Ita Airways : a Lufthansa il 40% della compagnia italiana


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13900

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" l'antitrust Ue ritiene che le due compagnie aeree offrano servizi a clienti e ad aeroporti diversi "

E' ovvio che l'accenno e' a Linate.

Ed e' ovvio che e' il tema piu' fondato, a LIN c'e' effettivamente una posizione dominante.

Altrove... boh.... anche a FCO sono molto presenti per scelta non perche' sia precluso ad altri. LIN e' contingentato e inaccessibile alla concorrenza.

Se qualcuno afferma che siccome a Bergamo c'e' Ryanair, allora ITA puo' tenere tutti quegli slot a LIN non e' molto in buona fede.
Secondo me hai ragione al 100%, e difatti la commissione sta seguendo la metodologia di definire il mercato gia' vista, per fare due esempi, per LHR/LCY/LGW (considerati come separati da STN e LTN) ai tempi dell'ingresso di EI in IAG o ai tempi della stessa creazione di IAG.
 
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londonfog

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Londra
Quello che vorrei che qualcuno mi spiegasse, e' la logica di includere rotte in coincidenza, tipo FLR--XXX-NYC o BLQ-XXX-NYC. Cito due rotte per gli USA perche' esiste un open sky fra EU e USA quindi non esistono limiti al numero di voli tranne limiti dettati dal mercato. Guardando su Google flights si trovano svariate alternative su diverse alleanze e joint ventures. @13900 nonostante tutte le tue spiegazioni, questa secondo me non sta in piedi. Se qualcuno me la spiega, forse cambio idea.
 

13900

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Quello che vorrei che qualcuno mi spiegasse, e' la logica di includere rotte in coincidenza, tipo FLR--XXX-NYC o BLQ-XXX-NYC. Cito due rotte per gli USA perche' esiste un open sky fra EU e USA quindi non esistono limiti al numero di voli tranne limiti dettati dal mercato. Guardando su Google flights si trovano svariate alternative su diverse alleanze e joint ventures. @13900 nonostante tutte le tue spiegazioni, questa secondo me non sta in piedi. Se qualcuno me la spiega, forse cambio idea.
Al momento la realta' la conoscono soltanto le parti in causa. Su quello che si legge sulla stampa, specie quella nostrana, io ci andrei con i piedi di piombo.
Se si vanno a vedere casi precedenti, la commissione usa una mole di dati non indifferenti per giudicare il grado di controllo da parte di una compagnia aerea su una rotta, a cominciare dai dati di OAG, per continuare con tariffe medie (che spesso devono censurare perche' sono informazioni riservate), e indagini di mercato. Quando usciranno i rapporti finali sapremo nel dettaglio, al momento siamo IMHO nel campo delle illazioni.
 

Paolo_61

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Secondo me hai ragione al 100%, e difatti la commissione sta seguendo la metodologia di definire il mercato gia' vista, per fare due esempi, per LHR/LCY/LGW (considerati come separati da STN e LTN) ai tempi dell'ingresso di EI in IAG o ai tempi della stessa creazione di IAG.
Sì, la metodologia del “mi riservo di fare come voglio perché posso”. Tipico del burocrate fallito
 

Farfallina

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Sì, la metodologia del “mi riservo di fare come voglio perché posso”. Tipico del burocrate fallito
Infatti, i santi in paradiso francesi chiedono e i burocrati eseguono. Come si dimostrò ai tempi dove un forte contributo ad affossare AZ fu ad opera dal commissario che poi si vide fosse strettamente legato a BA.
Probabilmente hanno puntato forte per ottenere il massimo di concessioni su LIN (sorvolando che a LIN AZ ha già rilasciato un sacco di slot e probabilmente ora ha una percentuale inferiore di quanto detengono i vari gruppi nei rispettivi hub e aeroporti focus) al netto delle demenzialità richieste.
 

belumosi

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«Stiamo rispondendo alle obiezioni che l’Europa sta sollevando e studieremo anche le remedies legate alle sovrapposizioni, che non esistono tra noi e Lufthansa», ha detto il presidente di Ita Airways, Antonio Turicchi, in merito alle preoccupazioni espresse dalla commissione Ue sulle tratte tra Roma e il resto del mondo: «Lì non c’è il problema», ha aggiunto. Quindi la risposta si concentrerà sulle rotte europee in sovrapposizione.
Non sarà che l'antitrust stia sparando richieste assurde dietro suggerimento di terzi, per imporre ad ITA e LH di liberare un numero di slot a LIN ben maggiore di quello necessario a fare concorrenza alle rotte realmente a rischio monopolio?

Interessante anche la notizia secondo la quale i rimedi proposti da LH sarebbero simili a quelli già rifiutati in passato.
Se fosse vero, una mossa del genere potrebbe avere senso solo se concordata con la dirigenza del regolatore e soprattutto con i relativi ispiratori.

Non sarei stupito se l'antitrust si prendesse qualche giorno extra di tempo per poter decidere in modo da oltrepassare le elezioni europee. Per Macron concedere una eventuale vittoria alla Meloni dopo il voto, è politicamente assai meno costoso che farlo qualche giorno prima del test elettorale.
 
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Farfallina

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Sostanzialmente vanno ad esplicitare la malafede della Commissione se terrà duro. Perché come spiegava bene anche Silvano non vedo come la Commissione possa dimostrare che su un BLQ-XXX-JFK e così via l'unione AZ-LHG possa incidere minimamente sulla concorrenza che è già in mano alle 3 JV.
 
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Cesare.Caldi

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Secondo una fonte, i provvedimenti di Lufthansa potrebbero includere la cessione di slot, diritti di traffico e aerei a concorrenti, come quelli previsti da un accordo con una compagnia aerea coreana approvato dalla Commissione.
Pare che si vada verso una soluzione stile Korean Air/Asiana dove oltre agli slot vengono ceduti anche diritti di traffico e aerei, immagino alcuni WB.
 

Paolo_61

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Pare che si vada verso una soluzione stile Korean Air/Asiana dove oltre agli slot vengono ceduti anche diritti di traffico e aerei, immagino alcuni WB.
“Diritti di traffico“ esistono solo verso il Giappone, tutte le altre rotte sono open sky. E mi piacerebbe capire chi potrebbe voler volare un FCO-Tokyo p2p secco.
 

Lucab2000

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ITA (a quanto mi risulta) sta cancellando i voli sulla FCO-KWI per tutto giugno, adesso il volo inaugurale sarà effettuato il 1 luglio
 

maxdan2008

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Ita-Lufthansa, le proposte all’Ue per l’ok alle nozze: cessione di slot a Linate e “blocco” delle tariffe - Corriere della Sera
di Leonard Berberi

Per avere l’ok alle nozze, Ita Airways e Lufthansa sono disposte a cedere un “sostanzioso” pacchetto di slot all’aeroporto di Linate, a far entrare un vettore concorrente su alcune tratte di medio raggio a Roma e Milano, a trasferire i diritti di traffico e persino ad assicurare all’Antitrust Ue un “congelamento” delle tariffe sui voli intercontinentali tra l’Italia e il Nord America. Ma su altri punti i due vettori al momento si mostrano rigidi e provano a mettere in discussione i parametri utilizzati dai tecnici comunitari. È quanto spiegano al Corriere tre fonti europee a conoscenza dei documenti ricevuti a Bruxelles. Ita, Tesoro italiano e Lufthansa non commentano.

Lo “statement of objections”
Secondo gli uffici guidati dalla commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager, l’unione tra le due aviolinee porterebbe a una situazione anti-competitiva in 39 rotte (internazionali e intercontinentali) e a una posizione dominante all’aeroporto di Linate, con il risultato che ci sarebbero danni per i consumatori sia sotto il profilo economico, sia della qualità dei servizi offerti. Per questo il 25 marzo è stata inviata a Francoforte e Roma una lunga lista di “obiezioni” che se non risolte spingeranno l’Antitrust Ue a bloccare la fusione nei cieli.

La risposta dei vettori
L’11 aprile Lufthansa e Ita (assieme all’azionista, il ministero dell’Economia e delle finanze) hanno inviato alla Commissione europea le loro contro-obiezioni e un nuovo pacchetto di misure “correttive” - dopo quello di gennaio - per rispondere alle preoccupazioni comunitarie. Nelle oltre 200 pagine le due società replicano su ogni punto evidenziato dalle obiezioni comunitarie. Mentre venerdì 19 aprile le parti in causa dovranno spiegare in un’audizione a porte chiuse a Bruxelles - non solo ai funzionari Ue, ma anche alle associazioni dei consumatori, alle organizzazioni che rappresentano le agenzie di viaggio - la bontà del progetto di unione.

I voli brevi
Nel pacchetto - raccontano le fonti europee, entrando nei dettagli della trattativa - Lufthansa e Ita dividono le rotte di breve raggio attenzionate da Bruxelles, tra l’Italia e l’Europa centrale (Germania, Svizzera, Belgio, Austria). In quelle dove la fusione porterebbe i concorrenti da 3 a 2 non viene offerto alcun “rimedio” perché le parti in causa ritengono che resterebbe comunque una rivalità. Il loro ragionamento è: se c’è un competitor difficilmente si potranno alzare i prezzi, altrimenti i clienti prenotano tutti con il concorrente.

L’offerta su 8 rotte
Nelle tratte (sempre di breve raggio) dove, invece, l’unione ridurrebbe i concorrenti da 2 a 1 (perché sono oggi servite solo da Ita e Lufthansa), le società sono disposte a cedere spazio. E infatti hanno offerto alla Commissione “rimedi” su 8 delle 12 rotte dirette. Sono quelle - elencano le fonti - tra Milano e Düsseldorf, Francoforte, Amburgo, Stoccarda e tra Roma e Francoforte, Monaco, Zurigo e Amburgo. In questo caso l’offerta di italiani e tedeschi è quella di individuare un “remedy taker”, un vettore rivale che operi alcune delle frequenze basando almeno un aereo a Linate e un altro a Roma Fiumicino. A Milano potrebbe essere scelto easyJet, a Roma Ryanair o Wizz Air.

Il ruolo di Ryanair
Ci sono due criticità in questo segmento di collegamenti. L’Antitrust Ue non considera Ryanair un vettore rivale di Ita e Lufthansa perché ritiene che la low cost voli in aeroporti diversi e serva una clientela differente da quella (business) di italiani e tedeschi. Un punto che Ita e Lufthansa respingono, non solo perché Ryanair ha oltre un terzo del mercato dei voli Italia-Europa, ma anche perché su alcune direttrici è un rivale forte: infatti non vedono problemi sulle tratte tra Roma/Milano e Bruxelles.

Le sovrapposizioni future
Un altro punto critico è quello dei cosiddetti “future overlap”, cioè le future sovrapposizioni, spiegano ancora le fonti europee. Nell’elenco delle rotte problematiche stilato dalla Commissione ce ne sono alcune che oggi non costituiscono un problema, ma che nel futuro potrebbero diventarlo se Ita, per esempio, decidesse di avviare voli diretti verso certe destinazioni. È il caso della Roma/Milano-Vienna. Qui, secondo l’Antitrust Ue, bisognerebbe fare entrare un concorrente. Ma la richiesta viene giudicata inaccettabile da italiani e tedeschi: secondo loro non si possono concedere rimedi per cose non concrete e solo possibili.

Il nodo Linate
L’altro nodo, quello dell’eccessiva presenza a Linate dei due promessi sposi, viene giudicato come tra i più facili da sciogliere, secondo le fonti europee. Una volta insieme Ita e Lufthansa avrebbero i 2/3 circa degli slot (i diritti di decollo e atterraggio) al city airport milanese. Per questo nel documento inviato a Bruxelles i vettori parlano della cessione di un significativo pacchetto delle bande orarie da riassegnare ai rivali, con ogni probabilità seguendo le regole internazionali fissate dalla Iata e le graduatorie.

Il sacrificio sul lungo raggio
Il vero problema - secondo le fonti - è quello dei voli intercontinentali. Alcuni giorni fa il presidente di Ita, Antonino Turicchi, è stato chiaro: chiedere al vettore tricolore di sacrificare gran parte delle sue rotte di lungo raggio, peraltro le più redditizie nel settore, non è una cosa accettabile. E infatti nell’elenco delle 39 tratte ce ne sono 8 intercontinentali dirette (verso Usa, Canada, Giappone) dove vola Ita che, in questo 2024, in totale ne opererà 13. La compagnia italiana insomma dovrebbe ridurre la sua presenza su oltre il 60% delle sue direttrici di lungo raggio.

L’impegno sulle tariffe
Su queste tratte la proposta di Ita e Lufthansa non mette sul tavolo tagli, ma un impegno a garantire una certa offerta (da intendersi come numero di posti in vendita), senza ridurla dopo le nozze e di conseguenza a tenere fisse le tariffe o a ridurle. Dal momento che la Commissione europea teme che le nozze porterebbero a un peggioramento del servizio e a un aumento del costo dei biglietti, secondo Ita e Lufthansa questa proposta potrebbe rispondere alle loro preoccupazioni.

L’incentivo ai vettori rivali
Italiani e tedeschi - secondo le fonti - ritengono che la soluzione migliore sarebbe trovare un “remedy taker” anche su queste rotte intercontinentali. Ma trattandosi di collegamenti dove c’è già molta competizione e dove i costi operativi sono elevati (servono aerei a doppio corridoio, personale sufficiente, spese per il cherosene, eccetera) al momento un vettore che potrebbe prendersi un pezzetto non c’è. Anche se in ogni caso - come anticipato dal Corriere - Bruxelles chiederebbe a Ita e Lufthansa di sostenere economicamente l’operazione del rivale.

I collegamenti con scalo
Sulle 5 rotte intercontinentali indirette - quelle cioè dove si fa scalo - giudicate problematiche, Ita e Lufthansa replicano alla Commissione europea che ci sono già diverse soluzioni, in concorrenza tra loro. Chi vola tra Catania e New York, per esempio, può prendere un biglietto che prevede uno scalo a Roma (con Ita), negli hub del gruppo Lufthansa, ma anche negli snodi aeroportuali di Air France-Klm e Iag (holding che controlla British Airways e Iberia). Le nozze italo-tedesche, insomma, secondo loro non cambierebbero nulla.

I tempi
Secondo le stesse fonti europee l’Antitrust Ue è orientato a chiedere a Ita e Lufthansa di rivedere il pacchetto di rimedi, in particolare sui voli intercontinentali, senza nemmeno effettuare il cosiddetto “market test”. Questo vorrebbe dire spostare di una ventina di giorni la scadenza del dossier che attualmente è fissata al 6 giugno: a quel punto la Commissione potrebbe esprimersi sull’operazione di fusione entro il 26 giugno.
 

leerit

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BRUXELLES (Reuters) - Manager e avvocati di Lufthansa partecipano oggi a un'udienza a Bruxelles per cercare di convincere le autorità antitrust dell'Ue a dare il via libera all'offerta della compagnia per una quota di minoranza della rivale italiana Ita Airways.

La scorsa settimana Lufthansa ha presentato misure correttive per rispondere alle preoccupazioni dell'Antitrust Ue in merito alla sua offerta da 325 milioni di euro per una partecipazione del 41% in Ita, la compagnia statale nata dalle ceneri di Alitalia.

Finora le misure correttive sono poco diverse da un precedente pacchetto che la Commissione ha respinto in quanto insufficiente, anche se Lufthansa può aggiungerne di nuove dopo l'udienza, hanno detto a Reuters fonti vicine alla vicenda.

Oltre ai dirigenti di Lufthansa, arrivati a Bruxelles nelle prime ore di questa mattina, all'incontro a porte chiuse parteciperanno gli avvocati di Iag, Condor Airlines, del gruppo paneuropeo di consumatori Beuc e della lobby Eu travel tech.

Saranno presenti anche Guillaume Loriot, vicedirettore generale della Commissione europea per le fusioni, e avvocati e funzionari delle agenzie nazionali per la concorrenza.

Il vettore non è d'accordo con la decisione dell'autorità di considerare la compagnia aerea low cost Ryanair (LON:0RYA) come un rivale. Lufthansa contesta anche l'insistenza dell'autorità sul fatto che nell'indagine debbano essere presi in considerazione solo i voli diretti a lungo raggio e non quelli con scali.
 

leerit

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La richiesta dell’Antitrust Ue a Ita Airways e Lufthansa di ridimensionare la loro presenza sulle rotte intercontinentali — come condizione per dare l’ok alle nozze — rischia di avere diversi effetti negativi sull’Italia. Il primo: ridurrebbe i voli transatlantici diretti. Il secondo: costringerebbe un maggior numero di persone a fare scalo altrove per muoversi tra la penisola e Usa e Canada. Il terzo: priverebbe Ita di decine di milioni di euro di profitti che verrebbero «trasferiti» nelle casse dei vettori rivali che beneficerebbero dello spostamento della clientela verso i loro hub. Il quarto, forse il più paradossale: potrebbe favorire l’ingresso delle aviolinee extra Ue sulle tratte dirette tra il nostro Paese e l’America, una versione più estesa della Malpensa-New York che da oltre dieci anni viene servita anche da Emirates. È quanto sostengono diversi esperti del settore consultati questi giorni dal Corriere, confermando gran parte delle rimostranze che italiani e tedeschi hanno presentato nei giorni scorsi a Bruxelles. (Corriere)


Nelle criticità contenute nello «statement of objections», che i tecnici della direzione generale della Concorrenza Ue hanno inviato a Lufthansa e a Ita/ministero dell’Economia, un capitolo importante è dedicato alle rotte di lungo raggio: queste, secondo Bruxelles, finirebbero in una situazione anti-competitiva dopo l’unione italo-tedesca, danneggiando così i consumatori sia sotto il profilo economico (ci sarebbero prezzi più alti), sia della qualità dei servizi offerti (la fusione porterebbe meno voli).


Nell’elenco delle 39 rotte «problematiche» ce ne sono così 8 intercontinentali dirette nelle quali vola (o volerà) Ita Airways, ma non Lufthansa: sono quelle tra Roma e New York, Washington, San Francisco, Chicago, Toronto, Los Angeles, Miami e Tokyo. C’è poi un altro blocco di 5 collegamenti, sempre di lungo raggio, tra l’Italia e il Nord America dove non ci sono voli diretti, ma dove secondo la Commissione europea l’opzione con scalo è ritenuta problematica perché la maggior parte dei clienti transita o nell’hub del vettore tricolore (Fiumicino) o in quelli del gruppo tedesco (Francoforte, Monaco, Zurigo, Bruxelles, Vienna): Napoli-New York («solo in inverno»), Milano-San Francisco, Firenze-New York, Catania-New York, Bologna-New York.


Per questo — sostiene l’Antitrust Ue — Ita e Lufthansa se vogliono il via libera dovranno ridurre i loro voli diretti tra l’Italia e, in particolare, il Nord America, dovranno trovarsi un concorrente a cui «affidare» quelle frequenze liberate, dovranno anche aiutare economicamente il rivale, coprendo gran parte dei costi operativi. Richieste che i soggetti interessati respingono al mittente perché — sostengono — non solo non ci sarebbe una posizione dominante, ma anche perché nel calcolo andrebbero inserite le soluzioni con scalo: migliaia di persone che volano, per esempio, tra Milano e New York, pur avendo diversi collegamenti diretti, scelgono un viaggio con una sosta altrove (a Parigi, a Londra, ad Amsterdam, a Madrid, a Copenhagen).


Sullo sfondo, sottolineano gli esperti consultati, c’è un tema ancora più importante. Se accettate, le richieste Ue finirebbero per penalizzare il «sistema Italia» in modo significativo. Il che è spiegato da un numero: secondo i database specializzati ogni 100 persone che prendono un volo diretto tra Italia e Usa ce ne sono altre 55 che prenotano una soluzione con scalo (sempre tra i due Paesi) perché l’offerta di sedili sui collegamenti diretti non è sufficiente a soddisfare tutta la domanda. Tra i grandi Stati europei l’Italia è l’unica ad avere questa situazione, gli altri (Spagna, Regno Unito, Francia, Germania, Olanda) vedono una richiesta pienamente soddisfatta dall’offerta.



 

leerit

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Bruxelles sta favorendo Ryanair nel dossier Ita-Lufthansa?
Le richieste della Commissione Ue sulla fusione Ita-Lufthansa, la questione delle rotte intercontinentali, il dossier Linate e le aspettative di Ryanair... I fatti e l'analisi dell'esperto Spazzali

Il 25 marzo 2024 l’Ue ha inviato a Mef e gruppo Lufthansa le proprie Statement of Objections con le quali la Dg Comp ha reso nota l’esito dell’indagine approfondita sul dossier Ita-Lufthansa e del perché Lufthansa e Ita potrebbero manipolare il mercato su prezzi e concorrenza a seguito dell’acquisizione da parte del colosso tedesco del 41% della compagnia di bandiera italiana.

Dopo l’invio di questa lettera, analisti ed esperiti si erano concentrati su quali potessero essere le rotte che l’Ue aveva messo sotto la lente di ingrandimento, e fino alle rivelazioni pubblicate dal Corriere della Sera — che per primo ha avuto modo di poter visionare le oltre 500 pagine che compongono le S.A. molti esperti avevano individuato una serie di destinazioni che avrebbero dovuto essere contenute nel dossier.


Queste destinazioni erano per lo più quelle di interconnessione sui voli di lungo raggio operati in regime misto e cioè volo Ita o volo Lufthansa verso uno degli attuali hub gestiti direttamente da Lufthansa o attraverso una compagnia aerea partner, verso alcune destinazioni di lungo raggio che attualmente sono coperte dai voli diretti di Ita Airways in partenza da Roma Fiumicino.

Cristiano Spazzali, analista ed esperto di trasporto aereo, ex direttore generale di AzzurraAir che segue da tempo il dossier Ita Airways, aveva inizialmente avanzato l’ipotesi che le rotte le quali avrebbero dovuto essere oggetto di discussione per la loro peculiarità di sovrapposizione potessero essere le seguenti:


  • Roma-Bruxelles verso Chicago e Tokyo
  • ⁠⁠Roma-Zurigo verso Toronto, Miami, Los Angeles, Chicago e Tokyo
  • Roma-Francoforte verso Toronto, Los Angeles, San Francisco, Miami, Washington, Detroit, Chicago e Tokyo.

Spazzali è rimasto invece molto sorpreso della posizione della Dg Comp che invece ha voluto mettere sotto la lente di ingrandimento solo i voli diretti di lungo raggio di Ita Airways in partenza da Roma Fiumicino, per più o meno quasi tutte le destinazioni del Nord America, e anche quella verso il Giappone e non le destinazioni con gli scali intermedi.

LE CONTROVERSE RICHIESTE DI BRUXELLES A LUFTHANSA E ITA

La richiesta di ridimensionare le rotte intercontinentali di Ita Airways come condizione imprescindibile per dare l’ok alle nozze di Ita con i tedeschi, rischia di avere diversi effetti negativi sia sulla clientela, costretta a fare scalo per raggiungere le destinazioni verso il Nord America, ma anche sulle casse del vettore di bandiera italiano, che sarebbe così costretto a privarsi degli incassi derivanti dai voli di lungo raggio e nel contempo di “foraggiare” i concorrenti che si intrufolerebbero in pratica “gratuitamente” sui voli di lungo raggio già avviati dal vettore italiano.


Nell’ultima riunione tenutasi a Bruxelles il 19 aprile scorso Lufthansa e Mef hanno illustrato alla Commissione il pacchetto di rimedi offerti a seguito della S.O. inviate dalla Ue lo scorso 25 marzo, affinché la DG Comp possa esprimere definitivamente il proprio parere e dare il via libera alle nozze tra Ita e Lufthansa nel più breve tempo possibile.

L’ANALISI DI SPAZZALI

Spazzali, in una conversazione con Start Magazine, dice: “Se devo analizzare la concorrenza del mercato in conseguenza ad un rafforzamento societario tra due soggetti aeronautici, dovrò inevitabilmente valutare almeno tre fattori: la sovrapposizione delle destinazioni attualmente servite dai due soggetti; il prezzo di vendita dei singoli voli; la capacità degli aeroporti coinvolti nel concedere bande orarie ad altri vettori concorrenti. Chiedere ai vettori che si rafforzano di lasciare delle rotte profittevoli e addirittura di pagare l’ingresso di altri concorrenti sulle rotte abbandonate per effetto di una decisione della Commissione e solo per avere il via libera al dossier, a mio avviso è al di fuori delle competenze dell’Antitrust europeo”.


Inoltre Spazzali definisce “assurde e fuori da ogni logica di mercato” le richieste della Commissione, aggiungendo: “E’ giusto che la Commissione europea analizzi le varie criticità di una operazione di merge complessa come quella tra Ita a Lufthansa, certamente è anche giusto che protegga i consumatori da possibili azioni commerciali scorrette che potrebbero provocare un drastico aumento dei prezzi su talune destinazioni, ma dovrebbe anche e innanzitutto proteggere gli investimenti che i vettori hanno proferito per potersi sviluppare e stare sul mercato, e non certo affossare le compagnie aeree con assurde richieste che sono prive di ogni senso logico o che rispondono a logiche più politiche che commerciali. Al momento non mi risulta che nel caso di fusione tra Ita e Lufthansa ci sia una posizione dominante dei due vettori sulle rotte di lungo raggio messe sotto indagine dalla Ue. Mi domando come mai ad esempio, Delta in collaborazione con Air France, opera attualmente in regime di totale monopolio la rotta da Roma Fiumicino su Atlanta e nessuno si è mai scomposto o ha mai sollevato alcuna eccezione”.

DOSSIER LINATE

Su Linate, Spazzali chiosa: “Se prendiamo l’aeroporto di Milano Linate, già a gennaio avevo dichiarato che cedere slot su Linate farebbe bene sia a Ita che a Lufthansa. Le attuali limitazioni dell’aeroporto di Linate sono un ostacolo alla crescita di ogni compagnia aerea che ha un proprio network consolidato, anche se la tariffa media di riferimento su quel determinato aeroporto è mediamente più alta. Uno dei tanti rimedi da sottoporre all’attenzione della Commissione potrebbe essere di quello di diminuire le frequenze su Linate aumentando la capacità con aerei leggermente più grandi. Inoltre essendo Linate un city airport con alcune restrizioni normative, per le compagnie aeree non è possibile agganciare i biglietti in coincidenza con altri voli in special modo sulle coincidenze di lungo raggio”.


Spazzali poi ha analizzato le remedies che Mef e Lufthansa hanno inviato alla volta di Bruxelles lo scorso 11 aprile. “In una delle mie ultime interviste rilasciata proprio al vostro quotidiano, avevo suggerito che la soluzione logica al problema di possibili rincari che avrebbero penalizzato i consumatori potesse essere quella di operare un blocco temporaneo dei prezzi per un periodo limitato nel tempo sulle destinazioni che la Ue aveva messo sotto la lente di ingrandimento, e mi sembra che sul punto Mef e Lufthansa abbiano concordato di agire proprio in questo senso”.


RYANAIR FESTEGGIA PER LE RICHIESTE UE A ITA E LUFTHANSA?

Conclude Spazzali: “La Commissione in questo frangente ha dimostrato non solo poca capacità di comprensione delle dinamiche del trasporto aereo, che negli anni si è notevolmente trasformato a seguito del noto problema del covid, ma di non aver ben presente quali siano oggi gli attori di questa partita. Affermare che Ryanair non è un competitor di Ita, avendo il vettore irlandese in mano oltre il 50 % del mercato domestico italiano, significa non avere contezza di quello che è allo stato il trasporto aereo non solo italiano ma anche quello europeo”.



 

Blos

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