Ita Airways : a Lufthansa il 40% della compagnia italiana


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leerit

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Il caso Ita-Lufthansa tiene banco anche a Dubai. All’assemblea della Iata, l’associazione mondiale delle compagnie aeree con 320 aderenti, cominciata oggi nel maggior centro economico degli Emirati Arabi, l’attenzione è puntata sull’operazione che potrebbe ridisegnare la mappa del trasporto aereo in Europa. Da oltre un anno l’accordo tra il Mef e il potente vettore tedesco è in attesa del disco verde dell’Antitrust europeo, che tarda ad arrivare. Una decisione è attesa entro il 4 luglio.

Le proposte di Lufthansa e Mef a Bruxelles
Nei giorni scorsi Lufthansa e il Mef hanno presentato a Bruxelles le risposte alle ultime obiezioni della direzione generale per la Concorrenza, tra cui la rinuncia a 15-17 coppie di slot a Linate e di dieci coppie di slot a Fiumicino. Questo dovrebbe consentire di aprire a nuovi vettori concorrenti (tra cui Volotea e easyJet) le rotte dalle due principali città italiane e l’Europa centrale: Germania, Austria, Svizzera, Belgio. Ora tocca agli uffici della Commissione valutare se i rimedi offerti sono sufficienti per dare il via libera all’ingresso di Lufthansa con il 41% nel capitale di Ita, primo passo verso un’acquisizione graduale della maggioranza azionaria, con opzione fino al 100% entro dieci anni.

Vestager teme aumenti dei prezzi
La commissaria Ue alla Concorrenza, Margrethe Vestager, ha detto che è preoccupata per l’effetto che la concentrazione Ita-Lufthansa avrebbe, con il rischio di aumento dei prezzi dei biglietti. In realtà i prezzi dei biglietti sono già aumentati anche l’anno scorso, almeno +20% in media.

I biglietti sono già aumentati
Ma i voli internazionali dall’Italia hanno avuto punte di oltre il 100%, e da Bruxelles non sono arrivati provvedimenti contro il caro-voli. L’Unione consumatori ha calcolato, in base ai dati dell’Istat sui prezzi di maggio, che rispetto al periodo pre-crisi il costo dei voli internazionali è quello che è aumentato di più, con un incremento del 132,3% rispetto a metà del 2021. Nello stesso arco di tempo i voli nazionali hanno fatto +55,1 per cento.

Spohr e Turicchi
A Dubai ci sono i vertici di tutte le compagnie mondiali, tra cui Carsten Spohr a.d. di Lufthansa e Antonino Turicchi, il manager messo da Giorgia Meloni alla guida di Ita Airways, nel novembre del 2022. L’operazione Ita-Lufthansa, se andrà in porto, avrà un impatto anche sugli altri grandi gruppi europei.

L’impatto su Air France-Klm
A cominciare da Air France-Klm, che ha ancora un’alleanza commerciale con la compagnia nata dall’ ultima dissoluzione di Alitalia. Un’alleanza sempre più flebile, ma ancora in piedi, sebbene Ita sia tenuta ai margini, come affermano alcune fonti interne. Ita fa ancora parte di SkyTeam, l’alleanza globale che ha come perni il gruppo franco-olandese e l’americana Delta. Se si chiuderà l’accordo con Lufthansa, Ita abbandonerà SkyTeam ed entrerà nella Star Alliance forgiata dal vettore tedesco.

Traffico a pieni giri
L’assemblea della Iata arriva in un momento molto positivo per il trasporto aereo commerciale. Il traffico va a pieni giri. La domanda totale, misurata in passeggeri per km (Rpk), in aprile è aumentata dell’11% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. La capacità totale offerta, in posti per km, ha superato del 9,6% a quella di aprile del 2023. Di conseguenza il coefficiente di occupazione dei posti degli aerei (load factor) in aprile è stato l’82,4%, un punto percentuale in più dell’anno precedente. La domanda internazionale è quella che è cresciuta di più, +15,8% rispetto ad aprile 2023, con una capacità in crescita del 14,8 per cento. La domanda domestica è aumentata del 4% rispetto ad aprile 2023, con una capacità in crescita del 2,1 per cento.

Walsh: crescita da 36 mesi consecutivi
«La domanda di passeggeri è in crescita da 36 mesi consecutivi. Mentre entriamo nel picco della stagione di viaggio estiva dell’emisfero settentrionale, ci sono tutte le ragioni per essere ottimisti per un’estate forte, in cui le compagnie offrono un’ampia gamma di opzioni di traffico», ha commentato Willie Walsh, direttore generale della Iata. L’Asia-Pacifico è l’area in cui la domanda è cresciuta di più (+17,4%), seguita da Africa (+15,7%) e Medio Oriente (+14,1%). In Europa c’è stata una crescita del 9,3%, in America Latina dell’8%, nel Nord America del 4,2 per cento.

Profitti in crescita
L’associazione dei vettori annuncerà domani l’aggiornamento delle previsioni sui risultati aggregati delle compagnie mondiali. La maggior parte degli analisti si aspetta un miglioramento dei risultati rispetto ai dati annunciati il 6 dicembre scorso. All’epoca era stata annunciata la stima di un utile netto mondiale di 23,3 miliardi di dollari per il 2023 e di 25,7 miliardi per quest’anno. I ricavi complessivi erano previsti pari a 896 miliardi nel 2023, +6,9% sul 2022, il record storico (a valori correnti, senza rettifiche per l’inflazione), rispetto al primato di 838 miliardi del 2019. Le prospettive sono «positive», per il 2024 Iata aveva pronosticato un ulteriore miglioramento dei bilanci: 25,7 miliardi di profitti netti aggregati e 964 miliardi di ricavi complessivi. L’anno record dei profitti netti rimane il 2017, con 37,6 miliardi, ma ormai le profonde ferite inflitte dalla pandemia sono rimarginate.


 
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Farfallina

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Tu mi dici che non ci sono limiti per entrare a VCE, a BLQ, etc. Vero; ma ci sono limiti in due altri fattori dell'equazione: disponibilità di mezzi, e clientela potenziale.

Sotto il primo punto di vista, LH si trova ad avere una nuova compagnia con un centinaio di aerei. Facciamo 30 longhaulers e 70 short. Usando calcoli altamente spannometrici, secondo me, per fare il crosscountry (o comunque non-feeds) ITA usa un 20% della sua flotta shorthaul, quindi 14 aerei (riducili 12 per manutenzione e via dicendo). Se pensano di fare ciò che penso faranno, ecco che quei 12 aerei diventano molto utili per fare extra voli feeder, in aggiunta a quelli che già fanno per FCO (i 4x day su VCE, per esempio). Le altre majors non hanno una risorsa di questo genere da buttare nel mercato europeo, ed è un vantaggio.

Parliamo del secondo, ossia del mercato. I summenzionati 12 li puoi usare per fare patterns a W tipo FCO-VCE-FRA-VCE-FCO. Sfruttati non dico all'osso, 12 shorthaulers fanno 5 voli/giorno, in configurazione 180Y fanno quasi 11.000 posti al giorno in più su un network feeder, in più - torno a dire - rispetto a quanto già non si faccia. Ora, questi 11.000 sedili richiedono sederi, e siccome il mercato non è infinito ecco che il punto sul volo di DL su VCE torna a cascare a fagiolo, soprattutto se poi consideriamo l'ingresso di ITA nelle varie (e numerose) JV di LH, che come sappiamo sono metal-neutral e quindi fan si che quei 11.000 posti al giorno in più siano disponibili non solo ad ITA e LH, ma anche ad AC, UA, NH, SQ, CA... Sotto il punto di vista di una compagnia aerea rivale, le barriere all'ingresso (o alla permanenza) non saranno quelle del "non ho lo slot" ma di un altro tipo, ossia quello in base al quale io mi trovo a dover rendere competitivo il mio unico volo diretto, o i miei tre voli con scalo, contro una quindicina di opzioni diverse offerte da LH and friends. E in quel caso posso soltanto ridurre i prezzi, col risultato di ridurmi lo yield, finchè non decido che quell'aereo per il volo diretto posso metterlo su, metti, CDG dove faccio più soldi e ciao. È questo il punto-chiave: tutti i gestori del network ragionano in base a una logica di ROIC e di costo-opportunità. La capillarità del servizio, soprattutto sul lungo raggio, è fondamentale. Se tu parti con 3 daily feeds per il tuo hub, e il competitor ne ha 4 o 5, ancora andiamo bene; se ti trovi ad averne sempre 3, ma il tuo competitor ne ha 20, allora ti può (e lo farà) schiacciare.

Queste considerazioni non me le sto sognando io, sono successe praticamente ovunque in America, che è davanti a noi - in quanto ad evoluzione del mercato - di una decina d'anni abbondante. Ci stiamo muovendo verso un sistema in cui, a livello macro/continentale, c'è abbastanza competizione, con i tre grossi gruppi, ma a livello locale stiamo andando verso una situazione come in America, dove ci sono certe aree che sono "market captive". L'Italia, in questo caso, sarebbe "market captive" del gruppo LH.

La Commissione se ne sta, sempre secondo me, rendendo conto e vuole fare in modo che rimangano le possibilità di competere in Italia. Lo stesso sta succedendo in Spagna con Air Europa. Possiamo discutere di tempistiche, e modi, e tutto, ma secondo me - per i motivi di cui sopra - le domande che la commissione si pone non mi sembrano così peregrine, specialmente vedendo il futuro in base al grafico di I-DAVE.
La commissione non deve incidere sulla competizione fra compagnia e gruppi ma se queste fusioni portano a distorsioni delle tariffe. Ma con questo discorso stai confermando che la filo francesina sta giocando per AF-KL e non per i contribuenti europei che la pagano. Anzi con quello che ha dichiarato dovrebbe muoversi per scardinare le 3 grandi JV, quello si che aggiungerebbe concorrenza così come dovrebbe puntare gli occhi sugli hub europei dove la compagnia di casa la fa quasi sempre da gran padrona e la disponibilità di slot "buoni" è limitatissima.
Infine visti gli accordi con l'UK ci sarebbe da chiedere all'autority inglese di provvedere ad aprire al mercato LHR sempre per amore di concorrenza.
E sta andando bene che il mercato del trasporto aereo sta dando soddisfazioni a tutti altrimenti la concorrenza l'avrebbe ulteriormente limitata facendo saltare sia Air Europa sia ITA Airways perché dopo aver permesso la concentrazione attuale e le 3 JV piccole compagnie stand alone non possono riuscire a stare sul mercato.
 
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Farfallina

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Non so come, ma vabbe'.
Hai scritto che la tua amata commissaria fa bene ad intervenire perché i concorrenti non avrebbero i mezzi (aerei) per fare concorrenza e si troverebbero invece in difficoltà. La cara commissaria, che tu continui a difendere a spada tratta quando è sempre più indifendibile, deve pensare ai consumatori, non al fatto se AF-KL ha la disponibilità di macchine libere per fare concorrenza. Il concetto sul LR è indifendibile, chiunque può fare concorrenza già ora e in molti già la fanno fra l'altro.
 
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Hai scritto che la tua amata commissaria fa bene ad intervenire perché i concorrenti non avrebbero i mezzi (aerei) per fare concorrenza e si troverebbero invece in difficoltà. La cara commissaria, che tu continui a difendere a spada tratta quando è sempre più indifendibile, deve pensare ai consumatori, non al fatto se AF-KL ha la disponibilità di macchine libere per fare concorrenza. Il concetto sul LR è indifendibile, chiunque può fare concorrenza già ora e in molti già la fanno fra l'altro.
Carissima/i,

Penso di aver scritto sedicimila volte che non difendo la Commissione. Per il resto, mi sembra evidente che non hai capito granche' il senso dei miei due post. Per esempio, non ho scritto che la commissione fa bene ad intervenire perche' i concorrenti non avrebbero i mezzi.

Se voglio dire qualcosa, lo scrivo. Se non lo scrivo, e' perche' non e' parte del mio ragionamento*.

*esiste anche il caso in cui me lo sono dimenticato, che' l'eta' avanza per tutti, ma in questo caso mi sentirei di escluderlo.
 
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leerit

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Ita Airways, il ceo di Lufthansa: «Decisione Ue in settimana, dossier più complicato del previsto ma sono ottimista»
di Leonard Berberi, inviato a Dubai

Parla Carsten Spohr: «Ci è voluto tempo per convergere sulla necessità di garantire i voli dei vettori europei tra Italia e Usa». In caso di via libera l’integrazione nel gruppo richiederà 18 mesi

La proposta di nozze tra Ita Airways e Lufthansa è entrata nelle sue ore più delicate. Le delegazioni italiane e tedesche sono a Bruxelles a discutere sui temi che hanno tenuto finora in sospeso il dossier che attende il via libera dell’Antitrust Ue. «Questa è la settimana in cui la Commissione europea deciderà sul dossier», dice Carsten Spohr, amministratore delegato del gruppo Lufthansa, rispondendo a una domanda del Corriere a Dubai, margine dell’assemblea generale della Iata, la principale associazione mondiale delle aviolinee. «Questi sono gli ultimi giorni, sono ancora ottimista sull’esito anche se ha richiesto più tempo del previsto».
L’accordo
Il 30 novembre 2023 il ministero dell’Economia (che possiede Ita) e Lufthansa hanno notificato a Bruxelles l’operazione che prevede l’ingresso dei tedeschi, inizialmente con il 41% (per 325 milioni di euro) per salire progressivamente al 90 e 100%. La Commissione europea ha sollevato diversi dubbi sull’operazione perché teme che possa ridurre la concorrenza tra l’Italia e una parte dell’Europa e sulle rotte transatlantiche. Per questo ha chiesto ai soggetti coinvolti una serie di sacrifici da sostenere per rispondere a quelle preoccupazioni.

Il ruolo delle elezioni europee
«È vero che la decisione è attesa il 4 luglio, ma mi aspetto che la Commissione europea in realtà decida entro questa settimana sul caso», spiega al Corriere Spohr. «Penso che il governo italiano e gli elettori italiani si attendano il parere prima delle elezioni europee». «Non vedo perché l’Antitrust Ue non debba darci un orientamento chiaro sul caso», sottolinea l’amministratore delegato del colosso europeo dei cieli che detiene anche Swiss, Austrian Airlines, Eurowings, Brussels Airlines e Air Dolomiti. «Ci sono le nostre persone a Bruxelles che stanno parlando proprio in questo momento».
Le complicazioni
Il caso, prosegue Spohr, «è stato più complicato di quello che pensavamo». Il motivo? «Ci abbiamo messo più tempo per convergere tutti verso quello che ritengo l’obiettivo comune per l’Italia, per Lufthansa e per la Commissione europea: il mantenimento di un’offerta europea sui voli transatlantici. I consumatori e i loro nipoti devono poter avere i voli messi a disposizione dai vettori italiani ed europei». Non solo. Il manager dice anche che «ogni mese senza il partner industriale indebolisce Ita».

I confronti serrati
Uno dei nodi più rilevanti è stato proprio quello del segmento dei voli intercontinentali tra Italia e Nord America. L’Ue vuole che Lufthansa tenga Ita separata dalle sue attività di lungo raggio e anche dalla joint venture transatlantica che i tedeschi hanno con United Airlines e Air Canada. «Se si costringe Ita a volare contro i tre vettori Usa rivali (American Airlines, Delta Air Lines, United, ndr) — che sono dieci volte più grandi di Ita — o anche contro Emirates (che ha il volo diretto Milano-New York) allora la compagnia italiana non può avere un futuro sostenibile e se questo non accade allora non ci potrà essere offerta di voli da un vettore europeo sui collegamenti diretti con gli Usa».
Cosa succede in caso di via libera
Il confronto con Bruxelles, racconta Spohr, «è stato molto profondo e complicato» per «garantire, da un lato, la sostenibilità economica delle operazioni di Ita, e dall’altro per consentire che venga mantenuta la concorrenza sulle rotte transatlantiche dirette o con uno scalo negli hub europei». Dopo l’eventuale via libera Ue, calcola il numero uno, «serviranno 18 mesi per integrare il vettore italiano nel gruppo Lufthansa». Al netto del parere — «in particolare del Dipartimento dei Trasporti Usa» — per l’ingresso di Ita nella joint venture transatlantica. Sono in particolare le «ragioni legali» a richiedere tempo perché l’Ue vuole «assicurarsi che le decisioni non siano messe in discussione davanti ai giudici» dai vettori rivali.
«Nessuna disparità»
L’Antitrust Ue è parziale nella valutazione del dossier Ita-Lufthansa? «Sarebbe molto facile per me dire che è così, ma no, non lo penso», risponde netto Spohr. «In realtà il confronto serrato c’è stato soprattutto sulla definizione di “mercato”. Per noi la definizione include anche gli altri hub in Europa, non guardiamo a rotta per rotta — ragiona —. Il 62% di tutti i voli intercontinentali del nostro continente è offerto da un solo vettore perché abbiamo gli hub che ci connettono con il resto del mondo. L’Europa non può difendersi da sola, non può garantire l’energia da sola, ma deve almeno garantire la connettività con i suoi vettori e per farlo deve preservare i suoi hub».


 
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East End Ave

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su e giu' sull'atlantico...
Ita Airways, il ceo di Lufthansa: «Decisione Ue in settimana, dossier più complicato del previsto ma sono ottimista»
di Leonard Berberi, inviato a Dubai

Parla Carsten Spohr: «Ci è voluto tempo per convergere sulla necessità di garantire i voli dei vettori europei tra Italia e Usa». In caso di via libera l’integrazione nel gruppo richiederà 18 mesi

La proposta di nozze tra Ita Airways e Lufthansa è entrata nelle sue ore più delicate. Le delegazioni italiane e tedesche sono a Bruxelles a discutere sui temi che hanno tenuto finora in sospeso il dossier che attende il via libera dell’Antitrust Ue. «Questa è la settimana in cui la Commissione europea deciderà sul dossier», dice Carsten Spohr, amministratore delegato del gruppo Lufthansa, rispondendo a una domanda del Corriere a Dubai, margine dell’assemblea generale della Iata, la principale associazione mondiale delle aviolinee. «Questi sono gli ultimi giorni, sono ancora ottimista sull’esito anche se ha richiesto più tempo del previsto».
L’accordo
Il 30 novembre 2023 il ministero dell’Economia (che possiede Ita) e Lufthansa hanno notificato a Bruxelles l’operazione che prevede l’ingresso dei tedeschi, inizialmente con il 41% (per 325 milioni di euro) per salire progressivamente al 90 e 100%. La Commissione europea ha sollevato diversi dubbi sull’operazione perché teme che possa ridurre la concorrenza tra l’Italia e una parte dell’Europa e sulle rotte transatlantiche. Per questo ha chiesto ai soggetti coinvolti una serie di sacrifici da sostenere per rispondere a quelle preoccupazioni.

Il ruolo delle elezioni europee
«È vero che la decisione è attesa il 4 luglio, ma mi aspetto che la Commissione europea in realtà decida entro questa settimana sul caso», spiega al Corriere Spohr. «Penso che il governo italiano e gli elettori italiani si attendano il parere prima delle elezioni europee». «Non vedo perché l’Antitrust Ue non debba darci un orientamento chiaro sul caso», sottolinea l’amministratore delegato del colosso europeo dei cieli che detiene anche Swiss, Austrian Airlines, Eurowings, Brussels Airlines e Air Dolomiti. «Ci sono le nostre persone a Bruxelles che stanno parlando proprio in questo momento».
Le complicazioni
Il caso, prosegue Spohr, «è stato più complicato di quello che pensavamo». Il motivo? «Ci abbiamo messo più tempo per convergere tutti verso quello che ritengo l’obiettivo comune per l’Italia, per Lufthansa e per la Commissione europea: il mantenimento di un’offerta europea sui voli transatlantici. I consumatori e i loro nipoti devono poter avere i voli messi a disposizione dai vettori italiani ed europei». Non solo. Il manager dice anche che «ogni mese senza il partner industriale indebolisce Ita».

I confronti serrati
Uno dei nodi più rilevanti è stato proprio quello del segmento dei voli intercontinentali tra Italia e Nord America. L’Ue vuole che Lufthansa tenga Ita separata dalle sue attività di lungo raggio e anche dalla joint venture transatlantica che i tedeschi hanno con United Airlines e Air Canada. «Se si costringe Ita a volare contro i tre vettori Usa rivali (American Airlines, Delta Air Lines, United, ndr) — che sono dieci volte più grandi di Ita — o anche contro Emirates (che ha il volo diretto Milano-New York) allora la compagnia italiana non può avere un futuro sostenibile e se questo non accade allora non ci potrà essere offerta di voli da un vettore europeo sui collegamenti diretti con gli Usa».
Cosa succede in caso di via libera
Il confronto con Bruxelles, racconta Spohr, «è stato molto profondo e complicato» per «garantire, da un lato, la sostenibilità economica delle operazioni di Ita, e dall’altro per consentire che venga mantenuta la concorrenza sulle rotte transatlantiche dirette o con uno scalo negli hub europei». Dopo l’eventuale via libera Ue, calcola il numero uno, «serviranno 18 mesi per integrare il vettore italiano nel gruppo Lufthansa». Al netto del parere — «in particolare del Dipartimento dei Trasporti Usa» — per l’ingresso di Ita nella joint venture transatlantica. Sono in particolare le «ragioni legali» a richiedere tempo perché l’Ue vuole «assicurarsi che le decisioni non siano messe in discussione davanti ai giudici» dai vettori rivali.
«Nessuna disparità»
L’Antitrust Ue è parziale nella valutazione del dossier Ita-Lufthansa? «Sarebbe molto facile per me dire che è così, ma no, non lo penso», risponde netto Spohr. «In realtà il confronto serrato c’è stato soprattutto sulla definizione di “mercato”. Per noi la definizione include anche gli altri hub in Europa, non guardiamo a rotta per rotta — ragiona —. Il 62% di tutti i voli intercontinentali del nostro continente è offerto da un solo vettore perché abbiamo gli hub che ci connettono con il resto del mondo. L’Europa non può difendersi da sola, non può garantire l’energia da sola, ma deve almeno garantire la connettività con i suoi vettori e per farlo deve preservare i suoi hub».


inviato a Dubai??!!?
 

leerit

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ITA Airways e Saudia annunciano l’ampliamento del loro accordo di codeshare e lanciano la partnership tra i loro programmi fedeltà – Volare di ITA Airways e AlFursan di Saudia.

Le novità sono inserite all’interno della strategia commerciale di ITA Airways sul mercato mediorientale: è partito infatti ieri il nuovo volo diretto Roma – Riyadh, e in questa stagione estiva 2024 verranno inaugurati i voli diretti verso Kuwait City e Jeddah, operativi rispettivamente da luglio e da agosto.

La partnership tra le due Compagnie, è stata sancita con una firma durante l’Annual General Meeting e World Air Transport Summit IATA di Dubai, da Andrea Benassi, Direttore Generale di ITA Airways, e da Amr Bakor, Head of Program Design and Airline Loyalty di Saudia.

L’accordo garantirà maggiori benefici e opzioni di viaggio, oltre ad una rete di connessioni più ampia per i passeggeri che viaggiano tra l’Arabia Saudita e l’Italia, nonché verso le altre destinazioni all’interno dei rispettivi network.

In particolare, i clienti che volano con Saudia verso l’Italia possono raggiungere 12 destinazioni domestiche (Venezia, Bologna, Firenze, Lamezia Terme, Palermo, Catania, Torino, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Genova e Brindisi), 15 internazionali (Amsterdam, Atene, Francoforte, Il Cairo, Ginevra, Bruxelles, Madrid, Sofia, Tirana, Nizza, Monaco, Barcellona, Malta e London City) e 9 intercontinentali (tra cui Miami, San Francisco, Boston, New York, Los Angeles, Chicago, Rio de Janeiro e San Paolo) tramite i voli ITA Airways dall’Aeroporto Internazionale di Roma Fiumicino.

I clienti di ITA Airways, invece, possono accedere a 11 destinazioni in Arabia Saudita (Medina, Dammam, Neom Bay, AlUla, Abha, Jizan, Tabuk, Yanbu, Ha’il, Turaif e Ta’if) e a 7 internazionali (Doha, Dubai, Karachi, Islamabad, Lahore, Dacca e Manama) offerte dalla rete di Saudia tramite gli aeroporti di Jeddah e Riyadh.

I passeggeri di ITA Airways e Saudia potranno beneficiare di numerosi privilegi, tra cui la prenotazione di un unico biglietto per itinerari con voli in connessione, il check-in dei bagagli fino alla destinazione finale nonché l’accumulo e il riscatto di punti per effettuare upgrade e altri vantaggi frequent flyer, oltre ai benefici esistenti disponibili per i membri SkyTeam Elite ed Elite Plus. I servizi esclusivi includono check-in e imbarco prioritari, banchi preferenziali per il drop-off dei bagagli e franchigie bagaglio aggiuntive.

I clienti potranno anche beneficiare di una procedura più accessibile per ottenere il transit visa, che potrà essere rilasciato attraverso i canali digitali in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri dell’Arabia Saudita e fermarsi per un massimo di 96 ore per accedere ai numerosi eventi del Regno.

Amr Bakor, Head of Program Design and Airline Loyalty di Saudia, ha dichiarato: “Questa partnership è volta a migliorare l’esperienza di viaggio dei nostri clienti, offrendo una maggiore connettività e una più ampia gamma di destinazioni. I soci di AlFursan godranno anche di vantaggi reciproci, che consentiranno loro di accumulare e riscattare miglia su collegamenti diretti o one-stop di entrambe le compagnie aeree”.

Ha aggiunto: “Siamo entusiasti di questa partnership e sicuri che porterà un valore significativo ai nostri clienti, non vediamo l’ora di servirli meglio insieme a ITA Airways”.

Andrea Benassi, Direttore Generale ITA Airways, ha dichiarato: “Siamo lieti di ampliare l’accordo di codeshare con Saudia. Questa partnership rafforza la strategia commerciale di crescita di ITA Airways e aumenta la connettività per i nostri passeggeri. Con questo accordo, ITA Airways può contare su 37 accordi di codeshare, raggiunti in meno di tre anni dall’inizio delle nostre attività. Questa collaborazione, inoltre, sottolinea l’importanza dell’Arabia Saudita come mercato strategico per ITA Airways, in particolare per i viaggi d’affari, come evidenziato dal recente lancio del nostro volo diretto Roma-Riyadh e dalla prossima apertura del collegamento Roma-Jeddah, in partenza ad agosto.”

Emiliana Limosani, Chief Commercial Officer di ITA Airways e CEO di Volare, ha dichiarato: “L’accordo con Saudia segna un traguardo significativo che amplia ulteriormente il portafoglio di partnership di Volare e l’offerta per i Soci di entrambi i programmi, che possono quindi accumulare e utilizzare punti con voli ITA Airways e Saudia nonché accedere ai benefici dei rispettivi programmi”.


I voli in codeshare sono già disponibili per la prenotazione sui siti web delle due compagni aeree, www.ita-airways.com e , e tramite agenzie di viaggio.

Gli accordi di codeshare contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di Saudia che punta a connettere il Regno al mondo, offrendo prodotti e servizi di qualità per migliorare l’esperienza di viaggio sia a terra che in volo. Tutto ciò in linea con le iniziative della Saudi Aviation Strategy, che vuole aumentare la connettività aerea e raggiungere più di 250 destinazioni entro il 2030, contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi del settore turistico saudita di 150 milioni di visite entro il 2030.

Per ITA Airways, questa collaborazione avviene contestualmente al lancio del suo nuovo volo diretto da Roma Fiumicino a Riyadh avviato il 2 giugno e rappresenta il primo collegamento della Compagnia verso il Medio Oriente. Le nuove rotte mediorientali saranno operate con l’Airbus A321neo, un aeromobile tecnologicamente avanzato, che offre significative riduzioni on termini di consumi di carburante ed emissioni di CO2, oltre a un maggiore comfort.

 
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belumosi

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Visto che ultimamente sta prendendo piede la vulgata che le le varie JV avrebbero smesso di farsi concorrenza e starebbero taglieggiando i passeggeri, credo sia illuminante leggere le previsioni IATA per il 2024, peraltro riviste al rialzo. Da notare i margini percentuali di utile rispetto al revenue e l'utile per pax.

IATA boosts airline profit forecast to $30.5bn
By Lewis Harper3 June 2024

IATA is now forecasting that the global airline industry will this year exceed the profitability it achieved in 2023, although it notes that margins remain thin.

Global airlines are expected to record a combined net profit of $30.5 billion this year, versus the $27.4 billion they are estimated to have recorded in 2023, IATA said at its AGM in Dubai on 3 June. That revised projection represents an improvement from the $25.7 billion that the industry association forecasted for 2024 in December 2023.

Walsh notes that margins remain thin.

“In a world of many and growing uncertainties, airlines continue to shore up their profitability,” says IATA director general Willie Walsh. “The expected aggregate net profit of $30.5 billion in 2024 is a great achievement considering the recent deep pandemic losses.”

Walsh adds, however, that while the industry “is on the path to sustainable profits”, the $6.14 earned per passenger “is an indication of just how thin our profits are”.

That figure is “barely enough for a coffee in many parts of the world”, Walsh says.

“Strengthening airline profitability and growing financial resilience is important,” the IATA chief states. “Profitability enables investments in products to meet the needs of our customers and in the sustainability solutions we will need to achieve net zero carbon emissions by 2050.”

All regions are expected to make positive contributions to industry profitability in 2024, IATA says, albeit to varying degrees.

The biggest contribution is expected from North American carriers at $14.8 billion, or $12.40 per passenger, on a margin of 4.7%.

European carriers are expected to contribute $8.6 billion, or $7.28 per passenger, on a margin of 4.0%.

Carriers in the Asia-Pacific region are expected to record a profit of just $0.6 billion, or $0.70 per passenger, on a margin of 0.5%.

In the Middle East, profits are expected to reach $3.1 billion, or $12.70 per passenger, on a margin of 4.9%.

In Latin America, profits of $0.2 billion are expected, or $0.70 per passenger, on a margin of 0.5%.

African carriers are expected to record a net profit of $0.1 billion, or $0.50 per passenger, on a margin of 0.4%

Global revenues are expected to reach $996 billion, up 9.7% year on year and a record high for the industry.

At 4.96 billion, the total traveller number is also expected to be a record high.

 
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Fewwy

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Torino
Global airlines are expected to record a combined net profit of $30.5 billion this year
[...]
In the Middle East, profits are expected to reach $3.1 billion, or $12.70 per passenger, on a margin of 4.9%.
Comunque c'è qualcosa che non torna... Emirates ha dichiarato di aver registrato 5 miliardi di utile (che ammonterebbero da soli ad 1/6 del totale mondiale).
 

leerit

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A proposito di Emirates...




Ita Airways
ed Emirates hanno finalizzato e firmato un accordo di codeshare per espandere la loro attuale partnership in occasione dell’Annual General Meeting della Iata a Dubai. Questo nuovo accordo commerciale, si precisa in una nota della compagnai aerea italiana di riferimento, offrirà maggiori opportunità di viaggio ai passeggeri di entrambe le compagnie, garantendo collegamenti diretti e one-stop verso importanti città servite da Ita Airways in Italia e in tutta Europa, e viaggi più comodi e veloci verso il network Emirates via Dubai.

L’accordo consentirà ai passeggeri di Ita Airways e di Emirates di volare verso le rispettive destinazioni con un unico biglietto, effettuando il check-in all’aeroporto di partenza e ritirando i bagagli alla destinazione finale.

I clienti di Emirates potranno viaggiare verso nove destinazioni nazionali in Italia da Roma Fiumicino, incluse località turistiche come Torino, Firenze, Genova, Napoli, Brindisi, Bari, Catania, Palermo e Trieste. Inoltre, potranno raggiungere anche le città europee di Tirana e Sofia. Contemporaneamente, i clienti di Ita Airways potranno beneficiare di un portafoglio di opzioni di viaggio più ricco, grazie all’ampio network operato da Emirates via Dubai, passando per i servizi di Ita Airways da Roma.

L’accordo incrementerà inoltre i viaggi inbound verso le destinazioni italiane dalle regioni del network di Emirates, tra cui Australia, Estremo Oriente, Medio Oriente/Gcc e Asia occidentale.

 
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kenadams

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13 Agosto 2007
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Comunque c'è qualcosa che non torna... Emirates ha dichiarato di aver registrato 5 miliardi di utile (che ammonterebbero da soli ad 1/6 del totale mondiale).
C'è anche chi i soldi li perde: a livello mondiale credo che tutte le cinesi principali (eccetto CX) fossero in perdita nel 2023. In Medio Oriente, Etihad credo fosse in attivo ma dubito che Saudia e FlyNas, per dirne due, abbiano fatto utili.
 
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Marco Clemente

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8 Febbraio 2016
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C’è gente che tranquillamente lo fa con il 737 di flydubai quindi anche con il 321 di ita non credo ci saranno problemi
 

purtie

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4 Giugno 2015
47
1

321 vs. 380... io non esiterei manco un secondo...
di base si, ma dipende anche da dove parti. Da Trieste potrei preferire un Trieste-Roma-Dubai che un Macchina/Treno - Venezia - Dubai. Stesso discorso si applica per qualunque aeroporto distante più di 2 ore da un aeroporto servito da Emirates con il volo diretto. Da Torino invece probabilmente continueranno ad andare a MXP e prenderanno Emirates.
 

kenadams

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13 Agosto 2007
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di base si, ma dipende anche da dove parti. Da Trieste potrei preferire un Trieste-Roma-Dubai che un Macchina/Treno - Venezia - Dubai. Stesso discorso si applica per qualunque aeroporto distante più di 2 ore da un aeroporto servito da Emirates con il volo diretto. Da Torino invece probabilmente continueranno ad andare a MXP e prenderanno Emirates.
Forse dipende anche da prezzo e loyalty.
 
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