbagliate

Dunque la legge andrebbe cambiata anche solo per questo fatto. E in ogni caso, tutti noi abbiamo in tasca una patente con la nostra foto di quando avevamo 18 anni, perché la normativa prevede un talloncino di rinnovo e il documento non si cambia mai!!! Vi sembra sicuro questo?
Non credo proprio che la sicurezza dei voli sia data dall'età della foto sul documento di un passeggero.
E delle signore che sul passaporto sono brune con capelli corti e si presentano all'imbarco bionde con la folta e lunga chioma, oppure chi ha una la foto sulla carta d'identità con una bella testa fitta e riccioluta e lo ritrovi calvo e col barbone, non li facciamo viaggiare per lo stesso principio?



1) Per quale motivo chiedere un documento specifico dovrebbe essere contro le leggi italiane?
Proprio perchè la legge italiana prevede che una serie di documenti abbia lo stesso valore ed efficacia.

Che fastidio gli da ad Enac, visto che i cittadini se sono ben informati della cosa sono ben liberi di accettare tali condizioni (mi riferisco alle prenotazioni ancora da effettuare?).
La questione potrebbe essere vista dall'altra parte e cioè, che fastidio dà ad Ryanair accettare i documenti previsti per legge? Da una parte eviterebbe di "informare" inutilmente i viaggiatori e dall'altra questi ultimi sarebbero liberi di utilizzare qualsiasi documento consentito per legge.

2) Non sara' che questo tema e' utilizzato in modo pretestuoso (magari da entrambe le parti)?

Da cittadino non ho dubbi che:

1) Vorrei che FR fosse libera di definire condizioni che ritiene opportune, senza infrangere diritti primari della persona, e i suoi clienti liberi di sottoscriverle

2) Si, l'argomento e' utilizzato in modo pretestuoso.

Da FR che probabilmente ha valutato che in fondo gli conviene montare il caso.
Concordo, ma nel rispetto delle regole.

E soprattutto da ENAC che in una infinita' di altre circostanze si dimostra, eufemisticamente, molto meno sollecita a far rispettare norme ben piu' importanti, sia per la sicurezza del volo che per l'accesso non discriminatorio al mercato che per la difesa degli interessi degli utenti.
Questo è il solito discorso all'italiana: quando si viene beccati senza cinture si chiede clemenza menzionando coloro che guidano ubriachi così come i ladruncoli credono che bisognerebbe perseguire solo gli assassini...
 

vincenzo florio

Bannato
4 Febbraio 2008
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Birgi
Ripeto: ENAC è intervenuta poichè ha ricevuto centinaia di segnalazioni di passeggeri FR che per qualunque motivo si sono presentati in aeroporto senza CI o Passaporto, ma con altri documenti ritenuti dalla legge Italiana equipollenti a documenti di indentità, e per accettarli a bordo ha preteso un pagamento di una fee. Ergos e quando ho fatto web check-in 10 giorni prima per un volo nazioanle ho inserito CI e poi nel frattempo l'ho persa e presento la patente, perchè devo pagare una fee se tanto la patente per la legge è un documento valido?
forse perchè quello prevede il contratto di vendita di quel biglietto aereo. C.I. e passaporto. e non la patente. ne la licenza di pesca.

non mi si venga ora a dire che queste centinaia di casi sono tutto dovuti al caso limite di chi perde il documento che si è dato al momento dell' acquisto (che è quello in cui si sottoscrive il contratto e che per FR è solo C.I. e passaporto)

è una norma contrattuale. è come se entri in un negozio dove accettano una CC piuttosto che un' altra.

Tu cliente lo sai, e decidi. se sborsare il contante oppure andare in un altro negozio.

Con un vettore aere vale lo stesso principio:
lui deve solo dirti CHIARAMENTE le sue condizioni.

e le condizioni di FR sono CHIARE. poi che nel paese dei cachi, la gente faccia sempre finta di guardare le nuvole quando non vuole vedere ciò che non conviene, e diventa paladina dei diritti (anche quelli inventati dal nulla) e trovi persino chi ne cavalchi tali velleità .. non sorprende.

Se non hai carta d' identità o passaporto, FR è libera di non venderti il biglietto. (e lo fa nel suo sistema di prenotazione), o di chiederti dei costi all' aeroporto. E facendolo non penalizza nessuno. penalizza semmai se stessa.

Semmai l' unico "bisillise" sarebbe la giusta penale da pagare all' aeroporto in tali casi.

Ma il principio applicato dalla compagnia non è privo di principi supportabili. sotto ogni punto di vista.

il problema di fondo è invece che in questa vicenda ci marciano alla grande tutti i tre attori della stessa:
- i clienti che si sono sentiti "alleggeriti" dall' extra richiesto in aeroporto, ai quali io verrei chiedere come minchiula hanno fatto a pensare di partire con la licenza da pesca se al momento dell' acquisto è stato esplicitamente chiesto loro C.I o passaporto.
- la compagnia (tra pubblicità aggratis e possibilità di abbassare le perdite nel periodo meno redditizio dell' anno non le sembra vero)
- e l' ENAC (per motivi che possiamo immaginare ma che non possiamo provare e pertanto... rimangono sottotaciuti)

complimenti a tutti i partecipanti!
 
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malpensante

Bannato
6 Novembre 2005
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bel paese là dove 'l sì suona
forse perchè quello prevede il contratto di vendita di quel biglietto aereo. C.I. e passaporto. e non la patente. ne la licenza di pesca.
Resto basito davanti a tante elucubrazioni sulla libertà contrattuale, come se fosse un diritto assoluto.

In una miriade di casi NON esiste libertà contrattuale assoluta, vuoi perché l' intero contratto deve essere approvato da un' autorità, vuoi perché alcune materie non sono "disponibili", vale a dire che leggi e regolamenti le regolano e le parti non possono accordarsi altrimenti.

Ad esempio il rimborso per la cancellazione dei voli è materia regolamentata e Ryanair o Finnair non potrebbero MAI proporre un contratto che contenga condizioni più sfavorevoli per il passeggero. Nello stesso modo può ben darsi che spetti a ENAC e non a Ryanair stabilire quali documenti di riconoscimento vadano accettati.


e le condizioni di FR sono CHIARE. poi che nel paese dei cachi, la gente faccia sempre finta di guardare le nuvole quando non vuole vedere ciò che non conviene, e diventa paladina dei diritti (anche quelli inventati dal nulla) e trovi persino chi ne cavalchi tali velleità .. non sorprende.
Idem come sopra. E' compito dello Stato e pure dell' Unione Europea impedire che l' asimmetria di potere fra la grande azienda e il singolo si traduca in vessazioni, delle quali peraltro nessuno è campione quanto Ryanair.

Basta guardare quante norme e regolamenti disciplinino i rapporti con le banche, i gestori telefonici eccetera eccetera, per non parlare dei contratti di lavoro, quelli di affitto...

Il Paese dei cachi è quello in cui si invoca la libertà di fare sempre e comunque i ca**i propri come se si fosse nel Far West. Fuor di polemica è proprio quel concetto di "libertà" anarcoide e senza Stato che addirittura si è conquistato il nome di certe formazioni politiche.
 

vincenzo florio

Bannato
4 Febbraio 2008
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Birgi
Resto basito davanti a tante elucubrazioni sulla libertà contrattuale, come se fosse un diritto assoluto.

In una miriade di casi NON esiste libertà contrattuale assoluta, vuoi perché l' intero contratto deve essere approvato da un' autorità, vuoi perché alcune materie non sono "disponibili", vale a dire che leggi e regolamenti le regolano e le parti non possono accordarsi altrimenti.

Ad esempio il rimborso per la cancellazione dei voli è materia regolamentata e Ryanair o Finnair non potrebbero MAI proporre un contratto che contenga condizioni più sfavorevoli per il passeggero. Nello stesso modo può ben darsi che spetti a ENAC e non a Ryanair stabilire quali documenti di riconoscimento vadano accettati.
anch' io resto basito davanti ad altre elucubrazioni :)

riguardo la sostanza del tuo intervento, la trovo corretta e pertinente, e rimette nei giusti binari il bisillise di questa discussione.

domanda a latere, e che quindi non spostano la solidità delle tue argomentazioni (chiarificanti e che non faccio fatica alcuna ad accettare): ma ENAC come mai scopre solo oggi e in base ai reclami dei tartassati "smemorati" che FR chiede esplicitamente quei due documenti?

l' autorità alla quale il contratto di vendita è stato sottoposto per approvazione, come mai non ha rilevato l' evidente gabula al momento in cui si doveva dare l' approvazione?
 

mahagonny

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7 Settembre 2007
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modugno
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Ho maturato, seguendo questa lunga discussione, alcune convinzioni.
  1. FR commette un abuso pretendendo(senza l'applicazione di penali), il solo ceckin online.Ciò per diversi ordini di ragioni, tra cui, la disparità di trattamento fra chi è in grado di utilizzare un pc e chi no, la pretesa di un pagamento per il ceck effettuato in aeroporto e via discorrendo.Le politiche di [supposti]riduzioni dei costi, non possono contrastare con il diritto fondamentale del passeggero che è quello di poter accedere ai servizi(e ribadisco SERVIZI qual'è il trasporto in ogni sua forma), ponendo su piani di disparità l'utente a seconda delle sue capacità. Ovviamente di ciò ha colpa esclusiva l?ENAC la quale ha permesso una tale situazione.
  2. La possibilità di ceckin online(e ribadisco possibilità e non esclusività), deve essere adeguata alla vigente legislazione del paese in cui questo opera. Non può, quindi, scavalcare una legge solo perchè il suo sistema informatico non è adeguato ai canoni legislativi. Tra l'altro, nel caso dei voli domestici non è di certo la compagnia aerea a doversi preoccupare della sicurezza il cui onere ricade sulla gestione aeroportuale.
  3. L'atteggiamento "lassista" tenuto per anni dall'ente preposto, ha generato in MOL la convinzione(ahimè più che giustificata) che in questo paese di pulcinella lui potesse essere più pulcinella degli altri. Del resto, al pari di tutti gli altri danarosi, è convinto di potersi comprare tutto.
  4. fermo restando l'atteggiamento "di principio" assunto dall'ENAC, è assurdo non dover poter emanare una direttiva, senz'altro non contro la legge, in cui gli aeroporti accettino come documenti di identificazione solo la C.I. o il passaporto.
 

kenadams

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13 Agosto 2007
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NYC
forse perchè quello prevede il contratto di vendita di quel biglietto aereo. C.I. e passaporto. e non la patente. ne la licenza di pesca.
E' questione di interpretazione. Il D.P.R. 445/2000 stabilisce all'art. 35, comma 2 che
Sono equipollenti alla carta di identità il passaporto, la patente di guida, la patente nautica, il libretto di pensione, il patentino di abilitazione alla conduzione di impianti termici, il porto d'armi, le tessere di riconoscimento, purché munite di fotografia e di timbro o di altra segnatura equivalente, rilasciate da un'amministrazione dello Stato.
Questo può tranquillamente significare che, nel momento in cui in un contratto si fa riferimento alla carta di identità, questa possa sempre essere sostituita dal documento di riconoscimento equipollente. Le parole che uso non sono scelte a caso: il comma 1 dello stesso articolo, infatti, recita
In tutti i casi in cui nel presente testo unico viene richiesto un documento di identità, esso può sempre essere sostituito dal documento di riconoscimento equipollente ai sensi del comma 2.
Ora, nel testo unico non si parla mai di documenti necessari per l'imbarco in un aeroporto, ma il principio che la legge vuole stabilire è piuttosto chiaro: si scrive cartà d'identità, si legge cartà d'identità, passaporto, patente di guida, patente nautica, libretto di pensione, patentino di abilitazione alla conduzione di impianti termici, porto d'armi, ecc..
Il TAR del Lazio ha evidentemente ritenuto che sia normale e comprensibile che un passeggero, abituato a fruire del proprio documento di riconoscimento equipollente alla carta d'identità, nell'accettare le condizioni del contratto di trasporto Ryanair ritenga che il proprio documento equipollente sia accettato.
 

mahagonny

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modugno
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E' questione di interpretazione. Il D.P.R. 445/2000 stabilisce all'art. 35, comma 2 che

Questo può tranquillamente significare che, nel momento in cui in un contratto si fa riferimento alla carta di identità, questa possa sempre essere sostituita dal documento di riconoscimento equipollente. Le parole che uso non sono scelte a caso: il comma 1 dello stesso articolo, infatti, recita

Ora, nel testo unico non si parla mai di documenti necessari per l'imbarco in un aeroporto, ma il principio che la legge vuole stabilire è piuttosto chiaro: si scrive cartà d'identità, si legge cartà d'identità, passaporto, patente di guida, patente nautica, libretto di pensione, patentino di abilitazione alla conduzione di impianti termici, porto d'armi, ecc..
Il TAR del Lazio ha evidentemente ritenuto che sia normale e comprensibile che un passeggero, abituato a fruire del proprio documento di riconoscimento equipollente alla carta d'identità, nell'accettare le condizioni del contratto di trasporto Ryanair ritenga che il proprio documento equipollente sia accettato.
aggiungo che le nuove tessere AT(quelle rilasciate per intenderci agli impiegati statali) sono più sofisticate delle C.I. cartacee poichè sono incontraffabili. Sono formato Card, contengono i dati biometrici(impronta digitale elettronica), logo olografico.
 

PuntaRaisi

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forse perchè quello prevede il contratto di vendita di quel biglietto aereo. C.I. e passaporto. e non la patente. ne la licenza di pesca.

non mi si venga ora a dire che queste centinaia di casi sono tutto dovuti al caso limite di chi perde il documento che si è dato al momento dell' acquisto (che è quello in cui si sottoscrive il contratto e che per FR è solo C.I. e passaporto)

è una norma contrattuale. è come se entri in un negozio dove accettano una CC piuttosto che un' altra.
forse ti converrebbe rileggerti i miei interventi precedenti che chiaramente dimostrano che le clausole del contratto di trasporto tra passeggero e Ryanair Ltd specificano (art 2.3.1) che in caso di contrasto tra alcune norme contrattuali e il diritto vigente in un determinato paese:

SUCH LAW SHALL PREVAIL

e all'art. 13.2 chiaramente indicano tra i documenti che il passeggero deve presentare:

ALL OTHER DOCUMENTS REQUIRED BY LAW

e prestare il consenso affinche' Ryanair ne faccia una fotocopia

ripeto quindi, per l'ennesima volta, che contrattualmente la Ryanair ha previsto tanto la supremazia delle norme vigenti in Italia che la possibilita' di utilizzare altri documenti di viaggio purche' ritenuti validi nei paesi in cui opera
 

cia-bgy

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f
e all'art. 13.2 chiaramente indicano tra i documenti che il passeggero deve presentare:

ALL OTHER DOCUMENTS REQUIRED BY LAW

e prestare il consenso affinche' Ryanair ne faccia una fotocopia

ripeto quindi, per l'ennesima volta, che contrattualmente la Ryanair ha previsto tanto la supremazia delle norme vigenti in Italia che la possibilita' di utilizzare altri documenti di viaggio purche' ritenuti validi nei paesi in cui opera
Caro Punta Raisi,
devo deluderti. Avevo già notato l'errore, ma pensavo che siccome nessuno ne aveva parlato già si era capito. Se invece ribadisci, ti dirò che quell'articolo dove si dice "other documents required by law", se leggi attentamente, riguarda i documenti che il passeggero deve portarsi per poter entrare e soggiornare nel paese dove l'aereo arriva. cioè documenti di identità "e ogni altro documento richiesto per legge". Esempio: se per entrare in Svizzera ci fosse un'ordinanza che ti prescrive di avere un'assicurazione medica, o (mi è capitato) il libretto di vaccinazione del gatto, e tu non te lo porti, e loro dunque non aprono la frontiera a te e al povero micio, ebbene, ciò non è responsabilità della Ryan che ti ha condotto a destinazione. Se rileggi bene capirai che ho ragione.
 

kenadams

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Caro Punta Raisi,
devo deluderti. Avevo già notato l'errore, ma pensavo che siccome nessuno ne aveva parlato già si era capito. Se invece ribadisci, ti dirò che quell'articolo dove si dice "other documents required by law", se leggi attentamente, riguarda i documenti che il passeggero deve portarsi per poter entrare e soggiornare nel paese dove l'aereo arriva. cioè documenti di identità "e ogni altro documento richiesto per legge". Esempio: se per entrare in Svizzera ci fosse un'ordinanza che ti prescrive di avere un'assicurazione medica, o (mi è capitato) il libretto di vaccinazione del gatto, e tu non te lo porti, e loro dunque non aprono la frontiera a te e al povero micio, ebbene, ciò non è responsabilità della Ryan che ti ha condotto a destinazione. Se rileggi bene capirai che ho ragione.
Credo proprio che questa sia l'interpretazione corretta di quel testo.
 

PuntaRaisi

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Caro Punta Raisi,
devo deluderti. Avevo già notato l'errore, ma pensavo che siccome nessuno ne aveva parlato già si era capito. Se invece ribadisci, ti dirò che quell'articolo dove si dice "other documents required by law", se leggi attentamente, riguarda i documenti che il passeggero deve portarsi per poter entrare e soggiornare nel paese dove l'aereo arriva. cioè documenti di identità "e ogni altro documento richiesto per legge". Esempio: se per entrare in Svizzera ci fosse un'ordinanza che ti prescrive di avere un'assicurazione medica, o (mi è capitato) il libretto di vaccinazione del gatto, e tu non te lo porti, e loro dunque non aprono la frontiera a te e al povero micio, ebbene, ciò non è responsabilità della Ryan che ti ha condotto a destinazione. Se rileggi bene capirai che ho ragione.
mi faresti notare la parte in cui si fa riferimento a " i documenti che il passeggero deve portarsi per poter entrare e soggiornare nel paese dove l'aereo arriva"? o sarebbe questa una tua interpretazione restrittiva?

l'art. 13 in generale parla di "travel documents" ovvero documenti di viaggio, e il primo comma genericamente si riferisce ai documenti di viaggio per i paesi nei quali si vola, con la specifica definizione:

"countries to be flown from, into or through

inoltre lo stesso comma stabilisce che il passeggero e' responsabile per ottenere tutti i necessari documenti di viaggio e visti: notare l'enfasi all required travel documents e la mancanza di indicazione dell'obbligo di esibire passaporto o CI

la norma stabilisce infine che il passeggero e' responsabile "for complying with all travel requirements of the country to be flown from che appunto significa che il passeggero e' responsabile di assicurarsi di avere un qualsiasi documento di viaggio valido nel paese in cui viaggia

siccome in Italia sono a tutt'oggi accettati vari documenti di identita' al fine di poter viaggiare su tratte nazionali, e per di piu' considerando il precedente art 2.1.3 di cui ho gia' avuto modo di trattare, non puo' sussistere alcun dubbio che le norme contrattuali di Ryanair non possono in alcun modo derogare ai principi vigenti in Italia ne' tantomeno autorizzano la compagnia a far pagare il pizzo se un passeggero si presenta all'imbarco con la patente
 

airblue

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Lombardia.
comunque rimane da capire la dinamica della "valanga" di ricorsi o lamentele ricevute dall' ENAC.

un sollevamento popolare del popolo pugliese, popolo di santi e pescatori, che non riesce ad imbarcarsi sui voli FR perchè seppur dotato di C.I e passaporto al momento dell' acquisto, improvvissamente in aeroporto, si presenta solo con la licenza di pesca.

al netto del rispetto delle normative etc.etc. e che sicuramente FR sta operando questa sua "battaglia" infrangendo anche lei delle regole, siamo davanti ad una vicenda in cui non ne esce fuori bene nessuno.

diciamo che asomiglia alle dinamiche di una sceneggiata in cui non si salva nessun personaggio.
sarà dura per entrambi uscire dal pantano senza incassare una parziale sconfitta sulle proprie posizioni prese.

Vedo meglio ENAC che forte di una sentenza del TAR può dire di attenersi a decisioni altrui fino a quando qualcun'altro non le darà nuove direttive. Se queste saranno pro FR, ENAC potrà sempre dire di attenersi a decisioni altrui e di limitarsi ad applicarle.

La posizione di FR è più delicata, ma dei professionisti della comunicazione come loro avranno già preparato le mosse in base allo scenario che verrà configurandosi.
 

giova-

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18 Febbraio 2008
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http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=86337&sez=HOME_ECONOMIA

Il presidente dell'Enac: «Se Ryanair lascia l'Italia perderà gli slot»
Vito Riggio: «Vuole tagliare i voli in bassa stagione?
Li cederemo ad altre compagnie»




di Luciano Costantini
ROMA (3 gennaio) - Alle minacce di Michael O’Leary replica con le... minacce Vito Riggio. Il patron di Ryanair avverte che il 23 gennaio non volerà più sui cieli italiani? Vuol dire che quando e se decidesse di riprendere l’attività, potrebbe trovare un altro vettore al posto suo. Se le parole del presidente dell’Enac (Ente per l’aviazione civile), non sono esattamente queste, il concetto è inequivocabile.

Presidente, lei ha definito le minacce di O’Leary una sparata propagandistica...
«Lo ribadisco. Dal momento che la legge (possibilità di utilizzare vari documenti di riconoscimento differenti da passaporto e carta d’identità per gli imbarchi; n.d.r.) è del Duemila e quindi era nota quando Ryanair ha cominciato l’attività. Detto questo, la percentuale di coloro che viaggiano senza passaporto o carta di identità è ridicola rispetto al numero di passeggeri dalla low cost irlandese. Ryanair purtroppo ha un sistema informatico che legge solo passaporti e carte di identità».

Non è che oggi il problema della sicurezza si è ingigantito e dunque sono necessari maggiori controlli?
«La sicurezza qui non c’entra nulla perché le procedure per la sicurezza sono svolte da società specializzate».

Se non è un problema di sicurezza allora come spiega le minacce di O’Leary?
«Lo scopriremo nei prossimi giorni. Devo essere sincero: la prima considerazione che mi è venuta in mente è che, essendo gennaio, febbraio e marzo mesi morti per il trasporto aereo, ridurre i voli è una possibilità che tutti vorrebbero avere. Solo che quando lo fanno le compagnie italiane esplodono le critiche. Ricordo che Ryanair pratica tariffe molto basse e quindi non le scattano quelle compensative. Ricordo anche che non c’è una sola rotta praticata da Ryanair sulla quale non incassi un contributo a passeggero».

A proposito di contributi, qualcuno sostiene che il vettore irlandese non abbia mai pagato un centesimo al fisco italiano. Tanto è vero che sarebbe nel mirino degli 007 della Finanza.
«Non lo so, sarebbe grave e clamoroso. Al di là di questo, voglio sottolineare che noi non abbiamo bisogno di compagnie che svolgono il servizio quando sono loro a deciderlo. Chi comincia a operare su una tratta, lo deve fare almeno per una stagione, cioè per 6 mesi. Non è serio staccare i biglietti e poi restituirli. Tanto è vero che abbiamo consigliato ai consumatori una class action».

Supponiamo che Ryanair decidesse di sospendere i voli per 3 mesi e riattivarli successivamente, l’Enac cosa farebbe?
«Certo non potremmo bloccare la licenza che è concessa dall’autorità irlandese. Ma se la stessa Ryanair se ne va e un’altra compagnia garantisse di svolgere lo stesso servizio, noi glielo concederemmo e O’Leary, al suo ritorno, troverebbe il posto occupato. Gli slot non sono concessi a piacimento, ma solo se vengono utilizzati».

Non è, presidente, che dietro lo scontro con il vettore irlandese c’è l’obiettivo di liberare le piste per Alitalia?
«E’ paradossale. Sono stato io a chiedere a Ryanair di restare. Anzi ho fatto presente che andar via, avrebbe delle conseguenze. In secondo luogo, non le stiamo rendendo più difficile la normativa. E’ esattamente il contrario».
 
Stato
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