Ita Airways : a Lufthansa il 40% della compagnia italiana


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Credo che sia abbondantemente di dominio pubblico che sono in corso trattative fra LH/AZ e la Commissione in modo da arrivare a una notifica puramente formale. Questo non vuol dire che la Commissione non stia “trascinando I piedi” nella trattativa.
Io ari-quoto Spohr: “We are in close and daily constructive dialogue with the European Commission to prepare the formal notification, because in this pre-notification stage you try to overcome potential resistance and questions,". Considerando che, in passato, LH e Spohr non sono stati teneri con la DG concorrenza (un esempio) oserei dire che, se fosse scontento, lo direbbe.

Poi, ovviamente, ognuno e' libero di pensarla come crede e di immaginarsi complotti alla Pendolo di Foucault.
 

Seaking

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Io ari-quoto Spohr: “We are in close and daily constructive dialogue with the European Commission to prepare the formal notification, because in this pre-notification stage you try to overcome potential resistance and questions,". Considerando che, in passato, LH e Spohr non sono stati teneri con la DG concorrenza (un esempio) oserei dire che, se fosse scontento, lo direbbe.

Poi, ovviamente, ognuno e' libero di pensarla come crede e di immaginarsi complotti alla Pendolo di Foucault.
Qui si spazia dal citare Umberto Eco fino alla discoteca Le Cave di Serravalle Sesia.
Inarrivabile, che sia chiaro a tutti: resistance is futile!

Tornando in tema, credo anche io che l'affaire LH/ITA vedrà la luce nei tempi e nei modi che assicureranno a questo matrimonio di andare oltre la prima notte di nozze...
 

13900

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Qui si spazia dal citare Umberto Eco fino alla discoteca Le Cave di Serravalle Sesia.
Inarrivabile, che sia chiaro a tutti: resistance is futile!

Tornando in tema, credo anche io che l'affaire LH/ITA vedrà la luce nei tempi e nei modi che assicureranno a questo matrimonio di andare oltre la prima notte di nozze...
Io direi anche che eventuali allungamenti delle tempistiche vanno altresi' ad aiutare LH nello strappare un prezzo ancor piu' basso per il rimanente 60% del 'gioiello'. ITA sembra esser sempre in perdita...
 

Seaking

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Io direi anche che eventuali allungamenti delle tempistiche vanno altresi' ad aiutare LH nello strappare un prezzo ancor piu' basso per il rimanente 60% del 'gioiello'. ITA sembra esser sempre in perdita...
Il comprarla al minor prezzo possibile rientra nel mio concetto di tempi e modi per far durare il più possibile questo matrimonio.
D'altra parte se lo sposo paga una dote minore per la "bella di Torriglia", sarà più contento.

Nota da Wiki: La Bella di Torriglia è una figura leggendaria e popolare legata alla cittadina di Torriglia, nel genovese. Secondo un'antica filastrocca, è colei che "tutti la vogliono, ma nessuno se la piglia" (in genovese: A l'é a bella de Torriggia: tutti a vêuan e nisciûn s'a piggia). La locuzione è divenuta un modo comune per indicare qualcosa di molto ambito solo in apparenza.
 
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m.ridoni

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Io ari-quoto Spohr: “We are in close and daily constructive dialogue with the European Commission to prepare the formal notification, because in this pre-notification stage you try to overcome potential resistance and questions,". Considerando che, in passato, LH e Spohr non sono stati teneri con la DG concorrenza (un esempio) oserei dire che, se fosse scontento, lo direbbe.
L'interpretazione (non in contrasto con la tua) può anche essere che finché c'è roba grossa da mettere o togliere dal tavolo si usa il bastone dell'insoddisfazione, quando la partita si avvia alla chiusura e il più e fatto si passa alla carota della stima reciproca.
 
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su e giu' sull'atlantico...

Fewwy

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Nota da Wiki: La Bella di Torriglia è una figura leggendaria e popolare legata alla cittadina di Torriglia, nel genovese. Secondo un'antica filastrocca, è colei che "tutti la vogliono, ma nessuno se la piglia" (in genovese: A l'é a bella de Torriggia: tutti a vêuan e nisciûn s'a piggia). La locuzione è divenuta un modo comune per indicare qualcosa di molto ambito solo in apparenza.
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Mi stupisce che 13900 non abbia replicato, ma anche noi in piemonte abbiamo "La bela Maria: tuti la voru, gniun la pia."
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leerit

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3 Settembre 2019
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È stata respinta oggi, con voto contrario del Governo Meloni, nelle commissioni VI e X del Senato, la proposta delle opposizioni di cassare l’emendamento che annulla i ricorsi dei dipendenti del gruppo Alitalia Cityliner, esclusi dalle assunzioni in ITA Airways. I sindacati mobilitano i lavoratori in vista del passaggio in Aula.

"L'esecutivo ha dato parere negativo all’emendamento all’articolo 6, avallando un’interpretazione autentica dell'articolo 56 della legge Prodi bis. Si tratta di un altro tassello di onta e vergogna del Governo Meloni che, oltre a disfarsi della compagnia di bandiera Alitalia, sta distruggendo il trasporto aereo nazionale", riferiscono i sindacati Confederazione unitaria di base (Cub), Navaid, ed Unione sindacale di base (Usb).


 

leerit

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Il Sole 24 Ore ustiona Francia e Bruxelles su Ita
Non decolla l'acquisizione di Ita da parte di Lufthansa. A inchiodarla alla pista la torre di controllo di Bruxelles, che ha già rivolto alle parti circa 600 quesiti e continua a rimandare l'ok alla partenza. Il commento irato del Sole 24 ore, il quotidiano di Confindustria
10 Novembre 2023 10:51

Alcuni potrebbero osservare che l’Europa talvolta è davvero una costruzione curiosa, che non permette gli aiuti di Stato (sebbene il governo francese abbia partecipazioni un po’ ovunque) a favore del libero mercato e, contemporaneamente, blocca le trattative tra Stato e privati quando si verificano le saltuarie privatizzazioni.

ITA, PERCHE’ BRUXELLES BLOCCA LE TRATTATIVE

È infatti in stallo a Bruxelles il dossier sulla cessione di Ita Airways, ex compagnia di bandiera italica, ai tedeschi di Lufthansa. E col passare delle ore sembra prendere sempre più corpo (su Start se ne era parlato approfonditamente qui) il fatto che l’Italia sia finita in uno scontro tra Francia e Germania, nel quale rischia di finire stritolata.

LA PARTITA DI ITA A BRUXELLES, LA RICOSTRUZIONE DI START

Secondo la ricostruzione di Start Magazine, sul finire dell’estate il ministero dell’Economia – anche per accelerare l’integrazione fra Ita e Lufthansa – ha sondato gli uffici della Commissione europea, chiedendo in sostanza: avremmo intenzione di nominare il tedesco Joerg Eberhart, ex amministratore delegato di Air Dolomiti, capo azienda di Ita, tutto ok? Ma gli uffici bruxellesi a sorpresa – secondo le indiscrezioni raccolte da Start in ambienti del settore – hanno detto “no”.


Sono passate diverse settimane, siamo ormai quasi a metà novembre, e il vettore tedesco, che pure smaniava per concludere in fretta l’acquisizione, non ha ancora presentato alla Commissione Ue la notifica formale dell’accordo siglato con il Mef in giugno, che prevede la cessione del 41% della compagnia statale attraverso un aumento di capitale riservato di 325 milioni di euro con ventura possibilità per il gruppo guidato da Cartsen Spohr di salire fino al 100%, con un esborso complessivo di 829 milioni. La mancata notifica – scrive oggi Il Sole che in merito ha sentito una fonte qualificata coinvolta nel dossier – è dovuta a ulteriori richieste di informazioni «in profondità» che gli uffici di Bruxelles hanno presentato a Lufthansa.


I PRETESTI PER RALLENTARE L’OPERAZIONE

Sempre il quotidiano di Confindustria ricorda come Bruxelles abbia già rivolto alle parti circa 600 quesiti. C’è stata «una quantità abnorme di domande che la Commissione ha posto sia ai tedeschi che a noi e ci sono alcune risposte dei funzionari europei che al governo italiano non sono piaciute», avevano commentato senza mezzi termini al Corriere della sera fonti italiane a margine del G20 di Delhi. Se fossimo in tribunale saremmo di fronte a una attività defatigatoria volta a tardare il giudicato con pretesti sempre meno credibili.

L’IRRITAZIONE DELLA PREMIER

Attività che sta irritando da tempo Palazzo Chigi. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, diverse settimane fa aveva sbuffato: «Sta accadendo qualcosa di obiettivamente curioso, cioè la stessa Commissione europea che per anni ci ha chiesto di trovare una soluzione al problema Ita, quando troviamo una soluzione al problema la blocca e quindi noi non stiamo più capendo. E vorremmo una risposta».

ITALIA SCHIACCIATA NELLO SCONTRO FRANCOTEDESCO

Secondo fonti vicine al governo – si legge sempre sul Sole – dietro l’inasprimento dei criteri di Bruxelles ci sarebbe anche l’ostilità della Francia a concedere spazio alla Germania in vari dossier, dal trasporto aereo alla difesa e all’energia. Nel caso di Ita più c’è ritardo e più a lungo Air France-Klm potrà beneficiare degli accordi commerciali che ancora la legano al vettore italiano. Ma soprattutto i francesi potrebbero sperare di far saltare l’accordo con i tedeschi.

IL COMMENTO DEL SOLE 24 ORE

“Lo scontro sotterraneo tra Francia e Germania – scrive oggi Alberto Orioli sul Sole – rischia di bloccare ogni margine di azione dell’Italia. Che così diventa la vittima incolpevole, l’effetto collaterale del velleitarismo degli interessi di chi a parole invece predica un’Europa anti-sovranista e solidale. La cavillosità con cui la burocrazia europea affronta il dossier – l’affondo – è tanto snervante quanto sospetta. Così sospetta da far pensare che a Bruxelles ci sia chi scommette sul boicottaggio dell’accordo italo tedesco per ridare fiato al ritorno dei francesi”.

L’ALTRA IPOTESI SUL TAVOLO DIETRO AL RITARDO

Altre fonti – riporta poi il Sole – riferiscono che nel negoziato con Bruxelles l’a.d. di Lufthansa, Spohr, avrebbe un atteggiamento molto duro, come se non fosse seriamente interessato a concludere l’accordo a qualunque condizione. Il giallo s’infittisce. Quel che è certo è che questi ritardi stiano ipotecando il futuro di Ita, zavorrata da conti in rosso che non potranno più essere sanati da soldi pubblici, vietati proprio da Bruxelles. Se l’affare coi tedeschi saltasse, rischierebbe insomma la liquidazione o la svendita per pochi spiccioli.

 
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belumosi

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I conti alla fine tornano sempre.

ITA-Lufthansa: perché Bruxelles tace
Tutto rallentato da partita politica su nomina presidente della Bei


I documenti della trattativa fra il ministero dell'Economia e delle finanza (Mef) italiano ed il Gruppo tedesco dell'aviazione Lufthansa saranno presto sul tavolo della Commissione europea per la concorrenza. Ma i tempi di attesa per il semaforo verde di Bruxelles sono legati anche alla partita politica sulla nomina del nuovo presidente della Banca europea per gli investimenti (Bei), alla cui guida c'è adesso il tedesco Werner Hoyer.

La partita si gioca fra due candidati favoriti: la danese Margrethe Vestager e la spagnola Nadia Calviño, quest'ultima data per favorita sulla prima. Vestager, per concorrere alla guida della Bei, ha lasciato la guida della commissione europea per la concorrenza, le cui funzioni sono svolte pro-tempore dal collega belga della commissione giustizia, Didier Reynders, ma di fatto tutti i dossier sono in mano al direttore generale francese Olivier Guersent.

La sfida Calviño-Vestager complica dunque i piani del Governo italiano sulla privatizzazione della compagnia di bandiera ITA Airways. La procedura sulla valutazione dell'offerta di acquisizione di Lufthansa è infatti rallentata. L'attesa italiana risale a quest'estate. Da allora Bruxelles si è limitata a chiedere chiarimenti sull'offerta italo-tedesca: Roma ha risposto con un documento di centinaia di pagine per spiegare che la privatizzazione non minaccia la libera concorrenza nel mercato del trasporto aereo europeo.

Il ministro italiano Giancarlo Giorgetti (Mef) ha fatto trapelare più volte la sua irritazione, interpretando questo ritardo come una scusa di Bruxelles per non decidere. Qualche giorno fa l'amministratore delegato di Lufthansa, Carsten Spohr, ha affermato di aspettare una risposta non prima di gennaio 2024, ovvero dopo la decisione sulla successione alla Bei. Roma, però, teme che i tedeschi possano sfilarsi in qualunque momento, magari lasciando spazio alle ambizioni di Air France, che da anni cerca di entrare nel capitale della compagnia di bandiera italiana.

 

belumosi

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Che avionews mandi una mail a Spohr allora...
In risposta a post precedenti, tengo a precisare che non ho mai parlato di complotti. Si chiamano interessi e ognuno fa i suoi meglio che può. Non è un segreto che i vertici della UE non siano figli di nessuno, ma abbiano sponsor personali e statali che ne permettono l'ascesa a poltrone così ambite. E detti sponsor, non lo fanno certo per simpatia, ma ovviamente per averne un ritorno al momento del bisogno. In tanti casi (come questi) la discrezionalità è molto ampia e può fare la differenza.
Se vuoi possiamo continuare a raccontarci che viviamo in un mondo incantato dove tutto è puro e limpido, oppure prendere atto non come complotto, ma come semplice evidenza, che in questo momento storico trovarsi l'antitrust governato da un belga sponsorizzato dalla Francia e da un dg francese, non sia il viatico migliore per avere un'autostrada spianata. Specie dopo che l'ultimo governo italiano ha ridotto ai minimi termini i rapporti con Parigi, anche sfilandogli dalle mani ITA per offrirla con gioia agli odiati tedeschi. A mente fredda non c'è da essere stupiti di questo atteggiamento, ma resta comunque estremamente fastidioso, perchè bastato su presunte limitazioni alla concorrenza di fatto largamente inesistenti.
Secondo me quando Spohr dice che non ha fretta, ma vuole che che la delibera sia fatta bene, intende dire che se le richieste continuano ad essere eccessive, è disposto ad attendere fino alla nomina del nuovo commissario dopo le elezioni europee del prossimo Giugno.
Comunque a breve ci sarà una cartina tornasole molto precisa per valutare il grado di imparzialità dell'antitrust.
Sebbene Smith abbia ricordato la saturazione di LIN nel dossier ITA-LH, rapportandola agli ampi spazi disponibili a CDG, si è ben guardato dal menzionare la marea di voli (quasi 70) che quotidianamente collegano AMS con ogni angolo della Scandinavia. E non mi pare proprio che ad AMS ci siano disponibili slot in quantità, anzi, vogliono tagliare quelli attuali.
Vedremo anche se le invenzioni (perchè il nome corretto è questo) dell'antitrust sulla presunta posizione dominante di ITA e/o LH e/o Star Alliance sul Nordatlantico, avranno eguale trattamento anche nel dossier AFKL-SK, dove la posizione nelle rotte verso gli USA è del tutto assimilabile a quella di ITA e LH.
Come ho scritto sopra, alla fine i conti tornano sempre.
 

leerit

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...... l’Europa talvolta è davvero una costruzione curiosa, che non permette gli aiuti di Stato (sebbene il governo francese abbia partecipazioni un po’ ovunque) a favore del libero mercato e, contemporaneamente, blocca le trattative tra Stato e privati quando si verificano le saltuarie privatizzazioni.....

Privatizzazioni mi permetto di aggiungere richieste dalla stessa Europa....

Che la DG Competition sia un luogo casto e puro credo siano rimasti non piu' di 15 individui a sostenerlo.

Per rinfrescare la memoria a qualche smemorato riporto l'articolo di Franco Bechis, ex vice direttore del Sole 24 Ore e di Italia Oggi:

...... L'anno chiave è stato il 1997. Quell'anno Kinnock bocciò ingiustamente l'aumento di capitale Alitalia. Prodi accettò. La compagnia italiana iniziò a scivolare fuori dal mercato. Il calcio definitivo lo diedero i sindaci di Milano e Roma uniti contro Malpensa (...) L'Unione europea, utilizzando un parere degli advisor dell'epoca (Ernst & Young) stabilì che l'aumento di capitale proposto dal governo italiano per Alitalia non fosse di mercato, e lo bollò come aiuto di stato compatibile. Per la compagnia aerea italiana significò l'impossibilità di utilizzare in modo concorrenziale le tariffe, di acquisire nuovi aeromobili, e una perdita sostanziale di traffico internazionale. Il danno subito da quella decisione fu valutato da advisor indipendenti chiamati da Alitalia in circa 1.500 miliardi di lire dell'epoca. Tre anni dopo, con Giuliano Amato presidente del Consiglio e Pierluigi Bersani ministro dei Trasporti, la Corte di giustizia Ue stabilì che avevano ragione l'Italia e la sua compagnia di bandiera: la decisione comunitaria del 1997 fu ILLEGGITTIMA. Ci sarebbero stati tutti i presupposti per una richiesta di risarcimento danni. Il governo italiano dell'epoca preferì glissare....
 
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13900

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In risposta a post precedenti, tengo a precisare che non ho mai parlato di complotti. Si chiamano interessi e ognuno fa i suoi meglio che può. Non è un segreto che i vertici della UE non siano figli di nessuno, ma abbiano sponsor personali e statali che ne permettono l'ascesa a poltrone così ambite. E detti sponsor, non lo fanno certo per simpatia, ma ovviamente per averne un ritorno al momento del bisogno. In tanti casi (come questi) la discrezionalità è molto ampia e può fare la differenza.
Se vuoi possiamo continuare a raccontarci che viviamo in un mondo incantato dove tutto è puro e limpido, oppure prendere atto non come complotto, ma come semplice evidenza, che in questo momento storico trovarsi l'antitrust governato da un belga sponsorizzato dalla Francia e da un dg francese, non sia il viatico migliore per avere un'autostrada spianata. Specie dopo che l'ultimo governo italiano ha ridotto ai minimi termini i rapporti con Parigi, anche sfilandogli dalle mani ITA per offrirla con gioia agli odiati tedeschi. A mente fredda non c'è da essere stupiti di questo atteggiamento, ma resta comunque estremamente fastidioso, perchè bastato su presunte limitazioni alla concorrenza di fatto largamente inesistenti.
Secondo me quando Spohr dice che non ha fretta, ma vuole che che la delibera sia fatta bene, intende dire che se le richieste continuano ad essere eccessive, è disposto ad attendere fino alla nomina del nuovo commissario dopo le elezioni europee del prossimo Giugno.
Comunque a breve ci sarà una cartina tornasole molto precisa per valutare il grado di imparzialità dell'antitrust.
Sebbene Smith abbia ricordato la saturazione di LIN nel dossier ITA-LH, rapportandola agli ampi spazi disponibili a CDG, si è ben guardato dal menzionare la marea di voli (quasi 70) che quotidianamente collegano AMS con ogni angolo della Scandinavia. E non mi pare proprio che ad AMS ci siano disponibili slot in quantità, anzi, vogliono tagliare quelli attuali.
Vedremo anche se le invenzioni (perchè il nome corretto è questo) dell'antitrust sulla presunta posizione dominante di ITA e/o LH e/o Star Alliance sul Nordatlantico, avranno eguale trattamento anche nel dossier AFKL-SK, dove la posizione nelle rotte verso gli USA è del tutto assimilabile a quella di ITA e LH.
Come ho scritto sopra, alla fine i conti tornano sempre.
Scrivi che non parli di complotti e poi - immediatamente - ecco i complotti. "Gli odiati tedeschi", il belga che ovviamente favorisce i francesi per qualche idea completamente farlocca, basata sul nulla piu' spinto. O Smith che, nello stesso articolo che hai postato, dice che si aspetta un 'worst case scenario' per quanto riguarda l'OK dell'antitrust all'ingresso di AF-KL in SK.

Se tu pensi seriamente che io sia convinto che tutto e' puro e limpido, beh, non so cosa dire. E' pacifico che esistano lobbies nell'UE; sono infatti previste nel funzionamento del sistema stesso. Cio' che io trovo insopportabile e' il chiagni e fotti che si deve sempre sentire. Nel mondo reale la situazione e' che:
  • ITA deve esser (s)venduta perche' non e' al primo, o al secondo, e' al terzo fallimento.
  • ITA deve esser (s)venduta perche', praticamente unica in Europa, sta perdendo soldi. IB ha completato il Q3 con quasi 25% di margine, e doppia cifra per l'anno finora. ITA? Si parla di 300 mln di perdite.
  • ITA dev'essere (s)venduta perche' non fa un euro di profitto dall'Anno Domini 2007.
  • Lo stesso CEO di LH, lo aripeto, ha detto che notifica formale ancora non c'e' stata. Il CEO della compagnia acquirente, non mio zio.
  • ITA ha ricevuto - a fondo perduto - miliardidi aiuti dallo stato, aiuti che la perfida UE ha approvato.
    • Ricordiamoci che Malev e' stata fatta chiudere per aiuti molto minori, e a fronte di una situazione economica non cosi' malvagia come quella di ITA.
    • Cyprus Airways, idem come sopra.
    • AF ha dovuto dar via slot a ORY per avere fondi per il Covid,
    • LH ha pagato interessi sui fondi statali,
    • BA ha appena dato indietro 2 miliardi al 4 e rotti percento.
  • ITA? Quanti prestiti ponte sono stati restituiti? Quanti ammortizzatori sociali dati a pioggia? Quanto debito ci siamo accollati nelle 'bad company'? Quanto e' stato versato nelle casse aziendali da parte del governo, e a quali condizioni? Pure con la 'rinascita' nel 2021, in virtu' di una discontinuita' che probabilmente si riesce a vedere soltanto al CERN, sono tornati gli slot a LIN, le nomine nei bilaterali, gli asset di valore, tutto In tutto questo, la DG concorrenza ha chiuso occhi naso bocca e orecchie. Pure con l'investimento delle Poste, che faceva ridere i polli.
Cortesemente, mi sapreste indicare un'altra compagnia europea a cui e' stato concesso cosi' tanto a fronte di risultati cosi' penosi? E siamo ancora a dargliele alla Vestager e al belga e a chi altri.
 

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...... l’Europa talvolta è davvero una costruzione curiosa, che non permette gli aiuti di Stato (sebbene il governo francese abbia partecipazioni un po’ ovunque) a favore del libero mercato e, contemporaneamente, blocca le trattative tra Stato e privati quando si verificano le saltuarie privatizzazioni.....

Privatizzazioni mi permetto di aggiungere richieste dalla stessa Europa....

Che la DG Competition sia un luogo casto e puro credo siano rimasti non piu' di 15 individui a sostenerlo.

Per rinfrescare la memoria a qualche smemorato riporto l'articolo di Franco Bechis, ex vice direttore del Sole 24 Ore e di Italia Oggi:

...... L'anno chiave è stato il 1997. Quell'anno Kinnock bocciò ingiustamente l'aumento di capitale Alitalia. Prodi accettò. La compagnia italiana iniziò a scivolare fuori dal mercato. Il calcio definitivo lo diedero i sindaci di Milano e Roma uniti contro Malpensa (...) L'Unione europea, utilizzando un parere degli advisor dell'epoca (Ernst & Young) stabilì che l'aumento di capitale proposto dal governo italiano per Alitalia non fosse di mercato, e lo bollò come aiuto di stato compatibile. Per la compagnia aerea italiana significò l'impossibilità di utilizzare in modo concorrenziale le tariffe, di acquisire nuovi aeromobili, e una perdita sostanziale di traffico internazionale. Il danno subito da quella decisione fu valutato da advisor indipendenti chiamati da Alitalia in circa 1.500 miliardi di lire dell'epoca. Tre anni dopo, con Giuliano Amato presidente del Consiglio e Pierluigi Bersani ministro dei Trasporti, la Corte di giustizia Ue stabilì che avevano ragione l'Italia e la sua compagnia di bandiera: la decisione comunitaria del 1997 fu ILLEGGITTIMA. Ci sarebbero stati tutti i presupposti per una richiesta di risarcimento danni. Il governo italiano dell'epoca preferì glissare....
Allora, io non sto dicendo che l'UE sia luogo casto e puro. Non e' che se uno crede che non ci sia una cabala mondiale anti-ITA allora, automaticamente, si dev'essere al lato opposto.

Il mondo non e' o bianco o nero, e' grigio.

Tornando a bomba al punto del discorso del buon Bechis, uno dei punti da rimarcare e' che, pure nel lontano 1997, Alitalia aveva bisogno di denaro pubblico per rimanere in piedi. Poi non vorrei andare a rivangare il ruolo fondamentale della nostra politica a demolire AZ a MXP.

EDIT: sono andato a cercare su EurLex la sentenza che citavi. E ho trovato questa, del 2008, che penso sia relativa alla questione: 62001TJ0301 (europa.eu)

In cui la corte di giustizia ha respinto i ricorsi di Alitalia e l'ha condannata alle spese legali. E, tra l'altro, nei "fatti" all'inizio della sentenza la corte UE rimarca come la DG concorrenza aveva concesso l'aiuto di Stato ad AZ a patto che venissero rispettati dieci paletti. Passano manco sei mesi, e il governo non rispetta i suddetti.

Non e' che siamo noi i caciottari?
 
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belumosi

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Scrivi che non parli di complotti e poi - immediatamente - ecco i complotti. "Gli odiati tedeschi", il belga che ovviamente favorisce i francesi per qualche idea completamente farlocca, basata sul nulla piu' spinto. O Smith che, nello stesso articolo che hai postato, dice che si aspetta un 'worst case scenario' per quanto riguarda l'OK dell'antitrust all'ingresso di AF-KL in SK.

Se tu pensi seriamente che io sia convinto che tutto e' puro e limpido, beh, non so cosa dire. E' pacifico che esistano lobbies nell'UE; sono infatti previste nel funzionamento del sistema stesso. Cio' che io trovo insopportabile e' il chiagni e fotti che si deve sempre sentire. Nel mondo reale la situazione e' che:
  • ITA deve esser (s)venduta perche' non e' al primo, o al secondo, e' al terzo fallimento.
  • ITA deve esser (s)venduta perche', praticamente unica in Europa, sta perdendo soldi. IB ha completato il Q3 con quasi 25% di margine, e doppia cifra per l'anno finora. ITA? Si parla di 300 mln di perdite.
  • ITA dev'essere (s)venduta perche' non fa un euro di profitto dall'Anno Domini 2007.
  • Lo stesso CEO di LH, lo aripeto, ha detto che notifica formale ancora non c'e' stata. Il CEO della compagnia acquirente, non mio zio.
  • ITA ha ricevuto - a fondo perduto - miliardidi aiuti dallo stato, aiuti che la perfida UE ha approvato.
    • Ricordiamoci che Malev e' stata fatta chiudere per aiuti molto minori, e a fronte di una situazione economica non cosi' malvagia come quella di ITA.
    • Cyprus Airways, idem come sopra.
    • AF ha dovuto dar via slot a ORY per avere fondi per il Covid,
    • LH ha pagato interessi sui fondi statali,
    • BA ha appena dato indietro 2 miliardi al 4 e rotti percento.
  • ITA? Quanti prestiti ponte sono stati restituiti? Quanti ammortizzatori sociali dati a pioggia? Quanto debito ci siamo accollati nelle 'bad company'? Quanto e' stato versato nelle casse aziendali da parte del governo, e a quali condizioni? Pure con la 'rinascita' nel 2021, in virtu' di una discontinuita' che probabilmente si riesce a vedere soltanto al CERN, sono tornati gli slot a LIN, le nomine nei bilaterali, gli asset di valore, tutto In tutto questo, la DG concorrenza ha chiuso occhi naso bocca e orecchie. Pure con l'investimento delle Poste, che faceva ridere i polli.
Cortesemente, mi sapreste indicare un'altra compagnia europea a cui e' stato concesso cosi' tanto a fronte di risultati cosi' penosi? E siamo ancora a dargliele alla Vestager e al belga e a chi altri.
Stai glissando sul problema.
Network di LHG+ITA alla mano, io vedo al momento 5 rotte a LIN dove non è possibile l'instaurarsi di una reale concorrenza: FRA, MUC, DUS, STR e BRU. E qui l'antitrust ha ogni buon diritto per pretendere che le due compagnie concedano slot ad eventuali competitor in misura tale da rendere plausibile una reale possibilità di scelta. L'antitrust potrebbe legittimamente mettere le mani avanti, pretendendo una ulteriore cessione di slot a LIN qualora altri scali attualmente serviti da LHG a MXP, venissero spostati sull'Idroscalo. Ad esempio ZRH.
Sistemato doverosamente questo aspetto, mi dici con nome e cognome (leggi rotte e frequenze), dove sono le altre limitazioni alla concorrenza?
 

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Stai glissando sul problema.
Network di LHG+ITA alla mano, io vedo al momento 5 rotte a LIN dove non è possibile l'instaurarsi di una reale concorrenza: FRA, MUC, DUS, STR e BRU. E qui l'antitrust ha ogni buon diritto per pretendere che le due compagnie concedano slot ad eventuali competitor in misura tale da rendere plausibile una reale possibilità di scelta. L'antitrust potrebbe legittimamente mettere le mani avanti, pretendendo una ulteriore cessione di slot a LIN qualora altri scali attualmente serviti da LHG a MXP, venissero spostati sull'Idroscalo. Ad esempio ZRH.
Sistemato doverosamente questo aspetto, mi dici con nome e cognome (leggi rotte e frequenze), dove sono le altre limitazioni alla concorrenza?
Allora tutta la valanga di post sul belga che segretamente e' francese, sulla danese che bacia il deretano al Quai d'Orsai, McKinnock che ce l'ha con l'Italia, le tempistiche lunghe, Smith che dice una cosa e tu ne leggi un'altra erano tutte sulle rotte?

Sulla questione-rotte e via dicendo, ne ho scritto due post a riguardo. Quando ho modo di accedere a Google Drive magari aripesco quello che avevo scritto nella tesi, cosi metto tutti a dormire dalla noia, ma in soldoni direi che: prima di tutto, la procedura deve ancora iniziare, quindi al momento le chiacchere stanno a zero, e che l'UE ha dei parametri ben precisi per definire le limitazioni alla concorrenza, e sono visibili e leggibile. Infine, direi che le esperienze pregresse dimostrano che l'UE non e' mai stata troppo dura nei confronti di LAI/CAI/SAI/ITA, v. i precedenti nei post di cui sopra.
 

Paolo_61

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Allora tutta la valanga di post sul belga che segretamente e' francese, sulla danese che bacia il deretano al Quai d'Orsai, McKinnock che ce l'ha con l'Italia, le tempistiche lunghe, Smith che dice una cosa e tu ne leggi un'altra erano tutte sulle rotte?

Sulla questione-rotte e via dicendo, ne ho scritto due post a riguardo. Quando ho modo di accedere a Google Drive magari aripesco quello che avevo scritto nella tesi, cosi metto tutti a dormire dalla noia, ma in soldoni direi che: prima di tutto, la procedura deve ancora iniziare, quindi al momento le chiacchere stanno a zero, e che l'UE ha dei parametri ben precisi per definire le limitazioni alla concorrenza, e sono visibili e leggibile. Infine, direi che le esperienze pregresse dimostrano che l'UE non e' mai stata troppo dura nei confronti di LAI/CAI/SAI/ITA, v. i precedenti nei post di cui sopra.
Una cosa non mi è chiara; perché sostieni che la procedura deve ancora iniziare quando da tutte le fonti si evince che è in corso una trattativa (più o meno serrata) al cui termine la presentazione della notifica rappresenterà una mera formalità in quanto già sono state soddisfatte tutte le richieste dell'antitrust?
 
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leerit

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Nel 1997 Kinnock affosso' lo sviluppo di Alitalia imponendo una crescita ed uno sviluppo per i 3 anni successivi (sino al 2000) che non superasse il 3,75% annuo.
In quegli anni il mercato del trasporto aereo fece registrare incrementi a doppia cifra. Tra le altre cose ad Alitalia fu fatto obbligo di porre in phase out 'l'intera flotta di A300 con i quali 'l'aviolinea italiana copriva il suo mercato africano e mediorientale con enormi penalizzazioni operative e finanziarie.
Alitalia e lo stato italiano non contestarono il fatto che non fossero aiuti ma ne contestarono la loro finalita'. Per Bruxelles essi erano "aiuti di stato compatibili". Per la controparte italiana erano "investimenti di mercato".
E tali furono riconosciuti al termine dell'istruttoria che diede totalmente ragione all'ex compagnia di stato.

Quanto alle vicende di Ita il nostro Ministero dell'Economia e Finanza ha piu' volte ufficialmente dichiarato che la notifica NON puo' essere inviata fino a che non vengono esaudite le domande poste in fase preventiva da Bruxelles.
Suddette domande sono l'oggetto della polemica poiche' se la DG Competition ripete come un mantra che Ita MEF e LH non hanno ancora inviato il "file", lo stesso Ministero ha replicato come ogni qualvolta vengano replicati i quesiti di Bruxelles subito ne vengono posti degli altri in maniera alquanto bizzarra.
Qui ci troviamo difronte ad una Europa che obbliga in fase di costituzione di Ita (nel 2020/21) la stessa compagnia ad essere venduta ed integrata in un network piu' grande e quando esso viene effettuato (maggio 2023) ne viene rallentato il suo processo.
Oltre 1000 (MILLE) pagine e piu' di 600 (SEICENTO) domande.....
Una di esse l'abbiamo scoperta poche settimane fa grazie al Corsera: a Bruxelles preme sapere se post integrazione nel menu di bordo di Ita troveranno spazio i friarielli o i crauti.
Per curiosita': nelle altre 599 che cosa avranno chiesto?.....
 
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