Se questo è un aeroporto
Com'è andata a finire...
Grazie a breve incontro con altro forumista che saluto cordialmente so che il volo incoming esiste e dunque c'è speranza di partire. Arrivo così relativamente rilassato a TUN e difatti va tutto bene: niente coda al check in, fast track al controllo passaporti e breve sosta in lounge, sia pure dagli evidenti limiti. Fuori un A319 che non verrà nemmeno riempito a tappo, cosa che mi fa pensare sui riempimenti da TUN visto che rimpiazza due EMB.
Volo uneventful rallegrato, per gli amanti del genere, da distribuzione di Rodeo San Carlo.
Non mi viene data carta d'imbarco, devo recuperarla a FCO dove mi viene detto di fare il controllo passaporti, salire di un piano per recuperare la carta al check in AB/HG al T3, e poi andare al T1. Coda al controllo passaporti ma si passa rapidamente (non so su quelli extra Schengen). Chiedo conferma sul come trovare il banco check in a giovane addetta della task force che mi confessa, con splendidi occhioni blu, di non aver mai sentito nominare Niki. Coda al check in AB/HG ma anche lí si passa rapidamente. Sono ultimo e l'addetta al banco accettazione, stanca come tutti gli altri (ed a tutti va la mia solidarietà) mi dice che il volo "aspetta". Mi dice anche che avrei potuto passare per i transiti da un'altra parte "anche senza carta d'imbarco, ma con sola prenotazione", ma francamente non capisco quale e comunque ho fatto quel che mi hanno detto di fare.
T3 semivuoto, T1 piuttosto pieno, non so dove andare ed incoccio in volti conosciuti alla fila del check in qualche minuto prima che stanno seguendo un signore che porta un cartello "follow me" come se fosse la croce di una processione di paese. Mi aggrego visto che a questo punto anche io ho momenti di intensa fede. Controllo sicurezza veloce, ma un veloce e legittimo cambio turno viene interpretato dagli austriaci come rottura dello scanner. Insomma, non ci viene data fiducia nella gestione dell'emergenza.
Dentro - o, meglio, sopra - un girone dantesco di anime perdute che vagano senza meta o bivaccano di fianco a gate con destinazione che saranno realtà ma che, alla luce delle circostanze, sembrano utopie più sfrenate che se sognate ad Alcatraz. Ovunque bottiglie di plastica blu vuote come se ci fosse stata l'invasione degli ultracorpi. Bar e ristoranti fanno gli affari di una vita.
Si imbarca con ritardo. Di fianco, un cambio di gate crea ulteriore confusione, anche se la massa di gente è già così pigiata che grandi movimenti non possono accadere. Piuttosto, si tratta di un flusso lento ed inesorabile che ricorda il bagno purificale nel Gange a Benares.
Il problema è che non ci sono i Cobus, ed anche tante altre cose utili tipo i trattori per il push back. Per cui, a metà, l'imbarco viene bloccato. Sono circondato da austriaci e vicini slavofoni dalla forma, colore della pelle e capacità intellettiva del porceddu (con tutto il rispetto per l'adorabile suino) che incominciano a stramaledire la nota incapacità italica di organizzare alcunché. Sarebbe bastato che AdR dicesse che non ci sono i Cobus, come peraltro chiunque abbia preso nella sua vita un aereo con un minimo di curiosità intellettuale potrebbe immaginare (più o meno, nessun in quel gruppo e, forse in giornata vista la reazione dell'addetto all'imbarco, che mi ha ringraziato per averlo capito).
Alla fine, si sale. Aereo pieno a palla, con il solito servizio essenziale di HG offerto da un personale di cabina appena uscito dal liceo, beati loro. Alla fine, fanno 50 minuti di ritardo. Qualcuno ha problemi di coincidenza (ci sarebbe un SU per Mosca da prendere). Il comandante si scusa e per la prima volta svela ai passeggeri il problema Cobus ecc., che naturalmente non viene capito.
Si arriva, e con sorpresa recupero anche la valigia che ha fatto transito a FCO.
Riassumendo:
- a FCO AZ e AdR ci stanno provando, ma la comunicazione è davvero carente. Inoltre, se c'era un disaster recovery plan, non si può dire che abbia avuto pieno successo. Televisione e giornali non fanno vedere le vere immagini di cosa succede dentro, altrimenti l'unico titolo possibile sarebbe: "Se questo è un aeroporto";
- gli aerei volano pieni, il che vuol dire meno movimenti ma proporzionalmente una quota maggiore di passeggeri -- magari si riferiscono proprio ai passeggeri quando parlano di 80% della capacità, visto che il numero dei voli è ancora decisamente sotto;
- il problema di AZ è che ha deciso di far passare comunque tutti per FCO facendo volare su voli bigliettati AZ per risparmiare. E questo naturalmente crea congestione, specie sui voli che originano ed hanno destinazione fuori dall'Italia, e dove le alternative aeree sono molte; per coincidenze in Italia, tanti pensano a treno o bus;
- le cose di cui ci si lamenta da anni sul forum, dal fatto che il Satellite C ha ritmi di costruzione simili alla Sagrada Familia di Barcellona, al fatto che i sistemi informatici di AZ sono performanti solo rispetto ai giochini Atari, risultano limiti drammatici non appena un evento straordinario spariglia il normale corso delle cose.
Comunque, in bocca al lupo a chi lavora a FCO e deve sopportare odore acre e passeggeri spiacevoli. Con i giorni, aumentano fatica e disillusione, bisogna stringere i denti ancora un po' ma si spera di esserne fuori presto.