Ita Airways : a Lufthansa il 40% della compagnia italiana


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Farfallina

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La cosa assurda che gli Azzeccagarbugli Nazionali, sono riusciti ad essere giudicati iigliori, addirittura dei fuori classe, come Mario Draghi, che in quest' operazione ha solo creato un disastro non indifferente, e non ci giurerei che alla fine anche i soldi del prestito ponte dovranno essere pagati da ITA Airways. Con i soldi spesi avrebbero fatto una scalata in borsa e sarebbero stati i primi azionisti del gruppo LH o AF/KLM o IAG.

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Draghi è un fuoriclasse, solo che aver a che fare con la politica che ti deve votare le cose è un problema anche per i fuoriclasse.
In ITA aveva preso una situazione indecente con una nazionalizzazione promessa per i ben noti motivi. Avevano portato sul tavolo l'offerta di MSC-LH poi è arrivata l'offerta di disturbo di Certares che offrendo la co-gestione piaceva ai futuri leader in pectore e ha dovuto cedere. Ha provato a spingere in ogni modo perché si chiudesse prima della fine del mandato ma mancando probabilmente la volontà di chiudere alla fine sono dovuti tornare da LH (rimasta sola) con il piattino in mano.
La gestione poi dei litigi e veleni all'interno della dirigenza e uffici ITA è qualcosa di surreale e ogni giorno si fa più brutta. Che pena!
 

Vincenzo Bova

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Draghi è un fuoriclasse, solo che aver a che fare con la politica che ti deve votare le cose è un problema anche per i fuoriclasse.
In ITA aveva preso una situazione indecente con una nazionalizzazione promessa per i ben noti motivi. Avevano portato sul tavolo l'offerta di MSC-LH poi è arrivata l'offerta di disturbo di Certares che offrendo la co-gestione piaceva ai futuri leader in pectore e ha dovuto cedere. Ha provato a spingere in ogni modo perché si chiudesse prima della fine del mandato ma mancando probabilmente la volontà di chiudere alla fine sono dovuti tornare da LH (rimasta sola) con il piattino in mano.
La gestione poi dei litigi e veleni all'interno della dirigenza e uffici ITA è qualcosa di surreale e ogni giorno si fa più brutta. Che pena!
Un fuoriclasse non nomina Altavilla presidente, sapendo che non ha mai gestito nulla come CEO, ma è sempre stato il numero due x 30 anni in Fiat. Oltretutto non promette nulla, invece ad Altavilla ha promesso un posto manageriale, inoltre gli scontri sono stati anche con lo stesso azionista e ministro del Tesoro nel momento in cui Altavilla aveva deciso di dare l' incarico a due Advisor per gestire la vendita che erano vicini a lui, non dimentichiamo che è dovuto più volte intervenire il ministero del tesoro per uscite scomode di questo matto, come quando disse che il compenso di 400.000 euro non era degno della sua storia manageriale. Quale storia manageriale vantava uno che è stato 30 anni in una sola azienda che fino all' arrivo di Marchionne viveva di richiesta di cassa integrazione per tutti gli stabilimenti Fiat del paese x anni. Come fà uno come Mario Draghi, fuori classe, ( secondo me il peggior presidente del consiglio dopo Mario Monti) ha dare in mano a quest' individuo un azienda di stato appena nata con un investimento di un miliardo e 300 milioni. Ma quale fuoriclasse e super Mario, l' attuale governo ha gestito in meno tempo ed in modo migliore la vendita a LH, anche se il ricavato è inferiore, ma ha scelto una direzione e sta proseguendo per quella strada fino alla fine, e pure il motivo per sostituire Lazzerini vicino al PD con uno più vicino a FDL l' avrebbe avuto da subito. Ma Giorgetti e la Meloni a differenza di Daniele Franco e Mario Draghi, hanno saputo separare i ruoli, i manager gestiscono l' azienda e il Tesoro gestisce la vendita senza interferenze.

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Vortigern

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Un fuoriclasse non nomina Altavilla presidente, sapendo che non ha mai gestito nulla come CEO, ma è sempre stato il numero due x 30 anni in Fiat. Oltretutto non promette nulla, invece ad Altavilla ha promesso un posto manageriale, inoltre gli scontri sono stati anche con lo stesso azionista e ministro del Tesoro nel momento in cui Altavilla aveva deciso di dare l' incarico a due Advisor per gestire la vendita che erano vicini a lui, non dimentichiamo che è dovuto più volte intervenire il ministero del tesoro per uscite scomode di questo matto, come quando disse che il compenso di 400.000 euro non era degno della sua storia manageriale. Quale storia manageriale vantava uno che è stato 30 anni in una sola azienda che fino all' arrivo di Marchionne viveva di richiesta di cassa integrazione per tutti gli stabilimenti Fiat del paese x anni. Come fà uno come Mario Draghi, fuori classe, ( secondo me il peggior presidente del consiglio dopo Mario Monti) ha dare in mano a quest' individuo un azienda di stato appena nata con un investimento di un miliardo e 300 milioni. Ma quale fuoriclasse e super Mario, l' attuale governo ha gestito in meno tempo ed in modo migliore la vendita a LH, anche se il ricavato è inferiore, ma ha scelto una direzione e sta proseguendo per quella strada fino alla fine, e pure il motivo per sostituire Lazzerini vicino al PD con uno più vicino a FDL l' avrebbe avuto da subito. Ma Giorgetti e la Meloni a differenza di Daniele Franco e Mario Draghi, hanno saputo separare i ruoli, i manager gestiscono l' azienda e il Tesoro gestisce la vendita senza interferenze.

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Draghi, come Monti, ha agito più come un Commissario che come un Presidente del Consiglio.
In Generale, come Monti, non lo giudico negativamente come te.
Pero, nell’argomento specifico, sono d’Accordo su tutti i punti: Meloni e Giorgetti hanno agito molto meglio dei predecessori.
 

imac72

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i manager gestiscono l' azienda e il Tesoro gestisce la vendita senza interferenze.

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Ma sono i managers che fanno perdere valore all’azienda…. ringraziamo che ci sia ancora qualcuno che voglia investire centinaia di milioni di euro per un carrozzone - ovviamente LH Group lo fa per proprio interesse e sicuramente tra sinergie di ricavi e costi ci saranno dei benefici, i tedeschi non sono certo degli sprovveduti considerando che l’investimento è’ veramente minimo se si guardano i ricavi di LH Group.
La verità è molto semplice, solo in Italia possiamo nominare il top management (Presidente esecutavo, CEO, CCO) senza expertise e competenze specifiche, del resto basta guardare i risultati che sono impietosi e disastrosi.
 

Dancrane

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Un fuoriclasse non nomina Altavilla presidente, sapendo che non ha mai gestito nulla come CEO, ma è sempre stato il numero due x 30 anni in Fiat. Oltretutto non promette nulla, invece ad Altavilla ha promesso un posto manageriale, inoltre gli scontri sono stati anche con lo stesso azionista e ministro del Tesoro nel momento in cui Altavilla aveva deciso di dare l' incarico a due Advisor per gestire la vendita che erano vicini a lui, non dimentichiamo che è dovuto più volte intervenire il ministero del tesoro per uscite scomode di questo matto, come quando disse che il compenso di 400.000 euro non era degno della sua storia manageriale. Quale storia manageriale vantava uno che è stato 30 anni in una sola azienda che fino all' arrivo di Marchionne viveva di richiesta di cassa integrazione per tutti gli stabilimenti Fiat del paese x anni. Come fà uno come Mario Draghi, fuori classe, ( secondo me il peggior presidente del consiglio dopo Mario Monti) ha dare in mano a quest' individuo un azienda di stato appena nata con un investimento di un miliardo e 300 milioni. Ma quale fuoriclasse e super Mario, l' attuale governo ha gestito in meno tempo ed in modo migliore la vendita a LH, anche se il ricavato è inferiore, ma ha scelto una direzione e sta proseguendo per quella strada fino alla fine, e pure il motivo per sostituire Lazzerini vicino al PD con uno più vicino a FDL l' avrebbe avuto da subito. Ma Giorgetti e la Meloni a differenza di Daniele Franco e Mario Draghi, hanno saputo separare i ruoli, i manager gestiscono l' azienda e il Tesoro gestisce la vendita senza interferenze.

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Brutta cosa non avere memoria. Brutta proprio, meno male che abbiamo la migliore presidentessa della galassia.

ITA, MELONI: DRAGHI SMENTISCA IPOTESI ACCELERAZIONE PROCESSO DI VENDITA A LUFTHANSA
COMUNICATI STAMPA

(AGENPARL) – mar 02 agosto 2022 ITA, MELONI: DRAGHI SMENTISCA IPOTESI ACCELERAZIONE PROCESSO DI VENDITA A LUFTHANSA
“Mi auguro che il presidente Draghi smentisca l’ipotesi di un’accelerazione del processo di vendita di Ita a Lufthansa. È un argomento del quale si sta parlando molto sui media e che ci fa letteralmente sobbalzare visto che il governo è dimissionario e può occuparsi solo di affari correnti. Questo non lo sarebbe affatto. Saremmo tutti molto più sereni se arrivasse dal presidente Draghi una sua smentita. Dal 25 settembre in poi tutto potrà cambiare e al rilancio della nostra compagnia aerea di bandiera penserà chi governerà. Ora che abbiamo affrontato sacrifici indicibili per comprimerne i costi, occorre valutare con attenzione la presenza dello Stato nella compagnia e la partecipazione azionaria di altri partner”.
È quanto dichiara il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
Roma, 2 agosto 2022

 

Vincenzo Bova

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Brutta cosa non avere memoria. Brutta proprio, meno male che abbiamo la migliore presidentessa della galassia.
La memoria non mi manca, Draghi doveva da subito chiudere l' operazione con LH e MSC invece di fare una gara. Invece ha perso tempo, e dentro lo stesso MEF fra i vari dirigenti e sottosegretari, vi era chi tifava per il consorzio di Certas e chi per LH + MSC. Le barricate della Meloni sono arrivate alla fine, a governo sfiduciato, e menomale perché altrimenti il destino di ITA sarebbe stato segnato, non credo che Certas aveva alcuna intenzione di acquisire nulla, è stato solo un elemento di disturbo alla vendita a LH ideato probabilmente da Delta e AF/KLM. E anche chi non comprende nulla di trasporto aereo sapeva benissimo che la soluzione industriale più corretta per ITA era una collocazione nel gruppo LH come per Swiss, Bruxelles Airlines e Austrian Airlines.
Poi se vogliamo dire che è stata la Meloni, come vogliamo dire che nel 2008 sia stato Belrusconi a bloccare l' operazione di cessione a Spinettà diciamolo. Ma in realtà nel 2008 Spinettà abbandono il tavolo con i sindacati per le richieste assurde in una cotroprosta sindacale, si voleva fare acquisire ad AF oltre ad Alitalia LAI anche gran parte di Alitalia servizi all' epoca partecipata al 49% da Alitalia e al 51 da Fintecna ( ex IRI) non ci fu accordo sul perimetro e Spinettà abbandono il tavolo.
A me la memoria come vedi non manca, scaricarono le responsabilità su Belrusconi che faceva opposizione contro la vendita ad AirFrance. Adesso si vuole fare la stessa con la Meloni ma sta volta i sindacati non c'entrano è stato il governo Draghi a non saper gestire la vendita e neppure la fase prima quella della nascita di ITA sono stati in grado di gestire quella a cavallo fra governo Giallo Rosso e governo Draghi.


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Farfallina

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Brutta cosa non avere memoria. Brutta proprio, meno male che abbiamo la migliore presidentessa della galassia.
Infatti, fosse stato per Draghi la compagnia sarebbe finita di corsa a firmare con MSC-LH a suo tempo. Lo stesso Altavilla è stato scelto in quanto persona "stimata" da MSC che si è seduta al tavolo per quello e che si è alzata dal tavolo quando non c'era più. Non mi chiedete perché Aponte si era avvicinato ed era disposto a pagare ITA 1,3 miliardi con Altavilla al timone e non ha voluto sedersi al tavolo e riceverla sostanzialmente gratis ora. Ma la discriminante nemmeno velata era la presenza di Altavilla.
 

13900

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La memoria non mi manca, Draghi doveva da subito chiudere l' operazione con LH e MSC invece di fare una gara. Invece ha perso tempo, e dentro lo stesso MEF fra i vari dirigenti e sottosegretari, vi era chi tifava per il consorzio di Certas e chi per LH + MSC. Le barricate della Meloni sono arrivate alla fine, a governo sfiduciato, e menomale perché altrimenti il destino di ITA sarebbe stato segnato, non credo che Certas aveva alcuna intenzione di acquisire nulla, è stato solo un elemento di disturbo alla vendita a LH ideato probabilmente da Delta e AF/KLM. E anche chi non comprende nulla di trasporto aereo sapeva benissimo che la soluzione industriale più corretta per ITA era una collocazione nel gruppo LH come per Swiss, Bruxelles Airlines e Austrian Airlines.
La gara doveva esser fatta, mi sa...

FdI (ne parlava Maurizio Leo) non era contraria a Certares, va ricordato... https://www.wetravel.biz/2022/09/29...a-vendita-di-ita-a-certares-air-france-delta/
 
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Brendon

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La verità è molto semplice, solo in Italia possiamo nominare il top management (Presidente esecutavo, CEO, CCO) senza expertise e competenze specifiche, del resto basta guardare i risultati che sono impietosi e disastrosi.
Beh non solo in Italia... https://viewfromthewing.com/why-uni...ad-of-mileageplus-with-no-airline-experience/

Per di più da Comcast, sinonimo di pessimo customer service qui negli USA... non mi meraviglia che le redemptions siano aumentate anche del 40% da un giorno all'altro senza alcun preavviso
 

Vincenzo Bova

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Infatti, fosse stato per Draghi la compagnia sarebbe finita di corsa a firmare con MSC-LH a suo tempo. Lo stesso Altavilla è stato scelto in quanto persona "stimata" da MSC che si è seduta al tavolo per quello e che si è alzata dal tavolo quando non c'era più. Non mi chiedete perché Aponte si era avvicinato ed era disposto a pagare ITA 1,3 miliardi con Altavilla al timone e non ha voluto sedersi al tavolo e riceverla sostanzialmente gratis ora. Ma la discriminante nemmeno velata era la presenza di Altavilla.
Probabilmente Altavilla e Aponte avevano interessi comuni dentro ITA, e avrebbero avuto entrambi un ritorno economico, venuti meno Altavilla, Aponte si è fatta la sua compagnia aerea Cargo.
Ricordo che Altavilla con ITA è partito con un conflitto d' interessi da subito con la Helbiz Kitchen la società del figlio della compagna che dopo un mese dalla sua nomina in ITA è sbarcata a Fiumicino per offrire il servizio catering ai dipendenti ITA. Le mense a FCO già esistevano e ci mangiavano anche altri dipendenti aeroportuali, il servizio di catering dedicato ai dipendenti ITA che voleva spiumare, puzzava di conflitto d' interesse da lontano.

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Dancrane

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Tutti i maggiorenti in quota FdI/Lega (da Arrigo in poi, vedasi le decine di articoli sul Sussidiario) sono sempre, sistematicamente, stati contrari alla vendita, indipendentemente dall'acquirente: si doveva nazionalizzare e basta.
Quanto alla "presunta" incapacità di chi stava governando, nel 2022 come nel 2008, a prescindere dalla necessità della gara, la realtà è che non vai a scontrarti con l'esecutivo in pectore, perchè vai a danneggiare, comunque, la reputazione del paese che rappresenti. Peraltro, senza gara sarebbe pure stato gioco facile impugnare la vendita perchè non rientrava negli affari correnti (altra scusa chiamata in ballo, e meno male che c'erano gli atti di indirizzo già firmati e gli impegni assunti se non si voleva nuovamente finire nei guai con gli aiuti di Stato).
Detto questo, la "Migliore PDC della galassia" certamente, a parole, NON voleva vendere a LH, così come non lo voleva parte della Lega e parte di FI (che erano al governo), perchè non volevano perdere il controllo statale sulla compagnia.
 

Vincenzo Bova

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La gara doveva esser fatta, mi sa...

FdI (ne parlava Maurizio Leo) non era contraria a Certares, va ricordato... https://www.wetravel.biz/2022/09/29...a-vendita-di-ita-a-certares-air-france-delta/
Questo conferma che Cetares non aveva alcuna intenzione di andare avanti, infatti nonostante il governo che aveva vinto le elezioni non le era ostile, non si è portata a termine l' operazione. Ma non ditemi che la Meloni abbia rovesciato il tavolo con le barricate mentre era all' opposizione perché non regge, ha fatto quello che avrebbero fatto tutti i partiti all' opposizione e non alzando neppure più di tanto la voce.
Alla fine governo attuale, ha ereditato il dossier credo che speravano anche loro di non ereditarlo, ma alla fine si sono rimboccate le maniche ed hanno fatto una trattativa in esclusiva con LH che era la soluzione piú logica, accordo, esame della corte dei conti, e adesso antitrust Europeo. Entro dicembre secondo me ci sarà il passaggio finale.

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Vortigern

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Tutti i maggiorenti in quota FdI/Lega (da Arrigo in poi, vedasi le decine di articoli sul Sussidiario) sono sempre, sistematicamente, stati contrari alla vendita, indipendentemente dall'acquirente: si doveva nazionalizzare e basta.
Quanto alla "presunta" incapacità di chi stava governando, nel 2022 come nel 2008, a prescindere dalla necessità della gara, la realtà è che non vai a scontrarti con l'esecutivo in pectore, perchè vai a danneggiare, comunque, la reputazione del paese che rappresenti. Peraltro, senza gara sarebbe pure stato gioco facile impugnare la vendita perchè non rientrava negli affari correnti (altra scusa chiamata in ballo, e meno male che c'erano gli atti di indirizzo già firmati e gli impegni assunti se non si voleva nuovamente finire nei guai con gli aiuti di Stato).
Detto questo, la "Migliore PDC della galassia" certamente, a parole, NON voleva vendere a LH, così come non lo voleva parte della Lega e parte di FI (che erano al governo), perchè non volevano perdere il controllo statale sulla compagnia.
Capisco che la PDC non sia esattamente in cima alle tue simpatie.

Ma lasciando perdere le tue legittime preferenza, nonche le dichiarazioni e posizioni pregresse ( visto che in generale in Italia la coerenza è abbastanza sconosciuta), non trovi che il Tandem Giorgetti/ Meloni abbia agito generalmente meglio di tutti i predecessori, a riguardo?

A me sembra che, in tempi ragionevoli, abbiano traghettato ITA verso la miglior soluzione possibile. No?
 

Farfallina

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Questo conferma che Cetares non aveva alcuna intenzione di andare avanti, infatti nonostante il governo che aveva vinto le elezioni non le era ostile, non si è portata a termine l' operazione. Ma non ditemi che la Meloni abbia rovesciato il tavolo con le barricate mentre era all' opposizione perché non regge, ha fatto quello che avrebbero fatto tutti i partiti all' opposizione e non alzando neppure più di tanto la voce.
Alla fine governo attuale, ha ereditato il dossier credo che speravano anche loro di non ereditarlo, ma alla fine si sono rimboccate le maniche ed hanno fatto una trattativa in esclusiva con LH che era la soluzione piú logica, accordo, esame della corte dei conti, e adesso antitrust Europeo. Entro dicembre secondo me ci sarà il passaggio finale.

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Non so se ti sfugge o non vuoi vederlo ma Draghi avrebbe portato ITA direttamente sulle sue spalle a Francoforte o Ginevra dove preferivano MSC-LH. Draghi era per la vendita della maggioranza senza se e senza ma, per cedere fin da subito il controllo altroché co-gestione per poter incidere su assunzioni ecc. Le allora opposizioni, o possiamo dire la singola opposizione, fece barricate e non fece mistero di preferire la co-gestione offerta da Certares. Al che Draghi per cercare di non mandare tutto in vacca dopo averne parlato con la Meloni (e a sorpresa) avallò la trattativa in esclusiva con Certares spingendo il più possibile per arrivare alla vendita prima che gli appetiti facessero saltare il banco.
 

Farfallina

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Capisco che la PDC non sia esattamente in cima alle tue simpatie.

Ma lasciando perdere le tue legittime preferenza, nonche le dichiarazioni e posizioni pregresse ( visto che in generale in Italia la coerenza è abbastanza sconosciuta), non trovi che il Tandem Giorgetti/ Meloni abbia agito generalmente meglio di tutti i predecessori, a riguardo?

A me sembra che, in tempi ragionevoli, abbiano traghettato ITA verso la miglior soluzione possibile. No?
Per LH forse... Giorgetti l'avrebbe traghettata a MSC-LH un anno prima, solo che la futura capa si mise di traverso. Ora l'ha spuntata solamente perché non c'erano altre alternative e la Meloni lo sapeva. L'unica alternativa sarebbe stata andare allo scontro e pianificare una nazionalizzazione con Arrigo alla guida ma l'UE non avrebbe mai autorizzato gli ingenti investimenti necessari.
E non dimentichiamo che LH è solo socio di minoranza e ha mani libere per restituire il tutto, con l'opzione MSC-LH prendevano subito l'80%.
 

Dancrane

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non trovi che il Tandem Giorgetti/ Meloni abbia agito generalmente meglio di tutti i predecessori, a riguardo?
Trovo che abbiano fatto quel che si sarebbe dovuto fare molto prima, incassando molto di più e cedendo il potere. E separo le due posizioni: Meloni certamente urlava a squarciagola che non si doveva vendere, mentre Giorgetti da subito avrebbe fatte carte false per vendere a LH/MSC.
Si fosse arrivati alla vendita con altro governo e altra maggioranza non arrabattata (come lo sono state tutte le maggioranze della legislatura precedente, sia chiaro) lontani da una campagna elettorale, forse non saremmo qui ad accapigliarci. Ma è sin troppo chiaro che la narrazione che si vuole fare di un Draghi incompetente e di una Meloni salvatrice della Patria è falsa. Per quanto non mi meravigli per nulla: ancora pensiamo che siano stati creati milioni di posti di lavoro nel '94.
 

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Trovo che abbiano fatto quel che si sarebbe dovuto fare molto prima, incassando molto di più e cedendo il potere. E separo le due posizioni: Meloni certamente urlava a squarciagola che non si doveva vendere, mentre Giorgetti da subito avrebbe fatte carte false per vendere a LH/MSC.
Si fosse arrivati alla vendita con altro governo e altra maggioranza non arrabattata (come lo sono state tutte le maggioranze della legislatura precedente, sia chiaro) lontani da una campagna elettorale, forse non saremmo qui ad accapigliarci. Ma è sin troppo chiaro che la narrazione che si vuole fare di un Draghi incompetente e di una Meloni salvatrice della Patria è falsa. Per quanto non mi meravigli per nulla: ancora pensiamo che siano stati creati milioni di posti di lavoro nel '94.
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belumosi

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Probabilmente la vicenda ITA andrebbe inquadrata nel contesto UE delineato dalla Brexit, con Francia e Germania rimaste sole nel ruolo di aspiranti leader dell'Unione. I francesi con la loro determinazione politica e i tedeschi grazie al loro peso economico. Questo ha comportato per entrambe le nazioni la necessità di avvicinare a se quanto più possibile i restanti stati della UE, per aumentare al massimo il peso complessivo (Francia o Germania + alleati), nei confronti dell'altra nazione aspirante leader. Salendo un gradino più in alto, va ricordato che tutti i paesi UE sono di fatto semi-colonie USA, con questi ultimi che storicamente tendono a vedere con simpatia la Francia (tipo un fratellino minore) e con timore e diffidenza la Germania (aspirante potenza imperiale fino a 78 anni fa, alla quale finora Washington è riuscita a tarpare le ambizioni politiche, in cambio di un grande sviluppo economico). L'Italia vive contemporaneamente la stessa castrazione politica imposta alla Germania dal dopoguerra, senza averne il peso economico.
Per cui nel disegno di cui sopra, è il pezzo pregiato che Francia e Germania cercano di portare sotto la rispettiva influenza.
Draghi è sempre stato un uomo fidato di Washington, ed è stato certamente fatto con la benedizione USA il patto del Quirinale con Macron, che sostanzialmente è nato per controbilanciare al rialzo il peso della Germania, con l'Italia che seppur subordinata parzialmente alla Francia, avrebbe portato a casa più di quanto avrebbe potuto ambire restando da sola.
Il nuovo governo invece, ha preferito marcare una certa distanza da Parigi, pretendendo un grado di autonomia che giocoforza andava contro gli interessi francesi, facendo di conseguenza un po' il gioco dei tedeschi. Da cui la palese incaxxatura di Parigi nei confronti dell'Italia ben visibile negli ultimi mesi.
Perdonate il pippone, ma secondo me per inquadrare la questione ITA, è necessario partire da questo quadro.
Innanzitutto andrebbero tenuto presenti le condizioni imposte all'Italia per far nascere ITA. Condizioni che nel loro insieme permettevano la nascita della compagnia, ma realisticamente non una sopravvivenza a lungo termine in autonomia. Situazione che a medio termine avrebbe portato al fallimento, oppure avrebbe imposto l'ingresso della compagnia in un grande gruppo. E visto che IAG è a trazione UK (quindi ormai fuori dai giochi UE), la partita si sarebbe ridotta ad AFKL e LH.
Quindi alla fine della fiera, molto probabilmente francesi e tedeschi hanno permesso la nascita di ITA, a condizione che venisse a suo tempo assorbita da uno dei rispettivi campioni nazionali. Sottraendola sia al concorrente rivale, sia a terzi interessati a rilevare la compagnia italiana.
Praticamente tutta la classe politica e sindacale italiana, ha preso atto fin da subito che ITA era nata sotto countdown, per cui anche quando ci sono stati passaggi dolorosi come lo spezzatino della vecchia AZ, o la messa in vendita della nuova ITA, le proteste sono state modeste da parte di tutti gli attori in campo di ogni colore. Al massimo c'è stata qualche sparata occasionale per marcare il territorio, ma nulla più.
Con ogni probabilità il disegno di Draghi, vista la collocazione politica di cui sopra, sarebbe stato di adagiare ITA tra le braccia di AFKL (con DL come socio di minoranza). Ma al momento giusto AFKL non avrebbe potuto rilevare ITA, in quanto non aveva ancora restituito i prestiti statali concessi per il covid, condizione indispensabile per poter accedere alla gara. L'unico modo per concorrere, era quindi affidarsi ad un proxy (individuato nel fondo Certares), in grado di intestarsi le azioni di ITA per coprire il gap di tempo necessario ai francesi per mettersi in regola. A quel punto probabilmente AF avrebbe rilevato le quote da Certares, lasciando a quest'ultimo un bonus per l'aiuto. Naturalmente un disegno del genere non poteva finire sui giornali in modo così palese, infatti più o meno tutti hanno fatto finta di credere che l'offerta di Certares fosse genuina.
Eppure non si vede come sarebbe stato possibile avere una svolta di ITA con quasi il 50% delle azioni ancora in mano allo stato e una maggioranza risicata in un fondo che non avrebbe portato quasi nessuno dei vantaggi a livello di sinergie ed economie di scala, che presumibilmente sarebbero arrivati con la cessione ad una compagnia aerea. Quindi di per se una scelta fallimentare, a meno di non immaginare appunto l'ingresso a breve di un vettore. Che nell'era Draghi, avrebbe potuto essere solo AFKL.
Con il nuovo governo, è cambiato tutto. Il rapporto privilegiato con Parigi, di fatto è stato rinnegato da Meloni e soci fin dal primo giorno, ragione per la quale non c'era motivo di spingere ITA a forza verso la soluzione francese. Tanto più che vista sia in termini di mercato, che di gestione storica delle controllate, questa soluzione appariva meno appetibile rispetto all'alternativa tedesca.
E fin dalle dimissioni di Draghi, una certa parte delle politica (soprattutto di centro-destra, visti sondaggi che ne annunciavano la vittoria alle urne), ha iniziato a tessere la tela con Berlino. Anche se con ogni probabilità trattative più o meno sotterranee con i vari attori sono iniziati con la nascita stessa di una compagnia destinata alla vendita.
Appena insediato, il governo non ha rinnovato l'esclusiva con Certares, gesto da leggersi come "grazie, potete andare". Saluto da leggersi per esteso anche verso Parigi, che di sicuro all'Eliseo è stato poco gradito, ad andarci leggeri.
Il resto è storia recente. In realtà una storia piuttosto inusuale pensando ai trascorsi di AZ, dove gran parte della classe politico-sindacale faceva a gara nel simulare una crescente demenza aviatoria.
A questo giro invece c'è stata una trattativa sostanzialmente normale, con i vari passaggi tipici di una cessione d'azienda e niente più. Con i disaccordi, i passi scabrosi e gli ostacoli da schivare tipici di queste operazioni così complesse, ma con una rapidità, una linearità di comportamento da parte del governo e con un silenzio da parte dei vari attori, davvero atipici per gli standard italiani.
L'impressione è che una volta partito Draghi, unico reale paladino della soluzione francese, la stragrande maggioranza di politici e sindacati abbiano preso atto che ITA stand alone aveva i mesi contati e che la soluzione che comunque sembrava garantire al meglio la compagnia (che seppur in mani straniere, sarebbe rimasta la maggior compagnia italiana, con migliaia di dipendenti), era la cessione a LH.
Va da se che in un contesto del genere, devono essere volati coltelli in ogni direzione, con persone che dentro e fuori la compagnia, cercavano di procurarsi posizioni di vantaggio, magari cercando di avvicinarsi per primi ad un aspirante acquirente piuttosto che ad un altro. E anche i vari top manager rientrano in questo disegno. Per cui nessuna sorpresa se stasera a Report emergeranno scandali e scandaletti, che se poniamo ITA nei disegni geopolitici delineati prima, difficilmente potranno fare la differenza. Però terranno occupata la mente del popolino, che è bene che si limiti ad interessarsi dei pettegolezzi senza dover ragionare troppo per guardare oltre. Che in fondo è fatica. Anche perchè sui giornali, in TV e sui social, c'è sempre qualcuno disposto a pensare anche per te. E gratis. Forse.
 

ploncito

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ex MLA, ora AMS
Probabilmente la vicenda ITA andrebbe inquadrata nel contesto UE delineato dalla Brexit, con Francia e Germania rimaste sole nel ruolo di aspiranti leader dell'Unione. I francesi con la loro determinazione politica e i tedeschi grazie al loro peso economico. Questo ha comportato per entrambe le nazioni la necessità di avvicinare a se quanto più possibile i restanti stati della UE, per aumentare al massimo il peso complessivo (Francia o Germania + alleati), nei confronti dell'altra nazione aspirante leader. Salendo un gradino più in alto, va ricordato che tutti i paesi UE sono di fatto semi-colonie USA, con questi ultimi che storicamente tendono a vedere con simpatia la Francia (tipo un fratellino minore) e con timore e diffidenza la Germania (aspirante potenza imperiale fino a 78 anni fa, alla quale finora Washington è riuscita a tarpare le ambizioni politiche, in cambio di un grande sviluppo economico). L'Italia vive contemporaneamente la stessa castrazione politica imposta alla Germania dal dopoguerra, senza averne il peso economico.
Per cui nel disegno di cui sopra, è il pezzo pregiato che Francia e Germania cercano di portare sotto la rispettiva influenza.
Draghi è sempre stato un uomo fidato di Washington, ed è stato certamente fatto con la benedizione USA il patto del Quirinale con Macron, che sostanzialmente è nato per controbilanciare al rialzo il peso della Germania, con l'Italia che seppur subordinata parzialmente alla Francia, avrebbe portato a casa più di quanto avrebbe potuto ambire restando da sola.
Il nuovo governo invece, ha preferito marcare una certa distanza da Parigi, pretendendo un grado di autonomia che giocoforza andava contro gli interessi francesi, facendo di conseguenza un po' il gioco dei tedeschi. Da cui la palese incaxxatura di Parigi nei confronti dell'Italia ben visibile negli ultimi mesi.
Perdonate il pippone, ma secondo me per inquadrare la questione ITA, è necessario partire da questo quadro.
Innanzitutto andrebbero tenuto presenti le condizioni imposte all'Italia per far nascere ITA. Condizioni che nel loro insieme permettevano la nascita della compagnia, ma realisticamente non una sopravvivenza a lungo termine in autonomia. Situazione che a medio termine avrebbe portato al fallimento, oppure avrebbe imposto l'ingresso della compagnia in un grande gruppo. E visto che IAG è a trazione UK (quindi ormai fuori dai giochi UE), la partita si sarebbe ridotta ad AFKL e LH.
Quindi alla fine della fiera, molto probabilmente francesi e tedeschi hanno permesso la nascita di ITA, a condizione che venisse a suo tempo assorbita da uno dei rispettivi campioni nazionali. Sottraendola sia al concorrente rivale, sia a terzi interessati a rilevare la compagnia italiana.
Praticamente tutta la classe politica e sindacale italiana, ha preso atto fin da subito che ITA era nata sotto countdown, per cui anche quando ci sono stati passaggi dolorosi come lo spezzatino della vecchia AZ, o la messa in vendita della nuova ITA, le proteste sono state modeste da parte di tutti gli attori in campo di ogni colore. Al massimo c'è stata qualche sparata occasionale per marcare il territorio, ma nulla più.
Con ogni probabilità il disegno di Draghi, vista la collocazione politica di cui sopra, sarebbe stato di adagiare ITA tra le braccia di AFKL (con DL come socio di minoranza). Ma al momento giusto AFKL non avrebbe potuto rilevare ITA, in quanto non aveva ancora restituito i prestiti statali concessi per il covid, condizione indispensabile per poter accedere alla gara. L'unico modo per concorrere, era quindi affidarsi ad un proxy (individuato nel fondo Certares), in grado di intestarsi le azioni di ITA per coprire il gap di tempo necessario ai francesi per mettersi in regola. A quel punto probabilmente AF avrebbe rilevato le quote da Certares, lasciando a quest'ultimo un bonus per l'aiuto. Naturalmente un disegno del genere non poteva finire sui giornali in modo così palese, infatti più o meno tutti hanno fatto finta di credere che l'offerta di Certares fosse genuina.
Eppure non si vede come sarebbe stato possibile avere una svolta di ITA con quasi il 50% delle azioni ancora in mano allo stato e una maggioranza risicata in un fondo che non avrebbe portato quasi nessuno dei vantaggi a livello di sinergie ed economie di scala, che presumibilmente sarebbero arrivati con la cessione ad una compagnia aerea. Quindi di per se una scelta fallimentare, a meno di non immaginare appunto l'ingresso a breve di un vettore. Che nell'era Draghi, avrebbe potuto essere solo AFKL.
Con il nuovo governo, è cambiato tutto. Il rapporto privilegiato con Parigi, di fatto è stato rinnegato da Meloni e soci fin dal primo giorno, ragione per la quale non c'era motivo di spingere ITA a forza verso la soluzione francese. Tanto più che vista sia in termini di mercato, che di gestione storica delle controllate, questa soluzione appariva meno appetibile rispetto all'alternativa tedesca.
E fin dalle dimissioni di Draghi, una certa parte delle politica (soprattutto di centro-destra, visti sondaggi che ne annunciavano la vittoria alle urne), ha iniziato a tessere la tela con Berlino. Anche se con ogni probabilità trattative più o meno sotterranee con i vari attori sono iniziati con la nascita stessa di una compagnia destinata alla vendita.
Appena insediato, il governo non ha rinnovato l'esclusiva con Certares, gesto da leggersi come "grazie, potete andare". Saluto da leggersi per esteso anche verso Parigi, che di sicuro all'Eliseo è stato poco gradito, ad andarci leggeri.
Il resto è storia recente. In realtà una storia piuttosto inusuale pensando ai trascorsi di AZ, dove gran parte della classe politico-sindacale faceva a gara nel simulare una crescente demenza aviatoria.
A questo giro invece c'è stata una trattativa sostanzialmente normale, con i vari passaggi tipici di una cessione d'azienda e niente più. Con i disaccordi, i passi scabrosi e gli ostacoli da schivare tipici di queste operazioni così complesse, ma con una rapidità, una linearità di comportamento da parte del governo e con un silenzio da parte dei vari attori, davvero atipici per gli standard italiani.
L'impressione è che una volta partito Draghi, unico reale paladino della soluzione francese, la stragrande maggioranza di politici e sindacati abbiano preso atto che ITA stand alone aveva i mesi contati e che la soluzione che comunque sembrava garantire al meglio la compagnia (che seppur in mani straniere, sarebbe rimasta la maggior compagnia italiana, con migliaia di dipendenti), era la cessione a LH.
Va da se che in un contesto del genere, devono essere volati coltelli in ogni direzione, con persone che dentro e fuori la compagnia, cercavano di procurarsi posizioni di vantaggio, magari cercando di avvicinarsi per primi ad un aspirante acquirente piuttosto che ad un altro. E anche i vari top manager rientrano in questo disegno. Per cui nessuna sorpresa se stasera a Report emergeranno scandali e scandaletti, che se poniamo ITA nei disegni geopolitici delineati prima, difficilmente potranno fare la differenza. Però terranno occupata la mente del popolino, che è bene che si limiti ad interessarsi dei pettegolezzi senza dover ragionare troppo per guardare oltre. Che in fondo è fatica. Anche perchè sui giornali, in TV e sui social, c'è sempre qualcuno disposto a pensare anche per te. E gratis. Forse.
Chapeau per la tua analisi.
 
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