*** Alitalia chiede l'amministrazione straordinaria ***


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belumosi

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La parte finale di questo bell'articolo, andrebbe incisa sul marmo.

LE REGOLE DEL MERCATO

Cosa chiedono i cittadini su Alitalia

–di Franco Debenedetti
| 08 maggio 2017

Nella crisi Alitalia si è verificata una discontinuità, che è importante rilevare per le conseguenze su come verrà gestita.

Prima del referendum tra i dipendenti Alitalia del 24 aprile, il presidente Gentiloni era stato esplicito: «Non ci sono alternative, dovete votare sì». Appena noti i risultati, i ministri unanimi esprimono rammarico e sconcerto. A posizioni chiare: agli azionisti decidere che fare, al governo ridurre al minimo i costi per cittadini e viaggiatori.

Il ministro Calenda blocca sul nascere l’ipotesi di ri-nazionalizzare: le regole europee non lo consentono,governo e cittadini non lo vogliono. Susanna Camusso gli replica: la nazionalizzazione non è una buona idea, ma neppure un prestito ponte che porterebbe allo spezzatino; si usino risorse pubbliche (leggi CDP) per“indirizzare” Alitalia verso un’acquisizione da parte di una compagnia europea. Nulla di nuovo. È invece all’intervista del renziano Ettore Rosato che convien prestare attenzione: smentisce le voci la tentazione di Renzi di rinviare il problema Alitalia a dopo le elezioni politiche. Excusatio non petita?

Il 27 il Governo è lapidario: «Alitalia non diventerà dello Stato». Per il ministro Padoan, esclusa la CDP, l’eventuale intervento dello Stato sarebbe finalizzato «esclusivamente a evitare l’interruzione delle attività,cioè lo stop dei voli». Il suo collega Delrio tronca netto: lasciamo stare Ferrovie, non è il suo settore. Resta la curiosità: a chi è venuto in mente? E sarà un caso se tra i possibili commissari salterà fuori il nome di Mauro Moretti?

30 aprile: primarie Pd. Sui giornali leggiamo che Renzi, in attesa di essere eletto segretario, ha incontrato Gubitosi, in predicato di diventare commissario: vuole cambiare strategia annuncia «una proposta del Pd entro il 15 maggio». Intanto dà la sua lettura dei fatti: Gentiloni ha sbagliato nel drammatizzare i toni de lreferendum, così provocando la reazione di piloti e hostess che ha spinto Alitalia sull’orlo del fallimento.

Il ministro Calenda, a Sky Tg24, prova a correggere il tiro: scarica sui manager dell’aviolinea le responsabilità dell’esito del referendum; “spera” che si eviti lo spezzatino e che si venda la compagnia tutta intera; lo scopo del prestito ponte è garantire i collegamenti in questa attesa.

I giornali del 3 maggio riportano il piano del Governo: il prestito sarà di 600 milioni, più di quanto si pensava ma, è ancora Calenda a dirlo, sono il massimo che potevamo fare. Gentiloni stesso ne precisa la finalità: soddisfare le esigenze di connettività, assicurare servizi a chi ha comperato biglietti. «Anche questa,ricorda, è la responsabilità di chi governa».

Il Corriere della Sera raccoglie alcuni punti del nuovo piano di Renzi: per il passato, la responsabilità è del management; per il presente, un primo segnale della nuova strategia è il prestito «superiore alle attese,varato su pressing dei renziani»; per il futuro «avvantaggiarsi delle prime operazioni di contenimento dei costi» (in spending review siamo esperti) approvate da un referendum (idem) a cui richiamare i lavoratori.Commenta Calenda (a Radio anch’io): «Qualunque idea è benvenuta tanto più se arriva dal segretario del partito di maggioranza del governo».

D’accordo: Renzi è azionista di maggioranza, ma il Governo ha tutte le ragioni di risentirsi nel vedersi ingiustamente addebitata la colpa di aver ha scatenato la crisi, arbitrariamente aumentato l’importo stanziato, vagamente prospettato un percorso di risoluzione di cui la sola cosa certa è che sarà diverso a quello che aveva previsto, e per giunta ammonito che, dopo le primarie, questi interventi saranno la regola.

Ma ha ancor più ragione di risentirsi il cittadino: aveva visto un Governo che sbarra le solite porte -nazionalizzazione, CDP, Ferrovie – che capisce che suo mestiere non è gestire un’azienda ma assicurare un servizio. E invece l’iniziativa del futuro segretario Pd lo fa ripiombare nell’attesa di un piano indefinito, in cui risuonano echi di parole già udite tante volte e tanti miliardi fa, ma dove manca quella di “vendita”.

Con Alitalia le abbiamo provate tutte, pubblico, privato, da soli, con le Poste (ah, le sinergie!), con un partner di stazza; non abbiamo lesinato soldi (più di 7 mld); nel frattempo il mercato è cambiato in modi che inesorabilmente tagliano fuori vettori come Alitalia: se c’è in caso in cui sappiamo proprio tutto è questo. E ci si chiede di aspettare ancora due settimane?

I cittadini di questo Paese non hanno bisogno dei miracoli di un taumaturgo, hanno bisogno della guida di chi riconosce la realtà dei fatti, anche quando sono duri, e che non rifugge dall’affrontarne le conseguenze, anche quando sono spiacevoli. È quello che fanno loro con i loro problemi: così tengono in piedi il Paese.

http://www.ilsole24ore.com/art/comm...cittadini-alitalia-200444.shtml?uuid=AER2HKIB
 

aledeniz

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ale.riolo.co.uk
Fammi capire, una compagnia in difficoltà a causa della situazione attuale nel suo paese, dovrebbe avere interesse ad acquistare una compagnia aerea fallita e piena di debiti, per togliere ulteriori pax dai propri voli e spostarli su quest'ultima???
La strategia di crescita di Turkish Airlines era buona (nel contesto in cui fu sviluppata). Hanno avuto il problema delle dimensioni dell'hub, che hanno iniziato a risolvere seriamente in ritardo rispetto alla dinamica della crescita, hanno avuto tutta una serie di problemi di crescita, a cui hanno messo pezze in qualche maniera, e da qualche anno si sono ritrovati a dover gestire il problema della situazione politica del paese. Questo anche prima dell'estate scorsa, direi da quando il governo, a volte per motivi endogeni, a volte per motivi esogeni, non è più riuscito ad implementare in maniera soddisfacente la strategia proposta a suo tempo dal Sig. Davutoğlu quando era ministro degli esteri ("sıfır sorun", "zero problemi" con i paesi vicini). Oggi, oltre ad una serie di problemi con i paesi confinanti, hanno un serio problema di brand-paese.

Ho amici turchi i cui datori di lavoro in altri settori hanno tentato di risolvere quel problema comprandosi brand (e fabbriche, uffici, personale, ...) di vari paesi europei, tra cui l'Italia, e che stanno cercando di mitigare la crisi del mercato domestico, e di immagine del paese, usando questi brand esteri. Non è detto che possa essere una strategia vincente anche per Turkish Airlines, ma potrebbe essere esplorabile. D'altronde, vero è che Alitalia nelle sue ultime incarnazioni non riusciva a fare concorrenza a Turkish Airlines, ma FCO è uno dei potenziali hub concorrenti a IST. Se spazzata via Alitalia, qualche altro vettore riempisse quella "nicchia" a FCO, Turkish Airlines si troverebbe un agguerrito concorrente a due passi da casa.

P.S.: dubito che ci siano acquirenti disposti ad accollarsi i debiti di Alitalia. O anche a retribuire in qualche maniera gli azionisti o altri creditori.

P.P.S.: attacco terroristico a IST e tentato golpe sono costati a TK $2 miliardi solo nel 2016. Io fossi in loro un pensierino ad un hub ed un brand alternativo lo farei.
 
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East End Ave

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su e giu' sull'atlantico...
Intanto in AZ iniziano a liberarsi posizioni inutili:

Alitalia: Alessio Vinci lascia incarico Responsabile Comunicazione

Teleborsa) - Il giornalista Alessio Vinci lascia l'incarico di Senior Vice President Corporate Communications di Alitalia, ovvero di responsabile della comunicazione. L'uscita di Vinci è stata annunciata attraverso una nota della compagnia, che motiva la scelta di Vinci con la decisione di "voler affrontare nuove sfide professionali".

"Desidero ringraziare Alessio per quanto fatto in Alitalia - ha dichiarato il Commissario straordinario Luigi Gubitosi - e mi dispiace perché in queste settimane ho potuto apprezzarne la professionalità, l'impegno e la dedizione. Qualità che, ne sono certo, lo aiuteranno nelle prossime sfide".

Da parte sua, Alessio Vinci ha detto: "Ringrazio il presidente Montezemolo per avermi dato questa straordinaria opportunità professionale e tutte le persone con cui ho lavorato in questo periodo. Ho trovato in questa azienda grandi professionisti, capaci di affrontare le sfide future di Alitalia. A tutti i colleghi il mio più sincero augurio".

In Alitalia da gennaio 2016, Alessio Vinci, 49 anni, studi a Milano e poi vincitore di una borsa di studio ad Atlanta, negli Stati Uniti, ha cominciato la sua carriera giornalistica lavorando per 18 anni alla CNN divenendo corrispondente a Mosca, Belgrado, Berlino e Roma. Nel 2009 si trasferisce a Mediaset come conduttore di Matrix. E prima di passare ad Alitalia chiamato dal presidente Luca Cordero di Montezemolo, una breve esperienza ad Agon Channel, la tv albanese di cui è stato Direttore editoriale.

http://finanza.repubblica.it/News_Dettaglio.aspx?code=243&dt=2017-05-08&src=TLB

http://corporate.alitalia.it/it/media/comunicati-sai/2017-05-08.html
Non si parla di buonauscita....speriamo bene...ma se qualcuno avesse notizie diverse; se poi, vista la scarsissima riuscita ridesse anzi indietro lui un po' di soldi...

"American Airlines inaugura il volo Dallas-Roma. Alitalia aveva detto no".

http://www.ilfattoquotidiano.it/201...-dallas-roma-alitalia-aveva-detto-no/3571095/

risulterebbe in parti falso; chi ha qualche dettaglio?
E AZ che ca@@o ci sarebbe andata a fare a DFW, cul de sac straordinario per un vettore SkyTeam? Non sanno piu' che scrivere, pezzenti!
 

AZ209

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24 Ottobre 2006
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Londra.
Alitalia, si cercano advisor per gestire le offerte

Il taglio dei costi, insieme alla stabilizzazione dei ricavi, figurano in cima all’agenda di lavoro del collegio commissariale di Alitalia , che in questi giorni sta avviando la ricerca di advisor, in vista del bando per la selezione delle manifestazioni di interesse. L’avviso, che sarà pubblicato entro il 16 maggio, non prevederà particolari filtri di posizionamento strategico per consentire - in prima battuta - alla più ampia rosa di potenziali acquirenti di farsi avanti. Verranno privilegiate le offerte che prevedano la conferma dell’attuale perimetro aziendale, o comunque il più ampio possibile, senza ignorare quelle che faranno riferimento a un perimetro ridotto. Ma la vera selezione si farà nella fase della due diligence, che precederà la presentazione di offerte vincolanti; si punta a individuare un partner industriale che preferibilmente già operi nel trasporto aereo e possa dare massa critica all’azienda.

Di questi temi si è parlato ieri nel primo incontro formale al ministero dello Sviluppo economico tra Luigi Gubitosi - coordinatore del collegio commissariale - e il ministro Carlo Calenda; la mezz’ora di colloquio è servita per fare il punto della situazione e i contatti proseguiranno nei prossimi giorni. La compagnia ha un disperato bisogno di liquidità: il decreto sul prestito ponte dei ministeri dello Sviluppo economico e dell’Economia è all’esame della Corte dei Conti. La concessione del prestito da 600 milioni avverrà ad un tasso di interesse pari all’Euribor a sei mesi maggiorato di mille punti base: il 9,75% (58,5 milioni di interessi), da rimborsare «entro sei mesi dall’erogazione, in prededuzione, con priorità rispetto a ogni altro debito della procedura». I 600 milioni secondo Gubitosi sono sufficienti per coprire un arco temporale ben superiore ai sei mesi, tuttavia è fondamentale che nei prossimi mesi non vi sia alcuna caduta di ricavi per la compagnia che ha un’esposizione debitoria di circa 3 miliardi e al 28 febbraio presentava passività correnti per 2,3 miliardi, a fronte di attività correnti per 921 milioni.

La ricerca di un partner industriale poggia anche sul taglio dei costi. Domani pomeriggio il collegio commissariale incontrerà nella sede di Fiumicino i sindacati. A fine 2016 è scaduto il contratto e Assaereo (l’associazione datoriale che rappresenta Alitalia) a metà dicembre ha annunciato la disdetta del contratto: l’ultima riunione al tavolo aveva individuato la data del 31 maggio per il nuovo contratto. Per i commissari il tema sarà come assicurare la continuità aziendale, anche attraverso il contenimento del costo del lavoro: Gubitosi ha spiegato che con la bocciatura del preaccordo «il tema è stato rinviato, non eliminato» e la soluzione «non sarà indolore». Saranno rinegoziati anche i contratti assicurativi sul prezzo del carburante - i commissari stimano di poter risparmiare fino a 128 milioni che è la differenza tra il prezzo concordato e il prezzo reale del petrolio - i leasing (riguardano due terzi della flotta aerea) e le forniture: l’obiettivo è pulire i conti della compagnia da tutti i sovraccosti per renderla appetibile per potenziali acquirenti.

http://www.ilsole24ore.com/art/fina...or-gestire-offerte-063925.shtml?uuid=AE3w5pIB
 

simpy

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Sul Messaggero di oggi si parla di un generico interessamento (richiesta di info per l'esattezza) da parte di FR e LH...
 

aledeniz

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ale.riolo.co.uk
Ma potrebbe essere pure la Giove Airlines: rimane il problema che chiunque sia, se extra-UE, mette i soldi ma non comanda che è quello che vogliono i "noisti":non avere gente che comanda ma solo che metta soldi affinché il carrozzone prosegua nella sua via.
Ma Alitalia è ancora oggi un carrozzone? Sono più che certo che non potrebbe competere sul P2P con Ryanair o Wizz Air, ma sul lungo raggio è davvero meno efficiente di Turkish Airlines (o di tanti altri concorrenti)? Non ho letto bilanci recenti di Alitalia, ma gli articoli letti recentemente riportavano CASK comparabili ad EasyJet. O è solo propaganda? Qualche fonte attendibile su CASK e RASK recenti di Alitalia?
 

aledeniz

Bannato
12 Marzo 2010
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Wimbledon
ale.riolo.co.uk
Sul Messaggero di oggi si parla di un generico interessamento (richiesta di info per l'esattezza) da parte di FR e LH...
LH potrebbe implementare a FCO una strategia simile a quella che TK ha implementato negli ultimi anni a IST (tra l'altro tra nord Europa e Africa FCO è geograficamente piazzato meglio di IST, anzi, probabilmente è l'hub meglio piazzato che ci sia per quel tipo di traffico). O anche solo provare a evitare che lo facciano altri.

E FCO potrebbe essere anche quello che potrebbe spiegare un possibile interessamento di FR (fossi in MOL, ovviamente chiederei in cambio l'azzeramento delle addizionali).

Ovviamente, bisogna capire per quale motivo oltre che a FCO dovrebbero essere interessati al brand Alitalia (TK ha attualmente una buona ragione, per FR una l'ho già immaginata, la cancellazione delle addizionali, ma per LH proprio non saprei).
 

TapiroVolante

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Ma FR che se ne farebbe di AZ? LR?
LH poi non ho nemmeno idea...
Posso inventare (a rischio di scrivere demenzialità, perdonatemi)?
Rileva i soli aeromobili LR, crea una apposita società con contratto di lavoro irlandese (Aliryan?) e quindi con costo del lavoro irlandese, infine mette su da FCO (progetto già noto, mi sembra) e magari anche da MXP il suo tanto desiderato Long Haul - Low Cost.
Con il clima che c'è adesso le autorità italiane glie lo lascerebbero fare, anzi, ringrazierebbero pure!!!
 

belumosi

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Alitalia: a Costanza Esclapon responsabilità comunicazione

Roma, 9 mag. (AdnKronos) - Passa a Costanza Esclapon con un contratto di consulenza alla sua agenzia CsC la responsabilità della comunicazione di Alitalia. E' quanto riferisce Primaonline. Ieri Alessio Vinci ha annunciato di lasciare la direzione della comunicazione che ricopriva da gennaio 2016.
 

Edoardo

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Alitalia: a Costanza Esclapon responsabilità comunicazione

Roma, 9 mag. (AdnKronos) - Passa a Costanza Esclapon con un contratto di consulenza alla sua agenzia CsC la responsabilità della comunicazione di Alitalia. E' quanto riferisce Primaonline. Ieri Alessio Vinci ha annunciato di lasciare la direzione della comunicazione che ricopriva da gennaio 2016.
Guardando il profilo LinkedIn, è già stata in AZ per 6 mesi (mag 2012 - ott 2012) come Direttore Relazioni Esterne. L'incarico successivo è stato in RAI (stesse mansioni in AZ più comunicazione), probabilmente voluta da Gubitosi.
 

berioz

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Articolo datato 8 marzo. Sembra che nulla sia cambiato rispetto al piano originario delle banche azioniste.

Gubitosi vuol portare gli “amichetti” in Alitalia, Etihad gli ride in faccia
Politica
08/03/2017 - Mario Basso
Luigi Gubitosi
L’australiano James Hogan, presidente e CEO di Etihad Airways e, tra le altre cose, vicepresidente di Alitalia ha ridimensionato le richieste (e l’ego) di Giggino Gubitosi.
L’ex (disastroso) Dg della Rai, infatti, candidato alla poltrona più alta della nostra (disastrata) compagnia aerea, nel prendere il posto di Montezemolo, esige*pieni poteri non solo nella gestione della finanza e*nella ristrutturazione dell’imbarazzante debito, ma anche – udite udite – nella comunicazione e nell’audit. Grasse risate.*Soprattutto perché, per mettere in campo la sua “strategia” di gestione, Gubitosi pretenderebbe di portarsi in Alitalia il suo “dream team”: l’alter ego Camillo Rossotto*>>leggi qui<<*(l’uomo che ha portato in Borsa Rai Way ed ex direttore della finanza in Rai, attualmente in forza alla Lavazza) e nientepopodimeno che Costanza Mille-Borse-Firmate Esclapon, al momento disoccupata dopo aver fatto man bassa di incarichi in viale Mazzini.
Due fedelissimi, Rossotto e la Esclapon, che prenderebbero il posto dell’attuale*Chief financial officer*Duncan Naysmith il primo e del*giornalista Alessio Vinci (attualmente a capo della comunicazione istituzionale)*e Claudia Bugno (vice President Public Affairs*della compagnia aerea) la seconda.
E Hogan(che lascerà a giugno)*è scoppiato a ridere.*La situazione di Alitalia è sì tragica, ma non tanto da permettere a Giggino e ai suoi Gubiboys di avere carta bianca. Tanto vale sbaraccare l’ambaradan, salutare tutti e dirigersi verso migliori orizzonti, piuttosto che consegnare la compagnia nelle mani di quei Re Mida al contrario. E chissenefrega se Gubitosi è sponsorizzato dalle banche (che rappresentano il 51% del capitale sociale). A tutto c’è un limite.
Ad ogni modo, domani – 9 marzo – è previsto una seduta eccezionale del consiglio di amministrazione a Milano: se per allora Hogan avrà smesso di ridere, forse si capirà se e con che ruolo l’ex Dg di viale Mazzini potrà dedicarsi a distruggere l’ennesima grande azienda italiana.
 

Blos

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12 Luglio 2013
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iniziamo con gli amici e le consulenze, avanti cosi'...
Suvvia, trovo comprensibile e condivisibile che, per un incarico così importante e delicato (soprattutto in questo momento), Gubitosi abbia scelto una persona conosciuta, di sua fiducia, che ha già lavorato con lui e conosce AZ.
 

Paolo_61

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2 Febbraio 2012
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Articolo datato 8 marzo. Sembra che nulla sia cambiato rispetto al piano originario delle banche azioniste.

Gubitosi vuol portare gli “amichetti” in Alitalia, Etihad gli ride in faccia
Politica
08/03/2017 - Mario Basso
Luigi Gubitosi
L’australiano James Hogan, presidente e CEO di Etihad Airways e, tra le altre cose, vicepresidente di Alitalia ha ridimensionato le richieste (e l’ego) di Giggino Gubitosi.
L’ex (disastroso) Dg della Rai, infatti, candidato alla poltrona più alta della nostra (disastrata) compagnia aerea, nel prendere il posto di Montezemolo, esige*pieni poteri non solo nella gestione della finanza e*nella ristrutturazione dell’imbarazzante debito, ma anche – udite udite – nella comunicazione e nell’audit. Grasse risate.*Soprattutto perché, per mettere in campo la sua “strategia” di gestione, Gubitosi pretenderebbe di portarsi in Alitalia il suo “dream team”: l’alter ego Camillo Rossotto*>>leggi qui<<*(l’uomo che ha portato in Borsa Rai Way ed ex direttore della finanza in Rai, attualmente in forza alla Lavazza) e nientepopodimeno che Costanza Mille-Borse-Firmate Esclapon, al momento disoccupata dopo aver fatto man bassa di incarichi in viale Mazzini.
Due fedelissimi, Rossotto e la Esclapon, che prenderebbero il posto dell’attuale*Chief financial officer*Duncan Naysmith il primo e del*giornalista Alessio Vinci (attualmente a capo della comunicazione istituzionale)*e Claudia Bugno (vice President Public Affairs*della compagnia aerea) la seconda.
E Hogan(che lascerà a giugno)*è scoppiato a ridere.*La situazione di Alitalia è sì tragica, ma non tanto da permettere a Giggino e ai suoi Gubiboys di avere carta bianca. Tanto vale sbaraccare l’ambaradan, salutare tutti e dirigersi verso migliori orizzonti, piuttosto che consegnare la compagnia nelle mani di quei Re Mida al contrario. E chissenefrega se Gubitosi è sponsorizzato dalle banche (che rappresentano il 51% del capitale sociale). A tutto c’è un limite.
Ad ogni modo, domani – 9 marzo – è previsto una seduta eccezionale del consiglio di amministrazione a Milano: se per allora Hogan avrà smesso di ridere, forse si capirà se e con che ruolo l’ex Dg di viale Mazzini potrà dedicarsi a distruggere l’ennesima grande azienda italiana.
Da dove proviene questa perla di giornalismo?
 
Stato
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