tiefpeck
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Se noleggiano il CRJ più che le macchine mancano i passeggeri.Segnalo SUF-LIN di oggi operato con crj da Hibernian. Come mai? Mancano macchine?
Se noleggiano il CRJ più che le macchine mancano i passeggeri.Segnalo SUF-LIN di oggi operato con crj da Hibernian. Come mai? Mancano macchine?
Era da dire che diventava difficile operare certe rotte con un A319 come macchina più piccola.Se noleggiano il CRJ più che le macchine mancano i passeggeri.
Credo che in prospettiva debbano arrivare gli A220. Magari era una mossa prevista dall'inizio, ma da fuori resta l'impressione che la rotta non regga l'aeromobile più piccolo.Era da dire che diventava difficile operare certe rotte con un A319 come macchina più piccola.
I 220 credo stiano già arrivando… ho letto che uno è arrivato oggi a Tolosa per essere configurato e consegnato a ITACredo che in prospettiva debbano arrivare gli A220. Magari era una mossa prevista dall'inizio, ma da fuori resta l'impressione che la rotta non regga l'aeromobile più piccolo.
Questo sarebbe tutto da dimostrare.La cosa attirò critiche visto che gli Embraer avevano costi di gestione ridotti.
Alitalia, i sospetti sull’affare brasiliano
NEI VERBALI INTERNI L’OMBRA DEI CONFLITTI DI INTERESSE DI COLANINNO NELL’ACQUISTO DI NUOVI AEREI
Fatto Quotidiano del 4/02/2014 di Daniele Martini attualità
La flotta Alitalia è una delle più giovani del mondo, ripete la pubblicità in tv. Vero. Quel che nessuno dice, però, è che per prendere in leasing 20 nuovi aerei brasiliani Embraer da trasporto regionale, i “patrioti” si sono scannati. La storia è cominciata nel 2010 e lo scontro si è lasciato dietro una scia di sospetti. Primo tra tutti, che la scelta sia stata effettuata per assecondare gli interessi brasiliani e personali di Roberto Colaninno, azionista e presidente di Alitalia e allo stesso tempo azionista di maggioranza, amministratore e presidente della Piaggio. Il Sole 24 Ore aveva già allora messo in relazione Alitalia, Embraer e un interessamento carioca della Piaggio. Colaninno aveva smentito, ma il quotidiano aveva replicato che “Piaggio e Ducati sono interessate a iniziare la produzione a Manaus” precisando che questo orientamento era inserito in un accordo tra Silvio Berlusconi e il presidente del Brasile, Lula. Alla fine quell’investimento Piaggio in Brasile non fu fatto, forse anche in seguito alle polemiche che stavano montando. Gli aerei brasiliani furono però presi e tra il 2011 e il 2012 sono entrati a far parte della giovane flotta Alitalia. Il Fatto è in grado di ricostruire quella vicenda attraverso i verbali dei Comitati esecutivi e dei con- sigli di amministrazione, dal momento in cui i “patrioti”cominciano a parlare della necessità di ampliare la flotta regionale, fino a quando decidono con una piroetta di avviare una “negoziazione in esclusiva con Embraer”.
NEL PRIMO COMITATO esecutivo dedicato alla faccenda il 17 dicembre 2009 l’amministratore delegato di quel tempo, Rocco Sabelli, informa che sono in lizza tre offerte: gli aerei della canadese Bombardier, quelli della brasiliana Embraer e i Superjet della joint venture italo-russa tra Alenia-Finmeccanica (51 per cento) e Sukhoi (49). I Bombardier sono “più competitivi”, gli Embraer più comodi mentre per i Superjet c’è incertezza sui tempi di consegna. Undici mesi dopo, nel corso del cda del 28 ottobre 2010, Sabelli conferma che“Bombardier è risultatoessere l’ae- romobile più conveniente”. Passano sei settimane e il 16 dicembre 2010 viene servito il ribaltone. Negli uffici milanesi della Immsi di Colaninno, società proprietaria della Piaggio e azionista di Ali- talia, nel corso di un Comitato esecutivo Sabelli comunica a sorpresa che Bombardier non piace più, Superjet presenta “tempi di consegna incompatibili con le esigenze di Alitalia” e gli Embraer, invece, sono aerei strafichi. Colaninno, forse ram- mentando di essere il capo dei “patrioti”, si dispia- ce per la bocciatura di Superjet “azienda italiana”, ma si piega alla dura realtà: gli aerei brasiliani sono “il prodotto più adatto alle esigenze Alitalia”. La scelta pro brasiliani lascia di stucco proprio i manager di Alenia-Superjet che, per ovviare all’inconveniente lamentato sui tempi di consegna, nel corso degli incontri con Alitalia si erano detti disposti a fornire nel frattempo alla compagnia altri aerei in leasing di livello superiore come gli Airbus. Alenia ci teneva a chiudere quell’affare con i “patrioti” di Fiumicino e tuttora i capi della società aeronautica italiana restano convinti che i Superjet fossero più adatti degli Embreaer per la flotta regionale Alitalia, essendo più spaziosi degli aerei brasiliani, più larghi di mezzo metro e più alti, e con un consumo inferiore fino al 10 per cento a posto su una tratta di 1.500 chilometri. L’improvvisa virata di Alitalia a favore di Embraer stupisce anche Carlo Toto, il costruttore abruzzese azionista della compagnia, già introdotto da anni nel mercato aereo con la sua AirOne (poi confluita in Alitalia). Dovendo scegliere nuove macchine per ampliare la flotta, sei anni prima Toto aveva esaminato proprio gli Embraer e aveva concluso che in giro c’era di meglio a quel prezzo e con quelle prestazioni. Nelle riunioni in Alitalia dedicate alla flotta regionale Toto aveva raccontato la sua esperienza ricevendo la promessa che ne avrebbero fatto tesoro. Poi, d’improvviso, la piroetta carioca.
Più che di commonality si è parlato di economie di scala, perché dei 20 che AZ aveva in flotta a ITA ne sarebbero serviti giusto una manciata per LCY e poco altro, e questo avrebbe (uso il condizionale perché c’è sicuramente chi ne sa più di me) impattato sull’economia di esercizio. C’è anche da considerare che le macchine in arrivo sono decisamente più capienti di quelle uscenti (dagli 88-100 degli EMB ai 100-148 dei CS), con costi ridotti del 29%.I dubbi al momento dell'acquisto degli Embraer li ricordo anch'io. Non so se contabilmente i canoni di leasing sono compresi tra i costi di gestione, ma certo concorrono al costo finale.
Se non ricordo male, l'argomento sui costi di gestione limitati era legato anche al fatto che volavano con equipaggi Cityliner.
Resta che gli aerei piccoli sono stati fatti fuori, ed adesso si noleggiano, e l'argomento della commonality si è dimostrato poco consistente.
Avranno sicuramente fatto benissimo a liberarsi degli Embraer. Il problema è la comunicazione, che non è stata chiarissima ai tempi e che anche adesso fa pensare visto che sono state aperte rotte un po' particolari che poi portano a noleggiare aerei: sarà ancora profittevole questa rotta? O era meglio chiudere tutto aspettanto i 220? Sono domande che restano senza risposta. Sia chiaro, ITA fa quello che vuole: purtroppo, ed è il motivo per cui la trasparenza è necessaria, lo fa con i soldi del contribuente.Più che di commonality si è parlato di economie di scala, perché dei 20 che AZ aveva in flotta a ITA ne sarebbero serviti giusto una manciata per LCY e poco altro, e questo avrebbe (uso il condizionale perché c’è sicuramente chi ne sa più di me) impattato sull’economia di esercizio. C’è anche da considerare che le macchine in arrivo sono decisamente più capienti di quelle uscenti (dagli 88-100 degli EMB ai 100-148 dei CS), con costi ridotti del 29%.
Su questo concordo in pienoAvranno sicuramente fatto benissimo a liberarsi degli Embraer. Il problema è la comunicazione, che non è stata chiarissima ai tempi e che anche adesso fa pensare visto che sono state aperte rotte un po' particolari che poi portano a noleggiare aerei: sarà ancora profittevole questa rotta? O era meglio chiudere tutto aspettanto i 220? Sono domande che restano senza risposta. Sia chiaro, ITA fa quello che vuole: purtroppo, ed è il motivo per cui la trasparenza è necessaria, lo fa con i soldi del contribuente.
In realtà la polemica fu molto alimentata perché sembrava che dovessero prendere i Sukhoi Superjet per "interesse" nazionale e Sabelli non li volle assolutamente nonostante l'insistenza (dagli torto!). Ai tempi l'acquisto degli Embraer (al posto dei CRJ che erano fortemente criticati dai pax, anche qua sul forum, mentre piacevano ai piloti) fu vista come una cosa assolutamente positiva.Questo sarebbe tutto da dimostrare.
Ricordiamo che l'assetto della flotta regionale venne deciso in epoca CAI, quando in flotta erano già presenti i CRJ di AP Cityliner. Invece di completare la flotta con un numero di macchine appropriato per lo scopo, la dirigenza dei Capitani Coraggiosi decise di passare agli EMB un po' a sorpresa, restituendo (con penali) macchine prodotte tra il 2006 e il 2007, buttando in vacca tutti i costi sostenuti solo pochi anni prima. Come per gli aerei forniti da APC prima e AP Fleet poi, si è sempre sostenuto che i canoni di leasing degli EMB fossero fuori mercato e si ventilò pure l'ipotesi che dietro tale operazione ci fossero interessi molto diversi di quelli che all'epoca erano gli azionisti di riferimento.
Purtroppo son passati tanti anni e l'unico articolo che riesco a trovare è del Fatto, fonte che non apprezzo poi molto, ma per rifrescare la memoria va più che bene
Le critiche dei pax verso il CRJ erano principalmente inerenti la necessità di lasciare il bagaglio a mano sottobordo oltre un certo tot di trolley da cappelliera, facendo partire il solito italico bailame su “lei non sa chi sono io/mi deve obbligare/me lo porto comunque a bordo”, che in una prospettiva di remuneratività e sostenibilità economica può essere riassunto in un sonoro stica***. Il pax medio vola non in base alla macchina, ma in base ad altri fattori, e all’estero dove i CRJ sono utilizzati non mi pare ci siano mai state insurrezioni popolari.Ai tempi l'acquisto degli Embraer (al posto dei CRJ che erano fortemente criticati dai pax, anche qua sul forum, mentre piacevano ai piloti) fu vista come una cosa assolutamente positiva.
Il "poco altro" era praticamente tutto il network di Linate escluse le isole e parte del Sud a seconda delle stagioni. Tralasciando le rotte da Fiumicino. Poi, che i canoni di leasing fossero fuori mercato era risaputo, di contro la macchina in termini di costi per carburante ed equipaggio era molto conveniente. E vale la pena aggiungere che erano aerei pronti in linea, senza necessità di addestrare nessuno. Avessero virato sull'E2 sarebbe stato molto più logico, e avrebbe evitato questo teatrino (e sperpero) dei leasing.Più che di commonality si è parlato di economie di scala, perché dei 20 che AZ aveva in flotta a ITA ne sarebbero serviti giusto una manciata per LCY e poco altro
Il tema vendita è collegato eccome ai sindacalisti. Perché pensi che spingano loro per primi verso LH? Perché l'accordo con Altavilla quello era: non fare teatrini stile settembre in cambio del comandare assunzioni e nomine. Vai sereno che se la baracca fallisce, gli unici che non resteranno con i glutei per terra saranno proprio loro, come storia insegna. Ma la memoria in Alitalia è più corta della coperta.Sto parlando del tema "vendita". Su altri argomenti non mi esprimo.
Non sarei così drastico: il feeding altrui sembra andare alla grande.Embraer o no, il fatto è che - ancora una volta - il problema è che fare di Linate. Sembra che non funzioni niente da li.
Detonarlo per risolvere il problema alla radice.Embraer o no, il fatto è che - ancora una volta - il problema è che fare di Linate. Sembra che non funzioni niente da li.