Thread Alitalia dal 1° ottobre 2013


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falco108

Bannato
8 Novembre 2012
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io lo vedo anche dopo.

P.S: Ho appena chiuso con il call center AZ che mi informava che è tutto il pomeriggio che hanno problemi nell'emissione dei biglietti per problemi informatici che sono stati risolti poco fa.
Volo AZ 214
del 11 novembre 2013 Roma, Fiumicino Londra, London City


Orario Programmato 17.05 18.45
Orario Effettivo 17.05 18.45
Status attuale del volo NON OPERATIVO

Fonte : sito di Alitalia
 

Edoardo

Moderatore
Utente Registrato
16 Settembre 2011
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io lo vedo anche dopo.

P.S: Ho appena chiuso con il call center AZ che mi informava che è tutto il pomeriggio che hanno problemi nell'emissione dei biglietti per problemi informatici che sono stati risolti poco fa.
Io non lo vedo. Ricompare invece nella S14.
 

dario abbece

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2 Ottobre 2008
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milano
Se mi dicono bene in AZ rientrano, a furor di causa ,anche tanti ex AP che hanno fatto causa ad AP ed il Giudice ha ordinato il reintegro in AP che oggi però è diventata AZ-CAI, quindi AZ -CAI si è gonfiata anche di gente che non aveva messo in conto , addirittura mi risulta che molti stagionali ,avendo lavorato in più Compagnie , abbiano fatto causa a tutte, vinto contro tutte e poi abbiano scelto in quale ( tutti AZ ovviamente ) accettare l'indeterminato.
Un mondo oramai fuori controllo.
......per gli ex AP, buon per loro, valeva e vale la continuità aziendale, mentre tutta l'operazione az era nel segno della discontinuita'......
 
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flyboy

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Alitalia / GOL to Start Codeshare Service from late-November 2013
by JL
Update at 0600GMT 06NOV13

Alitalia starting 29NOV13 begins codeshare operation with GOL, covering 20 domestic routes within Brazil, via Rio de Janeiro and Sao Paulo. Planned codeshare routes as follow.

Alitalia operated by GOL (AZ5530 – 5599 Series)
Rio de Janeiro – Belo Horizonte
Rio de Janeiro – Brasilia
Rio de Janeiro – Curitiba
Rio de Janeiro – Iguassu Falls
Rio de Janeiro – Maceio
Rio de Janeiro – Navegantes
Rio de Janeiro – Porto Alegre
Rio de Janeiro – Recife
Rio de Janeiro – Salvador da Bahia
Rio de Janeiro – Sao Paulo Congonhas
Rio de Janeiro – Vitoria
Sao Paulo – Belo Horizonte
Sao Paulo – Cuiaba
Sao Paulo – Florianopolis
Sao Paulo – Goiana
Sao Paulo – Iguassu Falls
Sao Paulo – Manaus
Sao Paulo – Navegantes
Sao Paulo – Recife
Sao Paulo – Salvador da Bahia

http://airlineroute.net/2013/11/06/azg3-codeshare/
 
F

flyboy

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Da Il Messaggero di oggi, pag. 25

Alitalia chiude ad Air France «Prima versate poi chiedete»

ROMA Alitalia respinge le proposte di Air France: no a gruppi di lavoro congiunti per predisporre il nuovo piano industriale. E no alla due diligence. Piuttosto fateci sapere che cosa intendete fare sull’aumento di capitale. Nello stesso giorno in cui hanno risposto al cfo Philippe Calavia, Roberto Colaninno e Gabriele Del Torchio hanno replicato anche al presidente Alexandre de Juniac. «Ci riferiamo alla sua proposta - si legge nella missiva in inglese, di sei pagine - di mettere in piedi una squadra di lavoro (working team) composta da manager di Air France e Alitalia per lavorare in modo congiunto a partire dal 4 novembre sulla strutturazione di un nuovo business plan per Alitalia, su una due diligence legale finanziaria e contabile di Alitalia, sull’elaborazione di una struttura del capitale e del debito sostenibile. Un lavoro congiunto da mantenere confidenziale che richiederebbe una durata non inferiore a quattro settimane».
Ebbene, secondo il presidente e l’ad di Cai è «piuttosto chiaro che tale proposta non è finalizzata a supportare Air France nel processo decisionale riguardante la sottoscrizione della sua quota di aumento di capitale, ma per creare le basi di una differente e più ampia transazione a combinare i business di Alitalia ed Air France». Senza mezzi termini, Colaninno e Del Torchio scrivono che «personalmente, non siamo convinti che la creazione di gruppi di lavoro congiunti per le finalità di cui sopra sia consigliabile in un momento come quello attuale, nel quale un’offerta di sottoscrizione di un aumento di capitale che potrebbe comportare significativi cambiamenti nella base degli azionisti di Alitalia è ancora pendente mentre il management di Alitalia è completamente dedicato a implementare il piano finanziario recentemente approvato dal consiglio di amministrazione e la maggior parte dei consiglieri di Alitalia ha offerto le dimissioni» (lo stesso Colaninno si è dichiarato indisponibile a una rielezione in posizione apicale).
C’è di più. «Noi riteniamo - rispondono i vertici di Alitalia - che imbarcarsi in un esercizio di due diligence che appare essere, per tipologia, portata e natura, tipico di una transazione di m&a, sarebbe abbastanza inusuale in una situazione nella quale nemmeno i termini di base, le linee guida e gli obiettivi di fondo di una potenziale transazione che coinvolga Alitalia e Air France Klm, sono stati discussi o condivisi tra le parti interessate».
Dopo aver espresso tutta la loro contrarietà, Colaninno e Del Torchio divengono formali. «Lei si renderà conto del fatto che ogni decisione riguardante l’esercizio di due diligence e le altre attività congiunte da lei proposte, debbono essere prese dal cda di Alitalia. Una riunione è prevista per il 31 ottobre 2013 per un aggiornamento sullo stato del piano finanziario della compagnia: noi potremmo cogliere questa opportunità per presentare la sua proposta che comunque, per le ragioni evidenziate sopra, non siamo disposti a supportare». Va detto che nel cda del 31 ottobre molti consiglieri e il collegio sindacale, in uno dei rari momenti di unità interna, hanno condiviso la posizione dei vertici. Alitalia comunque vuole mantenere aperto il dialogo. «Noi non scartiamo in nessun modo l’opportunità di sviluppare ulteriormente la nostra partnership - si legge nella lettera - per rafforzare le operazioni di Alitalia e per garantire la crescita sostenibile nel tempo creata attraverso la combinazione dei business di Alitalia e di Air France. Tuttavia le prospettive di tale combinazione dipenderanno anche dall'esito dell'aumento di capitale. Qualsiasi discussione o valutazione in relazione ad essi sarà molto più significativa dopo che sarà nota la base degli azionisti risultante dall’aumento di capitale di Alitalia e sarà stato nominato un nuovo consiglio di amministrazione, con la piena autorità per affrontare la vostra proposta e valutare i suoi obiettivi di fondo».
LE DIMISSIONI DI MONTI
Per il momento, comunque, «riteniamo che il nostro focus primario sia l’implementazione del piano finanziario di Alitalia e delle risoluzioni approvate dal consiglio e dall’assemblea degli azionisti. Siamo ancora in attesa di sapere se Air France Klm sottoscriverà o no l’aumento di capitale e speriamo sinceramente di sì nell’ambito della nostra partnership». A questo proposito, «noi confermiamo che il management di Alitalia è pienamente disponibile a fornire ad Air France qualsiasi informazione aggiuntiva che possa essere necessaria per garantire che Air France prenda una decisione informata sulla sottoscrizione dell’aumento di capitale e discutere con lei e con il management di Air France il piano industriale della compagnia e per affrontare qualsiasi commento, proposta e suggerimento che un partner con lo standing e l’expertise di Air France Klm volesse fornirci». In conclusione, si ribadisce «che personalmente attribuiamo il più alto valore alla nostra partnership e al contributo che, come azionista e partner di Alitalia, Air France ha finora fornito e continuerà a fornire in futuro ad Alitalia». Peraltro, nel cda del 31 ottobre si è dimesso Ernesto Monti, consigliere in quota Angelucci.
 

kenyaprince

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flyBoy l'articolo che hai postato fa il paio con quest'altro :

[h=1]L’offerta dell’emiro per Alitalia[/h]
L’affare Alitalia fa venire il mal di testa ai poteri pubblici romani, e a molti imprenditori privati. Non solo: secondo ciò che trapela dal piano industriale del nuovo amministratore delegato Gabriele Del Torchio l'aeroporto di Fiumicino verrebbe penalizzato a favore di Malpensa, in un girone di ritorno rispetto alla partita del 2008.
Anche allora Air France, prescelta dal governo Prodi, aveva scelto Milano come hub da affiancare a Parigi ed Amsterdam; la cordata dei "capitani coraggiosi" convocata da Silvio Berlusconi privilegiò Roma sulla base di un calcolo che oggi, con la concorrenza delle Ferrovie, non regge più, quello del collegamento shuttle tra la capitale e Linate.
Se l'eventuale ridimensionamento di Fiumicino punta a riconquistare in parte la clientela business del Nord, rivitalizzare Malpensa - dove il vecchio Terminal Due in esclusiva alla Easyjet rischia di superare Malpensa 2000 - e invogliare i francesi a sottoscrivere l'aumento di capitale da 300 milioni, il cambio di rotta può però risultare dannoso per il traffico turistico ed entrare in collisione con gli interessi di Atlantia, terzo azionista di Alitalia, cioè dei Benetton che controllano Adr, la società che per Fiumicino ha un piano di raddoppio entro il 2020.
Come uscirne, visto che le adesioni all'aumento di capitale scadono il 16 novembre? Per ben tre volte il governo ha cercato di coinvolgere la Cassa depositi e prestiti, cassaforte pubblica sempre in auge in queste emergenze.
I colloqui tra Enrico Letta e Giovanni Gorno Tempini e Franco Bassanini (ad e presidente della Cassa) non sono stati dei più distesi.
Solo formalmente l'intervento non sarebbe aiuto di Stato, visto che benché di diritto privato essa è controllata all'80 per cento dal Tesoro.
E se già il coinvolgimento delle Poste fa minacciare a British Airways e Lufthansa il ricorso alle vie legali, figuriamoci con la Cassa.
Non solo. A Letta è stato fatto presente che lo statuto della Cdp impedisce il salvataggio di aziende in perdita, e la risposta è stata: «Cambiamo lo statuto». Dunque l'idea è ancora sponsorizzata da politici e sindacati. Eppure chi ha esaminato a fondo il dossier sostiene che un'altra soluzione sarebbe a portata di mano. E deriverebbe proprio dal fatto che, non sottoscrivendo l'aumento di capitale, Air France perderebbe il diritto di veto all'ingresso in Alitalia di altre compagnie, una clausola finora riservata.
E il profilo del partner è quello di Etihad, fondata nel 2003 da Khalifa bin Zayed Al Nahayan, emiro di Abu Dhabi. Meno nota di Emirates, basata a Dubai, ma altrettanto agguerrita, Etihad Airways è stata premiata come migliore compagnia aerea mondiale per efficienza, qualità e bilanci.
Ha già un accordo commerciale con Alitalia, ma soprattutto l'estate scorsa ha presentato un'offerta di acquisto di una quota di circa il doppio del 25 per cento di Air France. Obiettivo, arrivare a un'integrazione con un hub transoceanico nell'Europa mediterranea per i voli verso Ovest, Usa in testa.
Una condizione che né il 3 per cento preso nella irlandese Air Lingus né il 49 nella serba Jat sono in grado di soddisfare. A differenza di altri possibili partner extra Ue, come Aeroflot (Russia) e Hainan (Cina), la compagnia araba non ha problemi di liquidità né di approvvigionamento di carburante, visto che l'emiro possiede il 9 per cento delle riserve mondiali di petrolio. Il piano industriale non prevede ridimensionamenti di Alitalia, né tagli di personale, ma un potenziamento della flotta e magari una partecipazione al raddoppio di Fiumicino.
Si scontra però con un ostacolo: Etihad non potrebbe diventare azionista di maggioranza perché Alitalia perderebbe gli slot (cioè i diritti di volo) nell'Unione europea. Dunque almeno il 51 per cento dei soci dovrebbe restare italiano. Ma i legami con il salotti buoni non mancano: Etihad è già partner della Ferrari e il fondo sovrano di Abu Dhabi è azionista di Unicredit. Dove è rappresentata proprio da Luca di Montezemolo.articolo fa il paio con
 

kenyaprince

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Inoltre dopo il raffreddamento delle scorse settimane sembra che i contatti e gli incontri tra AZ ed EY si siano intensificati da qualche giorno.
 

Paolo_61

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Da Il Messaggero di oggi, pag. 25

Alitalia chiude ad Air France «Prima versate poi chiedete»
... omissis ....
Azz, che rispostaccia.
Prima caccia il grano e poi, forse, ti faccio vedere il cammello.
Sicuramente una posizione coraggiosa, a meno che loro (C e DT) abbiano delle info che a noi mancano (per dettagli vedere l'articolo citato da Kenya).
 

Veolia

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10 Settembre 2006
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mi fido poco della stampa italiana che e' gestita dalla politica , la stessa che ha "gestito" alitalia in questo modo.

credo che AFKLM sia decisamente piu' lontana ora, e non ci sono serie "offerte formali" all'orizzonte , tranne le barzellette che propina la stampa italiota.

se e' cosi' verra nazionalizzata tramite le b anche (che poi di fatto lo e' gia'), in barba alle leggi europee ed alle nostre tasche, altre soluzioni non ce ne sono al momento non ce ne sono
 

kenyaprince

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Azz, che rispostaccia.
Prima caccia il grano e poi, forse, ti faccio vedere il cammello.
Sicuramente una posizione coraggiosa, a meno che loro (C e DT) abbiano delle info che a noi mancano (per dettagli vedere l'articolo citato da Kenya).
anche perchè per fare dichiarazioni del genere o sai che hai una proposta alternativa oppure tenti di fare il "baro" nella speranza che ti vada bene.
 
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flyboy

Guest
mi fido poco della stampa italiana che e' gestita dalla politica , la stessa che ha "gestito" alitalia in questo modo.

credo che AFKLM sia decisamente piu' lontana ora, e non ci sono serie "offerte formali" all'orizzonte , tranne le barzellette che propina la stampa italiota.

se e' cosi' verra nazionalizzata tramite le b anche (che poi di fatto lo e' gia'), in barba alle leggi europee ed alle nostre tasche, altre soluzioni non ce ne sono al momento non ce ne sono
Però al di là delle considerazioni sulla stampa, attenzione al fatto che in questo pezzo molte frasi sono virgolettate, e pertanto ascrivibili direttamente alla penna dei manager AZ. La missiva è davvero forte nei toni.
Io non credo affatto che le banche da sole possano e vogliano esporsi, soprattutto senza un Partner industriale alle spalle e con AF al 10% che sta sul fiume ad attendere il cadavere tra 6 mesi. Significa che qualcosa bolle in pentola. Speriamo ripartano davvero le trattative con EY.
 

Veolia

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Però al di là delle considerazioni sulla stampa, attenzione al fatto che in questo pezzo molte frasi sono virgolettate, e pertanto ascrivibili direttamente alla penna dei manager AZ. La missiva è davvero forte nei toni.
Io non credo affatto che le banche da sole possano e vogliano esporsi, soprattutto senza un Partner industriale alle spalle e con AF al 10% che sta sul fiume ad attendere il cadavere tra 6 mesi. Significa che qualcosa bolle in pentola. Speriamo ripartano davvero le trattative con EY.
credo che in questo momento i manager az contino molto meno di me e te messi insieme
ripeto, posso capire le speranze dei dipendenti di az, ma quando sentiro' una offerta formale ufficiale da parte di ey o su o air niugini che sia, comincero' a crederci seriamente, prima e' solo carta e inchiostro sprecato per vendere qualche giornalino locale, magari vicino alla gestione az
 
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flyboy

Guest
Questo suona malissimo. Se è tutto in ordine, non vedo nessuna ragione per negare al socio principale una due diligence in vista di una ricapitalizzazione da 75 M€.
La risposta potrebbe essere in questo virgolettato: è «piuttosto chiaro che tale proposta non è finalizzata a supportare Air France nel processo decisionale riguardante la sottoscrizione della sua quota di aumento di capitale, ma per creare le basi di una differente e più ampia transazione a combinare i business di Alitalia ed Air France».

Ovvero: se vedi quanto poco valgo, mi rilevi a meno, e a me non sta bene...
 

Veolia

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come ha gia' detto qualcuno molto piu' autorevole di me, qui ci vogliono 500 milioni per traghettarla verso qualcuno di piu' seriamente strutturato , perche di fatto e' fallita!
 
Stato
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