Ita Airways, le trattative con i nuovi alleati sui voli per il Nord America
di
Leonard Berberi
Il dossier sul rilancio di Ita Airways sotto la regia di Lufthansa entra nelle sue settimane più «calde». Dopo un’estate passata con diversi confronti informali con i rappresentanti dell’Antitrust Ue i tedeschi si preparano a muoversi ufficialmente — e in parallelo — su un doppio fronte. Il primo, europeo, vedrà nei prossimi giorni l’invio a Bruxelles della notifica co-firmata dal nostro ministero dell’Economia con all’interno l’intenzione di entrare in Ita al 41% — lasciando il 59% al Tesoro — per salire progressivamente al 100% negli anni successivi. L’investimento è di almeno 829 milioni di euro, ai quali si aggiungono i 250 milioni della terza (e ultima) tranche di iniezione di liquidità del Mef.
Le tappe
L’obiettivo è ottenere il via libera all’operazione da parte della Direzione generale della Concorrenza
entro la seconda metà di ottobre e avere così il tempo di programmare il 2024, in particolare la stagione «estiva» che nel trasporto aereo parte a fine marzo e si conclude a fine ottobre. Il secondo fronte si giocherà negli Stati Uniti e in Canada dove Lufthansa dovrà comunicare l’investimento al Dipartimento americano dei trasporti e all’Antitrust di Ottawa che a quel punto avvieranno un approfondimento per capire se sussistono criticità sul fronte della concorrenza con l’«innesto» di Ita negli accordi già esistenti.
Le strategie
Si tratta dei passaggi che porteranno al trasloco di Ita dall’alleanza SkyTeam (dove si trovano Delta Air Lines, Air France-Klm) a Star Alliance e in seguito all’ingresso del vettore tricolore nella joint venture transatlantica «A++» che Lufthansa ha con United Airlines e Air Canada. La joint venture tra le due sponde dell’Atlantico è l’accordo più remunerativo per i vettori perché consente chi ne fa parte di coordinare rotte, frequenze, orari, prodotto, tariffe sui collegamenti tra Europa e Nord America condividendone ricavi. Un mercato importante quello tra Italia e Usa/Canada che vede 6,6 milioni di passeggeri volare ogni anno tra i Paesi e oltre 4 miliardi di euro di ricavi nelle casse dei vettori che vi operano, secondo i calcoli delle piattaforme specializzate.
Gli accordi commerciali
Ma prima di questo passaggio è probabile che già dall’autunno vengano sottoscritti già degli accordi di codeshare, nei quali i codici delle compagnie vengono apposti su quelli dei voli operati dagli altri soci. Non è un caso che, nell’ambito dei confronti tra futuri soci, lunedì è previsto a Roma Mark Galardo, vicepresidente esecutivo di ricavi e pianificazione delle rotte di Air Canada. L’italo-canadese — che potrebbe annunciare un aumento delle frequenze su Fiumicino per la prossima estate — tra le diverse deleghe ha anche quella sullo sviluppo, la strategia e la gestione di Star Alliance, i codeshare e la joint venture.
La «regia» di Lufthansa in vista della joint venture transatlantica con United e Air Canada. Nei prossimi giorni attesa la notifica a Bruxelles dell'investimento tedesco
www.corriere.it