Alitalia e decreto rilancio


Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

marcofvg

Utente Registrato
3 Dicembre 2012
633
28
Udine
Anche BGY vedo che manca tra le nazionali, mentre invece confermano Trieste o Reggio Calabria che sono rotte che hanno molte volte affermato essere in perdita, mah auguri
Va ben che siamo alla solita fase di "rilancio" per cui aspettiamoci "sparate" e fantasia come il solito da parte di tutti.
Ma siamo davvero sicuri che TRS sia una rotta DAVVERO in perdita?
Può anche essere, per carità; ma mi è parsa tanto una boutade di questa scorsa estate tanto per farsi scontare i costi operativi dall'aeroporto.
E poi ... quanti altri aeroporti più blasonati in Italia potrebbero avere la rotta in perdita su FCO by AZ? ... e che al momento non sono stati nominati per (forse) qualche opportunità o comodo?
Io oramai alle "sparate" sono solito non prestare attenzione; oggigiorno se ne dicono tante ... tutto ed il suo contrario.
E su molti aspetti della vita

Inviato dal mio SM-J710F utilizzando Tapatalk
 

EI-MAW

Utente Registrato
25 Dicembre 2007
7,138
1,390
Il 32% si riferisce alla percentuale di aeromobili di lungo raggio sul totale degli aeromobili di proprietà nel 2025.
No guarda, hanno proprio cannato. Se guardi bene nella slide al 2019 dice 114 macchine di cui il 23% WB. Quant’è il 23% di 114? 26, e ci siamo. La percentuale di proprietà è un dato in più e a parte.
Nel 2021 dice 17% di WB su 52 macchine e anche qui i conti tornano con 9 macchine. 0% di proprietà, dato in più.
Arrivano al 2025: 110 macchine di cui il 32% WB, a casa mia fa 35, non 26 (ovvero il 23,6%). Supponiamo che sia come hai detto tu, che il 32% sia la percentuale di aerei di lungo su quelli di proprietà: il 39% di proprietà su 110 in flotta sono 43 macchine, il 32% di 43 sono 14 macchine scarse.
 
  • Like
Reactions: Fewwy

belumosi

Socio AIAC
Utente Registrato
10 Dicembre 2007
15,026
3,334
Certo che anche voi, parlare di AZ e di numeri e avere anche la pretesa che i conti tornino...
Però è un dettaglio che involontariamente tradisce il vero pensiero degli estensori del piano: sanno talmente bene che quelle slide, una volta stampate, sarebbero una perfetta carta da cuxo, da non meritare nemmeno una rilettura per correggere eventuali errori.
 

Charter2017

Bannato
Utente Registrato
3 Agosto 2017
817
467,893,811
Dall'incontro dei sindacati con il Ministro dei Trasporti:
Fnta: piano riduttivo, grande preoccupazione Fnta, la Federazione nazionale del trasporto aereo che riunisce i piloti e assistenti di volo di Anpac, Anpav e Anp, esprime "grande preoccupazione" per i potenziali risvolti occupazionali derivanti dallo schema di piano industriale di Ita, la nuova Alitalia, giudicato "eccessivamente riduttivo rispetto alle aspettative ed alla impostazione che diversi esponenti del governo hanno ripetutamente sostenuto e garantito nel recente passato". Il dimezzamento della flotta e l'orizzonte di 5 anni per tornare alle dimensioni attuali, afferma la federazione in una nota, "potrebbero non consentire alla nuova Alitalia di presidiare opportunamente il mercato e garantire lo sviluppo atteso con la prossima ripresa del traffico". "Ricordiamo che sul progetto di rilancio di Alitalia, quale compagnia di bandiera nazionale, il governo ha appositamente stanziato tre miliardi di euro perché vengano da subito fatti gli investimenti necessari al recupero delle quote di mercato, sia passeggeri che cargo, perse negli anni. I piloti e gli assistenti di volo - si legge ancora nel comunicato - faranno la loro parte a garanzia della buona riuscita del progetto di rilancio di Alitalia ma si aspettano che il dibattito parlamentare e la diretta interlocuzione sindacale con Ita consenta di apportare adeguati miglioramenti alle linee guida di piano appena esposte".

Mi domando, questi vivono la realtà che viviamo tutti o stanno in Matrix?
 

Charter2017

Bannato
Utente Registrato
3 Agosto 2017
817
467,893,811
Ovviamente la prima che hai detto, ma più che altro perché i sindacati dovrebbero capirne di aviazione?
I sindacati, per loro natura, dovrebbero capirne di "dipendenti" e fare il bene dei dipendenti; per questo motivo dovrebbero capire che se questa corda, tenuta insieme da infiniti nodi per infiniti anni di aiuti, si dovesse spezzare, andrebbero tutti a casa.
 

s4lv0z

Utente Registrato
11 Dicembre 2017
847
262
Nella slide sul corto/medio da LIN sembra abbiano abbandonato CTA a favore di Comiso e REG.... o sbaglio?

Inviato dal mio SM-G975F utilizzando Tapatalk
 

ermide

Utente Registrato
1 Ottobre 2007
444
37
Veneto.
Quello che commentiamo è, ben che vada, un avant project di quello che sarà il piano . Alcune cose sono scritte per dare un'idea di cosa stanno costruendo, senza rappresentare dei punti fermi.
Non è che siamo noi, che non ci accorgiamo della vera natura di ciò che stiamo leggendo?
Pensiamo di avere a che fare con un master plan, invece abbiamo delle linee propedeutiche generalissime, scritte per per non scoprire immediatamente le strategie definitive.
I manager pubblici saranno anche imbelli, sciocchi e incapaci, ma forse arrivano a capire che è utile tenere riservate le vere intenzioni della compagnia fino al momento che non saranno realizzabili.
 

belumosi

Socio AIAC
Utente Registrato
10 Dicembre 2007
15,026
3,334
Quello che commentiamo è, ben che vada, un avant project di quello che sarà il piano . Alcune cose sono scritte per dare un'idea di cosa stanno costruendo, senza rappresentare dei punti fermi.
Non è che siamo noi, che non ci accorgiamo della vera natura di ciò che stiamo leggendo?
Pensiamo di avere a che fare con un master plan, invece abbiamo delle linee propedeutiche generalissime, scritte per per non scoprire immediatamente le strategie definitive.
I manager pubblici saranno anche imbelli, sciocchi e incapaci, ma forse arrivano a capire che è utile tenere riservate le vere intenzioni della compagnia fino al momento che non saranno realizzabili.
E' evidente che qualche slide non possa che rappresentare il PI nelle sue linee generali e credo che nessuno di buon senso valuti ogni parola come scolpita nella pietra.
Il punto secondo me è un altro: ora non è possibile fare nessun piano industriale, se non di brevissimo periodo.
In questo momento, stiamo scrivendo un pezzo di storia. Dalla fine della seconda guerra mondiale, non è mai avvenuto un così forte sconvolgimento a livello globale.
E al momento, è del tutto impossibile prevedere come andranno le cose in futuro. Ci sono troppe variabili incontrollabili sul piatto.
Non sappiamo se ci sarà o meno la terza ondata (per tacere di possibili ondate future), non sappiamo in che misura funzionerà il vaccino, non sappiamo se il virus muterà in modo significativo, non conosciamo fino in fondo le conseguenze economiche di tutto questo, fatta salva la certezza che saranno enormi. E tornando al nostro settore, non conosciamo come tutto questo si riperquoterà sul trasporto aereo. Usi e costumi, numero e mix di pax, network, situazione dei singoli stati, sono tutte variabili impazzite in questo momento. Non esiste una esperienza passata dalla quale prendere spunto come è sempre avvenuto, siamo in una terra inesplorata.
L'unico piano industriale sensato per AZ per il futuro a breve termine, è ridursi ai minimi termini cercando da un lato di servire il piccolo mercato residuo e dall'altro cercare di conservare la massima liquidità possibile. Quando in mezzo a tutta questa nebbia indistinta comincerà a vedersi qualcosa di più (in parole povere quando il virus sarà debellato o quanto meno reso gestibile nei numeri), allora sarà il momento di osservare la nuova situazione (che probabilmente sarà ancora instabile) e su quella iniziare a ragionare su un piano industriale redatto con un minimo di elementi concreti dai quali partire.
Ed è per questo che elencare destinazioni, flotte e persino risultati economici del 2025, è pura fantaviazione se li scriviamo io e te sul forum, ma è una palese presa in giro se proposta a livello istituzionale con 3 mld alle spalle. Perchè è utile solo per mantenere la narrativa di un'AZ indispensabile presso le masse, o se preferisci, per pura convenienza politica.
 

gimpo

Utente Registrato
7 Febbraio 2014
30
10
MLA
Grazie belumosi per aver scritto quello che penso tanti pensino. Fare oggi un piano è come giocare al lotto. 50 o 52 aerei bastano e avanzano. come e quando aumentare dipenderà da tante e troppe cose. E’ una wishlist che dovrà per forza cambiare
 

speedbird100

Utente Registrato
13 Febbraio 2020
306
183
Da quando EI è tornato ad essere un full service carrier?
Comunque tirare fuori numeri ora per un orizzonte di 5 anni è un un esercizio fine a se stesso.
I sindacati vivono in un mondo parallelo comunque.
 
Ultima modifica:

Vortigern

Utente Registrato
10 Ottobre 2013
1,210
200
I sindacati, per loro natura, dovrebbero capirne di "dipendenti" e fare il bene dei dipendenti; per questo motivo dovrebbero capire che se questa corda, tenuta insieme da infiniti nodi per infiniti anni di aiuti, si dovesse spezzare, andrebbero tutti a casa.
.
IL Punto e che I sindacati sanno benissimo che quella corda non si spezzera Mai.....

Altrimenti Mai e poi Mai avrebbero fatto fallire IL Referendum che ha dato avvio a tutto cio'.

Vogliono la Statalizzazione pura e semplice. Vogliono volare in perdita, tranquillamente e senza stress, ovviamente per IL bene supremo del paese.....
 

Planner

Utente Registrato
28 Settembre 2008
393
147
E' evidente che qualche slide non possa che rappresentare il PI nelle sue linee generali e credo che nessuno di buon senso valuti ogni parola come scolpita nella pietra.
Il punto secondo me è un altro: ora non è possibile fare nessun piano industriale, se non di brevissimo periodo.
...
Caro Belumosi, è raro che accada, ma stavolta sono in disaccordo con te.

Le espressioni “piano industriale” e “breve periodo” (e ancor più – ovviamente – brevissimo) sono in contraddizione fra loro: un piano industriale è per definizione rivolto agli assetti fondamentali, che non dipendono dall’andamento del mercato, ma dalle caratteristiche strutturali di quest’ultimo; e gli assetti industriali, dunque, non possono essere cambiati per variazioni di breve periodo. Adattati certamente sì, ma per adattarli occorre, prima, averli definiti.

È giusto discutere della qualità dei contenuti del piano industriale (io stesso ho avanzato alcuni dubbi), ma non credo sia buona cosa una navigazione a vista, finanche in un periodo come questo, che tu giustamente affermi non avere precedenti ed essere caratterizzato da variabili impazzite. Però, per quanto drammatica, questa non è una ragione sufficiente.

Anzi, è doveroso per un management determinare, in ogni situazione e scenario, chi e cosa si intende diventare, una volta che la tempesta Covid si sarà placata, e come lo si vorrà diventare.

Poi – ripeto – si può fare un buon piano o un cattivo piano, ma non si può non farlo, tanto più in una situazione nella quale pende il giudizio della Commissione Europea.

Sono invece d’accordo con te sulla riduzione ai minimi termini in questa fase (qui, davvero, non c’è altro da fare), per poi rivedere alcuni o molti aspetti quando si avranno di nuovo prospettive di crescita del mercato. Se questi aspetti saranno molti o alcuni, tuttavia, dipenderà solo in parte dai numeri e molto dagli eventuali cambiamenti strutturali e qualitativi del settore.
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.