Ita Airways : a Lufthansa il 40% della compagnia italiana


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Betha23

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Poi voglio capire come ci volano però.... praticamente siano quasi al palo con queste destinazioni
 

Seaking

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Boh, io mi auguro che si siano fatti davvero bene i conti!
DXB è una destinazione stra-servita, di grande successo anche perché fulcro dell'offerta immensa di EK per quanto riguarda le prosecuzioni (la maggior parte dei pax EK non ha Dubai come destinazione finale ma prosegue sul network EK).
ITA si troverebbe sostanzialmente ad intercettare da FCO parte del traffico che vede Dubai come destinazione finale con un servizio che, per quanto di buon livello, mai potrà battere un 380 in Y. Non lo so, la vedo davvero difficile da sostenere nel medio-lungo periodo e spero ardentemente di venir smentito.

Bangkok, la regina dei voli low yield, non serve aggiungere altro.
 

Edoardo

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Boh, io mi auguro che si siano fatti davvero bene i conti!
DXB è una destinazione stra-servita, di grande successo anche perché fulcro dell'offerta immensa di EK per quanto riguarda le prosecuzioni (la maggior parte dei pax EK non ha Dubai come destinazione finale).
ITA si troverebbe sostanzialmente ad intercettare da FCO parte del traffico che vede Dubai come destinazione finale con un servizio che, per quanto di buon livello, mai potrà battere un 380 in Y. Non lo so, la vedo davvero difficile da sostenere nel medio-lungo periodo e spero ardentemente di venir smentito.

Bangkok, la regina dei voli low yield, non serve aggiungere altro.
Se vogliamo allargare la catchment area sul traffico P2P in arrivo negli Emirati, ad un'ora di auto hai AUH dove Wizz Air e Etihad si scannano a prezzi super bassi.

Come direbbe qualcuno, c'è il rischio di farsi male.
 

East End Ave

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su e giu' sull'atlantico...
Boh, io mi auguro che si siano fatti davvero bene i conti!
DXB è una destinazione stra-servita, di grande successo anche perché fulcro dell'offerta immensa di EK per quanto riguarda le prosecuzioni (la maggior parte dei pax EK non ha Dubai come destinazione finale ma prosegue sul network EK).
ITA si troverebbe sostanzialmente ad intercettare da FCO parte del traffico che vede Dubai come destinazione finale con un servizio che, per quanto di buon livello, mai potrà battere un 380 in Y. Non lo so, la vedo davvero difficile da sostenere nel medio-lungo periodo e spero ardentemente di venir smentito.

Bangkok, la regina dei voli low yield, non serve aggiungere altro.
mah...la mia personale valutazione sulle scelte degli italiani in quanto a compagnia aerea e' ormai ai minimi storici; conosco bene il nostro mercato, datemi fiducia su questo, e alla fine se e' "Alitalia, vabbe' come se chiama mo' n'zomma...e c'hanno l'aerei fighi azzuri...che se magna bbene..parleno itagliano...e costeno come l''artri, anzi meno!" la scelta va sua ITA, punto.

Tartine e champagne alle fiere, pubblicita' massiva, incentivi fuori da ogni logica al mercato, Push actions continue, Net Remittance monstre ai top praticamente su tutto....e il gioco e' fatto. Funzionera' cosi' anche su DXB per chi deve fare PTP. Quantomeno in termini di bookings; che poi lo yield renda e' altra cosa, ma per l'appunto l'aeromobile NON e' un 380, anzi, quindi potrebbe andare anche questa.

Quanto a BKK effettivamente e' come MIA o il Brasile, mignottari (svariati pedofili) e turisti low-cost, non un bel mercato. Pero' i voli per l'oriente stanno crescendo di prezzo proprio stante l'ASM decrease, e di nuovo, certi "itagliani" non vedono l'ora di poterci volare diretti.
Ma l'A321 non basta stavolta...ergo non credo la dabbenaggine possa prevalere.
 
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East End Ave

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Ita, Lufthansa e Mef ampliano i tagli di voli offerti alla Ue per il via alla cessione
di Gianni Dragoni

Lufthansa e il ministero dell’Economia hanno proposto nuovi sacrifici alla Ue per salvare l’accordo di vendita della compagnia italiana al vettore tedesco. Nel carteggio senza fine tra Roma, Francoforte e Bruxelles è partita una nuova lettera con ulteriori tagli di voli e di rotte per placare la fermezza della commissaria alla Concorrenza, Margrethe Vestager.

Il problema di Linate
Il capitolo più caldo del confronto con l’Antitrust comunitario riguarda i voli per l’Europa da Milano Linate. Nell’ultimo pacchetto di “remedy offer”, cioè l’offerta di sacrifici, Lufthansa in quanto compratore e il Mef quale venditore - confermano fonti autorevoli che conoscono il dossier - si dichiarano disposti a sacrificare almeno 15-17 coppie giornaliere di slot detenuti da Ita nello scalo milanese, cioè a 15-17 coppie di finestre orarie che danno diritto a fare 15-17 atterraggi e altrettanti decolli, ovvero da 30 a 34 movimenti aerei. Il Mef non ha fatto dichiarazioni ufficiali.

Il taglio è pari al 10% dei movimenti aerei giornalieri
In precedenza Lufthansa insieme al Mef aveva messo sul tavolo del negoziato una riduzione di 11 coppie di slot di Ita, che danno diritto a 11 atterraggi e altrettanti decolli, ovvero 22 movimenti aerei, corrispondenti a 11 frequenze giornaliere dallo scalo milanese. Si tratta quindi di un aumento del 50% dei sacrifici offerti, pari a una quota di circa il 10% dei movimenti aerei giornalieri massimi consentiti a Linate. Il traffico nello scalo è contingentato e non si possono fare più di 18 movimenti ogni ora.

I sacrifici a Fiumicino
Alcuni sacrifici sono previsti anche a Roma Fiumicino. Secondo indiscrezioni Lufthansa e Mef rinuncerebbero a una decina di coppie di slot nel principale scalo italiano. A Roma non c’è un problema di congestione di traffico come a Linate, ma verrebbero eliminati gli slot in sovrapposizione tra le due compagnie.

I voli per Germania, Austria, Svizzera e Belgio
Lo spazio che si libererebbe con la rinuncia a questi slot servirebbe ad aprire a concorrenti le rotte tra l’Italia e l’Europa centrale, in particolare da Linate e da Roma per Germania, Austria, Svizzera e Belgio, cioè i paesi in cui Lufthansa è dominante o direttamente, o attraverso le compagnie controllate Austrian, Swiss, Sn Brussels.

Subentrano Volotea e easyJet
Bruxelles ha chiesto che, oltre a liberare slot, Lufthansa e Ita individuino dei concorrenti che subentrano sulle rotte lasciate libere con la rinuncia agli slot. Per questo sono già stati siglati accordi preliminari di Ita con Volotea e easyJet, mentre secondo indiscrezioni anche l’ungherese Wizz Air potrebbe entrare.

I voli intercontinentali
Nell’ultima proposta si parla anche del lungo raggio, altro capitolo dolente. La Ue considera dominante la concentrazione Ita-Lufthansa perché i voli della compagnia italiana con il Nord America si andrebbero a sommare a quelli della joint venture transatlantica A++ di Lufthansa con United Airlines e Air Canada. Il vettore tedesco e il Mef confermano la proposta di mantenere separate le attività transatlantiche di Ita da quelle della jv tra Lufthansa e alleati, per due anni. “Non più di due anni, altrimenti Ita subirebbe un danno molto grave”, ha detto una fonte che conosce il dossier.

Accordi “interlinea”
Inoltre per il lungo raggio sono previsti accordi commerciali “interlinea” per consentire alle grandi compagnie concorrenti di Lufthansa, Air France-Klm, British Airways e Iberia, di creare una connessione tra i voli dall’Italia e i voli di lungo raggio dai loro hub. Per esempio Ba potrebbe fare un biglietto unico a un passeggero che dall’Italia va a Washington, via Londra, in alternativa a un volo con Lufthansa via Francoforte. Oppure Iberia per un passeggero dall’Italia diretto al Sud America, via Madrid.

Ita convoca i sindacati
Intanto Ita Airways ha convocato i sindacati di categoria per un incontro per il giorno 11 giugno alle ore 14:30.

Decisione di Bruxelles entro il 4 luglio
«Stiamo ancora discutendo su come porre rimedio ai problemi di concorrenza» causati dall’operazione Ita-Lufthansa, «come facciamo per ogni caso», ha detto la commissaria Vestager. «Quando ci sono problemi di concorrenza è perché c’è un rischio che i consumatori dovranno pagare prezzi più alti o non abbiano la stessa scelta che potrebbero volere. La discussione sta andando avanti e non abbiamo ancora raggiunto conclusioni». La decisione della Ue, rinviata due volte, è prevista entro il 4 luglio.

Aumenta il traffico
L’a.d. di Aeroporti di Roma, Marco Troncone, ha detto che il traffico sulla capitale è in forte crescita: «La stagione estiva sta andando estremamente bene. Roma si conferma un mercato molto attrattivo e magnetico a livello globale. Stiamo ancora sperimentando una crescita notevole del 20%, rispetto alla scorsa stagione estiva, che era stata una stagione di grande successo. Siamo l’aeroporto in Europa che cresce di più, e questo testimonia ancora una volta la capacità di attrazione forte di Roma. Ci aspettiamo una crescita nel medio e lungo termine per la ripresa dei mercati emergenti, in particolare quelli asiatici».

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Avevo messo un commento qui sotto alcuni giorni fa, dicendo che non c'era davvero nulla di nuovo in questo lungo articolo; non lo trovo piu' , forse la moderazione l'ha tolto perche' non mi ero espresso proprio cosi' morbido...
Resta che Dragoni l'altro ieri a Focus Economia da Barisoni ha detto che LH ha molti voli da LIN per i paesi nei quali detiene compagnie aeree, quali Austria, Belgio, Svizzera e SPAGNA (giuro, ho la registrazione). Tanta, tantissima confusione...e sono morbido anche qui...che di castronerie ne ho sentite (e tutti potete riascoltarle sull'App di Radio24 se volete!) .
Anzi, vi allego il link: https://www.radio24.ilsole24ore.com...ssione-29-maggio-2024-170500-2385514344690388
 

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mah...la mia personale valutazione sulle scelte degli italiani in quanto a compagnia aerea e' ormai ai minimi storici; conosco bene il nostro mercato, datemi fiducia su questo, e alla fine se e' "Alitalia, vabbe' come se chiama mo' n'zomma...e c'hanno l'aerei fighi azzuri...che se magna bbene..parleno itagliano...e costeno come l''artri, anzi meno!" la scelta va sua ITA, punto.

Tartine e champagne alle fiere, pubblicita' massiva, incentivi fuori da ogni logica al mercato, Push actions continue, Net Remittance monstre ai top praticamente su tutto....e il gioco e' fatto. Funzionera' cosi' anche su DXB per chi deve fare PTP. Quantomeno in termini di bookings; che poi lo yield renda e' altra cosa, ma per l'appunto l'aeromobile NON e' un 380, anzi, quindi potrebbe andare anche questa.

Quanto a BKK effettivamente e' come MIA o il Brasile, mignottari (svariati pedofili) e turisti low-cost, non un bel mercato. Pero' i voli per l'oriente stanno crescendo di prezzo proprio stante l'ASM decrease, e di nuovo, certi "itagliani" non vedono l'ora di poterci volare diretti.
Ma l'A321 non basta stavolta...ergo non credo la dabbenaggine possa prevalere.

Oltre alle tue sensatissime considerazioni, pongo un interrogativo:

sebbene Dubai sia una destinazione già ampiamente servita, da Emirates e da molti altri vettori, avrebbe quantomeno una logica strategica: quella per AZ di concentrarsi su alcuni mercati che vedono ben posizionata Roma quale hub comodo per prosecuzioni da Nord America e Centro/Nord Europa verso Mediterraneo, Medio Oriente, Sud America e Africa. In questa direzione vanno le aperture su Arabia Saudita e Kuwait e in futuro si augura il ritorno su Beirut e Amman.

Bangkok invece rappresenterebbe un diversivo rispetto al posizionamento che fino ad ora mi pare AZ si sia voluta dare. Ora, è chiaro che tutto quel che fa guadagnare può diventare automaticamente strategico (e suppongo che prima di aprire una rotta si ragioni sulla sua profittabilità), ma geograficamente sarebbe una scelta eccentrica rispetto ai mercati su cui AZ dovrebbe insistere. Per dire, sul lungo raggio avrei considerato più sensata Johannesburg (dove Alitalia volava) o ovviamente Lima/Bogotà/Santiago.

Altra spiegazione possibile è che in ottica di futuro ingresso in Star Alliance (se mai l'acquisto da parte di LH verrà portato a termine), Bangkok serva come hub per prosecuzioni verso il Sud Est Asiatico e l'Australia grazie a Thai
 

East End Ave

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Oltre alle tue sensatissime considerazioni, pongo un interrogativo:

sebbene Dubai sia una destinazione già ampiamente servita, da Emirates e da molti altri vettori, avrebbe quantomeno una logica strategica: quella per AZ di concentrarsi su alcuni mercati che vedono ben posizionata Roma quale hub comodo per prosecuzioni da Nord America e Centro/Nord Europa verso Mediterraneo, Medio Oriente, Sud America e Africa. In questa direzione vanno le aperture su Arabia Saudita e Kuwait e in futuro si augura il ritorno su Beirut e Amman.

Bangkok invece rappresenterebbe un diversivo rispetto al posizionamento che fino ad ora mi pare AZ si sia voluta dare. Ora, è chiaro che tutto quel che fa guadagnare può diventare automaticamente strategico (e suppongo che prima di aprire una rotta si ragioni sulla sua profittabilità), ma geograficamente sarebbe una scelta eccentrica rispetto ai mercati su cui AZ dovrebbe insistere. Per dire, sul lungo raggio avrei considerato più sensata Johannesburg (dove Alitalia volava) o ovviamente Lima/Bogotà/Santiago.

Altra spiegazione possibile è che in ottica di futuro ingresso in Star Alliance (se mai l'acquisto da parte di LH verrà portato a termine), Bangkok serva come hub per prosecuzioni verso il Sud Est Asiatico e l'Australia grazie a Thai
Aggiungo (per DXB) la massiccia richiesta posti di MSC...che potrebbe finire col charterizzare il volo AZ...anche stante i prezzi folli EK
 

LH400

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Boh, io mi auguro che si siano fatti davvero bene i conti!
DXB è una destinazione stra-servita, di grande successo anche perché fulcro dell'offerta immensa di EK per quanto riguarda le prosecuzioni (la maggior parte dei pax EK non ha Dubai come destinazione finale ma prosegue sul network EK).
ITA si troverebbe sostanzialmente ad intercettare da FCO parte del traffico che vede Dubai come destinazione finale con un servizio che, per quanto di buon livello, mai potrà battere un 380 in Y. Non lo so, la vedo davvero difficile da sostenere nel medio-lungo periodo e spero ardentemente di venir smentito.

Bangkok, la regina dei voli low yield, non serve aggiungere altro.
Vero che DXB è straservita...però potremmo avere anche una sorpresina da FCO con metallo EK.
Voci per il momento...però.....
 

Paolì

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Scusate, probabilmente è stata già discussa e ridiscussa, ma non c'erano in programma accordi ITA-Emirates? In quest'ottica non è che il volo è soltanto un aumento di capacità (dovuto alla richiesta crescente ma non sufficiente a sostenere un WB) tra Roma e Dubai per servire il network EK ma operato da AZ (con code share Emirates)?
 

Lucab2000

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Scusate, probabilmente è stata già discussa e ridiscussa, ma non c'erano in programma accordi ITA-Emirates? In quest'ottica non è che il volo è soltanto un aumento di capacità (dovuto alla richiesta crescente ma non sufficiente a sostenere un WB) tra Roma e Dubai per servire il network EK ma operato da AZ (con code share Emirates)?
Si, l’accordo con EK è in programma…ma non sono stati ancora pubblicati i dettagli
 

herry92

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Vero che DXB è straservita...però potremmo avere anche una sorpresina da FCO con metallo EK.
Voci per il momento...però.....
Intendi un downgrade di macchina visto l'entrata di ITA e gli accordi tra i due vettori?

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Cesare.Caldi

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Scoop di Leonard che ha intervistato la commissaria antitrust sul caso ITA-LH:

Ita-Lufthansa, Vestager: «Trattative ancora in corso. Io pro Francia? No, devo tutelare il consumatore»
di Leonard Berberi

Parla con il «Corriere» la responsabile della Concorrenza che studia il dossier da dicembre 2023. I sacrifici offerti da Roma e Francoforte non bastano. «Devo assicurarmi che restino la possibilità di scelta e le tariffe accessibili»
Sulla scrivania di Margrethe Vestager, vicepresidente esecutivo e commissaria europea per la Concorrenza, passano i dossier più delicati dell’Unione. Quello che riguarda le nozze tra Ita Airways (di proprietà del ministero dell’Economia italiano) e il gruppo Lufthansa — che il 30 novembre scorso hanno chiesto il via libera proprio all’Antitrust — non è tra i più importanti sotto il profilo economico. Ma di certo è il più delicato politicamente. E quello che provoca più di qualche mal di testa a Bruxelles. «Il mio compito è tutelare il cittadino-consumatore», sottolinea più volte Vestager durante una chiacchierata con il Corriere della Sera.

Gli ultimi rimedi presentati da Mef e Lufthansa vanno bene all’Antitrust Ue? Rispondono alle preoccupazioni sulla concorrenza?
«Stiamo ancora discutendo con loro. La mia responsabilità in questo dossier è che il consumatore alla fine abbia ancora la possibilità di scegliere e tariffe accessibili. Quello che abbiamo visto, in alcuni mercati, è che questo potrebbe non avvenire più in conseguenza dell’operazione Ita-Lufthansa. Abbiamo parlato con le compagnie su come risolvere questa cosa, su cosa devono fare. E siamo in quella fase della trattativa, per questo non c’è ancora una conclusione».

Insomma: non siete soddisfatti. Vi aspettate qualcosa di diverso da loro in termini di sacrifici?
«Ci stiamo confrontando, è il massimo che le posso dire in questo momento».

L’Antitrust Ue ha cambiato approccio per quanto riguarda le fusioni tra le compagnie aeree rispetto al passato?
«Perché dice questo?».

Per esempio: avete approvato senza molti problemi, negli anni precedenti, altre operazioni tra vettori. Stavolta con i dossier Ita-Lufthansa e Iag-Air Europa vi state mostrando più rigidi.
«No, no, no. Ovviamente ogni caso va visto singolarmente. Dipende da diversi fattori. Per esempio: l’unione porta a una sovrapposizione sulle rotte? E se sì, crea un monopolio in quel mercato? Insomma, dipende. Ovviamente impariamo anche da quello che abbiamo fatto in precedenza».

Cioè?
«Una delle cose che abbiamo notato nei casi del passato è che cedere semplicemente gli slot in un aeroporto non funziona davvero. Se vediamo che qualcosa non funziona allora dobbiamo sederci al tavolo con le aziende e cercare di capire cosa fare per evitare di ridurre la concorrenza. Chiediamo ai vettori di essere innovativi e offrire prezzi accessibili. Guardi al caso Korean Air-Asiana».

Primo via libera post Covid nei cieli europei anche se di due compagnie asiatiche...
«Abbiamo previsto un nuovo tipo di rimedi (cessione di rotte e incentivi al vettore che subentra, ndr). Pensiamo che funzioneranno. Non è che vogliamo essere più duri, vogliamo essere certi che vengano risolti i problemi che potrebbero sorgere in seguito a una fusione».

Gli esperti però sostengono che proprio la linea dura Ue sulle operazioni di fusione rischia di bloccare la crescita delle compagnie aeree europee, lasciando spazio alle rivali americane, mediorientali, asiatiche. E quindi l’Antitrust dovrebbe fare maggior attenzione sulle conseguenze...
«Sì, ovviamente ci sono grandi aviolinee altrove, ma non operano necessariamente la stessa rotta. Lei può andare da un posto a un altro ma non può scegliere di farlo con qualsiasi compagnia di questo mondo, può scegliere solo tra quelle presenti in quel dato territorio. Se non c’è un’alternativa perché la fusione ha portato a un monopolio, beh allora il consumatore rischia di pagare un prezzo decisamente alto».

C’è un ripensamento sulle joint venture dei cieli da parte delle varie autorità regolatorie?
«Onestamente non lo so, si vedrà in futuro».

C’è chi sostiene che lei voglia Ita tra le braccia di Air France-Klm e non di Lufthansa.
«Ma... perché dicono questo?».

Dicono che lei tenda un po’ a favore dei francesi.
«Noooo, perché dovrei mai? Non è affare mio con chi vuole unirsi una società. Quello che devo fare io è capire quali sarebbero le conseguenze sulle persone che vogliono volare per quanto riguarda i prezzi, dove possono andare senza dover fare scalo e se possono scegliere anche il giorno in cui vogliono volare. Questo sì, è affare mio».

Quanto siete fiduciosi che l’accordo Mef-Lufthansa per Ita avrà il via libera?
«Non è questione di essere fiduciosi. Qui si tratta di trovare le soluzioni».
lberberi@corriere.it

 
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