Secondo me la questione è ampiamente esasperata ed esagerata dalla stampa: il fatto che ci siano alcuni posti venduti a prezzi folli (naturalmente sotto data) non significa che tutti i posti siano stati venduti a quei prezzi.
Certo, ma a che prezzo? Basare un aereo in un altro aeroporto è fattibilissimo ma ha un prezzo: equipaggi fuori base (cosa che le low cost europee cercano di evitare) e rotazioni che vanno a quel paese: se sposti da BGY a CTA un aereo per fare una rotazione in più, togli i primi voli della mattina da BGY a... CTA!!! In pratica sostituisci un volo della mattina con uno della notte precedente: converrà?
A dire il vero certe low cost -- Ryanair in primis -- tendono a parcheggiare tante macchine in inverno e ne avrebbero per fare qualche rotazione sotto Natale... solo che quegli aerei non sono parcheggiati a Bergamo -- per fare qualche rotazione sotto Natale dovrebbero essere riattivati (e giù schei di meccanici), rimessi in servizio (mi sa che l'assicurazione costa meno quando un aereo è parcheggiato al sole di Spagna), portati vuoti a Bergamo (da piloti inviati appositamente) e così via: insomma, non una manovra economica.
ITA lo fa spesso in estate quando c'è da portare gente in Sardegna. Se non lo fanno in inverno evidentemente ci sarà un perché: uno potrebbe essere il fatto che anche da NYC rientrano un sacco di polli che -- come il sottoscritto -- pagano biglietti ben più costosi di un LIN-PMO.
Il fatto di posticipare un altro volo -- magari un altro volo proprio per il Sud... -- è un costo notevole. Il problema, alla fine, sta tutto qua: la coperta di un operativo è corta e aggiungere capacità per effettuare un paio di voli saltuari non sempre conviene. Soprattutto perché, ribadisco, non è il signolo volo ma tutta la rotazione a stabilire se convenga impegnare un aereo o meno: se fai un volo Milano-Palermo in più per soddisfare la maggiore domanda ma il segmento di ritorno te lo fai vuoto, difficilmente il gioco vale la candela.