Nel primo semestre di quest’anno Alitalia ha riportato una perdita netta consolidata 315,2 milioni di euro. La cifra è contenuta in documenti interni della compagnia, ancora riservati ma visionati dal Sole 24 Ore, predisposti per gli incontri dei commissari con il governo e per la relazione che deve essere inviata al Parlamento entro il primo agosto. Secondo una tabella di raffronto predisposta dalla compagnia, nel primo semestre 2017 la perdita netta era stata di 527,6 milioni. Pertanto quest’anno la perdita netta al 30 giugno si è ridotta di 257,4 milioni.
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Ieri c’è stato il secondo incontro tra i commisari e il governo, al ministero dei Trasporti. Nei dati di Alitalia si evidenzia che il margine operativo lordo (Ebitda), che è stato negativo per 117 milioni nel primo trimestre di quest’anno, nel secondo trimestre è stato negativo per circa 7 milioni, pertanto nel semestre l’Ebitda è negativo per 124 milioni complessivi, rispetto a -326 milioni nel primo semestre del 2017. Secondo i commissari Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari, come detto in audizione al Senato il 17 maggio scorso, l’Ebitda è la voce più significativa dell’andamento della compagnia in amministrazione controllata.
Un altro indicatore rilevante è il risultato operativo, Ebit: nel semestre è negativo per 231,2 milioni, rispetto a -426,3 milioni del primo semestre 2017. Dunque l’Ebit è sempre negativo, ma la perdita è stata ridotta di 195 milioni rispetto all’anno scorso. I dati indicano un miglioramento dei risultati, tuttavia la gestione è rimasta in perdita anche nel secondo trimestre, che di solito è una stagione positiva per il trasporto aereo. Per esempio l’Ebit è stato -167 milioni nel primo trimestre e -64 milioni nel secondo trimestre.
Secondo i dati predisposti da Alitalia la perdita netta di quest’anno è stata di 305 milioni fino al 31 maggio e di ulteriori 10,2 milioni in giugno. Nel risultato netto del semestre sono calcolati anche gli interessi da pagare sul prestito statale di 900 milioni fatto alla compagnia, per un totale 77,38 milioni di oneri finanziari netti. I ricavi operativi nel semestre sono aumentati da 1.342,4 a 1.400 milioni (+4,3%). I debiti finanziari netti al 30 giugno erano pari a 1.281,9 milioni, rispetto a 1.283 milioni a fine 2017. Da aprile c’è stato il rialzo del prezzo del petrolio. Ora si apprende che Alitalia in aprile ha incrementato il prezzo dei biglietti con un sovrapprezzo carburante («fuel surcharge»), questo ha contribuito alla crescita dei ricavi.
All’incontro di ieri c’erano i sottosegretari Armando Siri (Trasporti), con i colleghi del Mise, Michele Geraci e Andrea Cioffi. Il ministero ha detto che con questa riunione «si conclude il tavolo ricognitivo. Ci sarà ora un confronto politico e successivamente si assumeranno le decisioni necessarie ai prossimi passi».
«L’incontro è stato utile, abbiamo continuato ad acquisire informazioni dai commissari», ha detto il sottosegretario al Mise Cioffi. Probabile un nuovo incontro «a fine agosto».
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Il governo è contrario alla vendita di Alitalia e sta studiando un intervento pubblico, in due forme: la conversione in azioni del credito per il prestito statale di 900 milioni alla compagnia e il possibile intervento azionario di società pubbliche, Cdp e Fs. Quanto alla sorte dei commissari, Cioffi ha detto: «Il giudizio sull’operato dei commissari ci sarà dopo che avremo il quadro di quello che hanno fatto durante la gestione commissariale».
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