a cura della redazione Economia
L’esecutivo lavora a un emendamento al testo che è al Senato per la conversione in legge: le compagnie recuperano la piena libertà di aumentare le tariffe via via che le persone prenotano il viaggio
ROMA – La tambureggiante
campagna di Ryanair sortisce un primo importante effetto. Sul caro voli, il governo fa una sostanziale retromarcia,
preoccupato anche dalle obiezioni della Commissione Europea.
In queste ore l’esecutivo prepara, infatti, un emendamento al decreto del ministro Urso
che ha tentato di imporre un prezzo massimo ai biglietti, in particolare per i viaggi verso la Sardegna e la Sicilia, e dalle due isole.
Scrive
il Sole 24 Ore che l’emendamento del governo sarà presentato in Commissione Industria al Senato,
dove il decreto Urso viene esaminato per la conversione in legge.
La fissazione dinamica
L’emendamento dovrebbe eliminare il divieto di
“fissazione dinamica delle tariffe in relazione al tempo di prenotazione”.
In sostanza il governo cancellerebbe il punto che i vettori aerei più contestano.
Le compagnie recupererebbero così la piena libertà di abbassare e (soprattutto) di alzare il prezzo, via via che i consumatori effettuano la prenotazione.
Nella nuova formulazione,
il decreto si limiterebbe a rafforzare i poteri dell’Antitrust, che già oggi tutela i consumatori e osteggia gli abusi di posizione dominante delle aziende.
Le misure urgenti
L’Antitrust potrà avviare un procedimento (ai danni dei vettori)
se il prezzo dei biglietti salirà del 200% o più lungo le rotte per le isole, in coincidenza con disastri naturali e nei periodi di vacanza (quando c’è un’alta domanda di voli).
Rientra già tra i poteri dell’Antitrust imporre misure urgenti (cautelari), dalla efficacia immediata. Queste misure interrompono un’azione contestata (come un’impennata folle nel prezzo dei biglietti), in attesa che il Garante metta meglio a fuoco la situazione.
L’Antitrust potrebbe anche:
- avviare indagini conoscitive sul settore aereo,
- e imporre dunque alle compagnie comportamenti strutturali, rispettosi della concorrenza e dei diritti degli utenti.
Nella definizione delle nuove norme e nelle sue istruttorie, l’Antitrust terrà anche conto dell’uso che i vettori fanno degli
algoritmi per aggiornare i prezzi dei biglietti.