Thread ITA Airways Estate 2022


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Farfallina

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23 Marzo 2009
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Le critiche dei pax verso il CRJ erano principalmente inerenti la necessità di lasciare il bagaglio a mano sottobordo oltre un certo tot di trolley da cappelliera, facendo partire il solito italico bailame su “lei non sa chi sono io/mi deve obbligare/me lo porto comunque a bordo”, che in una prospettiva di remuneratività e sostenibilità economica può essere riassunto in un sonoro stica***. Il pax medio vola non in base alla macchina, ma in base ad altri fattori, e all’estero dove i CRJ sono utilizzati non mi pare ci siano mai state insurrezioni popolari.
Sul discorso degli SSJ non sono entrato nel merito proprio perché le motivazioni erano note e, con il senno di poi, pure giuste.
Ti dirò che a me piaceva lasciare il trolley sotto bordo, però allora sembrava una cosa insostenibile. Perfino qua sul forum ricordo applausi a scena aperta per il passaggio ad Embraer considerata la migliore macchina.
 

Dr. AlphaMike

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21 Aprile 2015
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Alitalia, sospeso il commissario straordinario Stefano Ambrosini

Il tema della vendita di Ita Airways, intanto, continua a tenere banco in vista delle prossime elezioni

Roma – L’avvocato Stefano Ambrosini è stato sospeso dall’incarico di commissario straordinario delle società Alitalia linee aeree italiane S.p.a., Alitalia Express S.p.a., Volare S.p.a., Alitalia Airport S.p.a. e Alitalia Servizi S.p.a., facenti capo al Gruppo Alitalia – LAI, tutte in amministrazione straordinaria.

Lo ha deciso il Mise con un decreto ad hoc (nella foto: il ministro Franco). Il tema della vendita di Ita Airways, intanto, continua a tenere banco in vista delle prossime elezioni. “Non so se c’è ancora tempo, ho chiesto al governo di fermarsi, perché è molto importante capire se è possibile mantenere una compagnia di bandiera” ha detto la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni sul sito della Reuters, rispondendo a una domanda sui piani che ha il governo uscente di vendere la compagnia aerea.

“Il programma della Meloni è nazionalizzare cosa. Negli altri Paesi, il programma della destra conservatrice è di favorire l’iniziativa nazionale privata; da noi fra un po’ torneremo al panettone di Stato”, ha commentato il leader di Azione, Carlo Calenda.

https://www.shipmag.it/alitalia-sospeso-il-commissario-straordinario-stefano-ambrosini/
 

BrunoFLR

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13 Giugno 2011
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Alitalia, sospeso il commissario straordinario Stefano Ambrosini

Il tema della vendita di Ita Airways, intanto, continua a tenere banco in vista delle prossime elezioni

Roma – L’avvocato Stefano Ambrosini è stato sospeso dall’incarico di commissario straordinario delle società Alitalia linee aeree italiane S.p.a., Alitalia Express S.p.a., Volare S.p.a., Alitalia Airport S.p.a. e Alitalia Servizi S.p.a., facenti capo al Gruppo Alitalia – LAI, tutte in amministrazione straordinaria.

Lo ha deciso il Mise con un decreto ad hoc (nella foto: il ministro Franco). Il tema della vendita di Ita Airways, intanto, continua a tenere banco in vista delle prossime elezioni. “Non so se c’è ancora tempo, ho chiesto al governo di fermarsi, perché è molto importante capire se è possibile mantenere una compagnia di bandiera” ha detto la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni sul sito della Reuters, rispondendo a una domanda sui piani che ha il governo uscente di vendere la compagnia aerea.

“Il programma della Meloni è nazionalizzare cosa. Negli altri Paesi, il programma della destra conservatrice è di favorire l’iniziativa nazionale privata; da noi fra un po’ torneremo al panettone di Stato”, ha commentato il leader di Azione, Carlo Calenda.

https://www.shipmag.it/alitalia-sospeso-il-commissario-straordinario-stefano-ambrosini/
Minestrone di fine estate.
Giornalettisti

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flyreg

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Il sistema aeroportuale milanese non ha senso: tre mezzi aeroporti che ne potevano fare uno solo da 50milioni di pax annui. Bisogna decidere cosa farne di Linate: o lo si chiude (o limitato pesantemente) per sviluppare per bene MXP, oppure si liberalizza da tutti i vincoli e si punta su di lui. La cosa bella è che in questi vent'anni è spuntato anche BGY che pre-covid faceva la metà dei pax di Malpensa.
 

romaneeconti

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21 Marzo 2021
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Il sistema aeroportuale milanese non ha senso: tre mezzi aeroporti che ne potevano fare uno solo da 50milioni di pax annui. Bisogna decidere cosa farne di Linate: o lo si chiude (o limitato pesantemente) per sviluppare per bene MXP, oppure si liberalizza da tutti i vincoli e si punta su di lui. La cosa bella è che in questi vent'anni è spuntato anche BGY che pre-covid faceva la metà dei pax di Malpensa.
....piuttosto che Linate, tirano giu' il Duomo...
 

FlyKing

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Rimanendo a tema
ITA/ Linate-Malpensa, le scelte impopolari necessarie per frenare le low cost
Pubblicazione: 26.08.2022 - Cristiano Spazzali
Il nuovo Governo potrebbe fare delle scelte impopolari, ma sicuramente molto coraggiose e finalmente lungimiranti, su Linate e Malpensa
Ita Pista Lapresse1280 640x300.jpeg

Lapresse

Per ITA Airways, la compagnia aerea detenuta dal Tesoro, è scattata a mezzanotte del 21 agosto l’ora X. A quell’ora, infatti, scadevano i termini per le due cordate Certares, da una parte, e Msc-Lufthansa, dall’altra, per aggiornare le offerte così come richiesto nelle scorse settimane dal Mef.
Cerchiamo di capire cosa chiede lo Stato alle due cordate e quali sarebbero successivamente le strategie che potrebbero essere messe in campo dalle due cordate qualora una delle due dovesse aggiudicarsi la gara.

Lo Stato (il Mef) di fatto chiede una maggiore presenza nel Consiglio di amministrazione e un maggiore peso nelle scelte strategiche, tutte questioni che male s’inquadrano con la conduzione di una società che deve compiere scelte non in base alle esigenze della politica in senso spicciolo, ma esclusivamente in base a politiche di tipo operativo e strategico.
SONDAGGI POLITICI ELEZIONI 2022/ Centrodestra sfiora 50%, Meloni batte Pd: M5s 10%

Avendo ormai chiuso le partite dell’handling e della manutenzione, la concentrazione è diretta alla scelta dell’hub sul quale investire. Quindi, le differenze tra le due cordate in relazione alle ultime offerte presentate il 21 agosto sembrano essere veramente minime. Ma prima di affrontare la questione degli hub è necessario fare una piccola premessa: del piano industriale illustrato alle Camere in seduta di commissione lo scorso dicembre 2020 dal management di ITA, molto probabilmente, sono rimaste solamente le slide.
I dati parlano chiaro: la compagnia avrebbe perso circa 300 milioni nel primo semestre e si accingerebbe a perderne almeno altri 250 nel secondo al netto di tutti gli investimenti. Senza troppi giri di parole, ITA Airways, per com’è messa oggi, con l’avvicinarsi della stagione invernale e quindi con il relativo calo di traffico, se non dovesse ricevere una forte iniezione di denaro fresco rischierebbe un veloce tracollo finanziario.
DIETRO LE QUINTE/ Così Draghi manda il nuovo governo allo scontro con l'Ue
Più di qualcuno mi ha fatto notare in questi giorni che la partita di ITA potrebbe concludersi con una messa in liquidazione della compagnia se non si troveranno al più presto delle soluzioni industriali. Ecco che la vendita a un soggetto terzo risolverebbe sicuramente alcuni e importanti problemi di natura economica, ma ne aprirebbe altri di natura meramente strategica e anche politica. Ed è proprio in questo lembo di terra che si sta per giocare la partita proprio a livello politico.
Non è un caso che Fratelli d’Italia, con Giorgia Meloni e l’On. Fabio Rampelli, abbiano inviato nei giorni scorsi alla corte del presidente del Consiglio Mario Draghi missive molto chiare su quale dovrà essere il futuro della compagnia di bandiera Alitalia-ITA, futuro che secondo la Meloni dovrà essere deciso dal nuovo Governo che uscirà dalle urne il prossimo 25 settembre.
Ritornando alla questione hub, se da un lato il gruppo Msc-Lufthansa crede nella creazione di un polo cargo a Malpensa e nello sviluppo dei voli versi i propri hub di Monaco e Francoforte, e quindi anche sullo sviluppo degli hub minori come quello di Svizzera e Austria utilizzando lo scalo di Linate, il fondo Certares invece punta diretto sullo sviluppo di Fiumicino e dei voli sul Nord America potendo avvalersi della fattiva e tutt’altro che disinteressata collaborazione di Delta e Air France-Klm.
Dove sta la fregatura per noi italiani? Da anni il nostro Governo è alle prese con un forte dilemma sulla questione che divide non solo i lombardi ma anche tutta la politica italiana: che fare con gli aeroporti di Milano Malpensa e Linate?
A giudizio di chi scrive il Governo che arriverà a ottobre potrebbe fare delle scelte impopolari, ma sicuramente molto coraggiose e finalmente lungimiranti. Ma con dei distinguo e vediamo quali.
Prima ipotesi: chiusura di Linate
La prima ipotesi è quella di chiudere definitivamente Linate al traffico commerciale e portare tutto il traffico a Malpensa. Per fare tutto ciò è necessario, però, che i collegamenti siano veloci quindi vi è la necessità di dotare la stazione di Malpensa di un treno veloce, con frequenze multiple e ben collegato con tutte le città del centro-nord. Ecco che allora che lo scalo di Malpensa avrebbe finalmente un senso logico e si potrebbe quindi creare il polo Malpensa-Fiumicino molto simile a quello Francoforte-Monaco che in Germania funziona benissimo ormai da molti anni.
Seconda ipotesi (che è anche quella più corretta): la chiusura parziale dello scalo di Malpensa
L’idea è quella di chiudere parzialmente Milano Malpensa ai voli commerciali e utilizzare l’aeroporto varesino per creare un polo esclusivamente cargo che diventerebbe il riferimento nevralgico del sistema Intermodale del Sud Europa, con una parte dedicata esclusivamente alle compagnie aeree low cost che verrebbero trasferite da Linate a Malpensa.
La Lega di Matteo Salvini sicuramente ne soffrirebbe all’inizio per le battaglie fatte contro la chiusura di Malpensa, ma questa trasformazione è necessaria se si vogliono creare le condizioni per arginare l’ingresso delle low cost che hanno fatto man bassa degli spazi lasciati vuoti da Alitalia-ITA. Linate resterebbe come city airport con un traffico leggermente più modesto, ma a favore di una dimensione del trasporto aereo italiano sicuramente più ampia e organizzata e strategicamente corretta, che non consentirebbe più alle low cost di spadroneggiare come hanno fatto fino a oggi.
Follia pura? No pura strategia che nessuno vuole adottare per paura di perdere il proprio elettorato.
Quando Giancarlo Cimoli nel 2004 venne nominato dal Governo Berlusconi Presidente di Alitalia, vedendo i conti della compagnia affermò che Malpensa andava chiusa. All’epoca ci fu una forte presa di posizione della Lega Nord sul tema e Cimoli dovette desistere. Ma con il senno di poi quella sarebbe stata una giusta scelta per una compagnia di bandiera, e cioè quella di focalizzare le proprie risorse sull’hub principale di Roma Fiumicino, e di cominciare a creare collegamenti intercontinentali (quelli più remunerativi) verso il Nord America e altre destinazioni di interesse turistico, anche da altre città d’Italia come ad esempio Venezia, Napoli, Pisa, Catania, alla stregua di ciò che già fanno altre compagnie aeree sul nostro territorio da anni e che noi non siamo mai stati capaci di fare.
Ecco quindi che si avrebbe non solo un sistema di protezione verso la concorrenza straniera in modo assolutamente legittimo e senza violare trattati e accordi internazionali e europei, ma si creerebbero anche le condizioni per rendere la compagnia aerea dello Stato profittevole e duratura.
Se poi il tutto viene contornato con una vera divisione tra lungo raggio e medio e corto raggio attraverso la creazione di una low cost tutta italiana (la vecchia ATI Aero Trasporti Italiani), allora la partita diventerebbe veramente interessante e le low cost straniere dovrebbero rivedere molti dei loro piani di espansione sul nostro territorio.
L’Italia con oltre 150 milioni di viaggiatori l’anno è una delle prime mete turistiche mondiali. Non comprendere che la capacità di intercettare almeno una buona parte di questi viaggiatori è la strategia giusta per avere il controllo dei nostro trasporto aereo e del turismo e che poi questo non solo si tramuta in profitto per la compagnia, ma anche per tutto ciò che le gira attorno, è di fatto non voler vedere ciò che ci sta proprio davanti al naso e che stiamo perdendo.
Siamo ancora in tempo per poter ribaltare la situazione in cui versa la compagnia dello Stato, con qualcuno che voglia finalmente vederci chiaro fino in fondo, oppure è già troppo tardi? Che sia la volta buona per rimettere al centro gli interessi del nostro Paese o lasceremo ancora una volta strada libera alla concorrenza straniera?
 
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JmLa

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Poi mi sembra anche qui si sia sempre detto che se deve essere chiuso qualcosa è proprio Linate!
 
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RogerWilco

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Storicamente, nel nord Italia, c'è sempre stato un certo movimento da est verso ovest per prendere il volo verso mete intercontinentali...si inizierà a fare il contrario e Venezia ringrazierà 🙃.
 

giorgiogds

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Few NM inbound OST VOR
Storicamente, nel nord Italia, c'è sempre stato un certo movimento da est verso ovest per prendere il volo verso mete intercontinentali...si inizierà a fare il contrario e Venezia ringrazierà .
Sarebbe bello utilizzare la Business Intelligence e gli analytics per determinare le scelte da parte di chi decide per il sistema paese invece di tirare i dadi avendo come croupier (o come baro ?) la politica.

Eppure credo che i dati esistano, magari in capo alle diverse societa' aeroportuali vanno solo messi insieme ed analizzati.

Scusate la deformazione professionale da informatico, m'e' scappata.

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Viking

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Close to de siti eirport
Non so se postare qui o nel 3ad flotta, ma visto che si parla del sitieirport...: si sa' quando entreranno in linea gli A220? avendo preso or ora un LIN-LCY-LIN con ITA a meta' Dec (gia' che ci sono, chi sarà in zona dal 13 al 16 e volesse fare una cena pre-natalizia mi scriva) magari ci scappa una prima per me. Grazie.
 

giorgiogds

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Few NM inbound OST VOR
La storia di Malpensa e Linate/Bergamo mi ricorda tanti anni fa quando da Roma Fiumicino c'èra un comodo pullman per Roma Termini (Stazione Ferroviaria) e non c'era il treno.

Poi venne il treno, ma inizialmente non andava a Roma Termini ma a Roma Ostiense (mi astengo dal turpiloquio che ne risultò).

Curiosamente, cancellarono il pullman. Visto che il treno per Ostiense è pieno ?
 
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