- 10 Dicembre 2007
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A fine 2021 c'erano in cassa 447 M€. Visto il contesto complessivo, non credo siano necessari nuovi fondi a breve termine.
Secondo me la richiesta dei 400 M€ (già autorizzati dalla UE) potrebbe essere legata alla necessità di erogare questa tranche nell'anno 2022, come previsto dal documento con il quale Bruxelles ha dato l'ok alla nascita di ITA.
Erogare i 400 M€ in un anno diverso da quello accordato, credo potrebbe creare qualche grana legale.
Ricordo che sono già autorizzati altri 250 M€ da erogare nel 2023.
Dato per scontato che anche questi ultimi arriverebbero senza problemi in caso di bisogno, credo che la sopravvivenza della compagnia almeno fino all'autunno 2023, sia garantita.
A parte lo spreco continuo di fondi pubblici, resta comunque evidente che ITA in versione stand alone sia sotto countdown e che presumibilmente la necessità di nuovi fondi emergerebbe verso fine 2023. Una data che farebbe ricadere sul nuovo governo (probabilmente di centro-destra) gran parte della responsabilità della situazione.
Visto il basso profilo mantenuto da FI, Lega e FDI durante tutto il processo di privatizzazione, non escluderei a priori che alla fine le varie forze politiche possano trovare un accordo più o meno palese (magari condito dalle varie dichiarazioni di rito), per cedere ITA, pur mantenendo pubblica una quota di minoranza.
Secondo me la richiesta dei 400 M€ (già autorizzati dalla UE) potrebbe essere legata alla necessità di erogare questa tranche nell'anno 2022, come previsto dal documento con il quale Bruxelles ha dato l'ok alla nascita di ITA.
Erogare i 400 M€ in un anno diverso da quello accordato, credo potrebbe creare qualche grana legale.
Ricordo che sono già autorizzati altri 250 M€ da erogare nel 2023.
Dato per scontato che anche questi ultimi arriverebbero senza problemi in caso di bisogno, credo che la sopravvivenza della compagnia almeno fino all'autunno 2023, sia garantita.
A parte lo spreco continuo di fondi pubblici, resta comunque evidente che ITA in versione stand alone sia sotto countdown e che presumibilmente la necessità di nuovi fondi emergerebbe verso fine 2023. Una data che farebbe ricadere sul nuovo governo (probabilmente di centro-destra) gran parte della responsabilità della situazione.
Visto il basso profilo mantenuto da FI, Lega e FDI durante tutto il processo di privatizzazione, non escluderei a priori che alla fine le varie forze politiche possano trovare un accordo più o meno palese (magari condito dalle varie dichiarazioni di rito), per cedere ITA, pur mantenendo pubblica una quota di minoranza.