Ita Airways : a Lufthansa il 40% della compagnia italiana


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13900

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Posto di nuovo la notizia facendo osservare che Radiocor e Il Sole 24 Ore la catalogano con "tre stelle" +++ al pari cioe' dei fatti drammatici di Mosca di ieri.

Va bene il fanboysmo - che mai capirò, ma ognuno c'ha le sue croci, io d'altronde tifo Toro e vengo da Biella - ma andare ad metter sullo stesso piano un centinaio di morti ammazzati alle ultime "perle" del più illustre figlio di Cazzago Brabbia ce ne va.
 

leerit

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E' stato Il Sole 24 Ore a metterli sullo stesso piano classificandoli con tre stelle entrambi.

Io non mi sarei mai permesso.
 

13900

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E' stato Il Sole 24 Ore a metterli sullo stesso piano classificandoli con tre stelle entrambi.

Io non mi sarei mai permesso.
Mi scuso, questo post deve averlo scritto un altro leerit, allora.

Posto di nuovo la notizia facendo osservare che Radiocor e Il Sole 24 Ore la catalogano con "tre stelle" +++ al pari cioe' dei fatti drammatici di Mosca di ieri.
 

leerit

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Mi scuso, questo post deve averlo scritto un altro leerit, allora.
Guarda che stiamo dicendo la stessa cosa.

Ho solo fatto notare che la dichiarazione del Ministro A GIUDIZIO DI RADIOCOR ha la stessa classificazione dei drammatici fatti di ieri.

Poi torno a ripetere: IO NON MI SAREI MAI PERMESSO di classificarli con lo stesso numero di stelle poiche' mai e poi mai sono confrontabili a livello di gravita'.

Spero aver chiarito poiche' non vi era alcun intento polemico nel mio post.

E restano le parole del Ministro che in ambito industriale sono tutt'altro che irrilevanti.
 

13900

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Guarda che stiamo dicendo la stessa cosa.

Ho solo fatto notare che la dichiarazione del Ministro A GIUDIZIO DI RADIOCOR ha la stessa classificazione dei drammatici fatti di ieri.

Poi torno a ripetere: IO NON MI SAREI MAI PERMESSO di classificarli con lo stesso numero di stelle poiche' mai e poi mai sono confrontabili a livello di gravita'.

Spero aver chiarito poiche' non vi era alcun intento polemico nel mio post.
Capito, grazie.
 
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leerit

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Partirà lunedì da Bruxelles, salvo colpi di scena, la lettera indirizzata all'Italia con la quale i servizi per la concorrenza della Commissione europea elencheranno i nodi ancora da sciogliere prima di poter dare il via libera all'operazione Ita-Lufthansa.

Lo si apprende da fonti di Bruxelles.

 

Seaking

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Partirà lunedì da Bruxelles, salvo colpi di scena, la lettera indirizzata all'Italia con la quale i servizi per la concorrenza della Commissione europea elencheranno i nodi ancora da sciogliere prima di poter dare il via libera all'operazione Ita-Lufthansa.

Lo si apprende da fonti di Bruxelles.

Nel frattempo a Fiumicino la PRR (Processione a Reazione Rapida) ha già preso posizione…

 

Dancrane

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Milano
Ministro Giorgetti ha detto:
"Noi abbiamo una compagnia area che si chiama Ita, si chiamava Alitalia.”
Mi sfugge una cosa, sicuramente per miei limiti: si lamenta forse di non avere potuto ricapitalizzare la vecchia AZ per le regole imposte dalla UE? Perchè se il ragionamento parte dall’incipit, direi che non è una buona sortita.
 

belumosi

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Mi sfugge una cosa, sicuramente per miei limiti: si lamenta forse di non avere potuto ricapitalizzare la vecchia AZ per le regole imposte dalla UE? Perchè se il ragionamento parte dall’incipit, direi che non è una buona sortita.
Giorgetti dice che ci stanno provando da 10 mesi, per cui si riferisce sicuramente alla vertenza con l'antitrust per l'ingresso di ITA in LHG.
 

13900

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Mi sfugge una cosa, sicuramente per miei limiti: si lamenta forse di non avere potuto ricapitalizzare la vecchia AZ per le regole imposte dalla UE? Perchè se il ragionamento parte dall’incipit, direi che non è una buona sortita.
È un intervento IMHO un po’ confuso e potenzialmente controproducente. Siamo in una situazione in cui tutti gli antitrust globali stanno vedendo i merger e le posizioni dominanti di cattivo occhio; andare a dire “costruiremo il campione europeo”, oltre ad essere una boiata dal punto di vista numerico, non mi sembra la cosa migliore da dire quando hai la commissione che si preoccupa dell’effetto concorrenziale di quest’impresa. Fossi stato in lui l’avrei menata un po’ di piú sul fatto che stanno facendo le pulci a una compagnia che, ad essere generosi, ha il 15% di market share sul mercato italiano. Le pulci a una pulce, insomma.
 
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East End Ave

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su e giu' sull'atlantico...
È un intervento IMHO un po’ confuso e potenzialmente controproducente. Siamo in una situazione in cui tutti gli antitrust globali stanno vedendo i merger e le posizioni dominanti di cattivo occhio; andare a dire “costruiremo il campione europeo”, oltre ad essere una boiata dal punto di vista numerico, non mi sembra la cosa migliore da dire quando hai la commissione che si preoccupa dell’effetto concorrenziale di quest’impresa. Fossi stato in lui l’avrei menata un po’ di piú sul fatto che stanno facendo le pulci a una compagnia che, ad essere generosi, ha il 15% di market share sul mercato italiano. Le pulci a una pulce, insomma.
Ragionamento troppo fine , il tuo, per un mestierante della politicucola italica!
 
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13900

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Ragionamento troppo fine , il tuo, per un mestierante della politicucola italica!
Almeno sta facendo meglio del ministro per l'aviazione del governo inglese che, qualche giorno fa a un evento, ha dimostrato a dei miei colleghi di non saper niente di: sunflower lanyard (e politiche annesse per accessibilità); Emission Trading Scheme; SAF.
 

leerit

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È un intervento IMHO un po’ confuso e potenzialmente controproducente. Siamo in una situazione in cui tutti gli antitrust globali stanno vedendo i merger e le posizioni dominanti di cattivo occhio; andare a dire “costruiremo il campione europeo”, oltre ad essere una boiata dal punto di vista numerico, non mi sembra la cosa migliore da dire quando hai la commissione che si preoccupa dell’effetto concorrenziale di quest’impresa. Fossi stato in lui l’avrei menata un po’ di piú sul fatto che stanno facendo le pulci a una compagnia che, ad essere generosi, ha il 15% di market share sul mercato italiano. Le pulci a una pulce, insomma.
Condivido le tue parole dalla prima all'ultima come spesso mi capita. Mi permetto pero' aggiungere un particolare non indifferente. Ita, a differenza delle altre compagnie, e' nata da un foglio bianco riempito dai diktat, dalle limitazioni, dai "suggerimenti" e dalle disposizioni emanate dalla stessa Commissione europea.
Stanno quindi facendo le pulci ad una pulce creata proprio da coloro che stanno facendo le pulci.
Ergo: il no non lo stanno dicendo a LH o al MEF o a Ita.
Lo stanno dicendo a se' stessi.
Ed e' questo, a pensarci bene, cio' che risulta indigesto.
Una buona domenica delle palme a tutti.
 
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East End Ave

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su e giu' sull'atlantico...
Condivido le tue parole dalla prima all'ultima come spesso mi capita. Mi permetto pero' aggiungere un particolare non indifferente. Ita, a differenza delle altre compagnie, e' nata da un foglio bianco riempito dai diktat, dalle limitazioni, dai "suggerimenti" e dalle disposizioni emanate dalla stessa Commissione europea.
Stanno quindi facendo le pulci ad una pulce creata proprio da coloro che stanno facendo le pulci.
Ergo: il no non lo stanno dicendo a LH o al MEF o a Ita.
Lo stanno dicendo a se' stessi.
Ed e' questo, a pensarci bene, cio' che risulta indigesto.
Una buona domenica delle palme a tutti.
Sni.
Perchè continuo a credere che nulla in queste dinamiche sia casuale…ovvero che l’intero srotolarsi della recente storia AZ sia stato scritto a tavolino dall’inizio; finale incluso.
 

belumosi

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@leerit
Con ogni probabilità il progetto negoziato da Draghi prevedeva una sequenza ben precisa.
La UE avrebbe dato un'ok condizionato alla nascita di una erede di AZ, fingendo una discontinuità praticamente inesistente nella parte volo.
Draghi probabilmente si era impegnato a ricambiare ordinando una bella flotta full Airbus (soprattutto i poco richiesti 220 e 339) e a cedere a suo tempo la compagnia italiana ad AFKL per garantirne la sopravvivenza a lungo termine, dopo un transito temporaneo da Certares per permettere ai franco olandesi di liberarsi del debito pubblico pro-covid e rendersi abili all'acquisto di ITA. L'antitrust diretta da "amici", avrebbe giudicato benevolmente l'operazione. Come peraltro era sempre avvenuto in passato. La caduta anticipata del governo Prodi e l'ascesa di un governo con idee opposte, ha reso impossibile questo disegno.

@13900
Giorgetti nella vicenda ITA si è sempre distinto per una notevole riservatezza, solo negli ultimi mesi ha cominciato ad esternare una crescente insoddisfazione.
Un attacco così diretto nei confronti dell'antitrust, a mio avviso fa fede di quanto il problema sia politico, piuttosto che tecnico.
Quindi non risolvibile attraverso una trattativa con la dirigenza dell'ente regolatore, ma solo negoziando con quei politici che su quella dirigenza, hanno un certo grado di influenza.
A questo punto, sarebbe gradita un bella dose di trasparenza da parte dell'antitrust, attraverso la pubblicazione completa dei rilievi mossi dall'antitrust nei confronti dell'operazione.
Anche se dubito che avverrà. Soprattutto perchè la pubblicazione di determinate richieste obbligherebbe l'antitrust stessa a pretenderle per non apparire ridicola.
Una lettera riservata, permetterebbe invece un certo margine di manovra.
 
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belumosi

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Mi sembra strano definire l'A220 "poco richiesto" con un portafoglio ordini fermi da evadere di 600 macchine. Magari mi sfugge qualcosa.
In termini relativi. L'inevaso della famiglia 320neo supera le 7.000 unità, per cui mi sembra plausibile che, al netto di altri fattori, Airbus possa gradire maggiormente gli ordini per i 220 piuttosto che per i 320/321neo.
Discorso analogo si potrebbe fare per i 330neo, che ha 171 ordini inevasi contro i 651 A350. I dati sono al 29/2, per cui mancano i nuovi ordini di Korean (33 A350 e 50 A321) e JAL (21 A359 e 11 A321).
 

belumosi

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Il Corriere ha pubblicato un'intervista a Matteo Curcio, senior vice president per Europa, Medio Oriente, Africa e India di Delta Air Lines. La parte evidenziata andrebbe inviata a Bruxelles a chi sostiene che la concorrenza sul nord Atlantico è a rischio.
Al link c'è un interessante specchietto con il peso delle singole compagnie sul mercato Italia-USA che non riesco a copiare. Che ci dice al di la di ogni ragionevole dubbio che ITA+UA non arrivano nemmeno al 50% del totale. Paradossalmente la somma di ITA con l'attuale alleato Delta (ormai teorico), raggiunge numeri sensibilmente maggiori.

Voli record con gli Usa e focus sul Sud, così Delta Air Lines blinda l’Italia: «Ita? Non è una priorità»
di Leonard Berberi

Mentre a Bruxelles si litiga sulle nozze tra Ita Airways e Lufthansa, Delta Air Lines sfrutta i tempi della burocrazia europea e mette sul mercato nel 2024 oltre 1,8 milioni di posti sui voli tra l’Italia e gli Stati Uniti. Il 18% in più rispetto a un anno fa, l’88% in più sul 2019, l’ultimo anno normale prima della pandemia. Il vettore americano è così il primo per offerta tra i due Paesi. Più di Ita di cui, in teoria, sarebbe ancora alleata, ma nella pratica da mesi va avanti un processo di «raffreddamento» della collaborazione.

Il manager e i numeri
«L’Italia è il nostro secondo più grande mercato europeo dagli Usa, dietro soltanto al Regno Unito, e ha superato Francia e Spagna», dice al Corriere durante una chiacchierata Matteo Curcio, senior vice president per Europa, Medio Oriente, Africa e India di Delta Air Lines. Originario di Napoli, laureato in Economia all’università Federico II, Curcio ha lavorato in Alitalia ed è entrato nel vettore americano nel 2006. Dal 1° luglio 2023 supervisiona tutte le attività commerciali delle aree assegnate, compreso l’ulteriore sviluppo con Air France-Klm e Virgin Atlantic, i soci della joint venture transatlantica. Delta ha chiuso il 2023 con 54,7 miliardi di dollari di ricavi, 6,3 miliardi di utile operativo e circa 195 milioni di passeggeri trasportati. La flotta, secondo la piattaforma specializzata ch-aviation, conta 986 aerei.

Quest’anno Delta vola tra gli Usa e Roma, Milano, Venezia, Napoli (da maggio).
«Tolti Amsterdam e Parigi, gli hub della joint venture che abbiamo con Air France-Klm, l’Italia è diventata la nostra operazione più importante».

Guardate alla Sicilia come prossima destinazione?
«Palermo e Catania esprimono flussi interessanti. Taormina, grazie a Netflix e “White Lotus” (la serie tv, ndr), è diventata famosissima. In generale l’Italia sta proponendo destinazioni nuove. La Puglia dieci anni fa non era nelle mappe di nessun turista intercontinentale. Penso che i giochi olimpici invernali Milano-Cortina potranno creare ulteriore sviluppo del Nord».

Come stanno evolvendo le tariffe sui voli Europa-Nord America?
«Siamo in una situazione di maggiore equilibrio di domanda e offerta, ma con un maggior numero di persone che comprano i prodotti premium, rispetto al post Covid».

Cioè?
«La domanda “leisure premium” è esplosa e i nostri numeri lo confermano. La Business e la Premium economy sono quelle che vanno in proporzione meglio dell’Economy».

Come mai?
«Le persone comprano sempre più esperienze e meno beni».

Sulle rotte transatlantiche c’è un eccesso di offerta, come avvertono gli analisti?
«Quando vedo la domanda così forte non riesco a dire che c’è troppa offerta. Capacità in eccesso per me è quando inseguiamo il tasso di riempimento dei velivoli».

Dove vanno gli italiani quando volano negli Usa con voi?
«A New York, Los Angeles e Miami soprattutto. Poi Chicago, Boston, San Francisco, Washington, Dallas, Houston e Atlanta».

Come si muove il sistema Delta, considerando anche l’intenzione di Lufthansa di prendersi Ita?
«Atlanta, Detroit e Minneapolis sono i nostri hub che collegano il mondo al mondo. Inoltre siamo i numeri uno a New York e Los Angeles, e non lo eravamo. Se ci aggiungiamo il network della joint venture con Air France-Klm direi che sono poco preoccupato dalla partnership con Ita: che ci sia ben venga, ancora oggi abbiamo alcuni codeshare».

Codeshare che, però, avete ridotto.
«È così. Ma l’Italia è un mercato dove lavoriamo in maniera profonda con i partner: quelli della joint venture e quelli aeroportuali. Fiumicino ha fatto un lavoro straordinario, Milano sta facendo bene».

Lasciate andare Ita senza problemi?
«In questo momento Ita non è tra le nostre priorità. Abbiamo sempre espresso interesse per una collaborazione con loro, che fanno parte di SkyTeam, ma ora c’è un’operazione in corso con un altro vettore (Lufthansa, ndr), vediamo cosa succede. Noi siamo contenti della nostra potenza di network».

«Da italiano dico alle istituzioni che il settore sta cambiando: il turista non è solo interessato alla destinazione estiva perché c’è il mare. Come Paese bisogna creare un’infrastruttura che funzioni tutto l’anno. Noi vogliamo proporre prodotti anche per l’inverno. Ma alberghi, ristoranti e musei devono restare aperti».

Sulla joint venture, finora non si è parlato di Virgin Atlantic. A cosa serve a Delta?
«A blindare il mercato britannico. Ci consente di competere su Londra in maniera forte. Virgin ci supporta anche sull’India e altri flussi internazionali. Anche se l’Inghilterra post Brexit è quella che recupera meno, assieme alla Germania».

L’Asia resta una forte incognita per i vettori.
«C’è una domanda fenomenale in alcune aree, come la Corea del Sud e il Giappone. Ma l’intera Asia è un problema: dall’Europa, per esempio, non si può sorvolare la Russia e questo aggiunge 3-4 ore di volo alla durata del viaggio. Non è economico per i vettori europei: le poche risorse a disposizione vengono usate per più tempo.

Parliamo un po’ dei vostri aerei. Alcuni non proprio nuovissimi...
«Il rinnovo sta finalmente iniziando a prendere corpo: nel 2019 il 20% della nostra flotta era costituito da jet di nuova generazione, ora siamo al 40-45%. I Boeing 767 andranno fuori servizio progressivamente, ed è fondamentale sia per i costi che per la qualità del prodotto. Quest’anno ci sarà il Wi-Fi gratuito sui collegamenti internazionali, cosa che facciamo in tutti i nostri voli interni. Le varie partnership — come quelle con Paramount e Spotify — tengono il nostro passeggero sempre più nel “sistema Delta”».

E il cargo che peso ha?
«Sul fronte cargo, noi non abbiamo un vettore dedicato, così trasportiamo le merci nelle "pance" degli aerei. La domanda è ancora forte sull’Italia: i prodotti più trasportati da noi sono quelli farmaceutici e di lusso».

 

13900

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Condivido le tue parole dalla prima all'ultima come spesso mi capita. Mi permetto pero' aggiungere un particolare non indifferente. Ita, a differenza delle altre compagnie, e' nata da un foglio bianco riempito dai diktat, dalle limitazioni, dai "suggerimenti" e dalle disposizioni emanate dalla stessa Commissione europea.
Stanno quindi facendo le pulci ad una pulce creata proprio da coloro che stanno facendo le pulci.
Ergo: il no non lo stanno dicendo a LH o al MEF o a Ita.
Lo stanno dicendo a se' stessi.
Ed e' questo, a pensarci bene, cio' che risulta indigesto.
Una buona domenica delle palme a tutti.
Dio mi scampi dal difendere l'operato della DG Concorrenza (e Dio mi arcifulmini per sottolineare che, al momento, nessuno ha ancora detto "no") ma nella ricostituzione di ITA va riconosciuto che non e' stata di manica larga, di piu'. Hanno acconsentito a un miliardo e mezzo di aiuti di stato diretti a fondo perduto, hanno accettato l'idea della discontinuita' per quanto riguardava i debiti, gli obblighi e i contratti ma non per quanto riguardava gli slots. E tutto questo al terzo fallimento della medesima compagnia.

Sto cercando di fare mente locale a quale altra compagnia aerea e' stato riconosciuto tutto questo. Alla FlyBe 2.0 di sicuro no. Malev ha dovuto restituire i milioni dati dallo stato. Altre non me ne vengono.

@13900
Giorgetti nella vicenda ITA si è sempre distinto per una notevole riservatezza, solo negli ultimi mesi ha cominciato ad esternare una crescente insoddisfazione.
Un attacco così diretto nei confronti dell'antitrust, a mio avviso fa fede di quanto il problema sia politico, piuttosto che tecnico.
Sul messaggio di Giorgetti siamo nel campo delle opinioni. Tu ritieni che sia riservato, io farei notare che da quello che c'ha messo da novembre '22 a maggio '23 per fare un accordo con LH e' lui e non l'UE. Ma, parlando dell'UE, questa tua parte non e' corretta.

@13900
Anche se dubito che avverrà. Soprattutto perchè la pubblicazione di determinate richieste obbligherebbe l'antitrust stessa a pretenderle per non apparire ridicola.
Una lettera riservata, permetterebbe invece un certo margine di manovra.
I report della commissione sono pubblicati al momento della decisione, in toto. Non mi metto a postare link, esempi e quant'altro ma ci sono e sono disponibili, e fanno chiaramente vedere l'approccio della commissione.

Non vengono pubblicati durante l'indagine perche', per ovvi motivi, la trattativa e' riservata e le parti si trasmettono informazioni private.
 
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belumosi

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Dio mi scampi dal difendere l'operato della DG Concorrenza (e Dio mi arcifulmini per sottolineare che, al momento, nessuno ha ancora detto "no") ma nella ricostituzione di ITA va riconosciuto che non e' stata di manica larga, di piu'. Hanno acconsentito a un miliardo e mezzo di aiuti di stato diretti a fondo perduto, hanno accettato l'idea della discontinuita' per quanto riguardava i debiti, gli obblighi e i contratti ma non per quanto riguardava gli slots. E tutto questo al terzo fallimento della medesima compagnia.

Sto cercando di fare mente locale a quale altra compagnia aerea e' stato riconosciuto tutto questo. Alla FlyBe 2.0 di sicuro no. Malev ha dovuto restituire i milioni dati dallo stato. Altre non me ne vengono.
Hai assolutamente ragione. Ed è proprio questo che mi fa incaxxare: se l'antitrust avesse agito correttamente, non avrebbe dovuto permettere l'investimento pubblico di 1.35 MLD€ e in subordine avrebbe dovuto pretendere una piena e reale discontinuità.
Ma una volta accettato questo compromesso politico ed indotto il governo italiano a finanziare l'erede di AZ, non è accettabile che le venga messo un cappio al collo negandole le stesse misure anticoncorrenziali delle quali hanno potuto godere i concorrenti.
Sarà un caso, ma la UE si è messa realmente di traverso nei confronti di AZ solo quando sul piatto c'era qualcosa di serio: lo ha fatto ai tempi della fusione con KLM e lo sta facendo ora.
E questo lo dico senza dimenticare le responsabilità dei vari governi italiani.
Sul messaggio di Giorgetti siamo nel campo delle opinioni. Tu ritieni che sia riservato, io farei notare che da quello che c'ha messo da novembre '22 a maggio '23 per fare un accordo con LH e' lui e non l'UE. Ma, parlando dell'UE, questa tua parte non e' corretta.



I report della commissione sono pubblicati al momento della decisione, in toto. Non mi metto a postare link, esempi e quant'altro ma ci sono e sono disponibili, e fanno chiaramente vedere l'approccio della commissione.

Non vengono pubblicati durante l'indagine perche', per ovvi motivi, la trattativa e' riservata e le parti si trasmettono informazioni private.
Ok, grazie. La mia affermazione era basata infatti sui dossier di ITA-LH e quello delle coreane, dove l'evoluzione dei negoziati è resa pubblica solo attraverso le PR.
Quando sarà tutto finito, sarà davvero interessante andare a leggere i documenti.
 
Stato
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