Thread Alitalia da dicembre 2012


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AZ209

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24 Ottobre 2006
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Londra.
Se la compagnia della quale sei Fanatic desse informazioni oneste e complete non ci sarebbe bisogno di completarle.
D'altra parte questo è un forum di aviazione, non la rassegna stampa di un ufficio commerciale.
Non ho criticato il dato di per se che è indubbiamente negativo. Giusto che venga postato su questo forum. Se lo seguissi da qualche tempo invece di commentare poco intelligentemente sul nick capiresti che non sono affatto un talebano.
La mia era ironia su un forumista specializzato che ovviamente non hai colto.
Il portatore di onestà, ma fammi il piacere.
 

FlyKing

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14 Aprile 2011
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Genova - LIMJ
Volo Genova-Roma delle 10 di stamattina.
Lo sciopero di Fincantieri paralizza la città, me compreso, con tanto di strade per l'aeroporto bloccate. Arrivato non a tempo per l'imbarco, mi indirizzano al desk di emissione biglietti, dove la gentilissima addetta chiama Alitalia e spiega la situazione in cui versa la città; senza neanche discutere riceve l'ok dalla compagnia a non far pagare nessun cambio biglietti per tutta la mattina. Per me sono queste i gesti che rendono grande una compagnia, non il numero di destinazioni.
 

Paolo_61

Socio AIAC 2025
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2 Febbraio 2012
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Volo Genova-Roma delle 10 di stamattina.
Lo sciopero di Fincantieri paralizza la città, me compreso, con tanto di strade per l'aeroporto bloccate. Arrivato non a tempo per l'imbarco, mi indirizzano al desk di emissione biglietti, dove la gentilissima addetta chiama Alitalia e spiega la situazione in cui versa la città; senza neanche discutere riceve l'ok dalla compagnia a non far pagare nessun cambio biglietti per tutta la mattina. Per me sono queste i gesti che rendono grande una compagnia, non il numero di destinazioni.
Diciamo che questi gesti contano molto di più del numero di a/m o di destinazioni, e per AZ sono una novità rispetto ai "vecchi tempi".
 

UM78

Utente Registrato
Volo Genova-Roma delle 10 di stamattina.
Lo sciopero di Fincantieri paralizza la città, me compreso, con tanto di strade per l'aeroporto bloccate. Arrivato non a tempo per l'imbarco, mi indirizzano al desk di emissione biglietti, dove la gentilissima addetta chiama Alitalia e spiega la situazione in cui versa la città; senza neanche discutere riceve l'ok dalla compagnia a non far pagare nessun cambio biglietti per tutta la mattina. Per me sono queste i gesti che rendono grande una compagnia, non il numero di destinazioni.
Diciamo che questi gesti contano molto di più del numero di a/m o di destinazioni, e per AZ sono una novità rispetto ai "vecchi tempi".
Quoto. I servizi di assistenza al viaggiatore nelle situazioni critiche sono il vero valore aggiunto.
Certo poi ci si "dimentica" di spiegare come e cosa sara' il nuovo programma FF ma che ci vuoi fare non si puo' avere tutto...
 

alitaliaboy

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16 Luglio 2007
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4
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Cambiando discorso, deve andare invece piuttosto bene la rotta FCO-ZRH.
AZ sta aumentando la capacità sia sul sevizio mattutino che su quello pomeridiano passando dall'E175 al A32S; ho provato a fare delle simulazioni per la settimana prossima con AZ ho trovato degli a/r sopra i 400 , mentre Swiss offre degli a/r fino anche a 1000 CHF.
Vero. Ho fatto diversi voli in questo periodo per ZRH la media era con un LF tra 70/90%. Parlo di a/m EMB175
 

alitaliaboy

Utente Registrato
16 Luglio 2007
2,319
4
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Oggi ultimo volo su CRV. Si libera così un EMB175 che veniva impiegato su tutta la rotazione su CRV

CRV-FCO-CRV-LIN-CRV-FCO-CRV
 

Farfallina

Utente Registrato
23 Marzo 2009
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Volo Genova-Roma delle 10 di stamattina.
Lo sciopero di Fincantieri paralizza la città, me compreso, con tanto di strade per l'aeroporto bloccate. Arrivato non a tempo per l'imbarco, mi indirizzano al desk di emissione biglietti, dove la gentilissima addetta chiama Alitalia e spiega la situazione in cui versa la città; senza neanche discutere riceve l'ok dalla compagnia a non far pagare nessun cambio biglietti per tutta la mattina. Per me sono queste i gesti che rendono grande una compagnia, non il numero di destinazioni.
Ottima pubblicità che si sono fatti. Ora speriamo in qualche buona novità riguardo a Millemiglia.
 

SickSound

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21 Settembre 2009
117
0
Ma il MXP-NRT secondo voi dura? L'aereo ieri era vuoto.In Y non arrivavamo alle cinquanta presenze.
 

SickSound

Utente Registrato
21 Settembre 2009
117
0
Che poi ho sbagliato, era il NRT-MXP. Ma comunque anche all'andata il volo era bello vuoto. L'unica cosa che mi viene da pensare è che il volo per MXP, quello per FCO era pieno, mi chiedo se si possa tenere in piedi un volo che poi non offre prosecuzioni.
 

DusCgn

Utente Registrato
9 Novembre 2005
14,680
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Che poi ho sbagliato, era il NRT-MXP. Ma comunque anche all'andata il volo era bello vuoto. L'unica cosa che mi viene da pensare è che il volo per MXP, quello per FCO era pieno, mi chiedo se si possa tenere in piedi un volo che poi non offre prosecuzioni.
Bisogna capire se sono casi sporadici o sistematici.
Anche settimana scorsa EY come riportato da airblue aveva 3J 107Y, e lì le coincidenze lato AUH non mancano a differenza di questo volo.
Per cui è possibile sia il periodo di basso traffico un pò per tutti.

Ovvio che se fosse sempre così non ci sarebbero possibilità per un suo mantenimento.
 

kenyaprince

Amministratore AC
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20 Giugno 2008
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Bisogna capire se sono casi sporadici o sistematici.
Anche settimana scorsa EY come riportato da airblue aveva 3J 107Y, e lì le coincidenze lato AUH non mancano a differenza di questo volo.
Per cui è possibile sia il periodo di basso traffico un pò per tutti.

Ovvio che se fosse sempre così non ci sarebbero possibilità per un suo mantenimento.
novembre insieme a febbraio è uno dei mesi peggiori imho
 
F

flyboy

Guest
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naplover

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Poggiomarino - NAP
Da Affari Italiani.it:


Air France, grandi manovre su Alitalia. Da gennaio via libera alla maxifusioneVenerdì, 7 dicembre 2012 - 17:20:00

Air France-Klm ha messo in preallarme le banche d’affari sul dossier Alitalia. Il 12 gennaio prossimo scadrà il “lock-up” (divieto di vendere) che incatena i cosiddetti “patrioti” che quattro anni fa rilevarono gli asset ancora gestibili dal vecchio carrozzone Alitalia e oggi praticamente tutti, pur non dicendolo apertamente, sono lì, pronti a fare le valigie.

Il colosso francese non ha la minima intenzione di tirar fuori una lira, pardon, un euro, per comprare. L’input che il capo del colosso franco-olandese Alexandre de Juniac ha dato al nugolo di advisor che lavorerà all’operazione, tra cui la prestigiosa boutique finanziaria Lazard, è quello di costruire un’acquisizione “per carta”: cioè offrire a tutti i soci Alitalia di scambiare le loro azioni Cai (come si chiama la società presieduta da Roberto Colaninno che ha rilevato e gestisce la compagnia di bandiera) con azioni Air France. Su quale base di quale rapporto di concambio, è tutto da decidere. Non sarà facile, anzi, trovare un’intesa.

Ma una cosa è certa: Alitalia sta finendo la cassa per le perdite di quest’anno e, fatalmente, prevede che anche il 2013 sarà in rosso. Di questo passo – salvo accorgimenti contabili possibili ma azzardati – avrà bisogno di un aumento di capitale di grossa entità. Ed è alquanto improbabile che gli altri soci della compagnia abbiano voglia di metter mano alla tasca o, addirittura, di contrastare Air France qualora volesse crescere di quota rilevando le azioni di chi verosimilmente non sottoscriverà la parte di sua competenza.

Già, perché innegabilmente la Cai ha, sì, fatti un turnaround importante resistendo, peraltro, a una crisi di mercato gravissima (traffico in stati, prezzi del carburante alle stelle) ma comunque ha perso più quattrini del previsto. Ed ha anche menato un po’ gramo – si direbbe – ai suoi promotori. Francesco Bellavista Caltagirone, dell’Acqua Marcia, che aveva comprato l’1,77%; è agli arresti; Emilio e Fabio Riva, maggiori singoli azionisti dopo Air France e prima di Intesa Sanpaolo, con il 10,6%, sono uno agli arresti e l’altro ricercato; Ligresti, che naturalmente aveva comprato il 4,4% di Cai attraverso Fondiaria (e ti pareva, ci compravano qualunque cosa, tramite Fondiaria) non è agli arresti ma è plurinquisito e ha perso Fondiaria; i Benetton, che con Atlantia aveva acquisito l’8,8% di Cai, non hanno ottenuto in cambio dal governo nessuna delle cose che chiedevano sul fronte delle tariffe aeroportuali; il gruppo Gavio, tra la sottoscrizione della sua quotina a oggi, ha subìto addirittura il trapasso del suo fondatore Marcellino…

Tra i soci “big” restano il presidente, Roberto Colaninno, con il suo 7% e il gruppo Intesa Sanpaolo con l’8,8%. Ma Colaninno è in freddo con il suo consiglio d’amministrazione e in azienda si sostiene che il suo rapporto con il nuovo amministratore delegato Ragnetti non sia idilliaco; e quanto a Intesa Sanpaolo, che ha l’8,8%, non è certamente il socio adatto a crescere di quota, anche senza voler dar credito alla voci che descrivono il capo dell’area investment banking Gaetano Miccichè in grande freddo con il numero uno del gruppo Enrico Cucchiani.
Insomma, Colaninno a parte, chi sarebbe pronto, di questi tempi, a schierarsi nuovamente a difesa di un’italianità dell’Alitalia che in fondo lascia il tempo che trova? Un anno fa Air France fece sapere di essere pronta a procedere alla fusione, a un valore di 1,6 miliardi di euro circa per il colosso franco-olandese, che avrebbe permesso ai “patrioti” eventualmente decisi a restar soci (cioè a non vendere le azioni rinvenienti dal concambio subito dopo averle avute!) di ritrovarsi con dei pacchettini azionari interessanti; adesso la compagnia francese vale di più e Alitalia di meno, ed un’eventuale fusione sarebbe più diluitiva per gli italiani. Ma l’alternativa è mettere mano alla tasca.

Salvo che…si proceda a un gioco di prestigio, consistente nella rivalutazione del “pacchetto” sei soci Mille Miglia, una platea di viaggiatori eccellenti e alto-spendenti che in termini di marketing valgono molto e in bilancio non sono patrimonializzati ma potrebbero esserlo, secondo i calcoli più ottimitici, nella misura di ben 200 milioni, il che farebbe scampare per ora alla cai il pericolo di finire sotto l’articolo 2446, che obbliga a ricapitalizzare per coprire le perdite… Ma non risolverebbe i problemi di cassa.

Alternative ad Air France-Klm? Se la precedente analisi è corretta, in Italia non se ne troveranno; all’estero forse sì, la Emirates e l’Aeroflot sarebbero interessate, ma è improbabile una gara al rialzo.
Però, attenzione: tutto questo non vuol dire che per Air France-Klm acquistare Alitalia sarà una passeggiata: fino al 12 gennaio 2013, nessun socio italiano potrà cedere le sue azioni all’esterno della compagine azionaria di Alitalia, né potrà cederle ad AirFrance-Klm. Tra il 13 gennaio e il 28 ottobre 2013 il trasferimento delle azioni a terzi sarà possibile, solo a condizione che gli altri soci italiani non abbiano esercitato il diritto di prelazione e che il trasferimento sia approvato dal Cda di Alitalia. Inoltre, se un socio supera il 50% delle azioni con diritto di voto, deve lanciare l’Opa sul 100%.
 

odisseo

Bannato
19 Dicembre 2010
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il Giornale.it

Alitalia, prove d'intesa con Etihad Ma Air France non molla la presa

Paolo Stefanato - Sab, 08/12/2012 - 07:46

Il 2013 è alle porte e i soci di Alitalia, tra gennaio e ottobre, vedranno cadere la clausola di lock-up: potranno cioè vendere le proprie quote e la compagnia diventerà contendibile.

In silenzio, sono già in corso varie manovre, considerando che alcuni dei 22 soci non vedono l'ora di uscire, perché concentrati su priorità diverse: pensiamo alle famiglie Ligresti, Riva (Ilva) e Bellavista Caltagirone (Acqua marcia). Il primo socio, con il 25%, e l'unico del settore, è Air France, che a sua volta ha i suoi problemi: meno 1,26 miliardi nel primo semestre e 5mila tagli in due anni. La sua intenzione sarebbe quella di incorporare Alitalia nella holding Air France-Klm con uno scambio di azioni e senza esborso di denaro. Due gli elementi di freno: l'esigenza di alcuni soci italiani di monetizzare, e la prospettiva, smentita ma in agguato, di un aumento di capitale che un'Air France di maggior peso dovrebbe assumersi in proporzione. Ma Alitalia, con il pareggio promesso nel 2013 e un network internazionale di pregio, può far gola anche ad altri. Maggior «indiziato» è la compagnia nazionale degli Emirati arabi, Etihad, con la quale dal 2009 esiste una collaborazione ora ampliata con l'inaugurazione del collegamento Roma-Abu Dhabi, per ora di 4 voli settimanali, che affianca quello giornaliero da Malpensa. Si tratta di una partnership molto forte, con Alitalia operativa anche con i propri aerei; un accordo che, insieme a quelli con Delta-Air France-Klm e ad Aeroflot, è uno dei più stretti e promettenti. Tutto ruota intorno all'hub di Abu Dhabi, un aeroporto dal quale Etihad serve oltre 100 destinazioni soprattutto asiatiche e orientali. Secondo i calcoli, il 65% dei passeggeri dei voli è costituito da italiani che proseguono sul lungo raggio, e questo dimostra il forte interesse della compagnia appartenente alla famiglia dello sceicco Khalifa bin Zayed Al Nahayan.

Nessuna conferma, ovviamente. Ma, al pari di Air France (che condivide con Alitalia i voli tra Italia e Francia) per Etihad sarebbe vantaggioso partecipare come azionista alle strategie di sviluppo della compagnia italiana. Un esempio: il nuovo volo Roma-Zurigo è stato concordato sulle esigenze di Etihad, che condivide il codice.

L'ingresso dell'Emirato nel capitale potrebbe avvenire in maniera soft, magari attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale dedicato, e convivendo con il socio Air France, con i quale già condivide un analogo rapporto che coinvolge anche la propria controllata Air Berlin.
 
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