Un 2024 che per ITA Airways potrebbe essere l’anno della svolta. Intervista a Emiliana Limosani
L’anno appena trascorso si e’ chiuso con oltre 15 milioni di passeggeri trasportati e ITA Airways ora guarda al 2024, il quale vedra’ l’apertura di sette nuovi scali tra aprile e l’autunno. Ci saranno Chicago, Toronto, Accra, Dakar, Riyadh, Kuwait City e Jeddah. In tutto nel 2024 sono 56 le destinazioni di cui 16 in Italia, 26 in Europa e 14 intercontinentali. Tra le nuove sfide per il vettore a livello commerciale in attesa degli sviluppi per l’entrata di Lufthansa. L’offerta sara’ in crescita a doppia cifra, la quale potrebbe permettere di arrivare a trasportare 20 milioni di passeggeri e superare i 3 miliardi di fatturato. Le cifre si danno con un tono scaramantico anche viste le trasformazioni geopolitiche che da un momento all’altro, vedi Israele, modificano gli scenari economici molto velocemente. É comunque, un quadro di non poco conto per un vettore entrato sul mercato meno di due anni e mezzo fà. Qualche giorno fà in una fiera di settore abbiamo fatto una chiacchierata con Emiliana Limosani – CCO ITA Airways e Presidente Volare – che ci ha permesso di aver piu’ chiaro il quadro che si dovrebbe realizzarsi nel corso di quest’anno.
Iniziamo con il 2023, com’é andata?
Il 2023 é stato un anno positivo, un anno di crescita da più punti di vista per ITA Airways. É un anno che si é chiuso con 15 milioni di passeggeri trasportati che corrisponde ad un 50% in più sul 2022. Abbiamo incrementato di un 60% l’offerta sul network tutto. Abbiamo chiuso con dei ricavi pari a 2 miliardi e 400 milioni di € , di cui 2 miliardi e 160 milioni di € con ricavi da passeggeri, che corrisponde ad un piu’ 67% sul 2022.
In che modo vi ha permesso di ottenere questi risultati?
Innanzitutto dall’aumento del load factor, abbiamo chiuso a 5,5 punti in piu’ sul 2022. E’ stato il 79% medio, sul lungo raggio il 82%.Poi abbiamo puntato sul traffico di qualità sul lungo raggio. In quella crescita del 60% del traffico sul 2022 nel lungo raggio e’ incrementato del 110%. Quindi una spinta importante, noi abbiamo aperto Rio de Janeiro, Washington, San Francisco. Poi la flotta e’ cresciuta, siamo partiti da 52 aerei e abbiamo chiuso il 2023 con 83 aeromobili, di cui il 40% di nuova generazione.
Nel futuro?
Per il futuro abbiamo chiavi di ulteriore sviluppo con una crescita del 37% dell’offerta. Poi incrementeremo la flotta arrivando a 96 velivoli di cui il 66% sara’ di nuovissima generazione.
Il rinnovo della flotta é una cosa che ci sta molto a cuore in particolare perché:
perché é comunque una crescita,
per vari motivi che ci sta a cuore per i nostri clienti per un maggior comfort
una sostenibilità sia economica, che ambientale nel consumo di carburante.
Proprio il consumo di carburante per noi incide per circa il 30%.
Poi per la sostenibilità ecologica di una riduzione dell’emissione del CO2 di circa il 20%.
Poi abbiamo dato più spazio al nostro cabin mix aumentando lo spazio a business class e premium economy a bordo degli aerei.
Un esempio?
L’A350-900 ha 334 posti di cui 33 posti in business class. L’A330-900neo ha 30 posti. I vecchi A330-200 hanno 20 posti. La capacità é aumentata, più che raddoppiata e l’abbiamo onorata e quello che ci siamo accorti che al netto del business travel, che fortunatamente sta tornando. Il leisure premium che sta prendendo sempre più piede e dalle nostre analisi riusciamo a capire il tipo di passeggero. In ambito mondo il 70% e’ leisure e il 30% e’ business travel.
In Italia?
In Italia é 48% leisure e 52% business travel. Il valore é in termini di ricavi e non di passeggeri.
C’é una domanda in crescita dal segmento leisure che vuole più comfort?
Si, quello che stiamo notando é che c’é una volontà nel segmento leisure di avere più spazio e comfort pagando un pò di più
E’ il passeggero pleisure?
Si, esatto, vuole maggiore spazio. Due anni fà lanciammo le rotte Superior e stanno avendo molto successo. Per noi é stata una scommessa e stanno andando molto bene per il posto libero accanto, il fast track se disponibile, il catering. Il tutto é un prodotto che sta prendendo piede nell’era post-Covid. E noi la stiamo assolutamente cavalcando.
Quali sono i vostri mercati di punta a lungo raggio?
Sicuramente il Nord America e anche il Sud America. Su Buenos Aires portiamo i voli settimanali da 7 a 9. Abbiamo da poco aperto su Rio de Janeiro e aumentato le frequenze su San Paolo.
C’é traffico e come si conforma quello che non é diretto in Italia, ma che usa Roma come punto di transito?
C’é grande interesse, in particolare dal Nord America, ma pure dal Sud America.
E Israele?
Si, tra l’altro riapriamo la Tel Aviv. E’ una scommessa, non c’e’ molto traffico. Però é un paese importante per noi, ci ritorniamo perchè é importante esserci. É di fondamentale importanza per noi. Per il momento e’ solo con tre frequenze settimanali, poi vedremo gli andamenti.
Le perdite di mancato incasso, la settimana scorsa avete detto che sono attorno ai 3 milioni di € al mese?
Si, la rotta vale tra i 3 ed i 6 milioni di € al mese a seconda del periodo tra estate e inverno. Quando é accaduto era oramai inverno. Questo solo sul point to point. Poi c’è l’ammanco di chi é in connessione. Per noi la Tel Aviv era la prima destinazione sul medio raggio. Noi abbiamo un team con un country manager.
Voi ci credete fortemente?
Si, ci crediamo fortemente. Quindi é un modo per mettere un passettino nel mercato israeliano, stando a vedere come si evolve la situazione.
Qual’è il sentimento che registrate nel 2024?
Nel primo trimestre il mese di gennaio é stato positivo e l’outlook è molto positivo. C’è un grande ritorno di domanda, allo stesso modo c’é un grande ritorno di offerta e quindi competitività. Mi piacerebbe che ci fosse un pò più di rebooking, perchè quello che sto vedendo rispetto all’anno scorso é che c’é un pò di ritardo sulla parte leisure Italiana.
Ma è un problema solo per l’Italia?
Il mercato italiano é lento, quello nord americano ha già prenotato. Quello che mi auguro perché si lavorerebbe meglio pianificando, mi piacerebbe, é di stimolare le prenotazioni anticipate dal point of sale Italia. Come ho già detto il mercato americano, nord americano ha già prenotato come pure il Sud America. Il mese di gennaio come point of sale Italia sembrava chiudersi bene, poi c’è stata un pò di lentezza sulle prenotazioni. Poi sotto data ci sono state tante vendite anche sul lungo raggio.
Crede che il passeggero debba cercare di prenotare con anticipo?
Si, prenotando con un certo anticipo ci sarebbe un pò più di programmazione anche per noi e potrebbe trovare tariffe buone e non andando sotto data dove spesso é difficile trovarle.
Forse, anche gli operatori dovrebbero spingere su un messaggio che prenotando prima é meglio?
Certamente sì, noi del mondo degli operatori del turismo dovremmo influenzare in qualche modo questo fenomeno, al fine di dare un messaggio al mercato che prenotando con anticipo si possono trovare soluzioni più economiche, permettendo a noi di fare programmazione.
I ritardi sulle consegne degli aerei vi creano problemi?
No, perché tra la parte operativa e quella commerciale siamo in stretto contatto e gestiamo l’offerta che possiamo immettere sul mercato con la disponibilità crescente di aerei in flotta.
Il programma Volare a quali numeri é arrivato?
Attualmente abbiamo 1.750.000 iscritti che fanno parte del programma di fidelizzazione.
Quanti sono gli italiani e quant’è la quota straniera?
Al momento gli italiani sono il 63% e il nostro obiettivo é di raggiungere la parità con gli stranieri in netta crescita nel corso di quest’anno.
Qual’è il target di iscritti per quest’anno?
Noi prevediamo di raggiungere i 2,6 milioni di iscritti alla fine del 2024.
Come raggiungere questo traguardo?
Noi facciamo promozione del programma Volare all’interno degli eventi che si svolgono all’estero con i nostri country manager e i team commerciali con il trade, la stampa per la comunicazione creando la brand awareness di Volare. Allo stesso tempo stiamo facendo delle attivita’ promozionali nel merito di concedere doppi punti o doppie miglia spingendo il brand Volare. Poi facciamo eventi mirati a chi é livello executive. Ne abbiamo fatto uno a New York a metà dicembre con oltre 150 persone presenti. In futuro ne abbiamo pianificato uno a Tokyo e un altro a San Paolo.
Intanto la flotta continuerà a crescere per raggiungere i 96 aerei (22 widebody e 74 narrowbody) , grazie all’arrivo di una trentina di nuovi aerei e l’uscita di velivoli di precedente generazione. Continuano i rapporti privilegiati con il business travel mediante ITA Connect e le TMC. Oltre al trade con tour operator e agenzie di viaggio nazionali e straniere. Insieme al mercato B2C.
Inviato dal mio M2007J20CG utilizzando Tapatalk
L’anno appena trascorso si e’ chiuso con oltre 15 milioni di passeggeri trasportati e ITA Airways ora guarda al 2024, il quale vedra’ l’apertura di sette nuovi scali tra aprile e l’autunno. Ci saranno Chicago, Toronto, Accra, Dakar, Riyadh, Kuwait City e Jeddah. In tutto nel 2024 sono 56 le destinazioni di cui 16 in Italia, 26 in Europa e 14 intercontinentali. Tra le nuove sfide per il vettore a livello commerciale in attesa degli sviluppi per l’entrata di Lufthansa. L’offerta sara’ in crescita a doppia cifra, la quale potrebbe permettere di arrivare a trasportare 20 milioni di passeggeri e superare i 3 miliardi di fatturato. Le cifre si danno con un tono scaramantico anche viste le trasformazioni geopolitiche che da un momento all’altro, vedi Israele, modificano gli scenari economici molto velocemente. É comunque, un quadro di non poco conto per un vettore entrato sul mercato meno di due anni e mezzo fà. Qualche giorno fà in una fiera di settore abbiamo fatto una chiacchierata con Emiliana Limosani – CCO ITA Airways e Presidente Volare – che ci ha permesso di aver piu’ chiaro il quadro che si dovrebbe realizzarsi nel corso di quest’anno.
Iniziamo con il 2023, com’é andata?
Il 2023 é stato un anno positivo, un anno di crescita da più punti di vista per ITA Airways. É un anno che si é chiuso con 15 milioni di passeggeri trasportati che corrisponde ad un 50% in più sul 2022. Abbiamo incrementato di un 60% l’offerta sul network tutto. Abbiamo chiuso con dei ricavi pari a 2 miliardi e 400 milioni di € , di cui 2 miliardi e 160 milioni di € con ricavi da passeggeri, che corrisponde ad un piu’ 67% sul 2022.
In che modo vi ha permesso di ottenere questi risultati?
Innanzitutto dall’aumento del load factor, abbiamo chiuso a 5,5 punti in piu’ sul 2022. E’ stato il 79% medio, sul lungo raggio il 82%.Poi abbiamo puntato sul traffico di qualità sul lungo raggio. In quella crescita del 60% del traffico sul 2022 nel lungo raggio e’ incrementato del 110%. Quindi una spinta importante, noi abbiamo aperto Rio de Janeiro, Washington, San Francisco. Poi la flotta e’ cresciuta, siamo partiti da 52 aerei e abbiamo chiuso il 2023 con 83 aeromobili, di cui il 40% di nuova generazione.
Nel futuro?
Per il futuro abbiamo chiavi di ulteriore sviluppo con una crescita del 37% dell’offerta. Poi incrementeremo la flotta arrivando a 96 velivoli di cui il 66% sara’ di nuovissima generazione.
Il rinnovo della flotta é una cosa che ci sta molto a cuore in particolare perché:
perché é comunque una crescita,
per vari motivi che ci sta a cuore per i nostri clienti per un maggior comfort
una sostenibilità sia economica, che ambientale nel consumo di carburante.
Proprio il consumo di carburante per noi incide per circa il 30%.
Poi per la sostenibilità ecologica di una riduzione dell’emissione del CO2 di circa il 20%.
Poi abbiamo dato più spazio al nostro cabin mix aumentando lo spazio a business class e premium economy a bordo degli aerei.
Un esempio?
L’A350-900 ha 334 posti di cui 33 posti in business class. L’A330-900neo ha 30 posti. I vecchi A330-200 hanno 20 posti. La capacità é aumentata, più che raddoppiata e l’abbiamo onorata e quello che ci siamo accorti che al netto del business travel, che fortunatamente sta tornando. Il leisure premium che sta prendendo sempre più piede e dalle nostre analisi riusciamo a capire il tipo di passeggero. In ambito mondo il 70% e’ leisure e il 30% e’ business travel.
In Italia?
In Italia é 48% leisure e 52% business travel. Il valore é in termini di ricavi e non di passeggeri.
C’é una domanda in crescita dal segmento leisure che vuole più comfort?
Si, quello che stiamo notando é che c’é una volontà nel segmento leisure di avere più spazio e comfort pagando un pò di più
E’ il passeggero pleisure?
Si, esatto, vuole maggiore spazio. Due anni fà lanciammo le rotte Superior e stanno avendo molto successo. Per noi é stata una scommessa e stanno andando molto bene per il posto libero accanto, il fast track se disponibile, il catering. Il tutto é un prodotto che sta prendendo piede nell’era post-Covid. E noi la stiamo assolutamente cavalcando.
Quali sono i vostri mercati di punta a lungo raggio?
Sicuramente il Nord America e anche il Sud America. Su Buenos Aires portiamo i voli settimanali da 7 a 9. Abbiamo da poco aperto su Rio de Janeiro e aumentato le frequenze su San Paolo.
C’é traffico e come si conforma quello che non é diretto in Italia, ma che usa Roma come punto di transito?
C’é grande interesse, in particolare dal Nord America, ma pure dal Sud America.
E Israele?
Si, tra l’altro riapriamo la Tel Aviv. E’ una scommessa, non c’e’ molto traffico. Però é un paese importante per noi, ci ritorniamo perchè é importante esserci. É di fondamentale importanza per noi. Per il momento e’ solo con tre frequenze settimanali, poi vedremo gli andamenti.
Le perdite di mancato incasso, la settimana scorsa avete detto che sono attorno ai 3 milioni di € al mese?
Si, la rotta vale tra i 3 ed i 6 milioni di € al mese a seconda del periodo tra estate e inverno. Quando é accaduto era oramai inverno. Questo solo sul point to point. Poi c’è l’ammanco di chi é in connessione. Per noi la Tel Aviv era la prima destinazione sul medio raggio. Noi abbiamo un team con un country manager.
Voi ci credete fortemente?
Si, ci crediamo fortemente. Quindi é un modo per mettere un passettino nel mercato israeliano, stando a vedere come si evolve la situazione.
Qual’è il sentimento che registrate nel 2024?
Nel primo trimestre il mese di gennaio é stato positivo e l’outlook è molto positivo. C’è un grande ritorno di domanda, allo stesso modo c’é un grande ritorno di offerta e quindi competitività. Mi piacerebbe che ci fosse un pò più di rebooking, perchè quello che sto vedendo rispetto all’anno scorso é che c’é un pò di ritardo sulla parte leisure Italiana.
Ma è un problema solo per l’Italia?
Il mercato italiano é lento, quello nord americano ha già prenotato. Quello che mi auguro perché si lavorerebbe meglio pianificando, mi piacerebbe, é di stimolare le prenotazioni anticipate dal point of sale Italia. Come ho già detto il mercato americano, nord americano ha già prenotato come pure il Sud America. Il mese di gennaio come point of sale Italia sembrava chiudersi bene, poi c’è stata un pò di lentezza sulle prenotazioni. Poi sotto data ci sono state tante vendite anche sul lungo raggio.
Crede che il passeggero debba cercare di prenotare con anticipo?
Si, prenotando con un certo anticipo ci sarebbe un pò più di programmazione anche per noi e potrebbe trovare tariffe buone e non andando sotto data dove spesso é difficile trovarle.
Forse, anche gli operatori dovrebbero spingere su un messaggio che prenotando prima é meglio?
Certamente sì, noi del mondo degli operatori del turismo dovremmo influenzare in qualche modo questo fenomeno, al fine di dare un messaggio al mercato che prenotando con anticipo si possono trovare soluzioni più economiche, permettendo a noi di fare programmazione.
I ritardi sulle consegne degli aerei vi creano problemi?
No, perché tra la parte operativa e quella commerciale siamo in stretto contatto e gestiamo l’offerta che possiamo immettere sul mercato con la disponibilità crescente di aerei in flotta.
Il programma Volare a quali numeri é arrivato?
Attualmente abbiamo 1.750.000 iscritti che fanno parte del programma di fidelizzazione.
Quanti sono gli italiani e quant’è la quota straniera?
Al momento gli italiani sono il 63% e il nostro obiettivo é di raggiungere la parità con gli stranieri in netta crescita nel corso di quest’anno.
Qual’è il target di iscritti per quest’anno?
Noi prevediamo di raggiungere i 2,6 milioni di iscritti alla fine del 2024.
Come raggiungere questo traguardo?
Noi facciamo promozione del programma Volare all’interno degli eventi che si svolgono all’estero con i nostri country manager e i team commerciali con il trade, la stampa per la comunicazione creando la brand awareness di Volare. Allo stesso tempo stiamo facendo delle attivita’ promozionali nel merito di concedere doppi punti o doppie miglia spingendo il brand Volare. Poi facciamo eventi mirati a chi é livello executive. Ne abbiamo fatto uno a New York a metà dicembre con oltre 150 persone presenti. In futuro ne abbiamo pianificato uno a Tokyo e un altro a San Paolo.
Intanto la flotta continuerà a crescere per raggiungere i 96 aerei (22 widebody e 74 narrowbody) , grazie all’arrivo di una trentina di nuovi aerei e l’uscita di velivoli di precedente generazione. Continuano i rapporti privilegiati con il business travel mediante ITA Connect e le TMC. Oltre al trade con tour operator e agenzie di viaggio nazionali e straniere. Insieme al mercato B2C.
Un 2024 che per ITA Airways potrebbe essere l’anno della svolta. Intervista a Emiliana Limosani
L’anno appena trascorso si e’ chiuso con oltre 15 milioni di passeggeri trasportati e ITA Airways ora guarda al 2024, il quale vedra’ l’apertura di sette nuovi scali tra ap…
italiavola.com
Inviato dal mio M2007J20CG utilizzando Tapatalk