[OT] I nostri telefoni ci ascoltano?


maclover

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Resta sempre da spiegare come sia possibile che io e te si parli a voce di mozzarelle e dal minuto dopo arrivano inserzioni sulle mozzarelle, parlo di FB in questo caso.
è una suggestione, nulla di più.
è come quando, per caso, incontri un amico del quale parlavi 5 minuti prima: toh, parlavo di te proprio 5 minuti fa.
ma siccome non incontri tutte le persone di cui parli, a quello non ci fai caso
 
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wingspan

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VRN
Nel mio caso le spiegazioni che dà l'articolo e le ultime che ha dato maclover le trovo plausibili.
Per quanto io abbia cercato di essere piuttosto restrittivo nell'accettare cookies e nel concedere permessi alle app, sulla geolocalizzazione ho lasciato correre un po' di più, per comodità nell'uso.
Quindi a noi sembra "il telefono ci ascolta", perché per noi è la spiegazione intuitivamente più semplice, in realtà tecnicamente è più facile incrociare altri dati già confezionati, e probabilmente gli abbiamo dato pure il consenso di farlo, magari mescolato a decine di altre cose di cui ci ha chiesto l'autorizzazione... 🙄
 

maclover

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…e te non ne fornisci alcuna…se non parlar di coincidenze…
non ti ho parlato di coincidenze. Ti ho spiegato come vengono targettizzati gli utenti Per le pubblicità dopo che ne viene costruito un profilo.

se i telefoni fossero in grado di spiarci, sarebbero molto più interessanti altre conversazioni che non quelle per mandarti la pubblicità della mozzarella.

vuoi fare un test facile facile?
prendi un telefono, anche vecchio, resettalo. Mettici dentro una SIM nuova, crea un nuovo indirizzo e-mail,
NON condividerli con nessuno, ma portati sempre il telefono appresso.

guarda che pubblicità ti escono
 

magick

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vuoi fare un test facile facile?
prendi un telefono, anche vecchio, resettalo. Mettici dentro una SIM nuova, crea un nuovo indirizzo e-mail,
NON condividerli con nessuno, ma portati sempre il telefono appresso.
Io aggiungerei anche un profilo Facebook nuovo, dato che di solito la relativa è quella più incriminata.
Io nel feed ho spesso pubblicità di uno specifico trattamento (medico diciamo), ma ho cercato più volte informazioni in passato e so che è dovuto a quello. Parallelamente però mi appaiono pubblicità di cose a cui non ho neanche pensato, provato adesso e ho visto nell'ordine: i Rayban Meta, un trattamento di capelli e un servizio di terapia on line. Normalmente scrollo senza accorgermene e passano quindi inosservato, al contrario del trattamento su cui mi soffermo perché ne ho avuto esperienza diretta.
 

magick

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E niente, continuate a darmi del cretino e non leggete quanto scritto, coppe a bastoni.
Amen, ci rinuncio.
Se ti riferisci anche a me, non ti stavo affatto dando del cretino. Ho riportato quello che succede a me, se quello che ho scritto significa darti del cretino allora lo sto dando anche a me stesso.
 

maclover

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te nemmeno lo comprendi cio' che ti si dice, giacche' ho detto una cosa )scritta, non e' difficile) e tui ne rispondi un'altra.
Chiudo qui.
Comprendo benissimo.

Vedi la mozzarella su Facebook, ti ricordi che. 5 minuti prima parlavi di mozzarella e quindi colleghi le due cose.

Qualsiasi altra spiegazione che ti offre un’alternativa sul perché vedi la mozzarella la rifiuti: l’unica teoria che accetti è quella di cui tu sei già convinto
 
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kenadams

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13 Agosto 2007
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Una spiegazione plausibile, @East End Ave , la offro volentieri io.

Provo ad andare per punti numerati:
  1. ll nostro telefono ci ascolta sicuramente, se vogliamo. Siri, per esempio, utilizza il microfono per ascoltare ogni volta che il microfono non è utilizzato da un'altra app.
  2. E' verosimile che alcuni di noi abbiano dato il consenso a un'app installata sul nostro telefono di utilizzare il microfono anche in background.
  3. E' possibile che il gestore dell'app in questione utilizzi segnali vocali a scopi pubblicitari. Non è facile come sembra, ma è possibile.
    1. Per fare un esempio specifico di come i microfoni siano stati utilizzati in passato per fini pubblicitari si veda il caso di SilverPush.
      1. SilverPush si pose 10 anni fa il problema di aiutare gli inserzionisti che facevano pubblicità in televisione a capire quanti utenti guardassero effettivamente ciascuno spot.
      2. Per farlo, SilverPush creò un metodo per aggiungere alla colonna sonora di una pubblicità degli ultrasuoni impercebili dall'orecchio umano, ma percebili dai microfoni dei telefoni.
      3. Fece dunque accordi con molti developer di app iOS e Android, pagandoli per aggiungere alle proprie app la tecnologia di ricezione di tali segnali ultrasonori.
      4. Le app ovviamente dovettero ottenere il permesso degli utenti affinché questa modalità funzionasse, e gli utenti nella maggior parte dei casi la concessero.
      5. Dopo qualche anno la pressione della FTC americana dissuase SilverPush dal proseguire la pratica, ma non è ancora del tutto chiaro se la cosa fosse veramente illegale, visto che gli utenti delle app in questione avevano tutti dato accesso ai microfoni e accettato le condizioni contrattuali.
  4. E' del tutto inverosimile che ad ascoltarci per tradurre i nostri discorsi in segnali di intenzioni e propensione al consumo siano Apple, Meta, Google, ecc. Queste aziende avrebbero tutto da perdere e molto poco da guadagnare da un utilizzo tale dei consensi sul telefono in contravvenzione ai termini contrattuali che essi stessi hanno scritto e ci inducono ad accettare per accedere al servizio.
  5. Resta fermo il fatto che noi umani siamo davvero prevedibili e che molte "coincidenze" sono in realtà nostre abitudini.
  6. Ma quando le coincidenze sono eccessive, a chi potremmo attribuire la "colpa" di sapere di cosa parliamo con amici e familiari? E' difficile saperlo con certezza. Ciascuno di noi può farsi un'idea visitando la sezione privacy di Facebook, seguendo le istruzioni che ho condiviso qua un anno fa.
    1. Aggiungo: un numero sempre maggiore di annunci pubblicitari ci viene proposto da Facebook, Snapchat, Google, ecc. senza che nemmeno loro sappiano esattamente perché. Spiego meglio: storicamente, su piattaforme come quelle, il cliente inserzionista stabiliva tramite le piattaforme stesse una serie di criteri per scegliere gli utenti ai quali mostrare un annuncio pubblicitario: una chiave di ricerca su Google, una fascia di età su Facebook, il fatto di aver visitato un sito, ecc. Oggi questo è sempre meno vero, soprattutto su Facebook.
    2. Una funzione sempre più utilizzata da inserzionisti FB è quella di acquistare da terze parti audience alle quali mostrare gli annunci su FB. Mettiamo, per esempio, che io voglia mostrare annunci pubblicitari a chiunque sia stato nell'ultimo mese almeno una volta in uno stadio di serie A durante una partita. Meta non mette a disposizione questa informazione e non mi aiuta. E allora io scrivo a un'applicazione che per convenzione chiameremo "yourlocalweatheronyourphone". Questa famosissima applicazione ha ottenuto da molti suoi utenti l'autorizzazione a tracciare la loro posizione anche in background, quando non è utlizzata. Con l'app developer in questione mi metto d'accordo: loro caricano su Meta Ads Manager (lo strumento di lavoro per gli inserzionisti) una lista di un milione di utenti che sono stati allo stadio nell'ultimo mese e poi, in cambio di un pagamento settimanale o mensile da parte mia, mi consentono di usare quella lista come criterio di targeting con inserzioni Facebook. Io pago il developer per l'audience intelligence, Facebook per lo spazio pubblicitario, senza che FB sappia perché quella lista mi interessi.
    3. Come nel caso di cui sopra, è possibile che un'azienda abbia trovato il modo di tradurre impulsi vocali in segnali di consumo e che ci stia costruendo audience che vende a inserzionisti affinché le utilizzino su FB, Google, Snapchat, ecc.
    4. Per la cronaca: per fare ciò che ho scritto sopra c'è una quantità di automazione impressionante. Non è che yourlocalweatheronyourphone ha tre stagisti a mettere insieme audience: hanno un sistema che consente anche più volte al giorno di aggiornare le liste di utenti che mantengono in modo che in tempo quasi reale (realisticamente con ritardi fra i 60 minuti e un mese, secondo gli accordi) possano aggiornare quelle liste automaticamente su FB, Google e altrove.
Tutta questa manfrina per dire che non ci sono, probabilmente, grandi complotti. Semplicemente -- per consentire a lorsignori di avere app gratuite, news gratuite e vari altri servizi gratuiti -- c'è dietro un'industria molto sofisticata che traduce la vostra attenzione in ricavi.
 

East End Ave

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su e giu' sull'atlantico...
Una spiegazione plausibile, @East End Ave , la offro volentieri io.

Provo ad andare per punti numerati:
  1. ll nostro telefono ci ascolta sicuramente, se vogliamo. Siri, per esempio, utilizza il microfono per ascoltare ogni volta che il microfono non è utilizzato da un'altra app.
  2. E' verosimile che alcuni di noi abbiano dato il consenso a un'app installata sul nostro telefono di utilizzare il microfono anche in background.
  3. E' possibile che il gestore dell'app in questione utilizzi segnali vocali a scopi pubblicitari. Non è facile come sembra, ma è possibile.
    1. Per fare un esempio specifico di come i microfoni siano stati utilizzati in passato per fini pubblicitari si veda il caso di SilverPush.
      1. SilverPush si pose 10 anni fa il problema di aiutare gli inserzionisti che facevano pubblicità in televisione a capire quanti utenti guardassero effettivamente ciascuno spot.
      2. Per farlo, SilverPush creò un metodo per aggiungere alla colonna sonora di una pubblicità degli ultrasuoni impercebili dall'orecchio umano, ma percebili dai microfoni dei telefoni.
      3. Fece dunque accordi con molti developer di app iOS e Android, pagandoli per aggiungere alle proprie app la tecnologia di ricezione di tali segnali ultrasonori.
      4. Le app ovviamente dovettero ottenere il permesso degli utenti affinché questa modalità funzionasse, e gli utenti nella maggior parte dei casi la concessero.
      5. Dopo qualche anno la pressione della FTC americana dissuase SilverPush dal proseguire la pratica, ma non è ancora del tutto chiaro se la cosa fosse veramente illegale, visto che gli utenti delle app in questione avevano tutti dato accesso ai microfoni e accettato le condizioni contrattuali.
  4. E' del tutto inverosimile che ad ascoltarci per tradurre i nostri discorsi in segnali di intenzioni e propensione al consumo siano Apple, Meta, Google, ecc. Queste aziende avrebbero tutto da perdere e molto poco da guadagnare da un utilizzo tale dei consensi sul telefono in contravvenzione ai termini contrattuali che essi stessi hanno scritto e ci inducono ad accettare per accedere al servizio.
  5. Resta fermo il fatto che noi umani siamo davvero prevedibili e che molte "coincidenze" sono in realtà nostre abitudini.
  6. Ma quando le coincidenze sono eccessive, a chi potremmo attribuire la "colpa" di sapere di cosa parliamo con amici e familiari? E' difficile saperlo con certezza. Ciascuno di noi può farsi un'idea visitando la sezione privacy di Facebook, seguendo le istruzioni che ho condiviso qua un anno fa.
    1. Aggiungo: un numero sempre maggiore di annunci pubblicitari ci viene proposto da Facebook, Snapchat, Google, ecc. senza che nemmeno loro sappiano esattamente perché. Spiego meglio: storicamente, su piattaforme come quelle, il cliente inserzionista stabiliva tramite le piattaforme stesse una serie di criteri per scegliere gli utenti ai quali mostrare un annuncio pubblicitario: una chiave di ricerca su Google, una fascia di età su Facebook, il fatto di aver visitato un sito, ecc. Oggi questo è sempre meno vero, soprattutto su Facebook.
    2. Una funzione sempre più utilizzata da inserzionisti FB è quella di acquistare da terze parti audience alle quali mostrare gli annunci su FB. Mettiamo, per esempio, che io voglia mostrare annunci pubblicitari a chiunque sia stato nell'ultimo mese almeno una volta in uno stadio di serie A durante una partita. Meta non mette a disposizione questa informazione e non mi aiuta. E allora io scrivo a un'applicazione che per convenzione chiameremo "yourlocalweatheronyourphone". Questa famosissima applicazione ha ottenuto da molti suoi utenti l'autorizzazione a tracciare la loro posizione anche in background, quando non è utlizzata. Con l'app developer in questione mi metto d'accordo: loro caricano su Meta Ads Manager (lo strumento di lavoro per gli inserzionisti) una lista di un milione di utenti che sono stati allo stadio nell'ultimo mese e poi, in cambio di un pagamento settimanale o mensile da parte mia, mi consentono di usare quella lista come criterio di targeting con inserzioni Facebook. Io pago il developer per l'audience intelligence, Facebook per lo spazio pubblicitario, senza che FB sappia perché quella lista mi interessi.
    3. Come nel caso di cui sopra, è possibile che un'azienda abbia trovato il modo di tradurre impulsi vocali in segnali di consumo e che ci stia costruendo audience che vende a inserzionisti affinché le utilizzino su FB, Google, Snapchat, ecc.
    4. Per la cronaca: per fare ciò che ho scritto sopra c'è una quantità di automazione impressionante. Non è che yourlocalweatheronyourphone ha tre stagisti a mettere insieme audience: hanno un sistema che consente anche più volte al giorno di aggiornare le liste di utenti che mantengono in modo che in tempo quasi reale (realisticamente con ritardi fra i 60 minuti e un mese, secondo gli accordi) possano aggiornare quelle liste automaticamente su FB, Google e altrove.
Tutta questa manfrina per dire che non ci sono, probabilmente, grandi complotti. Semplicemente -- per consentire a lorsignori di avere app gratuite, news gratuite e vari altri servizi gratuiti -- c'è dietro un'industria molto sofisticata che traduce la vostra attenzione in ricavi.
Grazie , fin troppo tecnico per me ma apprezzo enormemente la tua nota sulla questione.
Ho mai parlato di complotti? No.
Ho mai parlato di ricerche o impulsi su FB che possano indurre a considerare l’inserzione come frutto di queste azioni? No.
Ho scritto, in italiano, che è capitata non una, non due, non cinque, ma molte e molte volte a me e ad altre persone (inclusi forumisti AC) di PARLARE con altre persone e dopo pochi minuti al primo accesso su FB di trovarsi siti sponsorizzati relativi a ciò di cui si parlava.
Chi non sa leggere dice che sono coincidenze o che avrò cercato quelle cose e quindi profilato, chi VUOLE LEGGERE dovrebbe intendere esattamente ciò che ho scritto. Semplicemente.
Parlo=profilato
Certamente la tua preziosa disamina qui sopra da una potenziale e parziale spiegazione , certamente qualche App avrà dei settings che consentono questo è certamente per usare la messaggistica vocale di Messenger chiede l’autorizzazione ad usare il mic, come Wapp d’altronde. Entrambe Meta. Ecco, anche questa è una coincidenza? Può essere, d’altronde è la teoria che va per la maggiore quella delle coincidenze, che tuttavia non risponde al dubbio.
Mi conosci, non sono il farlocco terrapiattista che qualcuno qui sopra ha dipinto.
Sono un iper razionale , descrivo fatti concreti, punto.
Come e perchè questo avvenga rimane un mistero. Anche perché non è costante ma spot, a me come ad altri.
Un abbraccio e a presto a NYC!
 

Farfallina

Utente Registrato
23 Marzo 2009
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Una spiegazione plausibile, @East End Ave , la offro volentieri io.

Provo ad andare per punti numerati:
  1. ll nostro telefono ci ascolta sicuramente, se vogliamo. Siri, per esempio, utilizza il microfono per ascoltare ogni volta che il microfono non è utilizzato da un'altra app.
  2. E' verosimile che alcuni di noi abbiano dato il consenso a un'app installata sul nostro telefono di utilizzare il microfono anche in background.
  3. E' possibile che il gestore dell'app in questione utilizzi segnali vocali a scopi pubblicitari. Non è facile come sembra, ma è possibile.
    1. Per fare un esempio specifico di come i microfoni siano stati utilizzati in passato per fini pubblicitari si veda il caso di SilverPush.
      1. SilverPush si pose 10 anni fa il problema di aiutare gli inserzionisti che facevano pubblicità in televisione a capire quanti utenti guardassero effettivamente ciascuno spot.
      2. Per farlo, SilverPush creò un metodo per aggiungere alla colonna sonora di una pubblicità degli ultrasuoni impercebili dall'orecchio umano, ma percebili dai microfoni dei telefoni.
      3. Fece dunque accordi con molti developer di app iOS e Android, pagandoli per aggiungere alle proprie app la tecnologia di ricezione di tali segnali ultrasonori.
      4. Le app ovviamente dovettero ottenere il permesso degli utenti affinché questa modalità funzionasse, e gli utenti nella maggior parte dei casi la concessero.
      5. Dopo qualche anno la pressione della FTC americana dissuase SilverPush dal proseguire la pratica, ma non è ancora del tutto chiaro se la cosa fosse veramente illegale, visto che gli utenti delle app in questione avevano tutti dato accesso ai microfoni e accettato le condizioni contrattuali.
  4. E' del tutto inverosimile che ad ascoltarci per tradurre i nostri discorsi in segnali di intenzioni e propensione al consumo siano Apple, Meta, Google, ecc. Queste aziende avrebbero tutto da perdere e molto poco da guadagnare da un utilizzo tale dei consensi sul telefono in contravvenzione ai termini contrattuali che essi stessi hanno scritto e ci inducono ad accettare per accedere al servizio.
  5. Resta fermo il fatto che noi umani siamo davvero prevedibili e che molte "coincidenze" sono in realtà nostre abitudini.
  6. Ma quando le coincidenze sono eccessive, a chi potremmo attribuire la "colpa" di sapere di cosa parliamo con amici e familiari? E' difficile saperlo con certezza. Ciascuno di noi può farsi un'idea visitando la sezione privacy di Facebook, seguendo le istruzioni che ho condiviso qua un anno fa.
    1. Aggiungo: un numero sempre maggiore di annunci pubblicitari ci viene proposto da Facebook, Snapchat, Google, ecc. senza che nemmeno loro sappiano esattamente perché. Spiego meglio: storicamente, su piattaforme come quelle, il cliente inserzionista stabiliva tramite le piattaforme stesse una serie di criteri per scegliere gli utenti ai quali mostrare un annuncio pubblicitario: una chiave di ricerca su Google, una fascia di età su Facebook, il fatto di aver visitato un sito, ecc. Oggi questo è sempre meno vero, soprattutto su Facebook.
    2. Una funzione sempre più utilizzata da inserzionisti FB è quella di acquistare da terze parti audience alle quali mostrare gli annunci su FB. Mettiamo, per esempio, che io voglia mostrare annunci pubblicitari a chiunque sia stato nell'ultimo mese almeno una volta in uno stadio di serie A durante una partita. Meta non mette a disposizione questa informazione e non mi aiuta. E allora io scrivo a un'applicazione che per convenzione chiameremo "yourlocalweatheronyourphone". Questa famosissima applicazione ha ottenuto da molti suoi utenti l'autorizzazione a tracciare la loro posizione anche in background, quando non è utlizzata. Con l'app developer in questione mi metto d'accordo: loro caricano su Meta Ads Manager (lo strumento di lavoro per gli inserzionisti) una lista di un milione di utenti che sono stati allo stadio nell'ultimo mese e poi, in cambio di un pagamento settimanale o mensile da parte mia, mi consentono di usare quella lista come criterio di targeting con inserzioni Facebook. Io pago il developer per l'audience intelligence, Facebook per lo spazio pubblicitario, senza che FB sappia perché quella lista mi interessi.
    3. Come nel caso di cui sopra, è possibile che un'azienda abbia trovato il modo di tradurre impulsi vocali in segnali di consumo e che ci stia costruendo audience che vende a inserzionisti affinché le utilizzino su FB, Google, Snapchat, ecc.
    4. Per la cronaca: per fare ciò che ho scritto sopra c'è una quantità di automazione impressionante. Non è che yourlocalweatheronyourphone ha tre stagisti a mettere insieme audience: hanno un sistema che consente anche più volte al giorno di aggiornare le liste di utenti che mantengono in modo che in tempo quasi reale (realisticamente con ritardi fra i 60 minuti e un mese, secondo gli accordi) possano aggiornare quelle liste automaticamente su FB, Google e altrove.
Tutta questa manfrina per dire che non ci sono, probabilmente, grandi complotti. Semplicemente -- per consentire a lorsignori di avere app gratuite, news gratuite e vari altri servizi gratuiti -- c'è dietro un'industria molto sofisticata che traduce la vostra attenzione in ricavi.
Hai spiegato in maniera tecnica come fanno i nostri cellulari ad ascoltarci e profilarci per somministrare la pubblicità.
Anche perché parliamoci chiaro, leggi come quelle della privacy sono stupidaggini fatte solo come foglia di fico e per aggiungere burocrazia e far spendere soldi in analisi assolutamente inutili. Quando si usa qualsiasi prodotto o app, ecc....ecc... vengono richieste autorizzazioni su autorizzazioni con pagine scritte da team di legali proprio per essere burocratici e non far capire nulla al cliente.
Una autorizzazione ha senso se è semplice, immediata e può venire compresa e permette di scegliere se concederla o no. Il mondo attuale già di partenza servirebbe un esperto per valutare e poi probabilmente dovrebbe rinchiudersi in cima a un monte senza contatti per liberarsi dalla profilatura che viene fatta con ogni mezzo. Il punto è che non interessa a nessuno, sono decenni che giornalmente si subisce stalking telefonico da decine di call center senza una soluzione che permetta di eliminare in maniera centralizzata ogni autorizzazione data con l'inganno... figuriamoci la pubblicità sui social molto meno fastidiosa almeno.
 

kenadams

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13 Agosto 2007
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Hai spiegato in maniera tecnica come fanno i nostri cellulari ad ascoltarci e profilarci per somministrare la pubblicità.
Anche perché parliamoci chiaro, leggi come quelle della privacy sono stupidaggini fatte solo come foglia di fico e per aggiungere burocrazia e far spendere soldi in analisi assolutamente inutili. Quando si usa qualsiasi prodotto o app, ecc....ecc... vengono richieste autorizzazioni su autorizzazioni con pagine scritte da team di legali proprio per essere burocratici e non far capire nulla al cliente.
Una autorizzazione ha senso se è semplice, immediata e può venire compresa e permette di scegliere se concederla o no. Il mondo attuale già di partenza servirebbe un esperto per valutare e poi probabilmente dovrebbe rinchiudersi in cima a un monte senza contatti per liberarsi dalla profilatura che viene fatta con ogni mezzo. Il punto è che non interessa a nessuno, sono decenni che giornalmente si subisce stalking telefonico da decine di call center senza una soluzione che permetta di eliminare in maniera centralizzata ogni autorizzazione data con l'inganno... figuriamoci la pubblicità sui social molto meno fastidiosa almeno.
Il primo passo per evitare di essere carne da pubblicità è pagare. Dall'email alla messaggistica istantanea, dalle notizie ai giochi, molte aziende offrono un servizio a pagamento che consente di non vedere pubblicità e, in molti casi, di escludere i propri dati dall'utilizzo pubblicitario di qualsiasi tipo. Il problema è che pretendiamo tutto gratis nel nostro ruolo di consumatori, ma pretendiamo tutti di essere pagati per il nostro lavoro: siccome tutti questi servizi che siamo abituati a esigere gratuitamente richiedono molto lavoro e hanno un costo, la pubblicità è, da molto tempo, la soluzione a questa nostra schizofrenia.
 

kenadams

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per usare la messaggistica vocale di Messenger chiede l’autorizzazione ad usare il mic, come Wapp d’altronde. Entrambe Meta. Ecco, anche questa è una coincidenza?
La vera coincidenza, nella maggior parte dei casi, è che gli utenti conoscono i nomi delle tecnologie delle quali si servono regolarmente (es.: Messenger e WhatsApp) ma non ti tutte le altre tecnologie installate sul proprio telefono da altri attori. Si fa presto a parlare di coincidenza quando si ha consapevolezza di pochi nomi: "ho dato il permesso a Meta di usare il microfono, vedo su Meta annunci pubblicitari relativi a cose delle quali ho appena parlato, ergo l'unica spiegazione possibile è che Meta stia usando il microfono illecitamente".

In realtà, nella maggioranza dei casi, sul telefono abbiamo varie app, ciascuna contenente sia il software della app in questione, sia software di terze parti. Le app di giochi, in particolare, e molte utility apps non fatte da Apple o Google (traduttori, calcolatrici particolari, flashlight, bussole, ecc.) sono piene di SDK di terze parti, ovvero software inclusi nel codice delle app stesse: quando tu installi una di queste app, con essa installi automaticamente software di terze parti. Se qualcuno ci ascolta per la profilazione pubblicitaria (forse anche in modo illecito) il colpevole è quasi certamente una di queste SDK.

Prima ho portato l'esempio di SilverPush e spiegato come loro utilizzassero una SDK installata su altre app per la misurazione dell'audience degli spot televisivi. Un altro esempio forse più calzante è Alphonso: la loro SDK (non so se ancora in uso) non serve alla misurazione della pubblicità ma alla profilazione. Il microfono ascolta per cercare di riconoscere le pubblicità audio e video alle quali un utente è esposto (alla radio, alla TV, ecc.), e poi utilizza queste informazioni per far sì che l'utente veda pubblicità analoghe alla prossima volta che si collega col telefono a internet/Facebook, ecc.

In altre parole, non c'è assolutamente necessità per FB di ascoltare i propri utenti tramite WhatsApp: loro lo spazio pubblicitario lo vendono comunque. Sono altri gli attori -- gente della quale tu probabilmente non hai mai sentito parlare ma la tecnologia della quale hai sul tuo telefono -- che potrebbero teoricamente utilizzare le tue conversazioni come segnali per la profilazione pubblicitaria.
 

East End Ave

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su e giu' sull'atlantico...
La vera coincidenza, nella maggior parte dei casi, è che gli utenti conoscono i nomi delle tecnologie delle quali si servono regolarmente (es.: Messenger e WhatsApp) ma non ti tutte le altre tecnologie installate sul proprio telefono da altri attori. Si fa presto a parlare di coincidenza quando si ha consapevolezza di pochi nomi: "ho dato il permesso a Meta di usare il microfono, vedo su Meta annunci pubblicitari relativi a cose delle quali ho appena parlato, ergo l'unica spiegazione possibile è che Meta stia usando il microfono illecitamente".

In realtà, nella maggioranza dei casi, sul telefono abbiamo varie app, ciascuna contenente sia il software della app in questione, sia software di terze parti. Le app di giochi, in particolare, e molte utility apps non fatte da Apple o Google (traduttori, calcolatrici particolari, flashlight, bussole, ecc.) sono piene di SDK di terze parti, ovvero software inclusi nel codice delle app stesse: quando tu installi una di queste app, con essa installi automaticamente software di terze parti. Se qualcuno ci ascolta per la profilazione pubblicitaria (forse anche in modo illecito) il colpevole è quasi certamente una di queste SDK.

Prima ho portato l'esempio di SilverPush e spiegato come loro utilizzassero una SDK installata su altre app per la misurazione dell'audience degli spot televisivi. Un altro esempio forse più calzante è Alphonso: la loro SDK (non so se ancora in uso) non serve alla misurazione della pubblicità ma alla profilazione. Il microfono ascolta per cercare di riconoscere le pubblicità audio e video alle quali un utente è esposto (alla radio, alla TV, ecc.), e poi utilizza queste informazioni per far sì che l'utente veda pubblicità analoghe alla prossima volta che si collega col telefono a internet/Facebook, ecc.

In altre parole, non c'è assolutamente necessità per FB di ascoltare i propri utenti tramite WhatsApp: loro lo spazio pubblicitario lo vendono comunque. Sono altri gli attori -- gente della quale tu probabilmente non hai mai sentito parlare ma la tecnologia della quale hai sul tuo telefono -- che potrebbero teoricamente utilizzare le tue conversazioni come segnali per la profilazione pubblicitaria.
grazie Ken, a prescindere da Meta (ho compreso la tua spiegazione anche se non ho app di giochi e giochini) in sostanza stai dicendo che e' possibile e dunque che non sono il cretino dipinto da Maclover. Non e' che pensassi di esserlo perche' lo sostiene lui, in ogni caso un abbraccio e a presto!
 

maclover

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e' possibile e dunque che non sono il cretino dipinto da Maclover. Non e' che pensassi di esserlo perche' lo sostiene lui
Ribadisco quanto già scritto prima: non ti ho dato del cretino.
Sono però fermamente convinto che non leggi neppure quello che viene scritto e l’unica cosa che stai cercando è una conferma della tua teoria