Thread Alitalia dal 1° ottobre 2013


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19 Settembre 2013
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COMUNICATO STAMPA

ALITALIA E AIR ONE INCREMENTANO LA PROPRIA OFFERTA SULLA SICILIA.

DALL’ 8 DICEMBRE PARTE IL NUOVO VOLO ALITALIA
COMISO - MILANO LINATE.

NEL PERIODO NATALIZIO AIR ONE ATTIVA IL NUOVO COLLEGAMENTO DIRETTO CATANIA - LONDRA GATWICK.

IN VENDITA ANCHE I NUOVI VOLI NAZIONALI E INTERNAZIONALI DI AIR ONE IN PARTENZA DA CATANIA E DA PALERMO NELLA STAGIONE ESTIVA 2014.

DA APRILE 2014 LO SMART CARRIER AIR ONE POSIZIONERA’ 6 AEREI SULL’ISOLA (4 A CATANIA E 2 A PALERMO) E SERVIRA’ 17 DESTINAZIONI DA CATANIA E 9 DA PALERMO.

SI CONFERMA L’IMPEGNO DEL GRUPPO ALITALIA SULLA SICILIA:
NELLA STAGIONE ESTIVA 2014, 14 AEREI (8 ALITALIA E 6 AIR ONE) SU CATANIA E PALERMO PER OFFRIRE OLTRE 450 VOLI SETTIMANALI DA E PER L’ISOLA.

Roma, 8 novembre 2013 – Alitalia e Air One incrementano la propria offerta sulla Sicilia, introducendo collegamenti su una nuova destinazione nell’isola (Comiso) e incrementando le rotte dagli scali di Catania e di Palermo.

NUOVO VOLO ALITALIA COMISO - MILANO LINATE DAL 1° DICEMBRE
Dall’ 8 dicembre Alitalia debutta sull’aeroporto di Comiso, introducendo un nuovo collegamento con Milano Linate.

I voli Alitalia con Milano Linate saranno operativi due giorni alla settimana, la Domenica e il Martedì. Gli orari dei voli prevedono il decollo da Comiso alle ore 15.30 e l’atterraggio a Milano Linate alle ore 17.15. Da Milano Linate la partenza sarà alle ore 11.00, con atterraggio previsto a Comiso alle ore 12.45.

Su questa rotta, la Domenica voleranno aerei Embraer E175 da 88 posti e il Martedì gli Airbus A319 da 138 posti.

Con questo nuovo collegamento Alitalia serve tutti i 6 aeroporti della Sicilia: Catania, Palermo, Comiso e, nel periodo estivo, Trapani, Lampedusa e Pantelleria.

I biglietti per il nuovo volo Comiso - Milano Linate saranno in vendita da Lunedì 11 novembre sul sito Alitalia.com, telefonando al Customer Center Alitalia al numero 89.20.10 o nelle agenzie di viaggio.

AIR ONE INTRODUCE NEL PERIODO NATALIZIO I COLLEGAMENTI CATANIA - LONDRA GATWICK
Per soddisfare la forte richiesta di voli fra la Sicilia e l’Inghilterra nel periodo natalizio e di fine anno, Air One, lo Smart Carrier del Gruppo Alitalia, attiverà nuovi collegamenti fra Catania e Londra Gatwick dal 19 dicembre 2013 al 7 gennaio 2014.

In questo periodo i voli saranno effettuati 3 giorni alla settimana (Martedì, Giovedì e Sabato) con partenza da Catania alle 12.25 e arrivo a Londra alle ore 14.35 (orario locale). Da Gatwick l’Airbus A320 in livrea Air One partirà alle 15.10 (ora locale) con atterraggio previsto a Catania alle ore 19.20.

NUOVI VOLI NAZIONALI E INTERNAZIONALI DI AIR ONE DA CATANIA E PALERMO NELLA STAGIONE ESTIVA 2014
Dopo il periodo natalizio, i collegamenti Air One Catania - Londra Gatwick riprenderanno da aprile 2014 e faranno parte di un pacchetto di nuovi voli di Air One in partenza dalla Sicilia nella stagione estiva 2014.

Nell’ambito del nuovo assetto del network di breve e medio raggio del Gruppo Alitalia, lo Smart Carrier Air One dedicherà 6 aerei della propria flotta al territorio siciliano effettuando 26 rotte nazionali e internazionali da/per Catania e Palermo e servendo 17 destinazioni da Catania e 9 da Palermo.

I biglietti di questi nuovi voli Air One sono già in vendita sul sito www.flyairone.com, al Call Center Air One al numero 892.444 o nelle agenzie di viaggio. E’ possibile acquistare i biglietti anche sul sito Alitalia.com e telefonando al Customer Center Alitalia al numero 89.20.10.

Nel dettaglio:

Catania
Con 4 aeromobili Air One di base all’aeroporto Fontanarossa, lo Smart Carrier volerà da Catania su un totale di 17 destinazioni:
- 7 nazionali: Milano Malpensa, Pisa, Venezia, Verona, Torino, Bologna e Genova.
- 10 internazionali: Amsterdam, Berlino, Dusseldorf, Londra, Parigi, Praga, Stoccarda, Vienna, Mosca e San Pietroburgo.

Palermo
Su Palermo Air One posizionerà 2 aeromobili che consentiranno di collegare l’aeroporto Punta Raisi a un totale di 9 destinazioni:
- 3 nazionali: Venezia, Verona e Torino.
- 6 internazionali: Amsterdam, Berlino, Londra, Lione, Mosca e Parigi.

Oltre ai 6 aerei Air One a Catania e a Palermo, Alitalia posizionerà 8 aeromobili sulla Sicilia (4 basati a Catania e 4 a Palermo) che serviranno ad assicurare i collegamenti dalle due città siciliane verso Roma Fiumicino e Milano Linate, e viceversa.

Nell’estate del 2014 il Gruppo Alitalia dedicherà ai collegamenti da/per la Sicilia 14 aerei (rispetto agli 11 dell’estate 2013, +27%). Complessivamente Alitalia e Air One serviranno la Sicilia con oltre 450 voli settimanali (+10% rispetto all’estate 2013) e manterranno prezzi assolutamente concorrenziali.

Con questa offerta rinnovata, e soprattutto rafforzata, il Gruppo Alitalia conferma il proprio impegno a rispondere concretamente alla richiesta di collegamenti da parte dei cittadini e del tessuto produttivo della Regione Sicilia.
 

bombatutto

Bannato
2 Ottobre 2011
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Se non sbaglio AZ aveva necessita', a quell'epoca, di un certo nro di comandanti in piu' e un eccesso di f/o...
Come si crea una esigenza di 5 comandanti ed un esubero di 5 primi ufficiali in una azienda dove nessuno e' pensionabile?
Per inciso: a me sembra che questi upgrades siano stati piu' di 5...
 

TW 843

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6 Novembre 2005
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Le sue idee saranno pure discutibili, ma almeno è uno che oltre a non mandartela a dire, sebbene critichi propone qualcosa.

http://www.alanfriedman.it/caso-ali...er-i-consumatori-sarebbe-piu-interessante-av/
Friedman è un altro della miriade di stolti che crede veramente che Alitalia interessi a qualcuno!

mettiamoci a parlare subito con la Corea del Sud, con la Cina, con il Giappone, con la Tailandia, con Singapore, con l’India, con Dubai, Abu Dhabi o col Qatar
Come se i soggetti qui sopra avessero l'anello al naso...

Svegliatevi tutti. Alitalia non vale niente e non la vuole nessuno.
 

belumosi

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10 Dicembre 2007
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Svegliatevi tutti. Alitalia non vale niente e non la vuole nessuno.
Il supposto piano stand alone in effetti non avrebbe senso qualora ci fosse un nuovo socio forte in arrivo.
Ho l'impressione che si stia facendo di tutto affinché il potere resti nelle mani italiane. Evidentemente politici e sindacati non sono molto disponibili a perdere il controllo su di una "leva" come AZ.
I francesi hanno chiarito che se investono, vogliono comandare. E questo limiterebbe di molto i margini di manovra delle caste di cui sopra.
 

Veolia

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10 Settembre 2006
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Friedman è un altro della miriade di stolti che crede veramente che Alitalia interessi a qualcuno!



Come se i soggetti qui sopra avessero l'anello al naso...

Svegliatevi tutti. Alitalia non vale niente e non la vuole nessuno.
quoto in pieno
Friedman stavolta e' bocciato su tutta la linea comprese le soluzioni che propone

se questa e' la stampa finanziaria direi che il nostro forum e' avanti dieci anni
 

Veolia

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10 Settembre 2006
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Il supposto piano stand alone in effetti non avrebbe senso qualora ci fosse un nuovo socio forte in arrivo.
Ho l'impressione che si stia facendo di tutto affinché il potere resti nelle mani italiane. Evidentemente politici e sindacati non sono molto disponibili a perdere il controllo su di una "leva" come AZ.
I francesi hanno chiarito che se investono, vogliono comandare. E questo limiterebbe di molto i margini di manovra delle caste di cui sopra.
verissimo!!
infatti ripeto, l'alternativa ad AFKLM e' la nazionalizzazione passando per le banche
 

Herzog

Bannato
20 Settembre 2013
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Cigs o non Cigs il tuo discorso non aveva molto senso.
Parlavi di un upgrade interno e poi di un assunzione di un comandante dalla CIGS per metterlo a fare il primo ufficiale.Così facendo devi fare un corso per addestrare un primo ufficiale a fare il comandante e poi dovresti prendere un comandante da fuori e addestrarlo a fare il primo ufficiale.
Non faresti prima a prendere una comandante dalla CIGS per fare il comandante?
Avresti fatto un solo corso invece di due;mentre prendere un FO e farlo diventare CPT e prendere un CPT da fuori per fare il FO sarebbe una follia.
Perchè upgradare qualcuno internamente e poi downgradare qualcuno dall'esterno quando puoi prendere un comandante già fatto in CIGS?
Come ti è stato spiegato la necessità di fare comandanti non nasceva da esigenze di organico ma da altre esigenze che è meglio non scrivere
Continui a non considerare che oltre al corso comando ci potrebbe essere stato anche il passaggio macchina.
E continui a non capire che in vigenza di accordi cigs non si segue un criterio di economicità di gestione delle risorse, bensì di previlegio del reintegro delle stesse.

Le intese cigs 2008 hanno considerato quali criteri di scelta di collocazione in cigs anche "abilitazioni, approvazioni, certificazioni". Ma a quello che sembrerebbe, ciò non è stato riconosciuto in sede di alcuni giudizi nella quale (oltre al discorso mansione/qualifica), sembrerebbe essere stato riconosciuto ad alcuni cpt il diritto a essere richiamati (nel 2009), come f/o, anzichè la collocazione in cigs.

PS: con simpatia, prima di definire senza senso i post degli altri, pensaci meglio, visto che già ti eri allargato precedentemente con la battutina sulla lingua italiana.
 

Herzog

Bannato
20 Settembre 2013
1,306
0
Friedman è un altro della miriade di stolti che crede veramente che Alitalia interessi a qualcuno!



Come se i soggetti qui sopra avessero l'anello al naso...

Svegliatevi tutti. Alitalia non vale niente e non la vuole nessuno.
Nella storia industriale, mi pare ci siano molti casi di qualcosa che (con o senza spin off), prima sembrava disprezzato e non valer nulla, ma poi da mani sapienti è stato riportato in attivo. Possiamo parlare della storia Rover-Mini-BMW, oppure di Chrysler oppure di Belstaff.

Se uno mi vuole vendere qualcosa a un prezzo folle, me ne vado. Perchè i francesi non se ne vanno?

In un Paese che gode di una posizione geografica come la nostra, con ancora una posizione export/industriale di rispetto, destinazione turistica più ambita al mondo tra le prime 5, non credo proprio che per quanto tartassata Az valga zero. Un conto è il valore di libro, un altro le potenzialità.

Friedman sarà stato pure approssimativo, ma con gli orientali che hanno comprato di tutto (marchi e non, terre, immobili, etc.), e continuano a farlo, non mi sembra un'indicazione del tutto bislacca.
 

bombatutto

Bannato
2 Ottobre 2011
2,919
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Continui a non considerare che oltre al corso comando ci potrebbe essere stato anche il passaggio macchina.
Se si sta parlando di economicita' di gestione, non c'e' paragone. In CIGS erano/sono presenti comandanti gia' abilitati al 320. In pratica, sarebbe bastato un corso OCC di una settimana, un OPC e una manciata di tratte picus. Fine.
Nulla paragonabile ad un doppio passaggio di un primo ufficiale che proviene da 77, ad esempio, ed un corso comando completo.

Le intese cigs 2008 hanno considerato quali criteri di scelta di collocazione in cigs anche "abilitazioni, approvazioni, certificazioni". Ma a quello che sembrerebbe, ciò non è stato riconosciuto in sede di alcuni giudizi nella quale (oltre al discorso mansione/qualifica), sembrerebbe essere stato riconosciuto ad alcuni cpt il diritto a essere richiamati (nel 2009), come f/o, anzichè la collocazione in cigs.
Che io sappia questo diritto non e' "ancora" stato riconosciuto a nessuno. Sei sicuro?
 

Veolia

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10 Settembre 2006
4,745
0
Se uno mi vuole vendere qualcosa a un prezzo folle, me ne vado. Perchè i francesi non se ne vanno?
tartassata Az valga zero. Un conto è il valore di libro, un altro le potenzialità.

.
no, sei decisamente fuori strada
il valore dei futuro free cash flow attualizzato e del terminal value nel piano industriale di lungo termine presuppongono ritorni positivi nei 5/7 anni, cosa che qui con tutta la fantasia sono quasi impossibili da vedere
inserita in una delle 3 grandi europee e svincolata da politica , pseudohub e favori vari, puo' avare una sua seria dignità
il caso swiss e' un esempio simile anche se con molte diffferenze

come puoi facilmente immaginare poi , se domani az chiude, le rotte vengono subito rimpiazzate da altri , senza grossi scompensi per l'utenza
 

atlantique

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4 Ottobre 2008
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77
Continui a non considerare che oltre al corso comando ci potrebbe essere stato anche il passaggio macchina.
E continui a non capire che in vigenza di accordi cigs non si segue un criterio di economicità di gestione delle risorse, bensì di previlegio del reintegro delle stesse.

Le intese cigs 2008 hanno considerato quali criteri di scelta di collocazione in cigs anche "abilitazioni, approvazioni, certificazioni". Ma a quello che sembrerebbe, ciò non è stato riconosciuto in sede di alcuni giudizi nella quale (oltre al discorso mansione/qualifica), sembrerebbe essere stato riconosciuto ad alcuni cpt il diritto a essere richiamati (nel 2009), come f/o, anzichè la collocazione in cigs.

PS: con simpatia, prima di definire senza senso i post degli altri, pensaci meglio, visto che già ti eri allargato precedentemente con la battutina sulla lingua italiana.
Guarda che anche io sono delle idea che avrebbero dovuto reintegrare risorse dal bacino CIGS piuttosto che fare costosi upgrade interni.Se è questo quello che vuoi dire in parole semplici,allora siamo d'accordo,perchè con la tua dialettica articolata,si capisce davvero ben poco quello che scrivi,sembra sindacalese.

Un primo uff. che passa dal 77 al 320 oltre al costoso passaggio macchina farà il corso comando,un processo che dura e costa 3 mesi,un reintegro dalla CIGS di una comandante costa solamente il passaggio macchina,del corso comando non ha bisogno perchè era già comandante.
Come vedi è molto più dispendioso dal punto di vista monetario un upgrade interno.

Quello che invece TU continui a non voler capire è che tali upgrade interni sono stati fatti per nasconderne altri che andavano fatti a tutti i costi,non sò se mi spiego,non per necessità di organico ma per necessità decisamente diverse.

Infine premesso che non c'era alcuna necessità di organico di formare comandanti,anche ammesso che tale necessità fosse esistita, per coprirla prendi un primo uff. del 77 gli fai un corso di 13 simulatori più aule per qualificarlo al 320 e poi il corso comando,diciamo altri due mesi di corso se è bravo e non ha bisogno di extra training.
Poi prendi un comandante dalla cigs gli fai un bel corso di qualifica sul 320,gli stessi 13 simulatori di cui sopra,in totale hai fatto due corsi 320 completi,uno per il primo uff che era sul 77 e uno per il comandante MD80 che era in CIGS più un bel corso comando di due mesi al primo uff ex 77 ora qualificato 320.
Se invece prendi subito un comandante MD80 dalla CIGS e lo metti a fare il comandante sul 320,per riempire quel buco di organico di cui ipotizzavamo per assurdo all'inizio, hai fatto un solo corso di qualifica sul 320,risparmiando ben due corsi:il corso di qualifica dal 77 al 320 e il corso comando.Non solo hai anche evitato di perdere 1 primo ufficiale.
 

Herzog

Bannato
20 Settembre 2013
1,306
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no, sei decisamente fuori strada
il valore dei futuro free cash flow attualizzato e del terminal value nel piano industriale di lungo termine presuppongono ritorni positivi nei 5/7 anni, cosa che qui con tutta la fantasia sono quasi impossibili da vedere
inserita in una delle 3 grandi europee e svincolata da politica , pseudohub e favori vari, puo' avare una sua seria dignità
il caso swiss e' un esempio simile anche se con molte diffferenze

come puoi facilmente immaginare poi , se domani az chiude, le rotte vengono subito rimpiazzate da altri , senza grossi scompensi per l'utenza
Giustamente hai scritto "presuppongono". La cosa va anche correlata con le previsioni di traffico e andamento del ciclo economico. Ma ripeto: se i francesi la vedono così, mi pare strano non si ritirino.

Con tutto il rispetto per gli svizzeri (in effetti Swiss ci ha messo 10 anni), ma l'Italia non è la Svizzera. La Svizzera non mi pare abbia milioni di emigrati in tutto il mondo e quant'altro.
 

Herzog

Bannato
20 Settembre 2013
1,306
0
Guarda che anche io sono delle idea che avrebbero dovuto reintegrare risorse dal bacino CIGS piuttosto che fare costosi upgrade interni.Se è questo quello che vuoi dire in parole semplici,allora siamo d'accordo,perchè con la tua dialettica articolata,si capisce davvero ben poco quello che scrivi,sembra sindacalese.

Un primo uff. che passa dal 77 al 320 oltre al costoso passaggio macchina farà il corso comando,un processo che dura e costa 3 mesi,un reintegro dalla CIGS di una comandante costa solamente il passaggio macchina,del corso comando non ha bisogno perchè era già comandante.
Come vedi è molto più dispendioso dal punto di vista monetario un upgrade interno.

Quello che invece TU continui a non voler capire è che tali upgrade interni sono stati fatti per nasconderne altri che andavano fatti a tutti i costi,non sò se mi spiego,non per necessità di organico ma per necessità decisamente diverse.

Infine premesso che non c'era alcuna necessità di organico di formare comandanti,anche ammesso che tale necessità fosse esistita, per coprirla prendi un primo uff. del 77 gli fai un corso di 13 simulatori più aule per qualificarlo al 320 e poi il corso comando,diciamo altri due mesi di corso se è bravo e non ha bisogno di extra training.
Poi prendi un comandante dalla cigs gli fai un bel corso di qualifica sul 320,gli stessi 13 simulatori di cui sopra,in totale hai fatto due corsi 320 completi,uno per il primo uff che era sul 77 e uno per il comandante MD80 che era in CIGS più un bel corso comando di due mesi al primo uff ex 77 ora qualificato 320.
Se invece prendi subito un comandante MD80 dalla CIGS e lo metti a fare il comandante sul 320,per riempire quel buco di organico di cui ipotizzavamo per assurdo all'inizio, hai fatto un solo corso di qualifica sul 320,risparmiando ben due corsi:il corso di qualifica dal 77 al 320 e il corso comando.Non solo hai anche evitato di perdere 1 primo ufficiale.
La tua logica non fa una piega e quello che volevi intendere l'avevo capito. Ma se non vado errato il CCL prevede una quota del 25% di scelta a puro giudizio dell'azienda. Quindi, se così fosse c'è poco da dire.
 
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TW 843

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Nella storia industriale, mi pare ci siano molti casi di qualcosa che (con o senza spin off), prima sembrava disprezzato e non valer nulla, ma poi da mani sapienti è stato riportato in attivo. Possiamo parlare della storia Rover-Mini-BMW, oppure di Chrysler oppure di Belstaff.

Se uno mi vuole vendere qualcosa a un prezzo folle, me ne vado. Perchè i francesi non se ne vanno?

In un Paese che gode di una posizione geografica come la nostra, con ancora una posizione export/industriale di rispetto, destinazione turistica più ambita al mondo tra le prime 5, non credo proprio che per quanto tartassata Az valga zero. Un conto è il valore di libro, un altro le potenzialità.

Friedman sarà stato pure approssimativo, ma con gli orientali che hanno comprato di tutto (marchi e non, terre, immobili, etc.), e continuano a farlo, non mi sembra un'indicazione del tutto bislacca.
Gli orientali avranno anche comprato tanto ma dimentichi che:
- non hanno l'anello al naso
- comprano solo quello che gli interessa e che gli serve, dove vedono che si possono fare i soldi
- sulle aziende in difficoltà, ci mettono sempre gli occhi molto prima, da soli, e senza l'aiuto di nessuna missione governativa (aka viaggi della speranza). Se AZ la volevano comprare, tranquillo che l'avrebbero già fatto. Non aspettano di certo di ricevere Lupi o Letta a palazzo per chiedergli il permesso di poter fare un'offerta.
 

dario abbece

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milano
http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CRO...eggeri_compagnie_accordi/notizie/352064.shtml

Crisi Alitalia: c’è lo spettro per il territorio della provincia di Roma di dovere sopportare il grosso degli esuberi. Ma soprattutto c’è il timore che anche l’aeroporto di Fiumicino perda posizioni a causa della situazione di incertezza della compagnia di bandiera. Anche perché i numeri cominciano a essere preoccupanti: da gennaio a settembre il Leonardo da Vinci ha contato poco più di 28 milioni di passeggeri, una flessione rispetto allo stesso periodo del 2012 del 2 per cento. Per questo, oggi alla Camera, nel corso di una audizione alla commissione trasporti dei rappresentanti di Comuni di Roma e Fiumicino e Regione Lazio, ha preso forza un concetto: il futuro di Adr (aeroporti di Roma) deve essere separato da quello di Alitalia. Adr sta cercando ora di chiudere contratti con compagnie di bandiere straniere per alimentare i voli a lungo raggio: è di queste ore la notizia della conclusione di un accordo con una compagnia indiana (Air India dovrebbe collegare Fiumicino a Dehli).

«Per Alitalia si temono 4.000 esuberi - dice il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino - è una buona parte peserebbe sul nostro territorio. Air France è un partner che non avrà mai interesse a rilanciare Alitalia su Fiumicino. Bisogna guardare altrove». All’audizione alla Camera ha partecipato anche l’assessore ai Trasporti del Comune di Roma, Guido Improta, che ha definito la strategia «salviamo Fiumicino dalle difficoltà di Alitalia»: «Bisogna iniziare a pensare a una distinzione di ruoli tra il vettore di riferimento e l’aeroporto: la società di gestione non aveva interesse a fare politiche di marketing aggressive per attirare altre compagnie internazionali che avrebbero potuto fare concorrenza ad Alitalia. Nell’attuale situazione di Alitalia dobbiamo incentivare Adr perché metta in atto politiche commerciali e di marketing tali da non privare il territorio di quei collegamenti essenziali per l’economia di Roma, del Lazio e dell’Italia intera».

Michele Civita, assessore regionale ai Trasporti, ha
ricordato: «Air France vuole portare le rotte a lungo raggio a Parigi. Allo stesso tempo è stato un errore puntare sui voli domestici, poiché era prevedibile che i treni ad Alta Velocità avrebbero vinto la competizione con i voli aerei. Noi siamo disponibili a mettere in campo tutte le iniziative per rafforzare il ruolo strategico di hub dell’aeroporto di Fiumicino ma questo non significa ampliamento della struttura oltre il limiti di sostenibilità ambientale ed economica». Il parlamentare del Pd, Enrico Gasbarra: «Sarebbe incredibile se a fronte dell'ingresso di Poste spa nell'azionariato di Alitalia, il nuovo piano industriale prevedesse esuberi. Un taglio delle rotte porterebbe a conseguenze drammatiche per l'aeroporto di Fiumicino che già sta vivendo una flessione nell'indotto e nei servizi, con continue vertenze e nuova cassa integrazione». Resta il nuvolone grigio di incertezza che si sta addensando su Fiumicino: non basterà l’accordo con Air India a limitare i danni di fronte alla crisi di Alitalia.
 

TW 843

Senior Member
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Con tutto il rispetto per gli svizzeri (in effetti Swiss ci ha messo 10 anni), ma l'Italia non è la Svizzera. La Svizzera non mi pare abbia milioni di emigrati in tutto il mondo e quant'altro.
Gli emigrati ormai sono andati via da 50 anni e i loro figli e nipoti in Italia ci torneranno forse una settimana in tutta la loro vita, in vacanza. E' un mercato inesistente, e anche a quel poco che resta di questa tipologia di pax che AZ ci sia o non ci sia, importa zero. In Italia se vogliono ci possono arrivare comunque con cento altri vettori.
 

Veolia

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Giustamente hai scritto "presuppongono". La cosa va anche correlata con le previsioni di traffico e andamento del ciclo economico. Ma ripeto: se i francesi la vedono così, mi pare strano non si ritirino.

Con tutto il rispetto per gli svizzeri (in effetti Swiss ci ha messo 10 anni), ma l'Italia non è la Svizzera. La Svizzera non mi pare abbia milioni di emigrati in tutto il mondo e quant'altro.
ovviamente e' gia correlata , la crescita della gdp e' nelle assumption di base cosi' come le altre variabili
da sola az non sta in piedi se non con i soldi dello stato.
e ormai non e' di certo un'opinione

swiss senza lh sarebbe in difficoltà non certo nella situazione di oggi, la svolta e' arrivata SOLO con l'aquisizione
 
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