Thread Aeroitalia


geardown3green

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Secondo anello di Saturno
Scusa, che i soldi messi dallo Stato in ITA non siano un prestito non è esattamente una questione da poco. Può non piacerti la cosa (e non sei l'unico, per quanto faccia sempre comodo guardare solo ad una certa parte di commenti e non all'altra senza distinguere contesti e contenuti, ma tant'è), ma la realtà è che è compagnia nuova di proprietà dello Stato, quindi senza soldi in prestito.
Sul discorso del livello della discussione, credo faccia torto alla tua intelligenza un giudizio di questo tipo, non sei certamente uno che non comprende i ragionamenti.
Infine la vendita: rientrava nell'operazione autorizzata dalla UE, l'OK alla nascita era subordinato alla successiva vendita, viceversa rimaneva il fallimento di AZ con tutti i relativi costi e le (inesistenti) prospettive per la forza lavoro. Anche qua, può piacere o non piacere (e gli stessi che accusi di partigianeria non lesinavano critiche ai continui salvataggi, lo sai bene e basta andare a rileggere i commenti), ma questa è la solfa.
Resta la questione di fondo, però: Aeroitalia, per la quale evidentemente nutri stima e legame, largamente non condivisi, ma che, nonostante tutto, continua a stare in piedi, e di questo va dato atto. La domanda che qui ci si pone è come, anche perchè, contrariamente a quanto sostieni tu



il CEO non fa altro che sostenere il contrario, magnificendo qualunque numero. Ma, lo ripeterò sempre, sputando sulla concorrenza perchè osa chiedere soldi agli aeroporti, cosa che, alla luce del sole, fa anche Aeroitalia, operando quasi esclusivamente dove ci sono contributi. E questo, perdona la lesa maestà, infastidisce un po' chi, coi propri limiti, cerca di approfondire le questioni.
Condivido i tuoi ragionamenti evidentemente più equilibrati , probabilmente sono andato fuori traccia , il mio tema iniziale era “ come si fa ad essere felici per aver venduto il vettore di riferimento del paese dopo aver messo tanti soldi “ e poi c’è stato un “ qualunque cosa faccia Aeroitalia é sempre sbagliata.”
alla fine , sul capitolo prendere soldi dal pubblico …..RYANAIR docet.
 

A345

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Condivido i tuoi ragionamenti evidentemente più equilibrati , probabilmente sono andato fuori traccia , il mio tema iniziale era “ come si fa ad essere felici per aver venduto il vettore di riferimento del paese dopo aver messo tanti soldi “ e poi c’è stato un “ qualunque cosa faccia Aeroitalia é sempre sbagliata.”
alla fine , sul capitolo prendere soldi dal pubblico …..RYANAIR docet.
“ come si fa ad essere felici per aver venduto il vettore di riferimento del paese dopo aver messo tanti soldi “

Facile, siamo felici perché questo era l'unico modo per non doverne mettere altri (tranne quelli per allungare la CIG di altri 10-15-20 anni).
 

geardown3green

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15 Luglio 2011
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Secondo anello di Saturno
“ come si fa ad essere felici per aver venduto il vettore di riferimento del paese dopo aver messo tanti soldi “

Facile, siamo felici perché questo era l'unico modo per non doverne mettere altri (tranne quelli per allungare la CIG di altri 10-15-20 anni).
Certo dal punto di vista industriale ha perfettamente ragione , ma non dal punto di vista …culturale .
 
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Dancrane

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come si fa ad essere felici per aver venduto il vettore di riferimento del paese dopo aver messo tanti soldi
Se vuoi il mio parere, a fronte della evidente incapacità di:

1 - Nominare persone qualificate al timone della compagnia, che
2 - abbiano la schiena dritta per rispondere picche a qualunque richiesta politica sulla gestione e che
3 - abbiano la schiena dritta per fare pulizia di chi ritiene che essere dipendente voglia solo dire che lo stipendio è dovuto a prescindere

ben venga la liquidazione, almeno (forse, perchè non dimentico l'esperienza Etihad) smetteremo di mettercene altri di soldi.

qualunque cosa faccia Aeroitalia é sempre sbagliata.
Per la verità il commento del forumista sui numeri era relativo all'entusiasmo nel comunicare la variazione percentuale sullo stesso periodo dell'anno precedente, laddove c'erano comunque meno velivoli. Nulla di sbagliato, per come leggo io il messaggio, solo una chiosa sulle origini dell'aumento. Quello che noto io, è il sistema comunicativo pari alle roboanti comunicazioni stile MO'L, senza tuttavia essere MO'L. Ma è questione di mio gusto personale e di mia personale idiosincrasia verso il CEO, dal quale non accetterei nemmeno un caffè offerto al bar.
 

A345

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Certo dal punto di vista industriale ha perfettamente ragione , ma non dal punto di vista …culturale .
Dal punto di vista "culturale" che una compagnia sia in mani italiane o straniere non cambia nulla, l'importante è che stia in piedi con le sue gambe, che offra un servizio adeguato e che porti lavoro nel paese, il resto conta poco o nulla.
 
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londonfog

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Certo dal punto di vista industriale ha perfettamente ragione , ma non dal punto di vista …culturale .
Abbi pazienza, il punto di vista culturale lasciamolo a musei, teatri, tradizioni popolari, libri, cinema, ristoranti, ecc. Una linea aerea e' un'azienda, deve fare profitto per assicurare lavoro e per non pesare sul groppone degli azionisti (nel caso di ITA ante-LH, lo stato). Se non ha la massa critica per farcela da sola (per qualsiasi motivo), perche' non venderla?
 

Brigan

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Dal quotidiano "La nuova Sardegna" di oggi:

Aeroitalia saluta Alghero: «Costi troppo alti impossibile proseguire»


di Claudio Zoccheddu
Aeroitalia saluta Alghero: «Costi troppo alti impossibile proseguire»

La compagnia non ha partecipato al bando sulla Continuità. L’Ad Intrieri: «Lasciamo nonostante i risultati eccellenti»

12 luglio 2024
3 MINUTI DI LETTURA

Sassari Sino al 27 ottobre saranno loro a collegare Alghero con Roma Fiumicino, e Milano Linate. Poi, quando scadrà l’impegno preso con la Regione per la gestione delle rotte in regime di continuità territoriale, Aeroitalia saluterà Alghero e la Riviera del corallo. La compagnia guidata dall’amministratore delegato Gaetano Intrieri non ha presentato alcuna offerta relativa al bando che avrebbe rinnovato la presenza di Aeroitalia ad Alghero. La storia, in realtà, è appena agli inizi. Entro agosto la Regione presenterà un nuovo bando interamente dedicato allo scalo del nord ovest, con la speranza di suscitare un’attenzione decisamente maggiore. Resta da capire se Aeroitalia, o qualche altra compagnia, possano decidere di fare marcia indietro. Per il momento Intrieri non sembra interessato, nonostante tutto: «Allo stato attuale è così – conferma l’Ad – anche se su Alghero abbiamo ottenuto risultati eccellenti: abbiamo aumentato il numero dei passeggeri e quello dei collegamenti, che oggi sono 4 su Roma e 4 su Milano, e abbiamo superato il mezzo milione di passeggeri, diventando la compagnia di punta sullo scalo, anche più di Ryanair». Una serie di successi di cui Intrieri va fiero ma che comunque non è sufficiente a prolungare il rapporto con l’aeroporto della Riviera del corallo: «I costi aeroportuali di Alghero non sono coerenti con quello che lo scalo riesce a dare in termini di business – spiega Intrieri – è questo il motivo che ci ha portati a decidere di non partecipare al bando della Regione». Poi, il numero uno di Aeroitalia entra nel dettaglio: «Abbiamo cercato di trovare un accordo con la società di gestione dell’aeroporto, ma non l’abbiamo trovato. Non è colpa loro, chiaramente ognuno fa i propri interessi».

Nel conto delle spesa presentato da Gaetano Intrieri la voce più importante è quella dei servizi aeroportuali: «I costi dell’handling sono fuori mercato per quanto riguarda l’aeroporto di Alghero. Per questo motivo diciamo che non è remunerativo volare sullo scalo di Alghero – conferma Intrieri –. Poi c’è anche l’addizionale comunale sui diritti d’imbarco, che comunque incide».

La cartolina d’addio sembra quasi inevitabile e presto potrebbe essere imbucata, anche se rimane in piedi una possibilità che lo stesso Intrieri ancora non vuole scartare: «Mi sta chiedendo se siamo o saremo disponibili a tornare ad Alghero? Ad oggi non so cosa davvero cosa dirle. Noi viviamo di programmazione e adesso l'aeroporto di Alghero non è più nella pianificazione della nostra stagione invernale. Ovviamente garantiremo il servizio fino al 27 di ottobre, questo è sicuro». E poi? «E poi potremmo anche essere pronti a fare la nostra parte su Alghero ma tutti gli attori coinvolti dovranno essere pronti a fare lo stesso. Quello che posso dire è che Aeroitalia ha investito parecchio in Sardegna, una regione a cui teniamo tantissimo con cui vogliamo mantenere un rapporto, come abbiamo dimostrato presentando offerte per le altre rotte della continuità». Aeroitalia, dunque, saluta Alghero ma lascia uno spiraglio sul futuro. La conferma diretta arriva dallo stesso Intrieri: «Se la Regione volesse parlare, noi saremo ben lieti di farlo». L’appuntamento, dunque, è rimandato alla fine di agosto, quando sarà pronto il piano B della Regione.
 

Vortigern

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Dal quotidiano "La nuova Sardegna" di oggi:

Aeroitalia saluta Alghero: «Costi troppo alti impossibile proseguire»


di Claudio Zoccheddu
Aeroitalia saluta Alghero: «Costi troppo alti impossibile proseguire»

La compagnia non ha partecipato al bando sulla Continuità. L’Ad Intrieri: «Lasciamo nonostante i risultati eccellenti»

12 luglio 2024
3 MINUTI DI LETTURA

Sassari Sino al 27 ottobre saranno loro a collegare Alghero con Roma Fiumicino, e Milano Linate. Poi, quando scadrà l’impegno preso con la Regione per la gestione delle rotte in regime di continuità territoriale, Aeroitalia saluterà Alghero e la Riviera del corallo. La compagnia guidata dall’amministratore delegato Gaetano Intrieri non ha presentato alcuna offerta relativa al bando che avrebbe rinnovato la presenza di Aeroitalia ad Alghero. La storia, in realtà, è appena agli inizi. Entro agosto la Regione presenterà un nuovo bando interamente dedicato allo scalo del nord ovest, con la speranza di suscitare un’attenzione decisamente maggiore. Resta da capire se Aeroitalia, o qualche altra compagnia, possano decidere di fare marcia indietro. Per il momento Intrieri non sembra interessato, nonostante tutto: «Allo stato attuale è così – conferma l’Ad – anche se su Alghero abbiamo ottenuto risultati eccellenti: abbiamo aumentato il numero dei passeggeri e quello dei collegamenti, che oggi sono 4 su Roma e 4 su Milano, e abbiamo superato il mezzo milione di passeggeri, diventando la compagnia di punta sullo scalo, anche più di Ryanair». Una serie di successi di cui Intrieri va fiero ma che comunque non è sufficiente a prolungare il rapporto con l’aeroporto della Riviera del corallo: «I costi aeroportuali di Alghero non sono coerenti con quello che lo scalo riesce a dare in termini di business – spiega Intrieri – è questo il motivo che ci ha portati a decidere di non partecipare al bando della Regione». Poi, il numero uno di Aeroitalia entra nel dettaglio: «Abbiamo cercato di trovare un accordo con la società di gestione dell’aeroporto, ma non l’abbiamo trovato. Non è colpa loro, chiaramente ognuno fa i propri interessi».

Nel conto delle spesa presentato da Gaetano Intrieri la voce più importante è quella dei servizi aeroportuali: «I costi dell’handling sono fuori mercato per quanto riguarda l’aeroporto di Alghero. Per questo motivo diciamo che non è remunerativo volare sullo scalo di Alghero – conferma Intrieri –. Poi c’è anche l’addizionale comunale sui diritti d’imbarco, che comunque incide».

La cartolina d’addio sembra quasi inevitabile e presto potrebbe essere imbucata, anche se rimane in piedi una possibilità che lo stesso Intrieri ancora non vuole scartare: «Mi sta chiedendo se siamo o saremo disponibili a tornare ad Alghero? Ad oggi non so cosa davvero cosa dirle. Noi viviamo di programmazione e adesso l'aeroporto di Alghero non è più nella pianificazione della nostra stagione invernale. Ovviamente garantiremo il servizio fino al 27 di ottobre, questo è sicuro». E poi? «E poi potremmo anche essere pronti a fare la nostra parte su Alghero ma tutti gli attori coinvolti dovranno essere pronti a fare lo stesso. Quello che posso dire è che Aeroitalia ha investito parecchio in Sardegna, una regione a cui teniamo tantissimo con cui vogliamo mantenere un rapporto, come abbiamo dimostrato presentando offerte per le altre rotte della continuità». Aeroitalia, dunque, saluta Alghero ma lascia uno spiraglio sul futuro. La conferma diretta arriva dallo stesso Intrieri: «Se la Regione volesse parlare, noi saremo ben lieti di farlo». L’appuntamento, dunque, è rimandato alla fine di agosto, quando sarà pronto il piano B della Regione.
Molto Egoisticamente, spero in un ritorno di ITA, almeno su FCO.
 
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vipero

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.

Dichiarato ora l’insuccesso del primo tentativo – far partire un traffico cargo dedicato al trasporto di ortofrutta dall’aeroporto di Crotone – avviato nel 2021, il progetto Jonica Airways sta provando nuovamente a decollare, anche se al di fuori dei confini calabresi. Allo studio – secondo quanto riferito ad AIR CARGO ITALY dal promotore Salvatore Veltri – ci sarebbe infatti l’idea di sviluppare traffici dello stesso tipo a partire dall’Umbria.

“All’epoca il progetto doveva nascere in Calabria presso l’Aeroporto di Crotone, purtroppo la politica locale non ha fatto la propria parte e quindi il progetto non è andato avanti” scrive ora lo stesso Veltri. La nuova iniziativa, spiega, prevede che nell’aeroporto di Perugia venga realizzato “l’hub logistico aereo del made in Italy”, che si concentrerà “per l’80% al trasporto di prodotti ortofrutticoli ed agroalimentari di produzione italiana diretti sui vari mercati internazionali”.
Il progetto troverà forza, secondo Veltri, nella “partnership in essere con il vettore aereo italiano Aeroitalia, il quale già opera sull’Aeroporto di Perugia con voli trasporto passeggeri”. Questo “fornirà l’aeromobile Boeing 737-800 cargo già disponibile in manutenzione presso un centro italiano”.
In attesa che l’iniziativa prenda piede, la compagnia (ad oggi ancora in via di costituzione) sta pensando di organizzare “un primo volo cargo in via propedeutica” nei mesi di settembre-ottobre da Fiumicino verso il Kenya.
Secondo quanto riferito da Veltri, il progetto, presentato agli operatori nel corso dell’ultima edizione di MacFrut a Rimini, è stato poi accolto positivamente “dalle autorità politiche regionali dell’Umbria” e “sarà presentato anche al Ministero delle politiche agricole e sovranità alimentare, Ministero del Made in Italy, ed Ice, promotori italiani del Made in Italy all’estero”.
 

Paolo_61

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2 Febbraio 2012
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Dichiarato ora l’insuccesso del primo tentativo – far partire un traffico cargo dedicato al trasporto di ortofrutta dall’aeroporto di Crotone – avviato nel 2021, il progetto Jonica Airways sta provando nuovamente a decollare, anche se al di fuori dei confini calabresi. Allo studio – secondo quanto riferito ad AIR CARGO ITALY dal promotore Salvatore Veltri – ci sarebbe infatti l’idea di sviluppare traffici dello stesso tipo a partire dall’Umbria.

“All’epoca il progetto doveva nascere in Calabria presso l’Aeroporto di Crotone, purtroppo la politica locale non ha fatto la propria parte e quindi il progetto non è andato avanti” scrive ora lo stesso Veltri. La nuova iniziativa, spiega, prevede che nell’aeroporto di Perugia venga realizzato “l’hub logistico aereo del made in Italy”, che si concentrerà “per l’80% al trasporto di prodotti ortofrutticoli ed agroalimentari di produzione italiana diretti sui vari mercati internazionali”.
Il progetto troverà forza, secondo Veltri, nella “partnership in essere con il vettore aereo italiano Aeroitalia, il quale già opera sull’Aeroporto di Perugia con voli trasporto passeggeri”. Questo “fornirà l’aeromobile Boeing 737-800 cargo già disponibile in manutenzione presso un centro italiano”.
In attesa che l’iniziativa prenda piede, la compagnia (ad oggi ancora in via di costituzione) sta pensando di organizzare “un primo volo cargo in via propedeutica” nei mesi di settembre-ottobre da Fiumicino verso il Kenya.
Secondo quanto riferito da Veltri, il progetto, presentato agli operatori nel corso dell’ultima edizione di MacFrut a Rimini, è stato poi accolto positivamente “dalle autorità politiche regionali dell’Umbria” e “sarà presentato anche al Ministero delle politiche agricole e sovranità alimentare, Ministero del Made in Italy, ed Ice, promotori italiani del Made in Italy all’estero”.
Insomma, dato che la Regione Calabria nin ha cacciato il grano, lo si cerca altrove. Makes sense (nel senso italiano di “fa senso”j
 

AirFleet

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16 Giugno 2009
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Aeroitalia apre a Bacau la prima base internazionale. Voli anche per Cuneo, oltre Roma e Milano Bergamo


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Aeroitalia rilancia sulla Romania e apre a Bacau la sua prima base internazionale (l’ottava operativa) con il posizionamento di un aeromobile Boeing 737.

A meno di un anno e mezzo dal lancio del volo diretto tra Roma Fiumicino e Bacau, la compagnia aerea rafforza la sua presenza sullo scalo con un incremento della capacità del 40% e potenziando le frequenze verso Roma, Milano-Bergamo e aggiungendo la rotta Bacau-Torino-Cuneo.

Nel dettaglio, dal prossimo 12 agosto saranno operativi i seguenti collegamenti settimanali da Bacau: 10 su Roma Fiumicino, 5 su Milano Bergamo, 2 su Torino-Cuneo; a questi si aggiungono 7 frequenze su Catania via Roma, 7 su Palermo, 7 su Olbia e 7 su Alghero (tutte via Roma) e 4 su Comiso, sempre via Fiumicino.

«L’apertura della nostra ottava base a Bacau conferma l’impegno di Aeroitalia nei confronti dei clienti della regione di Bacau e della Moldavia, con il chiaro obiettivo di ricollegare Bacau e la regione le destinazioni più affascinanti d’Italia ha dichiarato Krassimir Tanev – chief commercial officer di Aeroitalia -. Inoltre, grazie alla forte domanda dei nostri collegamenti siamo in grado di espandere il servizio Roma-Fiumicino fino a raddoppiare le frequenze giornaliere e di offrire ai passeggeri una connettività ancora migliore verso l’Italia con tre rotte dirette e 5 servizi one-stop verso la Sicilia e la Sardegna e rimaniamo impegnati a continuare ad espandere il nostro portafoglio di rotte a partire dal programma di voli della Winter 2024 offrendo ancora più opzioni di viaggio a prezzi leader del settore”.


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