Il Nuovo Aeroporto di Salerno-Costa D'Amalfi


Dancrane

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10 Febbraio 2008
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Apro una concessionaria. Vendo 10 auto e chiudo in perdita, ma se considero 40 gomme, 50 kg di olio, l’IVA sulle auto vendute, ed IRPEF e contributi pensionistici dei dipendenti, il risultato per la collettività è positivo. Ed ancora non considero la benzina consumata dalle auto.
 
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28 Settembre 2008
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Non credo che si sia fuori tema, perché si parla in generale dell’utilità degli aeroporti minori e, più nello specifico, della misura del contributo possibile di QSR al sistema GESAC. È vero che ne abbiamo parlato tante volte, di Salerno come di altri scali minori, ma è anche vero che certe idee sono dure a morire, quale, ad esempio, l’utilizzo delle misure di attivazione sull’economia che un aeroporto potrebbe generare. Se quest’idea merita (metodologicamente) di morire è perché ha il difetto di concentrarsi solo sui benefici collettivi, trascurando i costi finanziari e sociali che la realizzazione di un progetto inevitabilmente comporta.

Allo stesso modo, ho qualche difficoltà a credere che l’amministrazione pubblica (Stato, Regione e quant’altre) si limiti a svolgere la funzione di percettore di incassi fiscali. Quindi, prima ancora di stimare i benefici diretti e indiretti, dobbiamo sapere quanto costa il progetto, soprattutto in termini di finanza pubblica.

Io non conosco questi valori, e infatti il mio discorso è puramente metodologico; ma definire una corretta metodologia è il primo e necessario passo per sviluppare un’analisi. E da questo punto di vista, devo far notare che io ho parlato di costi, privati e sociali.

Quello che, invece, non si può fare, dal punto di vista della metodologia di analisi, è limitarsi a enumerare gli incassi fiscali senza considerare l’altro lato. Può essere che il caso reale citato non abbia comportato costi a carico delle amministrazioni pubbliche, ma va detto; così come andrebbe detto quanto costa QSR in misura di finanza pubblica prima di affermare che ha effetti positivi: questi, se ci sono, sono sempre al netto dei costi.

Mi rendo conto che un forum di aviazione commerciale non è il luogo per discutere di metodi di analisi dei progetti pubblici, ma almeno dobbiamo intenderci su come affrontare il discorso sull’utilità di un aeroporto.
 

BrunoFLR

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13 Giugno 2011
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La premessa è corretta: maggiore è il volume di traffico (oppure l'indice di connettività aeroportuale) maggiore è il beneficio per la collettività.

E' l'atterraggio a non essere corretto, imho ovviamente.

L'utile di una società aeroportuale cosa riporta?
Solo ed esclusivamente il saldo costo/ricavi della gestione aeroportuale. Nulla a che vedere con il ritorno per lo stato/collettività.

Esempio pratico (reale) e dati principali :
  • -Passeggeri: 0.9 milioni
  • -%voli nazionali 75% (650.000biglietti)
  • -Ricavi società aeroportuale :7 milioni
  • -Costo del personale: 3,6 €mln (medio:35k)
  • -Utile (perdita) netta -2 mln

Vediamo la sola parte di incassi dello stato:
  • Iva 10% su biglietti nazionali venduti: (0.1*650.000 * 70€ a biglietto)= 500.000€
  • Iva su ricavi della società aeroportuale: (7.000.000*0,22)=1.500.000€
  • Irpef su costo del lavoro: 3.6 € mln *0,69 * 0,25=600.000€
  • Inps su costo del lavoro: 3.6 €mln *0,31= 1€ mln

Perdita di bilancio= 2€mln; Incasso da tasse è imposte=3,6,mln

Quindi solo con l'indotto diretto (società aeroportuale) lo stato incassa più di quanto gli costa ripianare la perdita di bilancio.

Manca all'appello, nell' ambito della struttura aeroportuale
  • Iva la spesa dei passeggeri in aeroporto (caffe, acque e cazzate varie). Con 5 € (?) di ticket medio a passeggero. 5*900.000*0,10=500.000€
  • Irpef-Irap-Ires sulle attività all'interno dell' aeroporto (fate voi): con 5€ euro a passeggero di cui sopra e applicateci un tax rate
Siamo abbondantemente sopra i 5mln di incasso dello stato per la sola gestione diretta del transito del passeggero in aeroporto.



Non abbiamo ancora scomodato il turismo e l'indotto economico, che hanno un impatto molto più marcato.
Un esempio pratico, ovvero il nome di un aeroporto ce lo mettiamo? (In Italia)?
E soprattutto evitiamo i paragoni con i servizi essenziali come TPL, treni, sanità, acqua, fogne, sicurezza.
 
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Paolo_61

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Il faro guida, imho, deve essere il ritorno per la collettività. Stop.
Se spendo 5 mln all'anno per mantenere l'aeroporto aperto e me ne entrano 30 tra tasse, occupazione e pil generato non c'è nemmeneo da pensarci.

Ed il ratio è molto più alto.
Se fosse così dovremmo costruire un aeroporto in ogni comune e due in quelli sopra i 5.000 abitanti. Poi esiste la realtà m che ci dice che i pax nazionali avrebbero utilizzato un altro mezzo di trasporto o un altro aeroporto, con incremento di IVA esattamente pari a zero (e lo stesso vale per le altre voci). Il mitologico moltiplicatore di contiana memoria ha generato il più grande buco di bilancio della storia italiana
 
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flapane

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La premessa è corretta: maggiore è il volume di traffico (oppure l'indice di connettività aeroportuale) maggiore è il beneficio per la collettività.

E' l'atterraggio a non essere corretto, imho ovviamente.

L'utile di una società aeroportuale cosa riporta?
Solo ed esclusivamente il saldo costo/ricavi della gestione aeroportuale. Nulla a che vedere con il ritorno per lo stato/collettività.

Esempio pratico (reale) e dati principali :
  • -Passeggeri: 0.9 milioni
  • -%voli nazionali 75% (650.000biglietti)
  • -Ricavi società aeroportuale :7 milioni
  • -Costo del personale: 3,6 €mln (medio:35k)
  • -Utile (perdita) netta -2 mln

Vediamo la sola parte di incassi dello stato:
  • Iva 10% su biglietti nazionali venduti: (0.1*650.000 * 70€ a biglietto)= 500.000€
  • Iva su ricavi della società aeroportuale: (7.000.000*0,22)=1.500.000€
  • Irpef su costo del lavoro: 3.6 € mln *0,69 * 0,25=600.000€
  • Inps su costo del lavoro: 3.6 €mln *0,31= 1€ mln

Perdita di bilancio= 2€mln; Incasso da tasse è imposte=3,6,mln

Quindi solo con l'indotto diretto (società aeroportuale) lo stato incassa più di quanto gli costa ripianare la perdita di bilancio.

Manca all'appello, nell' ambito della struttura aeroportuale
  • Iva la spesa dei passeggeri in aeroporto (caffe, acque e cazzate varie). Con 5 € (?) di ticket medio a passeggero. 5*900.000*0,10=500.000€
  • Irpef-Irap-Ires sulle attività all'interno dell' aeroporto (fate voi): con 5€ euro a passeggero di cui sopra e applicateci un tax rate
Siamo abbondantemente sopra i 5mln di incasso dello stato per la sola gestione diretta del transito del passeggero in aeroporto.



Non abbiamo ancora scomodato il turismo e l'indotto economico, che hanno un impatto molto più marcato.
Aspetta, l'aeroporto dovrebbe eventualmente essere ripianato dagli enti locali, non dallo Stato. Gli enti locali non hanno una lira, non incassano l'IVA, e lo Stato non ripianerebbe mai, proprio perché ci sono altre variabili in gioco.
 

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Non credo che si sia fuori tema, perché si parla in generale dell’utilità degli aeroporti minori e, più nello specifico, della misura del contributo possibile di QSR al sistema GESAC. È vero che ne abbiamo parlato tante volte, di Salerno come di altri scali minori, ma è anche vero che certe idee sono dure a morire, quale, ad esempio, l’utilizzo delle misure di attivazione sull’economia che un aeroporto potrebbe generare. Se quest’idea merita (metodologicamente) di morire è perché ha il difetto di concentrarsi solo sui benefici collettivi, trascurando i costi finanziari e sociali che la realizzazione di un progetto inevitabilmente comporta.

Allo stesso modo, ho qualche difficoltà a credere che l’amministrazione pubblica (Stato, Regione e quant’altre) si limiti a svolgere la funzione di percettore di incassi fiscali. Quindi, prima ancora di stimare i benefici diretti e indiretti, dobbiamo sapere quanto costa il progetto, soprattutto in termini di finanza pubblica.

Io non conosco questi valori, e infatti il mio discorso è puramente metodologico; ma definire una corretta metodologia è il primo e necessario passo per sviluppare un’analisi. E da questo punto di vista, devo far notare che io ho parlato di costi, privati e sociali.

Quello che, invece, non si può fare, dal punto di vista della metodologia di analisi, è limitarsi a enumerare gli incassi fiscali senza considerare l’altro lato. Può essere che il caso reale citato non abbia comportato costi a carico delle amministrazioni pubbliche, ma va detto; così come andrebbe detto quanto costa QSR in misura di finanza pubblica prima di affermare che ha effetti positivi: questi, se ci sono, sono sempre al netto dei costi.

Mi rendo conto che un forum di aviazione commerciale non è il luogo per discutere di metodi di analisi dei progetti pubblici, ma almeno dobbiamo intenderci su come affrontare il discorso sull’utilità di un aeroporto.
Le analisi sono costo/beneficio.

Ho provato a partire dal concetto più semplice per far capire come e perchè è sbagliato assumere che gestione aeroportuale in perdita voglia dire perdita per la comunità. E' un errore, ed è pure banale.

Le metodologie e gli studi in merito ce ne sono parecchie. Di diverse sfaccettature. E anche omni comprensivi.
Persino paper di banca d'Italia pensate un po'.

Qui i riferimenti metodologi, paper di settore e case study:

  1. AEROPORTI E SVILUPPO DEI TERRITORI: IMPATTO SU PIL E OCCUPAZIONE (NOMISMA)
  2. To fund or not to fund: A critical look at funding destination marketing campaigns (HVASS)
  3. Estimating the Costs and Benefits of Regional Airport Subsidies: A Computable General Equilibrium Approach
  4. Airports and Economic Development (R. Green)
  5. The effects of the LCC boom on the urban tourism fabric: The viewpoint of tourism managers (Particolarmente consigliato, analizza e spiega bene un concetto che non piace a tutti)
  6. Are airports engines of economic development? A dynamic panel data approach
  7. Does new airport investment promote urban economic development?: Global evidence from nighttime light data (simpatico)
  8. The effect of airports on regional development: Evidence from the construction of regional airports in Norway
  9. Airport Activity and Local Development: Evidence from Italy
  10. Air transportation and regional growth: which way does the causality run?
  11. L'impatto di un nuovo aeroporto sul turismo internazionale: il caso di Ragusa (casa nostra - Banca d'Italia)
  12. Multicriteria Spatial Decision Analysis for the Development of the Italian Minor Airport System
  13. Low cost carriers and tourism destinations development:case study of Oporto
  14. The effect of low-cost air transportation on the local economy: Evidence from Southern Italy (consigliato - casa nostra)
  15. Have Low-Cost Carriers Influenced Tourism Demand and Supply? The Case of Alghero, Italy (consigliato - ben strutturato)
  16. Transport endowment, knowledge spillovers and firm performance in emerging economies
  17. Air connectivity and foreign direct investments: economic effects of the introduction of new routes (consigliato)
  18. Regional airports’ potential as a driving force for economic and entrepreneurship development – case study from Baltic Sea region
  19. Public investment and regional growth and convergence: Evidence from Greece
  20. Economic impact of low-cost carrier in a saturated transport market: Net benefits or zero-sum game?
  21. Airline Traffic and Urban Economic Development (Brueckner)
  22. Assessing the wider economic benefits of air transport (metodologico)
  23. The Effects of Low Cost Airlines Growth in Italy
  24. Air Transport Implications in Tourist Destinations. The Trapani Airport in Western Sicily
  25. Which Type of Tourism Matters to theRegional Economic Growth? The Cases of Spain and Italy
  26. Small regional airports operation: unnecessary burdens or key to regional development
  27. Transport infrastructure and tourism development (il sempreverde tema tra grandi infrastrutture o strade )
  28. The regional economic impact of an airport: the case of Amsterdam Schiphol
  29. Estimating the wider economic benefits of transport investments: The case of the Sydney North West Rail Link project
  30. The economic impact of the Budapest Airport on the local economy
  31. The impact of low cost carriers on Korean Island tourism
  32. Effects of Low-Cost Airlines on Domestic Tourism Economy in Thailand
  33. The impact of low-cost carriers on catchment areas of established international airports: The case of Hanover Airport, Germany (spiega perchè avere una lowcost fa la differenza nella riuscita di un aeroporto)
  34. Effect of low-cost airlines on tourism in Spain. A dynamic panel data model
  35. Development and planning of sustainable airports
  36. Airports and urban growth: evidence from a quasi-natural policy experiment
  37. L’impatto economico degli aeroporti per il proprio territorio. Il caso di Orio al Serio
  38. Airport Transport and economic growth of the regions: casuality analysis in bulgaria
  39. The relationship between air traffic and the regional development in Finland
  40. Low-cost airlines, secondary airports, and state aid: An economic assessment of the Ryanair–Charleroi Airport agreement
  41. Airport Infrastructure Development: A Comprehensive Impact Review
  42. Cheap flights to smaller cities: good news for local tourism? Evidence from Italy (Banca d'Italia - Suggerito)
  43. Economic Impact of European Airports A Critical Catalyst to Economic Growth

Apro una concessionaria. Vendo 10 auto e chiudo in perdita, ma se considero 40 gomme, 50 kg di olio, l’IVA sulle auto vendute, ed IRPEF e contributi pensionistici dei dipendenti, il risultato per la collettività è positivo. Ed ancora non considero la benzina consumata dalle auto.
Non è obbligatorio scrivere.
Se il sarcasmo deve subentrare quando mancano i mezzi di discussione, io preferirei non rispondere.


Un esempio pratico, ovvero il nome di un aeroporto ce lo mettiamo? (In Italia)?
E soprattutto evitiamo i paragoni con i servizi essenziali come TPL, treni, sanità, acqua, fogne, sicurezza.
E perchè mai?


Se fosse così dovremmo costruire un aeroporto in ogni comune e due in quelli sopra i 5.000 abitanti. Poi esiste la realtà m che ci dice che i pax nazionali avrebbero utilizzato un altro mezzo di trasporto o un altro aeroporto, con incremento di IVA esattamente pari a zero (e lo stesso vale per le altre voci). Il mitologico moltiplicatore di contiana memoria ha generato il più grande buco di bilancio della storia italiana
Si certo, anche in ogni comune.
Imho non è un buon approccio fare iperbole sulle tesi altrui per giustificare le proprie tesi.

Come dire: è universalmente e medicalmente riconosciuto che fare sport regolarmente faccia bene alla salute.
Ha senso contestare questa evidenza medica dicendo che chi fa una maratona al giorno muore prima?


@all se è questo il taglio della discussione tanto vale non discuterne.
 
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AleRoots

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Apro una concessionaria. Vendo 10 auto e chiudo in perdita, ma se considero 40 gomme, 50 kg di olio, l’IVA sulle auto vendute, ed IRPEF e contributi pensionistici dei dipendenti, il risultato per la collettività è positivo. Ed ancora non considero la benzina consumata dalle auto.
Sfugge che con ogni probabilità queste 10 auto sarebbero state comunque acquistate, solo in un altro concessionario.

Discorso analogo vale anche per gli aeroporti, Che percentuale di quei passeggeri ha deciso di volare solo perché esiste quello specifico aeroporto?

Di valutazioni andrebbero fatte sui passeggeri marginali, non sul totale dei passeggeri.

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Paolo_61

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Le analisi sono costo/beneficio.





Si certo, anche in ogni comune.
Imho non è un buon approccio fare iperbole sulle tesi altrui per giustificare le proprie tesi.

Come dire: è universalmente e medicalmente riconosciuto che fare sport regolarmente faccia bene alla salute.
Ha senso contestare questa evidenza medica dicendo che chi fa una maratona al giorno muore prima?


@all se è questo il taglio della discussione tanto vale non discuterne.
Pensare che, in un paese che all’ultimo conteggio che ricordo, ha 100 aeroporti aperti al traffico commercial, non ci sia cannibalizzazione fra infrastrutture e che quindi i pax di un apt siano ”incrementali” per il sistema a ma appare quanto meno azzardato.
 

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Sfugge che con ogni probabilità queste 10 auto sarebbero state comunque acquistate, solo in un altro concessionario.

Discorso analogo vale anche per gli aeroporti, Che percentuale di quei passeggeri ha deciso di volare solo perché esiste quello specifico aeroporto?

Di valutazioni andrebbero fatte sui passeggeri marginali, non sul totale dei passeggeri.

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Concordo perfettamente.
Una analisi puntuale deve tenere conto degli aumenti marginali.
Ed è quello proposto dagli studi che ti ho allegato ( per semplicità di esposizione ti consiglio il 14-15-43 che ho segnalato. Quello relativo ad Alghero è molto ben fatto ).

Ciò detto, e premesso che quello fatto era un esempio per semplificare un concetto, immagino concorderai che il bilancio aeroportuale non serva assolutamente a nulla nel definire se un progetto aeroportuale assorbe o rilascia utilità per l'intera comunità

Perché la teoria è bella ma la pratica è meglio.
Se, come credo, il riferimento è a tenere gli aeroporti distinti da treni, sanità, acqua, fogne, sicurezza beh non concordo. Sono tutti bene pubblici con generazione di esternalità. Concettualmente la distanza da un aeroporto non è differente dalla distanza di una fonte di acqua (70 anni fa si andava alla fontanella) o da un presidio sanitario, o di una autostrada, o di un treno. Quello che cambia è il livello di "utilità" del bene non la tipologia di bene.

Se invece il riferimento è a casi "pratici" probabilmente ti sei perso il mio messaggio di risposta con gli studi ed i business case.

E' sempre benvenuta la "teoria" di sponda opposta giusto per non baseare le discussioni sugli "ipse dixit"

Pensare che, in un paese che all’ultimo conteggio che ricordo, ha 100 aeroporti aperti al traffico commercial, non ci sia cannibalizzazione fra infrastrutture e che quindi i pax di un apt siano ”incrementali” per il sistema a ma appare quanto meno azzardato.
Assolutamente corretto.
E non credo sia stato detto qualcosa di opposto.
Il tema è affrontato largamente dalla letteratura e dai business case.
Ad esempio puoi leggerti lo studio citato al punto 14-41-43
 
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East End Ave

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su e giu' sull'atlantico...
Dopo varie pagine di diatriba sui presunti o meno sprechi di Stato sugli aeroporti, mi sorprende che si paragonino mele con pere, ovvero che si parli (thread title) di Salerno aeroporto alla stessa stregua di Foggia o Forlì o Comiso.
In primis la straordinaria vocazione turistica della costiera (peraltro alto spendente) ha una sponda in un aeroporto prossimale , in secondo luogo QSR fa parte di un sistema aeroportualee e di una gestione (GESAC) che sta macinando record di crescita anno dopo anno, con spazi saturi che fisiologicamente richiedono nuove opportunità di sviluppo, garantito.
Che si parli di sprechi è sorprendente tanto più in presenza di un utile di esercizio che per il bilancio 2022 è di 57M €, dove il pubblico investitore (Città Metropolitana di Napoli) è partecipe appena al 12% .

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enrico

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30 Gennaio 2008
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Rapallo, Liguria.
Concordo con EEA, l'analisi non può essere generalizzata, ma deve essere calibrata per ogni singola realtà.
In ogni caso, che l'aumento degli aeroporti operativi non abbia conseguentemente anche aumentato il traffico nella sua globalità, è smentito da fatti e numeri.
Poi, certo, se andiamo a sovvenzionare Foggia o Albenga, allora certamente sono soldi buttati.
 

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Son grullo e questo lo sappiamo, ma vedo solo studi teorici.
Non ho trovato dati tipo:
incasso 100
costi 130
vantaggi all'economia 40
guadagno 10
Con questo chiudo. Ti manca solo l'addizionale comunale, poi mi ricordi qualcuno...
Come si dice: chi cerca trova. E chi vuol far polemica fa polemica.

Mi viene da dire che o non hai cercato o vuoi far polemica.

Per il momento non vedo alcuna argomentazione contraria da parte tua che non vada oltre al tuo personale pensiero.

non siamo qui (almeno non io) per fare eristica.
 

Seaking

Moderatore
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1 Febbraio 2012
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Speriamo che questo progetto non faccia la fine di quello descritto in Gomorra... :LOL:

Battute a parte, oggi sono incappato per caso in questo articolo da premio Pulitzer.


Primo test all’aeroporto di Salerno deludente: ecco che cosa è successo
L’aereo utilizzato per questo primo test preliminare era proveniente da Catania con destinazione Napoli. Sulle piste dell’aeroporto di Salerno qualcosa non è andato secondo i piani, visto che il velivolo dopo aver effettuato varie manovre non è mai atterrato come previsto.

Secondo il programma l’aereo avrebbe dovuto eseguire sia un decollo che un atterraggio ai fini di completare il test iniziato, anche se in realtà l’aeromobile ha soltanto provato delle traiettorie e eseguito dei test sonori. All’evento hanno presenziato una molteplicità di partecipanti incuriositi.

Fallimento all’aeroporto di Salerno: cosa è successo?
Dopo aver lasciato tutti i presenti in attesa di un possibile atterraggio sulla nuova pista al “Costa d’Amalfi”, l’aereo ha cambiato i piani e avrebbe eseguito il suo arrivo a Capodichino. Il test è avvenuto in due tranche: la prima prevista tra le ore 11:30 e le ore 13:30, mentre la seconda dedicata al controllo delle radiomisure è avvenuta tra le ore 14:30 e le ore 15:30.


Venti minuti dopo il primo test dell’aereo che sarebbe dovuto atterrare sulla pista dell’aeroporto di Salerno, lo stesso velivolo si è cimentato in una manovra apparentemente inusuale, rilasciando nel cielo una simpatica scia a forma di aereo. Questo radicale cambiamento fa presagire un probabile check tecnico improvvisato sul momento.

Questo ulteriore controllo sarebbe dovuto essere necessario anche per una verifica più accurata degli altri sistemi di sicurezza aeroportuali, come ad esempio il corretto funzionamento della torre di controllo.

Anche se il primo test non è andato secondo i piani, il focus si sposta su quella che dovrebbe essere l’apertura ufficiale dell’aeroporto Costa d’Amalfi prevista per l’11 luglio 2024. Le aspettative sono molto alte dato che questa nuova pista offrirebbe alla regione Campania, sia delle nuove opportunità di lavoro che una netta crescita a livello turistico.


L’aeroporto ha iniziato una trattativa con Ryanair in modo da allargare ulteriormente le rotte internazionali. La compagnia aerea irlandese potrebbe garantire un flusso turistico non indifferente, dal momento in cui è tra le più utilizzate per gli spostamenti nel mondo e apprezzate per le numerose offerte.

Gli accordi commerciali e le possibili mete
Inizialmente gli accordi stipulati tra l’aeroporto di Salerno e le varie compagnie aeree, prevedevano l’inserimento di EasyJet e Volotea. La terza compagnia aerea Ryanair, potrebbe garantire due rotte italiane ovvero Bergamo e Torino a partire dalla stagione invernale. Resta il dubbio per il periodo estivo che almeno per quest’anno potrebbe saltare.


Tale ritardo potrebbe essere causato da una insufficienza di Boeing nonostante la volontà del CEO di Ryanair, Jason McGuinness. Lo stesso McGuinness ha dato al sindaco della città di Napoli un ultimatum, comunicandogli che qualora la tassa addizionale dei 2 euro prevista per l’imbarco non venisse tolta, la compagnia sarà costretta non solo a ridurre le rotte ma aumentano i prezzi di alcune mete.

Chiedo la cortesia ad asessa di raccontarci come è andata davvero quella giornata, senza lesinare sui dettagli dei test sonori e delle scie a forma di aereo! :D